Matilde 05-08 - In attesa di Debra

Quando Michele arriva mi trova ad accoglierlo in sottoveste trasparente blu: non è un indumento che uso spesso, ma questa volta, tanto per cambiare... Inutile dire che nell’attesa, mentre preparavo la pasta e l’insalata, mi sono toccata più volte i capezzoli sotto la sottoveste.
Appena entra lo lascio andare in bagno, ma subito dopo gli racconto la mia giornata con i miei orgasmi iniziali, con il G-spot Vibe, sapendo quanto lo eccita questo genere di racconti.
Lui mi prende per mano e mi attira a sé, poi mi bacia dolce, ma mentre mi stringe sento già dalla sua erezione quanto è eccitato.
- La pasta dovrebbe essere pronta... devo scolarla... mi stacco da lui malvolentieri.
E così ci ritroviamo seduti a tavola, lui mi racconta quello che ha fatto oggi. Dopo cena ci precipitiamo in stanza, dove io comincio a spogliarlo, a sdraiarlo sul letto. Gli dico quanto mi è mancato, quanto ho desiderato i suoi occhi azzurri e il suo cazzone.
- Questa sera ho visto anche Debra, prima che andasse alla sua cena...
- Sì? E avete avuto tempo di fare le marachelle assieme?
- Sì... abbiamo fatto le ragazze sporcaccione... lei sapeva così di buono... era radiosa, anche - gli dico mentre ormai mi strofino apertamente su di lui e sul suo cazzo duro con ancora addosso la sottoveste che però tende ad alzarsi.
Gli racconto di come ci siamo baciate, spogliate. Di come ci siamo strofinate le tette a vicenda, i capezzoli durissimi. Di come poi l’ho fatta venire.
Lui mi costringe a sedermi sulla sua faccia mentre continuo il racconto: e trova un gran bagnato tra le mie gambe! So quanto lo eccita il mio aroma di voglia. E infatti un attimo dopo mi sta già leccando la fessura e il clitoride. Io gli racconto di come abbia portato all’orgasmo Debra semplicemente leccandole il clitoride e infilandole un dito, di come lei sia stata passiva fino al momento dell’esplosione e di come improvvisamente mi abbia masturbato godendo, figa contro figa. Quindi di come sia venuta anch’io, sobbalzando sul suo inguine.
- Però adesso mi stai facendo venire di nuovo, Michele... mi stai leccando da dio, come solo tu sai fare... continua... fammi venire... ancora... sììì... così, con le dita anche... Ahhhhh!!!!
Esplodo, subito dopo, un orgasmo di quelli che ti procurano le leccate del tuo uomo, quelli per intenderci dove senti (e ti fa godere) una pelle del mento leggermente pungente di barba fatta solo al mattino...
- T’inondo la faccia, ti sborro addosso... ahhhhhh! - urlo ancora.
Ormai in piena frenesia erotica vado a prendergli il cazzo in bocca, lui mi sta dicendo quanto avrebbe voluto vederci assieme con Debra prima...
- Dovevi... mmmmbbb... vederci... quando ci siamo leccate dopo, per pulirci, per... bere... mmmbbb!!
- Lei avrà avuto fretta, immagino...
- Sì, non abbiamo continuato...
Ora voglio sentirlo dentro. È improvviso... a volte noi donne “dobbiamo” in quel preciso momento... Mi siedo sul cazzo, m’impalo nel giro di qualche secondo, lo stantuffo con la figa come prima facevo con la bocca. Lui geme... geme... Io sto per sborrare di nuovo, anche se cerco di trattenermi... Debra sta tornando... non posso rovinarmi già adesso... poi però cambio idea. Devo avere questo cazzo che mi sborra dentro e io devo esplodere con lui, mentre lui schizza. Questo voglio... con Debra vedremo. E per il momento faccio fantasie: - Non vedo l’ora che ci sia anche Debra, leccarle ancora la figa, mentre tu ci sbatti, tu ci riempi, davanti, dietro, in bocca... nell’anima...
Lui manda un gemito che mi si trasmette sulla spina dorsale, sento che è vicinissimo, siamo pronti...
- Ahhhhhhhhh.... ahhhhhh!!!!!!! - urliamo entrambi assieme mentre io lo cavalco come una pazza - amore... amore... ti amo... ti amoooooooo!!!!!
- Anch’ioooooooo!
...
- Allora, ti è piaciuto come ti ho accolto?
- Matilde, sei una grande “ospite”...
- Bene. E adesso prepariamoci. Sta arrivando la belva assetata di sangue...