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Matilde 08-08 - Sul tavolo di cucina


di Alex46
21.10.2019    |    1.515    |    0 6.0
"- Il tempo l’abbiamo - taglia corto Michele..."
Dal diario di Michele.
«Siamo stati ancora una volta alle Calanques, un luogo assai piacevole della Provenza dove si può scalare, fare belle passeggiate sulla costa e naturalmente andare alla ricerca di bei posti dove fare cene favolose a base di pesce e altre specialità. Ospiti di un bed&breakfast, ci eravamo trovati molto bene. Nella permanenza (ahimè, solo quattro giorni) Matilde si è trovata nel pieno del suo ciclo mestruale.
Ha fatto parte del nostro amore con lo spirito ma ha soltanto assistito al nostro sesso, Debra e io l’abbiamo fatto per due sere di fronte a lei, ed è stato bellissimo.
Per noi tre è sempre eccitante quando uno di noi guarda gli altri due. Eccitante è pure quando lo facciamo in luoghi strani, in macchina o altrove, dove altre persone potenzialmente ci possono vedere.
Le mie due donne sono particolarmente esibizioniste (e ne hanno ben donde, belle come sono), a entrambe piace farlo sapendo che qualcuno sta guardando e godendo del fatto che loro stanno avendo piacere. Meglio ancora se l’esibizione è almeno un po’ trasgressiva. Questo dà loro ancora più energia sessuale. Più volte abbiamo discusso se mettere fotografie o filmati in rete, di noi impegnati a fare sesso, per concludere poi di no: però la cosa è allettante, sapere che qualcuno si tira delle seghe sulle nostre performances.
La mattina dell’ultimo giorno Debra ha più fame delle altre mattine e si precipita di sotto a fare colazione per prima, seguita a ruota da me e infine da Matilde. Debra è allegra, felice, vogliosa di iniziare la giornata in modo frizzante. Anche se fuori il tempo non è il massimo, perché tira un gran vento ed è nuvoloso.
Matilde risale per prima in stanza e quando noi rientriamo lei ci accoglie con in mano il vibratore rosso suo (quello che Debra le ha regalato).
- Da come ti è piaciuto ieri sera, Debrina mia... mi farebbe piacere guardarti. Non sei un’esibizionista come me... ma poco ci manca. E mi sembra che questa mattina tu ne abbia tanta voglia...
- Tu vuoi che me lo infili dentro... e che ci sborri sopra? Ora?
- Sono sicura che se tu ora fossi da sola lo faresti... non è vero?
- Sì, è vero... ma qui c’è anche Michele... magari dopo usciamo, non abbiamo tanto tempo...
- Il tempo l’abbiamo - taglia corto Michele. E, cercando di mercanteggiare: - se tu ora ci fai uno spettacolo, dopo possiamo fare l’amore assieme... prima di uscire.
Debra si guarda, il top, gli shorts, le sneaker. Dopo qualche attimo di esitazione dice: - Va bene, lo faccio. Ma non chiedetemi di far finta che non ci siate.
Io mi accomodo su una poltrona, Matilde preferisce stare in piedi appoggiata al muro, accanto al necessaire per l’igiene mattutina, portacatino, portabrocca, ecc. in ferro battuto e dipinto di rosso.
Debra si mette comoda sul letto, facendosi scorrere le mani sui fianchi e sulle cosce, fino ai seni che comincia ad accarezzarsi. Poi passa a stuzzicarsi i capezzoli, un passaggio obbligato per eccitarsi con celerità. Per tutte le donne credo, ma certamente per Matilde e per Debra, pizzicarsi e torturarsi un po’ i capezzoli si traduce non solo nell’orgogliosa erezione di questi, ma soprattutto in una voglia incontenibile di sesso.
Debra riapre gli occhi per guardare me che la sto osservando con occhi davvero adoranti e lussuriosi mentre ho tirato fuori il cazzo e me lo sto massaggiando. Vedermi giocare provoca in Debra l’immediato desiderio di fare altrettanto per aumentare ancora la voglia mia. Le piace vedere come la mia mano, andando su e giù per il manico, stringa la testa un attimo prima di riscendere. Vedere un uomo che si tira una sega è altrettanto piacevole che per un uomo guardare una donna che si masturba... questo loro me lo dicono sempre, per questo ci piace tanto masturbarci assieme, è il miglior modo per fare sesso alla grande, subito dopo.
Ora Debra ha deciso di passare alla penetrazione, perciò s’infila il vibratore acceso gemendo. Io la fisso, la guardo far sparire metà fallo nella figa, la guardo mentre con le grandi labbra cerca di ingoiarlo e rilasciarlo. È una cosa bella da vedere, ed è un peccato che quando si fa normalmente l’amore non si possa vedere nulla. Lo spessore del fallo sembra perfetto, la vibrazione è bassa, per un po’ Debra si gode la dolcezza di questa stimolazione. Poi però le cose procedono più in fretta, specialmente quando il g-spot viene coinvolto nella spirale dell’eccitazione. E infatti lei non se lo spinge, se non raramente, fino in fondo, ma preferisce tenerlo a metà, perché questo aggeggio con la sua punta vibrante, se lo s’inclina un attimo, va a stimolare il g-spot, cosa che un cazzo normale e vivo può fare con molta più difficoltà.
Ora l’intero corpo di Debra è scosso da tremiti, il viso esprime un enorme piacere: e lei si sta dimenticando di noi più si avvicina all’orgasmo. Aumenta la velocità, tende il corpo, alza il bacino: si sta costruendo l’esplosione. E non appena decide di aumentare ancora la velocità, poco oltre la metà, la bocca le si apre, i gemiti si chetano, c’è un momento di silenzio a occhi chiusi, poi l’urlo liberatorio: - Ahhhhhhh!!!!! Ahhhhhhh!!!!!! Dio, come... godooooooooooo!!!! Ahhhhhhhhhh!!!!!!!
Io intanto mi sono alzato, continuando a pugnettarmi come pazzo, mi sono inginocchiato sul letto accanto al suo volto e non appena lei ha cominciato a urlare, con altri quattro colpi ben dati, le sborro in faccia ululando il mio orgasmo. Debra è talmenta intenta a venire che lì per lì non si accorge neppure che le sto schizzando sperma in volto!!!!
Ormai siamo lanciati, altro che uscire. Tra l’altro il tempo è bruttarello, quindi non ne abbiamo alcuna voglia. Il giorno prima, di nascosto dalle donne, ero entrato in un sexy shop e avevo comprato delle palline. Poi le avevo date a Matilde, sapendo della sua indisponibilità.
Non appena Debra si riprende un po’, Matilde gliele porge, con un grande sorriso.
- Mettitele dentro - le dice con una voce persuasiva.
Debra chiaramente ne ha ancora voglia, perciò non se lo fa ripetere. Sempre nella stessa posizione, si infila la prima, poi la seconda, cercando di spingerle dentro il più possibile. Matilde la aiuta, infilando lei stessa le sue dita nel bel rosa di Debra.
- Sìììì - sibila Debra allargando ancora di più le gambe - vi piace guardarmi? Ahhh... Cosa volete che faccia ora?
- Goditele, amore - dico io - preparaci da bere... vai in cucina così... più ti muovi più ti avvicini a un altro orgasmo... però non toccarti!
Debra si alza, si tira su gli shorts e cammina verso la cucina, molto sexy, un momento prima di entrare si volta e ci guarda con un sorriso lurido.
- Siete dei bei bastardi! Volete che goda così, senza toccarmi neppure?
- Ebbene sì, ci piacerebbe vederti...
- Ohhhh... non... è difficile accontentarvi... . - ansima Debra versando da bere aranciata in tre bicchieri.
- OooooooOOOOHHH! - geme tremando, inarcando la schiena - sto per venire...
- Almeno metti i bicchieri su un vassoio... prima!
- Ahhhhh... ahhhhhhh!!!!! Vengooooooo!!!!! - urla Debra in piedi stringendo le cosce e assumendo una ben strana posizione, come le scappasse la pipi da in piedi.
A quel punto mi alzo, la raggiungo in cucina, sposto il vassoio su una sedia e l’afferro costringendola a sdraiarsi sul grande tavolo, le sneaker per terra. Le abbasso gli shorts, le estraggo con cautela le palline e la penetro di un colpo solo. Lei non ha smesso neppure per un secondo di venire: un orgasmo prolungato, cangiante, ora che dentro ha il mio cazzo e la sto pompando alla grande.
- Sì, scopami... cosìììì... sìììììì... ahhhhh!!!! Ahhhhhh!!!!
Sta venendo come una fontana, io la sto sbattendo a grandi botte, sono ancora ben lontano dal venire, posso farla impazzire, se voglio.
Ma a quel punto ecco Matilde che si appoggia pure lei di schiena sul tavolo, dalla parte opposta, del tutto nuda. Si sta masturbando con le dita, ma l’invito è chiaro. Chiedo il permesso a Debra con lo sguardo, lei mi risponde annuendo, così io mi precipito a infilarlo nella bella figa di Matilde.
- Non è che sono proprio finite... ma mi avete fatto venire una voglia pazzesca - mormora lei gemendo. Debra si è alzata e sta guardandoci ancora scossa da convulsioni, ansimante.
L’orgasmo di Matilde precede di un minuto il mio, minuto durante il quale le scuoto la figa come a volte so fare, specie in questa posizione. Lei viene come una fontana, gocce rosate di sangue le colano giù nel solco e finiscono sul tavolo. Mi sembra di essere solo uccello, solo cazzo. Ed è così che ho la sensazione di essere padrone di questa donna meravigliosa. Mentre mia moglie ci incita.
La sera, dopo aver visto le previsioni del tempo, decidiamo di anticipare la partenza. Arriveremo tardi a Milano, ma domani almeno sarà tutto di vacanza e di sesso».
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