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Matilde 05-13 - Debra è carica di borse...


di Alex46
25.06.2019    |    2.680    |    0 9.2
"Poi alzo una gamba su di lui e m’impalo con un colpo solo, realizzando quanto sia differente essere scopate da un dildo, per di più brutto e nodoso, ..."
(11 ottobre 2003)
L’idea che Debra stia per arrivare carica di sacchetti del super e di noi che aspettandola scopiamo come ricci ci sta facendo impazzire...
Michele è andato a prendere un mio dildo, che per la verità non uso molto, quello di plastica con i bitorzoli. Non so che dire... Non so cosa si aspetta da me, ma di certo vuole qualcosa di forte.
- Se vai in bagno a rinfrescarti, io preparo tutto...
Domandandomi cosa significhi quel “tutto”, gli obbedisco. Ritorno che sta ancora trafficando in camera da letto: sta sistemando la videocamera in modo da riprendere ciò che avverrà sul letto.
- Ti va di fare quello che ti dico io?
- Sssì...
- Allora, adesso vediamo come te la cavi con quel giocattoletto che usi così poco... ma prima mettiti comoda e quando ci sei comincia a strofinarti la figa con le dita.
- Come fai a sapere che ne ho ancora voglia?
- Beh, un po’ ti conosco...
- Ma magari ho voglia del tuo, di cazzo.
- Prima mi devi accontentare...
- Prometti che quando arriva Debra non le salti addosso e per me addio cazzo...
- Promesso!
Con questa assicurazione, realizzo che non ho nessun bisogno d’incoraggiamento. Vuole che io mi masturbi con quell’aggeggio? Ebbene, sia.
Così gli obbedisco e incomincio ad accarezzarmi con una mano.
- Ok, adesso concentrati sui capezzoli... li voglio veder schizzare duri...
Sapendo di essere ripresa mi eccito ancora più velocemente, in un attimo al mio tocco i capezzoli diventano rigidi ed eretti come teste di bullone viola, emergenti dall’areola e dalla pelle ancora un po’ abbronzata. Mi muovo come si muovono le attrici porno, esagerando ogni movimento e assumendo le pose che il regista ritiene più erotiche per il maschio allupato. Scordando il dildo di 20 cm che giace lì accanto a me, inarco la schiena, mi parteggio le labbra, mi risistemo sui cuscini, guardando con sfida la telecamera. I piedi, calzati nei sandali, li muovo languida, facendo attenzione che le gambe siano sempre ben aperte nell’offerta della figa, le mani le faccio scorrere sui fianchi e sulla sottile strisciolina di pelo che è la bandiera della vagina.
Do un’occhiata a lui e realizzo quanto intenso sia il suo osservarmi. Ha il cazzo duro.
- Non vuoi venire qui? - lo invito con poca speranza.
- No.. ti prego... fallo da sola. Voglio guardarti, per ora... e poi quello non lo usi mai, ma per me è uno sballo vedere quando entra ed esce...
Prendo in mano il dildo. È freddo, così me lo strofino sulle tette. Il brivido che mi provoca causa anche un ulteriore irrigidimento di capezzoli. Comincio seriamente a pensare a quando m’infilerò questa specie di bastone così irregolare e aggressivo. Lo farò solo per il suo piacere, non mi fa nessuna simpatia quest’oggetto. Comunque me lo giro e me lo rigiro sulle tette, me lo metto in bocca, cerco di spingelo a fondo il più possibile, guardando nella telecamera. In ogni caso voglio tirarla per le lunghe, anche quando me lo passo lentamente sull’inguine e tra le gambe.
Ho un solo modo per averne voglia, cioè intendo per avere voglia proprio di questa depravazione. Stimolarmi il clitoride, non cedere all’orgasmo e, proprio quando sull’orlo del delirio, e solo a quel punto, infilarmelo.
Perciò comincio a masturbarmi il clitoride con le dita, rimandando a ogni momento l’introduzione del mostro. Mi sto eccitando, oltre il punto del non ritorno. Boccheggio, mentre Michele sorride. Ma sono tesa, c’è qualcosa che non va secondo i piani. Provo a pensare cosa farei se avessi a disposizione un altro dildo e con sorpresa realizzo che forse reagirei uguale.
- Qualcosa non va, amore? - mi chiede Michele premuroso fermando la ripresa.
- È strano... ne ho voglia... sono fradicia... però non mi va.
- Vuoi che venga lì io? Vuoi che facciamo l’amore subito?
Sento che mi desidera, sento che non è poi così importante per lui il giochino che voleva vedere.
- No - rispondo - tu volevi questo... e allora ti faccio questo regalo, prima - dico improvvisamente vogliosa e in effetti cominciando l’introduzione del dildo con molta cautela. Mi sorprendo a desiderare dentro di me l’intera lunghezza di questo cazzo brutto mentre me lo spingo dentro con piccoli gesti osceni.
- Ahhhhh!!! - mi sfugge un gemito mentre riprendo a carezzarmi il clitoride.
Anche Michele ha ripreso a masturbarsi.
Mi posiziono verso la telecamera in modo che si veda bene questa introduzione irregolare, questa evidente sensazione di disagio data dai bitorzoli, che presto mi accorgo essere piacevoli e stimolanti. Ora sto godendo di questa nuova porcata, non vedo l’ora di rivedermi sullo schermo del computer. E ora mi piace anche fisicamente, sento che l’orgasmo liberatorio si sta avvicinando.
D’improvviso sento come se il mondo si dissolvesse accanto a me, mi sembra di avere l’inguine in un’altra dimensione e so che se fossi in piedi non mi reggerebbero le ginocchia in questa dimensione liquida in cui mi trovo. Come se cavalcassi un’enorme onda di piacere. Sebbene io voglia andare avanti fino in fondo, ho anche paura di non poter reggere. Ma quando ne sono ormai quasi sicura e sto rallentando il mio osceno va e vieni, sento che figa e clitoride mi si contraggono in uno spasmo e uno dei più giganteschi orgasmi della mia vita mi si abbatte addosso!!
Sono appena appena conscia che mi sto dimenando sul letto, boccheggiando e urlando, anche a bocca chiusa. Per il resto questo è il mio mondo, questa è l’estasi.
Appena mi riprendo un poco, guardo Michele. È lì, imbambolato, ha dovuto smettere di masturbarsi per non venire.
- Matilde... tu non hai idea di cosa hai fatto! Sembravi una dea... anzi, sei una dea. E adesso te lo faccio rivedere... ma più che altro perché sono io che voglio rivedere questa scena.
Mi alzo, gli do un bacio, poi mi metto accanto a lui che sta già ordinando il rewind di qualche minuto. E mi riguardo, Michele continua a essere a bocca aperta di fronte al baccanale privato cui ha appena assistito e che rivedrà interamente. Non riesco a credere, penso che una pazza scatenata non avrebbe potuto fare di più. E più la scena va avanti, di secondo in secondo, più mi prende il desiderio incontrollabile di scopare, ora, lo splendido uomo che ha voluto tutto questo e per il quale ho goduto così.
Il mio sguardo va dallo schermo alla sua erezione, fino a che non lo prendo in mano e lo stringo a pugno. Fino a che non vado su e giù e allora realizzo che voglio ancora godere come un’ossessa. Quando la scena ha fine, do io il comando di ripresa e mi trascino Michele a letto.
- Mettiamoci in modo da essere ripresi - dico - un attimo prima di saltargli addosso e di baciarlo su tutto il corpo. Poi alzo una gamba su di lui e m’impalo con un colpo solo, realizzando quanto sia differente essere scopate da un dildo, per di più brutto e nodoso, piuttosto che da un cazzo vero, caldo e amoroso.
Ed è proprio in questo momento che sentiamo Debra entrare, ma non interrompiamo neppure un secondo. Siamo come due bestie, io lo sto scopando con tutto il mio peso, voglio che mi entri fino in fondo, che mi spinga il collo dell’utero, voglio che sua moglie ci veda e che si attizzi ancora di più di quello che è già, perché dopo mi scoperò anche lei...
Debra ci sta guardando. Vede il nodoso dildo lì abbandonato, vede la videocamera. Io, impaziente di un’altra esplosione, ce la metto tutta per scaricargli addosso tutta la mia tensione sessuale. Ma lo stesso fa anche lui, ancora carico di ciò che ha visto prima due volte. Sono assatanata, come se volessi distruggermi la figa godendo.
Lui sta ansimando, dopo aver guardato Debra per un po’ ha chiuso gli occhi, ormai alla mia completa mercé. Geme, geme pesantemente. Io mi inarco sulla schiena, arrovescio all’indietro la testa cercando con sguardo obliquo gli occhi di Debra... sono pronta.
- Debra... ora esplodo... tu devi solo vedere, dopo, cosa abbiamo fatto... prima… ti amo Debra... ti amo... dopo devi fotterlo così anche tu... ahhh!! Ahhh!!!! - incomincio a godere. Non è improvviso, è un orgasmo che promette di durare, almeno fino a che...
- Ahhhhhhh!!! Ahhhhhhh!!!!! - urla Michele, schizzandomi dentro il suo seme.
- Ahhhhhhhhhhh!!!!!! - urliamo entrambi.
Ancora quell’intensa sensazione liquida, forse meno violenta, più dolce ma più insistente, come dire... forse, più sicura.
- Matilde - mi dice Michele appena in grado di respirare - tu non la smetterai mai di stupirmi e di farmi innamorare di te sempre di più...
- Pff... questo è niente - scherzo io - vedrai dopo... con tua moglie!
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