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Matilde 07-21 - Per sempre assieme


di Alex46
03.10.2019    |    4.188    |    1 9.9
"Al posto della cerniera hanno una serie di rinvii per un laccio e sono portati a vita davvero bassa..."
Siamo al 26 novembre, e lunedì prossimo è il giorno del mio ventinovesimo compleanno. Debra e Michele hanno combinato per una cena fuori. Entrambe abbiamo il dubbio di essere incinte, per via del ritardo sospetto. Abbiamo comprato in farmacia il test di gravidanza ma non lo abbiamo ancora fatto. È venerdì sera, dunque avremo tutto il tempo domattina di appurare questo grande ed emozionante dubbio.
- Non pensiate che domani, solo per il fatto che siete incinte, io abbia pietà di voi - scherza Michele - voi dovete darmela esattamente come abbiamo sempre fatto, non so se mi spiego.
- Intanto vediamo domani, poi se starai bravo non è detto che non ti accontentiamo - concedo io.
Il mattino dopo, in bagno e assieme, Debra e io ci sottoponiamo al test. Il risultato è positivo per entrambe!
Proviamo una gioia incontenibile, usciamo dal bagno urlando a Michele che ci siamo, ci siamo!
- Certo che, in tutti e due i casi, è stata buona la prima.... - è il suo primo commento.
- Ora è assolutamente necessario trovare casa....
- Ora dovremo andare dal ginecologo....
- Ora dovrete scoparmi lo stesso....
Il pensiero che dentro la mia pancia si stia formando, sia pur a livello quasi microscopico, una vita umana che ha origine da Michele e da me mi emoziona incredibilmente. Lo sapevo, lo speravo, me l’aspettavo... ma adesso che lo so, cambia tutto. E pensare che nello stesso momento, nella pancia di Debra sta succedendo la stessa cosa, è ancora più incredibile, una gioia che di più non si può.
Ma come si fa a dire che la poligamia è impossibile... Io sono felice, strafelice. Continuo a domandarmi perché non seguiamo tutti il nostro cuore. Se a me va di amare una donna e un uomo, perché c’è qualcuno che pensa che non va bene? Si può distribuire il nostro amore per più figli e non si può invece distribuirlo tra più partner, magari dello stesso sesso? A me sembra tutto una follia, e ora che aspetto un bimbo sono ancora più convinta di quello che dico e penso.
È sabato 27, e decidiamo di andare all’Ikea per acquisti vari, a lungo rimandati. Pazienza se dovremo fare un po’ di coda.
Al nostro ritorno, al primo pomeriggio, troviamo una casa surriscaldata, almeno così ci sembra. Debra e io ci togliamo le camicette, rimanendo in jeans e top.
Al ritorno in auto il discorso era scivolato sul sesso, non so più chi è stata prima di noi due. Debra era dietro e non aveva fatto mistero di essersi ripetutamente toccata fino ad avere un orgasmo, con la mano dentro ai jeans.
- Che impari subito! - aveva detto venendo - Se è un maschio, almeno così capisce subito qualcosa, se è una femmina deve diventare troia come me!
Lo spettacolino ci ha eccitati non poco. E così in casa non perdiamo tempo. Siamo entrambe in ginocchio sul letto, io abbraccio Debra e assieme guardiamo Michele che si sta togliendo le scarpe e la camicia.
Inizio io, leccando un capezzolo a Debra, il top nero sollevato. Indossiamo entrambe gli ultimi acquisti, due jeans uguali, uno azzurro (il suo) e uno rosa. Al posto della cerniera hanno una serie di rinvii per un laccio e sono portati a vita davvero bassa. Ci baciamo.
- Ti rendi conto che tra poco ci leccheremo la figa di fronte al padre? - dico io prendendo un po’ di respiro.
- Tra un po’ prenderemo anche il cazzo del padre - è la risposta affannosa di Debra.
L’aiuto a togliersi il top, sfilandoglielo dall’alto, siamo sempre in ginocchio, io dietro di lei. Michele ci osserva affascinato. Debra indossa una graziosissima collana etnica, fatta di sottili pendagli uniti a fare un triangolo di discrete dimensioni. Ma poi lascio che sia lei a sfilarselo completamente, preferendo io accarezzarle subito le tette esposte.
Al che però Debra scende dal letto e si allontana ondeggiando sui tacchi.
- Scusatemi, devo fare una cosa... devo mandare un messaggino a mia mamma!
- Le dici anche che stai per fare sesso con me? - scherzo io.
Ma Debra non mi risponde, intenta come è a digitare il suo messaggino, probabilmente la più bella notizia possibile per sua madre. Lo fa con amore, è così tenera...
Anche Michele nel frattempo si è alzato per fare la stessa cosa... citando ovviamente solo i risultati con Debra. Per un attimo penso la devastazione di casa mia se mandassi anch’io un messaggino del genere...
- Non fatelo, per favore... li imploro.
- Perché?
- Perché lo faremo poi tutti assieme. Io adesso non posso...
Debra e Michele acconsentono, capiscono che non ho torto. Debra mi ferma contro il muro, mi preme alla parete, mi accarezza il seno dopo avermi tolto il top, mi preme le tette sulle mie, ci baciamo ancora con trasporto.
- Così in piedi a tette nude e con i tacchi siete una cosa irresistibile - osserva Michele - avete una figuratività così potente da rendermi assolutamente succube delle vostre forme...
Mentre ascoltiamo queste belle cose un po’ teorico-filosofiche, Debra e io siamo più fisiche e torniamo sul letto. E qui lei mi tira giù i jeans, da dietro, nel chiaro intento di leccarmi la zona anale, io le faccio lo stesso, poi ci baciamo ancora con mezzo culo fuori allo sguardo di Michele. Ce ne rendiamo conto, così alla fine ci togliamo del tutto i pantaloni e continuiamo a baciarci in ginocchio e con i gomiti sul letto, ma questa volta con le gambe ben allargate. Abbiamo ancora su i sandali e quindi siamo più fighe che mai.
- Scusate, posso chiedere che torniate al muro? Mi piacevate un casino...
Lo accontentiamo, ma questa volta aprendo le danze serie. Debra s’inginocchia, appoggia le cosce sui polpacci, il culo quasi per terra, poi mi attacca ferocemente la figa. Io sono al muro, a gambe allargate, quasi in punta di piedi e guardo Michele in un modo assassino. Spingo la testa di Debra tra le mie cosce.
Mi fa godere in breve, una cosa rapida e leggera. Si rialza, mi bacia le tette, si struscia su di me. Io l’abbraccio tra gli ultimi sussulti della mia venuta.
Ora tocca a me metterla al muro. Lei assume la mia stessa posizione di prima, mentre io mi siedo a gambe allargate, la figa spalancata davanti a Michele, la testa arrovesciata all’indietro per poterla leccare. Intanto mi tocco, perché non ho mica finito di venire. E quando esalo le ultime onde del mio orgasmo, Debra mi spinge a terra, si accuccia sulla mia faccia, sempre figa a Michele.
- Guarda come mi lecca, Michele... ora vengo... Mi sta leccando in modo da non resisterle... e chi vuole resistere? Ahhhh, sborro, Matilde, mi fai sborrare, amore....
Lei è accucciata, non si sta appoggiando in alcun modo a me, io sono libera di leccarla ovunque...
- Vedessi che sguardo che hai, Debra - osserva Michele incantato.
- Da troia?
- No, di più. Tu sei una dea.
Ma non ne abbiamo ancora abbastanza. Se siamo sole Debra e io ci sfiniamo di orgasmi perché quello è l’unico modo per acquietarci. Ma se siamo con Michele si aggiunge la competizione, il voler essere al massimo della figaggine per il piacere del nostro uomo.
Così torniamo a letto, decise a leccarci ancora. E questo facciamo, per svariati minuti, allacciati in un 69 turbolento, lei sopra. Sono io a venire per prima, per la seconda volta in questo pomeriggio. Le vengo in bocca quasi silenziosa ma, dalle sgroppate che do, non c’è dubbio alcuno.
Debra è un po’ stanca di questa posizione, ha voglia di cambiare. Così si abbatte di schiena accanto e me , divarica le cosce a ginocchia alzate e mi spinge la testa tra le gambe. La sua testa è arrovesciata sulla sponda del letto, i tacchi piantati nelle lenzuola, sta respirando con affanno. Io continuo a leccarla senza interruzione, anche se ogni tanto alzo la testa per guardare Michele e renderlo ancora più partecipe del modo in cui farò godere la sua donna.
E, puntuale come non mai, anche questa volta Debra non ci tradisce, direi una sborrata selvaggia, fortissima e bagnata, senza pronunciare parola ma con un mucchio di gemiti e mugolii da femmina devastata dal piacere.
E adesso siamo entrambe pronte per il piacere con il maschio, che ci ha aspettato paziente.
Dopo tutti quegli orgasmi di lingua francamente ho proprio bisogno d’essere riempita, ne ho una voglia insopprimibile, Michele non perde tempo in preliminari eccitato com’è, mi fa un po’ alzare sulle ginocchia e m’infilza con un colpo solo quando ho ancora Debra che mi circonda la testa con le cosce. Quel guizzo, quell’affondo è sublime, in un momento cambia tutta la mia eccitazione: dallo stato di bisogno passo in un secondo al paradiso condiviso. E poi, quando prende a sbattermi da dietro, sento che con il cazzo mi sta toccando l’utero, là dove so esserci da poco un piccolissimo abitante...
Debra intanto si è alzata e si è procurata la cremina e il suo vibratore; lo ha acceso e se lo è infilato, giacendo di schiena accanto a noi. Con un dito si titilla pure il clitoride.
- Mi piace vedervi scopare, mi piace masturbarmi per il vostro piacere... Michele, ora però ho voglia che tu mi prenda il culo, sì, ahhh, ahhhh, mi piacerebbe prendere il tuo cazzo in culo.
- Sì, amore, lo faccio... tu però continuerai a infilarti dentro quel cazzetto? - risponde Michele continuando a sbattermi a grandi colpi.
- Sì, lo farò...
- Prima lasciami sistemare lei - conclude Michele accennando a me. Sa dove vuole arrivare, non vuole godere con me, vuole finirmi al più presto.
E io non ho molti argomenti validi per cui resistere. Mi lascio andare a un orgasmo violentissimo, scossa da capo a fondo, di quelli che ti appagano perché provocati alla massima profondità.
Il nostro inseminatore è ancora baldo e potente. Mi precipito a spalmare la cremina sull’area anale di Debra, che non smette neppure un attimo di farsi con il vibratore e di mugolare di piacere. Michele la trascina sull’orlo del letto e le appoggia il cazzo al buchino, entrando lentamente e con circospezione.
È una scena bestiale, vedere lui che la prende nel culo mentre lei, a pancia oscenamente all’aria e con le bellissime gambe rialzate con quei meravigliosi tacchi, si masturba la figa con il vibratore. Debra era già sull’orlo prima dell’introduzione di Michele, quindi dopo pochi colpi perde il controllo totalmente e viene urlando: - Sììì, cosìììì, dai, sbattimi il culo, tanto la figa me l’hai già presa quanto basta, mi ci hai sborrato dentro migliaia di volte e ora mi hai messa anche incinta.... sììììì, ahhha, arggh! Lo senti con quel cazzo il vibratore? Io avverto che c’è del duro, ma vorrei che fossi tu a sentire il cazzo vibrare sull’onda del vibratore... ahhh, ahhhh, godooooooo, arghh!
E a vedere lei che viene in modo così selvaggio, e soprattutto accorgendomi che Michele non ha ancora sborrato, decido di avere anch’io la mia parte di culo rotto.
- Rompimi il culo a me, adesso - imploro Michele agitandoglielo davanti già incremato - dai, fallo, te ne prego!
Mi è passato anche per la mente di farmi prestare il vibratore da Debra, ma poi me ne dimentico, presa come sono dai colpi di Michele. Mi dà delle spinte come se mi stesse prendendo la figa, non il culo. Ma io vengo lo stesso, vengo come una fontana dalla figa, urlando: - Ahhhh! Vengo, ahhhh!
E Michele accelera, è assai vicino e quando mi sente sussultare mi sborra dentro un litro di liquido che poi va a colare accanto ai nostri corpi assolutamente disfatti su lenzuola già inzuppate di sudore.
- Che belle pance lisce che avete... tra un po’ non sarà più così, vero? - osserva Michele.
- Sai che sei un bello stronzo? - gli ribatte Debra - non sai che una donna incinta deve essere amorata come prima? Lo sai che ci dovrai scopare come adesso?
- Beh, magari con un po’ più di tatto....
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