Racconti Erotici > trio > Matilde 08-23 - La gravidanza
trio

Matilde 08-23 - La gravidanza


di Alex46
12.11.2019    |    4.768    |    0 6.5
"È da fine febbraio che Debra e io non sentiamo alcun impulso alla masturbazione, ce lo siamo confidato ma del resto era evidente..."
Raccontare lo scontro con mia madre a Debra e Michele non mi è servito ad attenuarne la violenza. La sera del martedì sono ancora scossa al massimo grado, attraversata da continui tremiti padroni incontrastati, impaurita, delusa.
Loro mi sono molto vicini, cercano di consolarmi, incoraggiarmi, lenire una sofferenza che è quasi il necessario contraltare di tre anni e mezzo eccitanti, al di sopra delle righe, per molti versi fuori della normale realtà.
Queste cose questa sera ce le diciamo tutte, abbiamo voglia di aprirci uno con l’altro e purtroppo tocca a me la parte debole, l’anello della catena maggiormente sollecitato dalla finora sconosciuta quanto energica capacità del mondo di intralciare il tuo piccolo universo personale.
- Adesso è come se dovessimo unirci tra di noi anche per quegli aspetti che finora abbiamo trascurato – osserva Debra.
- È come una tassa che dobbiamo pagare, meglio, una sanzione alla nostra presunzione di felicità – precisa Michele.
- Sì. È così. Noi ci siamo conosciuti, ci siamo piaciuti, ci siamo esaltati di piacere. Abbiamo fatto l’amore fino al parossismo, l’abbiamo fatto in tre, ci siamo scritti le lettere degli innamorati, ci siamo scambiati mille fantasie. Ciascuno di noi ha vissuto per gli altri due. Ma questo il mondo non lo considera normale – dico io.
- E non appena abbiamo voluto “normalizzarci” ecco la nostra penalizzazione...
- Sì, la sanzione...
- Non appena abbiamo voluto pensare che la nostra felicità potesse durare per sempre.
- Cosa poteva esserci per noi e per la grande certezza di poter e voler continuare il nostro amore? Figli!
- Certo, i figli... che però sono anche un’assunzione di responsabilità verso il mondo, quello stesso mondo che ci condanna...
- Potremmo essere finiti in un vicolo cieco – osservo cupa.
- Ma i figli sono nostri e li abbiamo voluti noi. Non voglio pensare che in qualche modo ci possano prima o poi separare... - esclama Michele.
- Anch’io mi rifiuto che possa essere così, ma questo sembra essere il messaggio forte: dividetevi, Michele scelga con quale donna stare, si assuma il ruolo di padre in entrambi i casi e che i figli possano alla fine vivere in una famiglia “normale” – dico io.
- La nostra civiltà occidentale sta cambiando il concetto di famiglia. Non solo prima o poi saranno del tutto accettate le unioni di donne o uomini omosessuali, ma già abbiamo esempi di figli adottati da coppie del genere, o perfino di figli di donne che hanno ospitato gli ovuli fecondati della propria compagna... E noi dovremmo sentirci a disagio per quello che abbiamo in animo di fare? – osserva Debra.
- Dobbiamo essere forti – cerca di concludere Michele, che mi vede leggermente sollevata.
In effetti sviscerare l’argomento a fondo mi è servito. Da una parte i ragionamenti di quanto sia giusta la nostra decisione, dall’altra il calore e l’affetto da loro manifestati nei miei confronti mi hanno riportata su un sentiero di maggiore serenità. Certo, la spina della mamma è ancora saldamente infissa nella carne, ma ora vedo che ce la posso fare.
- Siamo solo all’inizio di una lunga battaglia, ma l’amore deve trionfare – mi accarezza Debra.
È tardi, e con queste parole chiudiamo, iniziando subito i preparativi per andare a dormire. Quando, da ultima, li raggiungo a letto, è Debra ad abbracciarmi con molta tenerezza. Mi lascio andare alle sue effusioni fino a che non sento la ben nota voglia di godere. E la sua lingua non tarda a farmi esplodere in un orgasmo dolcissimo mentre a bassa voce le dico quanto la amo. Michele subito dopo mi si stende sopra e, badando a non pesarmi troppo, mi penetra facendomi immediatamente capire quanto un desiderio fisico, anche maschile, sappia adattarsi se lo vuole ai momenti diversi di una psiche femminile. Dopo l’orgasmo con Debra volevo essere sì presa da Michele, ma non volevo essere sbattuta. Lo sento muoversi dentro di me con la stessa autorità di sempre ma con le modalità dell’amore tenero. Non tardo a venire, anche a lui mormorando dolcissime cose.
E infine lui si rivolge a Debra, prendendola come ha appena fatto con me. La differenza è solo che i due vengono assieme: ed entrambi pronunciando più volte il mio nome.
Nei mesi che seguono sono tante le cose che cambiano. Ai fatti nuovi si accostano modi diversi.
La casa la troviamo più o meno dopo Pasqua, grazie ad amici dei genitori di Michele, pienamente collaborativi con noi. Siamo in una villetta con giardino di via vvvvv, la casa si sviluppa su due piani ed è intesa per due nuclei familiari, per un totale di circa 200 mq. Una scala esterna fa accedere al secondo piano. Mentre ci vanno bene i quattro bagni (due di servizio), coinvolgiamo un amico architetto perché sistemi la seconda cucina e il secondo soggiorno a studi: ma il suo lavoro più importante è il disegno di una scala interna per collegare i due piani. Due sono le camere per i bambini, altre due per gli ospiti (... o altri bambini): e infine due camere matrimoniali, volessimo salvare le apparenze con qualcuno. Ci sono poi due utilissime camerette guardaroba-lavanderia, i box per le auto, insomma una vera pacchia. Ma non ho ancora detto la cosa più importante: la casa l’abbiamo comprata! Sì, vabbè, abbiamo fatto solo il compromesso, per ora, ma dal notaio ci andremo a fine giugno. Per i soldi ciscuno di noi tre ha messo una quota, ma mai ce l’avremmo fatta se non fossero intervenuti anche le rispettive famiglie.
E a proposito di famiglia: mia madre, piano piano, quasi impercettibilmente, si sta addolcendo. Per settimane non ci siamo sentite, poi lei mi ha telefonato chiedendomi come stavo. E alla fine della conversazione mi ha chiesto se potevo portarle una foto di Debra e Michele!
Ho sentito il mio cuore sciogliersi, devo averle balbettato qualche parola rotta dall’emozione. Lei non si è lasciata andare oltre, ma in quel momento ho capito che non avrei perso la mia mamma per un miserabile problema di convenienza civile. Qualche giorno dopo si è scusata di avermi insultata a quel modo e di essersi comportata da egoista. Ancora una volta il bambino ha giocato un ruolo chiave, lo so. Però si devono usare le armi che si hanno.
Siamo molto presi dai preparativi per il trasloco, dall’arredamento. Già prima dell’aver trovato casa ho conosciuto Maria e Davide, i genitori di Michele. L’incontro è stato a casa loro, ed è vero che il bambino dà grande forza, perché io non mi sentivo minimamente a disagio e credo di essermi comportata con grande naturalezza. Una coppia eccezionale, alla quale sento che mi affezionerò senza riserve. Un giorno di maggio arriva pure la signora Adele che non stava più nella pelle per vedere sua figlia con un panzone tanto e naturalmente per conoscere l’altro suo grande amore, cioè me.
Anche con lei grande spontaneità: Adele è molto spiritosa e, oltre ai complimenti, mi ha fatto anche qualche battuta di richiamo vagamente sessuale, del tipo “trattatemi bene mia figlia” ma nel senso “non me la consumate troppo, mi raccomando”!
L’incontro con i miei ci sarà, so che sarà il più difficile, ma sono pronta. Nel frattempo ho anche smesso di lavorare (Debra mi seguirà tra due settimane), perché voglio dedicarmi a tutte quelle attività e interessi che in questi anni non sono state i preminenti. Oggetti per la casa, esercitare il buon gusto non più solo per l’intimo, i vestiti e le scarpe da figa ma anche per tutta una serie di altre cose. Magari per leggere di più.
È da fine febbraio che Debra e io non sentiamo alcun impulso alla masturbazione, ce lo siamo confidato ma del resto era evidente. Ci piace ancora fare sesso, tra di noi o con Michele, ma è fuori di dubbio che lo facciamo meno e soprattutto non indulgiamo in quelle pratiche esibizionistiche che tanto ci piacevano e che speriamo tornino presto a piacerci in seguito. Ci sono state alcune sere in cui magari non ne avevamo voglia, ma ci è piaciuto ugualmente compiacere Michele leccandolo e succhiandolo fino a che ci ha schizzato in faccia il suo orgasmo.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 6.5
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Matilde 08-23 - La gravidanza:

Altri Racconti Erotici in trio:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni