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Matilde 04-23 - Ancora sybian


di Alex46
04.06.2019    |    1.872    |    0 9.2
"Forse - articolo mentre mi sto eccitando drammaticamente..."
Siccome è da qualche settimana che continuo a ripensare a quell’happy hour in villa, da Elisa, mi è venuta voglia di tornarci. Così le telefono.
- Come stai, Elisa?
- Bene... come sono contenta di sentirti...
- Anch’io ho piacere di sentirti. E ti dirò anche che non ti abbiamo mai ringraziato a sufficienza per quel fine pomeriggio che ci hai regalato...
- Che VOI ci avete regalato, vorrai dire...
- Beh, insomma... Abbiamo ripensato parecchio Debra e io a quei momenti... così ho pensato di chiederti se non è possibile venire una sera a casa tua, ancora...
- Ma certo, cara... figurati se non è possibile. Solo che ci vorrà un po’ di tempo per organizzare...
- No, cosa hai capito... noi vorremmo una cosa semplice, senza le tue amiche, magari solo con tuo marito...
- Beh, allora non c’è problema.
- Possiamo portare anche Michele?
- Quel gran figo di Michele? Così finalmente lo rivedrò!
Qualche sera dopo ci avviamo alla villa, molto presto ci è stato chiesto. Prima mangiare, poi sesso. Michele non sta più nella pelle, non vede l’ora di guardare mentre ci squassiamo la figa sul sybian tanto decantato.
Debra e io, in attesa di tanto spettacolo, ci stiamo già bagnando le mutandine in macchina.
Appena salutata, la nostra ospite, che a quanto pare è sola, senza suo marito, ci porta a fare un giro della casa, quindi anche nella sala-giochi. Le macchine non sono aumentate: c’è sempre lo spacca-fighe orizzontale (lo Stallion) e il sybian che troneggia. Niente di più. Un monumento al piacere e alla depravazione.
Durante la cena, che un cameriere compunto ci serve, Michele fa qualche domanda a Elisa, sulla casa, sulle amiche, ma ottiene risposte sempre un po’ evasive, come se per lei ci si dovesse concentrare su quella sera, senza pensare al passato. Michele fa anche finta di essere un po’ a digiuno su ciò che significa veramente masturbarsi sul sybian, e qui riesce finalmente a infiammare la nostra ospite, che di sicuro un pensierino su di lui se lo sta facendo.
- Oh, caro mio! Tu devi vedere, non ti dico di provare... ma vedere sì. È davvero una macchina per orgasmi. Lui vibra e ti stimola il punto G in modo tale da venire di continuo, fino a che non ne puoi più...
- Ma tu lo usi spesso?
- Almeno una o due volte alla settimana, quando proprio voglio godere... sai, mio marito, che ora è a New York per almeno un mese, non è un grande amatore. A lui piace vedere però come io godo su quelle macchine, di solito è lui che me lo chiede... e dopo che mi sono sbattuta là sopra, con uno o più orgasmi alle spalle, allora lui mi chiede di fare sesso. Non è un gran che, povero amore, però gli voglio bene...
Quasi la nostra Elisa piange. E Debra, che sa anche essere un po’ cattivella quando vuole, le chiede: - Ma, scusa, e tutti i vostri amici, le tue amiche, non le inviti mai?
Elisa arrossisce, poi ci confessa di avere una fidanzata. Ma non vuole andare oltre nelle confidenze. Con un gran sorriso accoglie il cameriere che sta portando un fantastico piatto di arrosto.
La guardo. È una bella donna, discreta nella sua sexy-eleganza. Pantaloni lunghi, scarpe firmate con tacco medio, camicia di seta di gran classe. Noi siamo più sportive. E in effetti siamo venute qui per squassarci la figa, dunque cosa pretendete??!!
Debra ha dei micro-shorts di pelle nera, senza calze, sandali neri da urlo, top infinitesimale coperto da giacchetta serale di pelle, abbastanza maschile come taglio. Anche io non ho calze, ho i miei sandali sexy preferiti, poi ho addosso la stessa minigonna denim a otto bottoni di qualche sera fa con Michele e la stessa camicia a tre lacci.
Dopo cena, bevuto anche il caffè, è Elisa ad alzarsi per prima e a portarci nella stanza.
- Allora, prima di tutto mi dispiace dirvi che lo Stallion, cioè lo “spacca-fighe, come lo chiamate voi, purtroppo non funziona. Mio marito ha promesso di ripararlo, ma purtroppo non l’ha ancora fatto. Comunque ora vi farò vedere come funziona il sybian, anche se voi due lo sapete già, ma un ripasso va sempre bene. Qui abbiamo una boccetta d’alcol e delle pezzuole con cui fare igiene dopo l’uso, sempre che lo vogliate. Ora lasciate che vi mostri come funziona, poi potete usarlo.
Noto subito che la sella è rialzata da terra tramite in basamento della stessa dimensione, alto circa 30 cm.
- Perché l’hai rialzato? - chiedo a Elisa.
- Perché così si può più comodamente stare con i tacchi.
Elisa attacca alla sella il primo fallo, quello di dimensioni medie.
- Questo per me è il migliore - osserva - perché è piccolino ma vi fa godere di più.
A Michele scappa una risata quando vede il pene muoversi da solo su e giù, un po’ avanti e un po’ indietro.
Mentre la macchina va, Elisa si toglie i pantaloni, la camicia, il tanga, poi si rimette le scarpe. Beh, non è male questa donna... Speriamo che Michele non le zompi addosso.
Debra e io ci guardiamo, poi come prima cosa ci baciamo lì, in piedi, con la lingua in bocca.
- Fatti onore - le dico.
- Anche tu, cara.
- Io non vedo l’ora di vedervi venire... tutte e tre - azzarda Michele - voglio vedervi scosciate su quella sella... lo sapete quanto mi piace vedervi sborrare. Tanto poi lo so che vi prendete anche il mio di uccello. Senza di me...
E non finisce il discorso, che comunque è chiarissimo.
- Di certo tu non ti senti in colpa per trascurarle queste due, vero?
- No, queste si masturbano dalla mattina alla sera e io non faccio altro che pensare a loro e come trombarle quando le rivedo...
- Ma noi veramente lavoriamo - azzardo io.
- Certo che lavorate, se no cosa potreste fare, altrimenti?
- Farmi sbattere dalla mattina alla sera, questo è il mio sogno - continuo il gioco io.
- Io potrei fare la zoccola... ma allora addio seratine con voi... - gioca Debra.
Elisa ride alle battute, poi si accosta alla macchina con uno sguardo d’intesa.
- Siete troppo fighi tutti e tre e mi avete fatto venire voglia. Vi dispiace se approfitto?
- Scherzi? - dice Michele.
- Volete guardare? A me piace essere guardata.
- Assolutamente. Le nostre regole le sai... - le ricorda Debra.
- Posso anche urlare quando vengo?
- Caspita, sei a casa tua... magari il cameriere...
- Quello se ne è già andato a casa sua. Dorme qui vicino, con la famiglia.
- Bene, allora - conclude Michele raccogliendo tre sedie e disponendole per noi.
Ci siediamo, ma non prima che Debra e io esserci guardate e di aver lei abbassato alle caviglie gli shorts e io invece sbottonato sei bottoni della minigonna. L’occhio di Elisa ci cade addosso e le leggiamo la voglia.
- Voi vivete assieme e siete felici. Non è che potreste avere un po’ di pietà per una donna ricca ma abbastanza infelice? - ci chiede al limite tra lo scherzo e il serio.
- Vedrai che non ti pentirai di averci invitati - le dico io.
Ha i capezzoli enormi, noto. E la figa è ben curata ma con tutto il suo pelo. Intanto sta incremando il fallo. Poi mi porge il comando di velocità. Mi raccomanda di spegnere piano quando l’avrò vista esplodere e di non insistere altrimenti lei continuerebbe a venire sulla macchina per altri minuti e minuti, in una specie di orgasmo multiplo o continuato. Infine si acconcia al di sopra e senza tanti indugi si fa penetrare dal pistone di gomma. Non ha la stoffa dell’attrice, si vede che vuole godere e basta, vuole darsi il primo sollievo della serata senza fare alcun tipo di esibizionismo.
Dopo quattro cinque va e vieni, l’oggetto è tutto dentro e a questo punto lei si siede con tutto il suo peso, gli occhi chiusi nel godimento.
- Dio, che bello...
Dopo un minutino di sosta, in cui si vedeva solo il gran lavorio dell’applicazione nella figa di Elisa, lei comincia ad agitarsi e chiede a gesti un aumento della velocità.
L’accontento subito e come per incanto la nostra ospite si mette a gemere in modo sguaiato: - Ora... ahhhh, non sono più la padrona di casa... sono una vacca come voi... cui piace morire di orgasmo... stasera con voi mi ridurrò al lumicino... ahhha, ancora, una tacca in più, Matilde... ahhhhhhhhhhhh!!!! Sìììììììììììì, così, ahhhhhh...
Ha superato il punto di non ritorno, solo una sana sborrata può farla smettere, ormai si agita sui fianchi.
- Vorrei essere ancora più aperta, vorrei che fosse un po’ più lungo... ahhha, mi squassa, mi distrugge, mi nullifica, ahhhhh... se mi... toccassi il bottone... verrei in un attimo...
- E fallo, allora.... fallo per noi - la incita Michele.
- È infernale, ma è anche un paradiso... ora mi tocco... ma prima aumenta, vai a 5.
Obbedisco, e lei subito dopo sembra impazzire, ormai non connette più frasi compiute, è come un delirio il suo gemere assieme a mezze parole: fino a che non si tocca appena il clitoride e allora esplode come una belva ferita. Si possono vedere le onde di piacere che le scorrazzano per tutto il corpo.
Si vede l’intenso calore, così forte da bruciare qualunque terminazione nervosa, togliere qualunque volontà, con lampi di luce tali nel cervello da far svenire, togliere coscienza.
- Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhh, mmmmmmmmmmmhhhhhhh, ahhhhhhhhhrghhh! Sborro, amici, sborro per voi... aahhhhhahhha, mmhhhh, ahhhh!!!
Non so che fare, ma è meglio che decresca la velocità. E così faccio fino a raggiungere lo zero. Lei sta tremando.
Poi si alza a fatica e va a sdraiarsi sul vicino lettino, quello dello “spacca-fighe”. E lì giace a gambe larghe, sfatta ma non volgare, la testa su un cuscino per poterci guardare e sorridere debolmente.
- Farlo per voi è stata la cosa più sexy che ho fatto in anni...
Michele si alza, va a darle una carezza, la ringrazia e le chiede gentilmente se desidera qualcosa da bere.
- Nel frigo, lì, ci dovrebbe essere dell’acqua naturale. Ma se voi volete, dentro c’è di tutto.
In effetti abbiamo sete, e Michele serve da bere a tutte. A lei l’acqua, a Debra del gin tonic, a me un bitter campari doppio. E lui si serve di birra, Ceres per l’esattezza.
Ma la cosa divertente è che tutto questo lo fa completamente nudo e in uno stato di semierezione, Debra e io stiamo molto sul chi vive per questa situazione. Va bene che il ragazzo vorrà giocare un po’ sulla nostra gelosia, ma se fa tanto di toccarla...
Però adesso tocca a noi. Debra aveva guardato Elisa, ma non si era toccata neppure un momento. Io volevo farlo, ma mi sono trattenuta. Entrambe siamo ancora sedute con shorts e minigonna a mezz’asta.
- Ti ricordi come ci ha ridotte la volta scorsa? - mi sorride Debra.
- Sì, hanno dovuto staccarci da quella macchina.
- Avevamo paura che poteste rimanerci secche!! - esclama Elisa.
- Ok, vado io - dice Debra.
Si alza, si libera degli shorts e ondeggiando sui suoi sandali neri si avvicina al sybian.
- Mi fa paura questa macchina... ma almeno una volta devo riprovare... un orgasmo solo.. - dice a se stessa mentre si siede sul fallo, senza curarsi di pulirlo. Deve sedersi e alzarsi due volte prima di poter appoggiarsi nrmalmente sulla sella.
Sono ancora io a manovrare il comando: al suo cenno, metto sull’1, poi subito dopo sul 2.
Anche a Debra interessa solo godere perciò si curva in avanti: noi vediamo meno, lei sente di più la rotazione sul davanti e quindi sul punto G. Quando finalmente ha trovato la sensazione che cercava, si raddrizza con il busto, e si prende il seno con le mani a coppa, torcendosi i capezzoli. Dopo avermi fatto cenno di aumentare, arrovescia anche la testa.
Ora è bellissima. Sembra una vera amazzone del sesso, una dea dell’Olimpo pagano. Io ho aumentato a 4 e credo che non dovrò andare oltre. Debra sta gemendo ed è assai vicina. Inutile perciò andare troppo oltre.
E ho indovinato. Il suo orgasmo arriva così velocemente che ci sorprende. Prima si ributta in avanti agitando i fianchi e premendo sul clitoride, poi subito dopo si raddrizza ancora, riprende a strizzarsi i capezzoli, si tende meravigliosamente in modo tale che anche un morto potrebbe eccitarsi.
- Eccolo - esclama - eccolooooo.... le onde... dal bottone... mi stanno devastando... ahhhhhhhhh!!!... Mmmmmmmm... Ahhhhhhhhhh! Cazzo, che roba!
A guardare Debra questa volta non ho resistito e mi sono toccata un po’ con la mano libera. Michele ha sorseggiato la sua Ceres, Elisa non si è mossa dal letto.
Neppure Debra si muove dalla sua posizione. Ci guarda tutti: forse ne sta pensando una delle sue.
- Sapete cosa vorrei ora?
Facce interrogative la guardano.
- Vorrei farmi un’altra volta, ma vorrei anche che Michele si masturbasse assieme a me qui vicino fino a venirmi in faccia.
Guardo Elisa. Un lampo le attraversa gli occhi, rapidissimo.
- Ok, lo faccio per te - dice lui con voce molto sensuale.
Elisa si alza per sistemare un faretto e illuminare meglio dunque proprio la zona dove avrebbe dovuto agire Michele.
- Ogni tanto lo fa anche mio marito - soggiunge.
Michele si sistema in piedi, il cazzo a circa 30 centimetri dal volto di Debra, che lo guarda affascinata. Siamo pronti. Io accendo di nuovo la macchina, questa volta direttamente sul 3, senza che Debra si scomponga.
Michele si afferra il membro già eretto, sulla cui punta si vede già un po’ di liquido, e inizia un lento movimento. È bellissimo, così muscoloso, per nulla costruito. Sono proprio una bella coppia.
Lei intanto si sta già scaldando, non si sente quasi ronzio perché lei ce l’ha tutto dentro. Ha i capezzoli durissimi e lo sguardo fisso sul cazzo del marito.
Lui le guarda le gambe scosciate, i piedi fasciati dai sandali, le spalle forti sotto le quali due seni formidabili aspettano solo di essere succhiati.
- Cosa pensi, amore - le chiede lui.
- Sento di essere la tua troia...
- Quando ci hanno sposati... dovevi promettere non di essere mia moglie... la mia troia, dovevi dire...
- Ti amo Michele... tutto questo godere pazzesco, e tutto quello che verrà ancora stasera te lo regalo... non fermarti...
- Sto cercando di controllarmi un po’... a vederti così non so quanto reggo...
- Non devi controllarti... io sono vicinissima... voglio che mi schizzi in faccia e che mi guardi venire mentre mi squasso qui sopra.
Senza che Debra me lo chieda alzo a 5, ma come al solito indovino. Lei improvvisamente si agita e comincia a gemere in modo inequivocabile.
- Sono vicina, amore, sono molto vicina....
Michele sta solo aspettando il segnale per darsi le ultime due sfuriate risolutrici.
- Michele, guardami... sììì, cosìì, guardami - lo implora - voglio che tutta l’intensità della tua sborrata si aggiunga al mio... orgasmoooo!!! Ahhhhha, ahhhhhhhhh, arghhhhhh... Mmmmmmm... arghhhhh!!!!!
- Eccomi, amore, eccomi... ahhhhhhhhhhhhhhhhhhh! Ahhhhhrgghhhhhhhhy!
Si vedono chiaramente gli schizzi di Michele che vanno a impiastricciare la faccia di Debra ululante il suo orgasmo, a bocca aperta, a occhi sbarrati. Un orgasmo che deve durare, lo sento, ben me ne guardo dallo spegnere. E quando Michele ha finito di schizzare, lei continua ad agitarsi sul sybian, si sfrega la faccia, si lecca le mani, se lo spalma sulle tette, il tutto continuando a urlare. Non so dire quanto, ma mi sembra eterno. E spengo solo quando vedo che Debra mi guarda implorante.
- Due minuti e 35 secondi di orgasmo continuato - esclama Elisa, sventolando un cronometro da polso che ha tirato fuori non so da dove. Mi viene da ridere istericamente. Cosa è, una gara? Vogliamo fare a chi esplode l’orgasmo più lungo?
- Mi è sembrato di perdere il senno - rantola Debra.
- Amore, vederti è stata una delle cose più erotiche mai viste.
- Sai qual è la sfida? Non quella di godere di più o di meno. È quella di non perdere totalmente il controllo, perché fa davvero paura. Adesso, per esempio: non faccio che pensare a poco fa, e sarei pronta a ricominciare.
- Ma questo è normale - interviene Elisa - anche quando fai l’amore con Michele o Matilde lo rifaresti subito dopo...
- Sì, ma in quei casi mi sembra di essere davvero donna e amante. In questo caso mi sembra di essere qualcosa che non è più umano... ne ho paura. Mi sembra di essere preda di una macchina per orgasmi...
- Ha il suo fascino, però - azzardo io.
- Altro che se lo ha... vi sembra che io voglia andarmene? Abbiamo appena incominciato, ma non mi sembra vero che stiamo facendo questo - conclude Debra.
Michele la bacia teneramente, prima di aiutarla a rimettersi in piedi. I due poi vanno ad accomodarsi sul lettone vicino a Elisa e continuano a baciarsi. Alla fine mi stufo e, liberatami pure io della minigonna, mi avvicino a lettone e chiedo, sorridendo: - Adesso toccherebbe a me. Qualcuno mi vuole preparare?
- Vieni qui - mi invita Debra.
Ormai lo spazio è abbastanza ridotto su questo letto. Michele è tra Debra ed Elisa, che intanto si è ritirata il più possibile a lato.
Salgo sul letto, ci cammino sopra difficoltosamente per via dei tacchi e, ridendo, mi siedo sulle tette di Debra, ancora tutte appiccicose dello sperma di Michele, e le porgo da leccare la figa. Devo essere di una sensualità pazzesca, perché Debra comincia a slinguarmi come se non ci fosse domani. Elisa e Michele ci guardano.
Io ero già pronta prima, figuriamoci ora. Anzi, se non sto attenta le esplodo in faccia. Quando poi lei comincia a penetrarmi con la lingua, beh, allora mi stacco: - Grazie, Debra. Credo di essere pronta.
- Ok - dice Elisa - al comando ci penso io.
- Mi devi dire cosa provi - mi sorride Debra.
Non ho bisogno di tanti aggiustamenti. L’applicazione è fradicia e la mia figa pure. In un attimo entra fino in fondo appena scavalco il sybian.
- Va bene sul 2? - mi chiede Elisa.
- Sì, dovrebbe.
Passa qualche manciata di secondi e Debra mi chiede che cosa sento
- Non molto ancora... è solo piacevole - un po’ mento.
- Provo sul 4 - azzarda Elisa.
- Vai - è la mia risposta. E poi: - Ahhh, ora sì... che mi sta lavorando bene...
Anch’io, chissà perché, vorrei fare il mio compitino e basta. Ma non credo che mi lasceranno.
- Oh, dio... eccolo... mi sta toccando il punto giusto...
- Il punto G? - chiede Debra.
- Non lo so... forse - articolo mentre mi sto eccitando drammaticamente. Elisa... ci sono quasi... ‘sto coso è inarrestabile... sto arrivando...
Mentre dentro di me si prepara il finimondo, cerco di guardarmi dall’esterno, cerco di vedermi così come sono, strafiga, donna amabile, sessuale, desiderata. E, neanche l’avessi detto ad alta voce, ecco che Elisa cede a Debra il comando, poi fa cenno a michele di andare con lei. C’è una porta di questa stanza che non sapevamo dove portasse. Elisa acccende la luce, entra seguita da Michele e dopo un attimo i due escono con uno specchio enorme!
Me lo piazzano proprio davanti, così posso guardare me stessa. Non mi sbagliavo: sono figa al più alto livello, mentre sto costruendo l’orgasmo su questa macchina infernale mi vedo strafiga, poi quando sborrerò non so cosa sembrerò, come mi sembrerò. Lo specchio da una frustata di eccitazione diversa al mio animalesco stantuffarmi, mi guardo, guardo con che occhi mi guardo, e sento dentro che l’esplosione è vicina.
Elisa ha recuperato il comando e mi porta a 5.
Ed io un attimo dopo esplodo: - Ahhhhhhhhhh, ahhhhhhhhh, godoooooooooo, arghhhhh, godo, mmmmmmmmm, come gooooodoooooooo!!!!!!
Guardandomi allo specchio mentre urlo, quasi mi sembra di non essere io a urlare, di non essere io lì a squassarmi. Un effetto davvero strano, ma anche questo bellissimo. Essere altro da sé.
Sento che non è finita ancora. La macchina continua il suo moto, senza pietà. Io sono appena tornata alla realtà che già voglio avere un’altra fuga, sì, mi permetto un’altra fuga. E così continuo a godere, sto abituando il corpo alla normalità dell’orgasmo, come se essere in orgasmo fosse il mio stato di quiete.
Così recito i miei ooooh e ahhhh, così ballonzolo sul sybian, così perdo la mia partita, perché non è vero che tutto questo è normale. Tutto questo è pazzesco! Di mia volontà non ho la minima intenzione d’interrompere, come se un mostro mi avesse avviluppato non solo la figa ma tutto il corpo e mi succhiasse tutta senza possibilità di scampo. Credo che solo lo sfinimento, lo svenimento e il collasso potranno interrompere questo evento folle.
E infatti questo succede. Improvvisamente crollo, mi affloscio, Elisa se ne accorge e spegne.
- Due minuti e 20 secondi - annuncia - e adesso ritocca a me.
In fretta riconsegna il comando a Debra e corre a sedersi sul sybian.
- Vuoi essere cronometrata? - scherza Debra.
- No, grazie, io ho più esperienza, vi batterei... metti sul 3, subito. Poi però, quando mi avrai visto godere un po’, spegni. Voglio raccontarvi che cosa è successo tre anni fa in questa casa.
La performance di Elisa dura poco. Dal 3 chiede il 4, poi il 5 e subito dopo ancora il 6. Viene immediatamente, come una cavalla imbizzarrita, premendosi il clitoride e urlando.
La guardiamo affascinati, tutti. Sul sybian ormai è un lago di sborra femminile. Nella stanza c’è un odore pazzesco, a dispetto dell’aria condizionata.
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