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Matilde 05-12 - Godere con il telefonino (11 ottobre 2003)


di Alex46
24.06.2019    |    830    |    0 8.7
"è piccolo, non si dovrebbe vedere..."
Mentre beviamo il caffé e facciamo colazione mi viene in mente di aver visto il G-twist Vibe appoggiato sul mobiletto, dunque ieri sera è stato usato, mi sono detta.
- L’hai provato il nuovo vibratore, ho visto - dico a Debra.
- Sì... ieri sera, sul letto. Michele mi guardava... vero amore?
- Ha avuto un orgasmo sconvolgente - fa eco Michele.
- E dunque? - voglio sapere ogni dettaglio.
- E dunque cosa...
- Oh, cazzo... dimmi qualcosa di più... come lo sentivi...
- È stato grande. Una cosa nuova, quella vibrazione così interna, senza una vera e propria penetrazione... ma tu non l’avevi già provato a Torino?... là da sola, per conto tuo...
- Sì, e mi bagno di nuovo solo a pensarci.
- L’hai fatto solo una volta?
- Sì.
- Anch’io.
- Sai che ieri in ufficio mi hanno dato questo nuovo cellulare aziendale?
- Bello... hai intenzione di usarlo o continui con il vecchio?
- No, no, lo uso. E mi sta venendo un’idea - concludo.
Sguardo interrogativo di Debra e Michele.
- Se te lo metto in modo “vibrazione” e “silente”, tu te la senti di mettertelo nelle mutandine e andare in giro?
- Ma, sei pazza? Come, nelle mutandine?
- Sì, sulla figa, a contatto con il clitoride, schiacciato dalle mutandine e dai jeans... è piccolo, non si dovrebbe vedere.
- Va avanti...
- Poi noi ti chiamiamo...
- Bisognerebbe giusto andare a fare un po’ di spesa... effettivamente così sarebbe meno noioso!
- Matilde, tu sei matta - conclude Michele.
- Credo che sia un’esperienza bestiale... specie se intorno c’è un sacco di gente e tu hai la figa in fiamme... - rido io.
Debra scuote la testa, ma sono sicura che già pensa a quanto sia stimolante masturbarsi, praticamente in pubblico, con un telefonino che vibra. Magari bagnarlo a tal punto da farlo smettere di funzionare...
Mi alzo, vado a prendere il mio vecchio telefonino nella borsa, lo metto nella modalità desiderata, glielo porgo.
- Michele, chiamami un po’ che vediamo se funziona.
Verificato il regolare funzionamento, Debra se lo appoggia sulla figa, trovando che la cosa dovrebbe veramente essere pazzesca.
- Adesso vado a vestirmi, poi esco, vado al supermercato e mi chiamate.
- Sì, però porta anche il tuo, così ci dici cosa succede...
Quando Debra esce le guardiamo il bacino. Nessuno direbbe che sotto alla tela dei jeans c’è un telefonino, nessuno direbbe che una bella donna così è talmente porca da voler godere anche al supermercato.
All’ora convenuta, le 11, la chiamiamo col telefono di Michele.
- Sei pronta?
- Sì. C’è un casino di gente. Ho già fatto metà spesa - sentiamo la sua risposta in viva voce.
- Bene... ora ti chiamo con il mio. Resta in linea.
Imposto la chiamata a ripetizione, faccio il numero mio vecchio, sento il segnale. Appoggio l’apparecchio sul tavolo. Con Michele siamo pronti a sentire cosa ci dirà Debra.
- Uh, eccolo... - ci relaziona - dio se si sente... mmmm... faccio fatica a stare ferma... mi devo appartare se no non posso parlare... mmmm... che bello...
- Lo sai che Michele mi sta baciando il collo? - le dico.
- Mmmm.... sìììì... ancora... Nooo, perché ha smesso?
- Ho messo in richiamata automatica... ora dovrebbe riprendere.
- Ahh, sìììì... ecco... mmmm... dì a Michele di leccarti la figa...
- Michele ha sentito benissimo, sei in viva voce.
- Mmmmm... che roba... è incredibile... ho vicino due o tre massaie... c’è anche un bel figo...
Michele intanto mi sta baciando le tette, mentre io comincio a toccarmi.
- Non posso trattenermi... devo inarcare un po’ la schiena... sto godendo... tra poco! Tra poco ti sborro sul cellulare, Matilde...
Dopo qualche secondo la sentiamo venire, in modo soffocato ma inequivocabile.
- Oh, dio - mormora alla fine.
- È stato bello? - le chiedo spegnendo il telefonino.
- Sssì... potrei rifarlo...
- Se vai in bagno te lo puoi infilare dentro... - le suggerisco buttandola lì - te lo puoi far scorrere su e giù... il mio telefonino...
- Vado... vado subito, non resisto. Chiamami tra cinque minuti...
Michele mi sta leccando la figa mentre io aspetto impaziente che passino i minuti. Poi la chiamo di nuovo, sia sul mio che sul suo telefono.
- Pronto... sono pronta...
- Sei in bagno?
- Sì, ma non è stato facile...
- Hai già abbassato le mutandine?
- Sì, sono pronta. Parti, ti prego...
- Michele, come volevi tu, mi sta leccando. Cerchiamo di venire assieme?
- Sì, dai, parti...
Compongo il numero e subito la sento gemere.
- Mmmmm... è fantastico.
- Lo hai dentro o fuori?
- Dentro... lo avevo già dentro... il tuo telefonino... dentro la mia figa...
- Ahhh... Michele... se continui così tra poco ti sborro in faccia... ahhh!
- Mi sta facendo sbrodolare... ho paura che s’interrompa sul più bello... ahhh! Sono appoggiata al muro, i pantaloni a mezza gamba con le mutandine... ho le gambe un po’ allargate e mi tremano... ahhh!
- Debra... io ci sono vicina...
- Mi sento così porca... ho le ginocchia così deboli...
- Vengo... amore... vengo - esclamo io ormai al limite. Michele non si è certo risparmiato.
- Sìììì... eccomi... anch’iooooooo - mormora soffocata Debra.
- Ahhhhh! Ahhhhhhhhhh - le faccio eco.
Dopo un mezzo minuto di orgasmo, decidiamo di spegnere. Le intimo di venire a casa al più presto. Michele ha la faccia completamente bagnata ed è straeccitato.
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