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Matilde 07-06 - La lavatrice (luglio 2004)


di Alex46
12.09.2019    |    10.706    |    1 8.6
"Ma specialmente Debra desidera che io provi questa novità..."
La lavatrice (luglio 2004)
Quando entriamo nell’appartamento, quello a piano terra di due piani, una villetta abbastanza isolata di Finale Ligure, Debra ci mostra orgogliosa le stanze. Indubbiamente ha fatto una buona scelta e qui potremo venire per due mesi a fare vera vacanza.
C’è anche un locale guardaroba-lavanderia e, allorché vi entriamo per dare un’occhiata, Debra incomincia a raccontarci cosa le è successo oggi.
- Avevo della biancheria da lavare, così ho acceso la lavatrice che, come vedete, non è certo il massimo della tecnica e della modernità... Mi ero appoggiata con il sedere sulla macchina e pensavo a quello che bisognava ancora fare prima del vostro arrivo, quand’ecco che la macchina inizia il suo ciclo di centrifuga.
Lì per lì non ci ho fatto caso ma dopo qualche decina di secondi tutto quel vibrare sotto il sedere mi ha...
- Ti ha eccitata? - chiede Michele.
- Altro che se mi ha eccitata... improvvisamente ho avuto voglia di procurarmi in qualche modo un orgasmo...
- E allora cosa hai fatto? - chiedo io curiosissima.
- Sono andata a prendere il mio dildo azzurro, l’unico che ho portato, l’ho appoggiato sulla macchina, che avevo momentaneamente interrotta, e... me lo sono infilato, così, a cavalcioni...
- E sei venuta?
- È stato bellissimo... Matilde, dovresti provare.
- Beh, magari... dopo mangiato...
- Ah, ho capito... vi siete già fatti un aperitivo in macchina...
- Eh, insomma... - ammette Michele.
- Insomma cosa?
- Mi sono masturbata e poi gli ho fatto un bocchino...
- Ho capito. Va bene, qui ci torniamo dopo.
Andiamo nella prima pizzeria che ci capita, qui non è più ora da ristorante. Con loro è sempre bello stare, a tavola ci si diverte sempre. Debra vuole che le raccontiamo per filo e per segno la nostra bravata nel viaggio di prima. Ma dopo un’oretta siamo di nuovo a casa e ci prepariamo per la nuova esperienza. Ora ne abbiamo tutti voglia. Ma specialmente Debra desidera che io provi questa novità.
Per comodità mi fa spogliare, poi io mi siedo sulla lavatrice e Debra la aziona direttamente allo step della centrifuga.
- Oh, oh - gemo subito, davvero sorpresa. La macchina mi trasmette vibrazioni incredibili. Chiudo gli occhi per godermele, ed effettivamente dopo circa un minuto mi sento bagnata tra le gambe, pronta al sesso.
- Vero che è bestiale?
- Mmmmm... - annuisco io - dammi il dildo, per favore. Lo voglio fare...
- Aspetta... non è così semplice - mi frena Debra - Prima devi mettere due sgabelli, così, a lato. Poi bisogna farle ricominciare il ciclo, sennò magari s’interrompe sul più bello...
La scena è quasi comica. Siamo qui, in una mezza cantina squallida, in un locale d’affitto. Io sono nuda, guardata dalla coppia dei miei amanti, marito e moglie, ancora del tutto vestiti, che sto per infilzarmi la figa su un dildo appoggiato su una vecchia trombona di lavatrice rumorosissima...
Comunque il dado è tratto. Salgo su uno sgabello, scavalco con la gamba destra la lavatrice e vado ad appoggiare il piede sull’altro. Sono scosciata, oscena, pronta ad accucciarmi e a penetrarmi su un dildo orgogliosamente dritto e tenuto per comodità da Michele.
Debra è pronta ad azionare la macchina e io mi abbasso... le mani sui fianchi. Sono eccitatissima, non avrò certo problemi a mettermi dentro l’oggetto, lo desidero troppo. Non appena la punta del dildo è a contatto con la figa, con le mani mi apro bene le labbra e inizio l’introduzione che si verifica facilmente e alla vista di tutti e tre. Guardo Debra per segnalarle che sono pronta.
La macchina comincia subito a vibrare, e così il dildo azzurro, ormai fermamente infilato dentro di me, anche se ancora ben visibile. Le vibrazioni sono leggere ma tali da provocarmi delle immediate sensazioni di piacere, che so cresceranno, cresceranno, fino a diventare il solito esplosivo orgasmo. Gemo pesantemente e mugolo.
- Bello... - dico entusiasta - credo che sarà un attimo arrivare al limite...
- Se vuoi ti tocco il bottone - mi dice Michele affascinato.
- No... preferisco di no... ahhh, mmmm, ahhhh...
Ho dentro un bel 10 centimetri di cazzo finto, ma non voglio esagerare e appoggiarmi su di lui del tutto. Preferisco venire così, in modo sicuramente più soft, anche per tenermi un po’ per “dopo”.
- Oh, sìììì... ora vengo... ssìììì... mmmmmm... ancora così... sìììì, ahhhhhhhhhhhhhhhhhh! Ahhhhhhhhhhrghhhh!!!!
Debra e Michele mi guardano felici, la macchina continua ancora ad agitarsi e agitarmi qualche decina di secondi, poi improvvisamente si ferma. È tutto finito, ma io credo di avere appena incominciato.
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