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Matilde 05-24 - Debra, io e la macchina


di Alex46
23.07.2019    |    1.416    |    0 9.2
"È bellissimo, amore, e ora comincio a bagnare la sella da tanto che sono fradicia..."
- Non ti ha detto Michele che mi ha scritto una mail?
- No, forse si è dimenticato... a proposito di cosa?
- Dai non fare la finta tonta... a proposito del sybian e dello spettacolino che gli hai fatto...
- Ah, ti ha raccontato tutto!
- E anche nei minimi particolari, se è per quello.
Siamo completamente nude e sdraiate sul nostro letto. Dopo le ore passate al bar per gay femmine, Debra mi ha riportato a casa e mi ha fatto godere facendo finta di essere la tipa con la quale ho parlato al bar. Sarà eccitata come non mai, penso. Vorrà di certo che proviamo assieme quella macchina infernale. E francamente, più ci penso più la cosa interessa anche me.
- Dove la tieni?
- In effetti è abbastanza ingombrante. Per il momento è nella sua scatola nello sgabuzzino.
- Vado a prenderla.
Lei mi sorride e mi accompagna con lo sguardo. Dopo poco ritorno sbuffando per il volume del tutto, che faccio fatica a trasportare in stanza da letto. La sballo, attacco la corrente. Noto intanto che Debra ha indossato un paio di sandali e che sta estraendo dalla borsa il piccolo arsenale di dildo da collegare alla macchina. Trattiene nella mano il più piccolo, credo la dimensione standard, stesse misure di quello da me provato nelle diverse serate a casa di Elisa.
- Sei pronta per una delle nostre cavalcate? - mi chiede guardandomi in modo che sento indebolirmi le gambe.
- Sì, e stavolta solo per te, senza spettatori e spettatrici.
- Allora mettiti una mini e i sandali, voglio vederti figa.
- E tu?
- Io? Io sto così... se non ti dispiace.
Le obbedisco e mentre risalgo sul letto sento quel languore così familiare nel basso ventre, preludio a una lunga serie di orgasmi.
- Adesso leccami la figa - mi ordina Debra che si è messa in ginocchio sul letto - leccami per bene, sìì, cosììì, non limitarti a giocare. Dai, così. Più forte, più volgare, sputami dentro... Tra poco vengo, amore ... allora, mi sputi dentro o no? Oh, ecco, sììì. Adesso lecca il tuo sputo, cacciamelo dentro, ahhh, no, no, il clitoride no. Vai dentro con la lingua, vai che mi fai godere, sììì, cosììì... ora, ora, ecco, aah, aah.
Debra esplode in un orgasmo meraviglioso che le invidio per come ha saputo procurarselo, per come mi ha portato per mano. Mentre gode, con entrambe le mani mi schiaccia la faccia contro la sua figa e me la sfrega urlando di succhiare tutto quello che cola.
- Ingoia, ingoia tutto, così, come se fossi un uomo e ti avessi riempita la bocca di sborra...
Questa violenza mi eccita sempre di più: ormai continuo a guardare di sottecchi la sella di pelle nera dalla quale svetta il dildo. È lì, accanto a noi e aspetta solo che lo usiamo.
- Il NOSTRO sybian è pronto, se vuoi puoi fare conoscenza - mi invita lei sapendo che di certo non dico di no.
- Ti serve della crema?
- Non credo, sono fradicia.
- E perché sei fradicia? Perché ti eccita se ti vengo in faccia...
- Sì, mi eccita e lo sai.
- Ho l’impressione che tu sia veramente lesbica...
- Senti chi parla!
- No, no, cosa hai capito.... io non volevo tirarmi indietro... la mia è una dichiarazione d’amore...
- O di guerra? Da come ti sei fatta leccare poco fa direi che volevi scaricarmi addosso un bel po’ di violenza...
- Ti ha dato fastidio?
- No, mi hai selvaggiamente eccitata. E adesso voglio sbattermi su questo cazzo di sybian.
Mi alzo in piedi sul letto, stando attenta a non bucare il copriletto con i miei tacchi, poi mi tiro su la gonna in modo che lei possa vedere tutto. Mi accuccio sulla sella con uno sguardo di sfida. Mi penetro con facilità. Poi la guardo, interrogativamente, come a dire “dai, accendi, sono pronta”.
Invece di accendere Debra scatta dal letto, va in cucina e ritorna con il sostegno di legno per fare la colazione a letto. Insieme c’è anche una penna e un block notes. Mi piazza tutto davanti in modo che io possa scrivere.
- Ma sei pazza? Cosa devo scrivere?
- Devi scrivere cosa ti passa per la testa mentre godi, poi lo farai leggere a Michele. Le mani non le hai impegnate, dunque puoi scrivere.
Detto questo accende il sybian che comincia a vibrare lentamente. Io sono già eccitata da prima, figuriamoci ora con questo nuovo gioco. E intanto sento che l’apparecchio fa subito la sua parte, mi sto scaldando rapidamente.
- Ti prego non aumentare, se no vengo subito...
Detto questo mi accingo a scrivere, e comincio “Caro Michele...
- No, no, devi scrivere leggendo a voce alta, se no che gusto c’è per me?
"Caro Michele, sto provando il sybian assieme a Debra. Vorrei che tu fossi qui a vedermi, perché la nottata (sì, la nottata, perché non so se sono le due o le tre) promette di essere assai caliente. In questo momento Debra mi sta guardando con due occhi assassini, è completamente nuda salvo i sandali, mentre io oltre a quelli ho anche una gonna che tra un po’ mi toglierò perché mi da un po’ fastidio. Il dildo mi va su e giù per la figa, abbastanza facilmente. Questa sera Debra mi ha fatto venire solo una volta, dopo una serata che poi ti racconteremo (adesso sarebbe troppo lungo). In più devo dirti che ti sto scrivendo ma mi è difficile concentrarmi sulle parole, perché il sybian è un bravo ometto e mi sta facendo godere, lo sento. Ecco, ora mi sono tolta la gonna, e scrivo più facilmente... Come sai davanti all’attaccatura del dildo sulla sella c’è un leggero rigonfiamento tutt’altro che liscio: il suo scopo è quello di premermi sul clitoride, come ben ti puoi immaginare. È bellissimo, amore, e ora comincio a bagnare la sella da tanto che sono fradicia. Tra poco, amore, credo che non sarò più in grado di scrivere scordati la punteggiatura e le frasi compiute sento che mi sale, mi sale no debra no per favore non alzarlo, no, ecco così va bene, sì come prima è sufficiente cerco di scrivere sempre più veloce perché in qualche modo ti sto scrivendo con la figa la quale sta correndo e forte anche. Ora ho chiuso anche gli occhi, ho gettato indietro la testa, sto venendo...".
Debra spegne la macchina. Io sto ansimando e mi accorgo che cerco di cavalcare il Medium Insert ormai del tutto immobile. Ho la figa in fiamme e quella troia mi ferma così.
"Tua moglie è la più grande troia che conosco. Ha spento tutto vedendo che non scrivevo più.. ecco ora ha riacceso. Dio fai che me dia di più, sìì, cosìì, fa che mi faccia venire. Ecco, ecco.. Non riesco.. scriver, no, ahha, ahha, dio che bello... sto impazzendo su questa macchina... sìì, ancora, sìììì..... argh, arghh, ahhhh ancora... Voglio morire così, di fronte a te, di fronte a Debra... noo, un altro ancora... no debra così mi fai morire no.... sì, invece, sì, più veloce anche, sì, così, ora va bene, è così veloce che quasi non riesco a stringere le cosce, ora muoio, per voi, AAAARGHHHHH!..... basta Debra, ti prego, basta".
- Certo che sei proprio una grandissima troia - mi apostrofa Debra sorridendo quando ho la forza di guardarla. E poi mi imita per burla, con voce sottile - noo, un altro ancora... no debra così mi fai morire no....
Mi si avvicina (io sono ancora con l’intruso ben fermo dentro di me), mi guarda i capezzoli, me li sfiora: - Sei ancora eccitata, vedo.
- Sì, amore, perché adesso voglio fare l’amore con te.
- Chiedi il permesso al sybian.
- Posso dedicarmi un po’ alla mia amante, sig. Sybian? - chiedo al dildo alzandomi e facendolo uscire. E, dopo un momento: - Mi sembra che abbia risposto di sì.
- No, ora ti risponde di sì - e in quel momento il fallo comincia a ruotare, sussultare e ronzare.
Capisco quello che vuole Debra, e subito mi riacconcio sopra cercando goffamente di penetrarmi in movimento. E ci riesco con ahh di soddisfazione, come se avessi appena incominciato.
- Ora basta scrivere. Vieni qui che ti faccio godere.
Debra si procura il fallo di misura leggermente superiore, il Large Insert.
- Forse è meglio che li scambiamo.
Lei spegne, io malvolentieri mi alzo per permetterle l’operazione. È molto esperta, ci riesce in un attimo, quindi aspetta che io mi riaccucci e m’impali sul nuovo dildo, questa volta leggermente incremato per precauzione. La vibrazione riprende, lei si avvicina di nuovo come quando l’ho leccata, mi porge il fallo che tanto mi ha fatto godere e che è fradicio delle mie venute.
- Ficcamelo dentro, amore, e sbattimi forte, e parlami, dimmi cosa senti dentro di te, il comando lo tengo io e faccio quello che vuoi.
- Io voglio solo venire un’altra volta, ma assieme a te.
Bastano purtroppo pochi secondi perché entrambe siamo sull’orlo di un potente orgasmo. Per lei è quasi d’obbligo, ma per me sarebbe la quarta volta questa sera... Lo so, e proprio per questo mi eccita da morire.
- Questo cazzone è molto grosso, se non sto attenta mi spacca la figa, però mi sta riempiendo in un modo disumano, bellissimo....
- E tu me lo stai muovendo bene dentro, proprio così, ho la figa davanti a te, è tutta per te, l’unica cosa che voglio è sborrarti sulla mano... amore...
Io intanto sento l’orgasmo arrivare... riesco a malapena a servire Debra.
- Più veloce, Matilde, più forte...
- Non ce la faccio, amore. Ho dentro questo mostro che mi sta divorando, non riesco a pensare ad altro...
- Allora faccio io, dammi! - E non fa a tempo a finire la frase che già si sta spingendo su e giù il dildo come una pazza.
- Così lo volevo, così... scusa Matilde, scusami, ma è così che voglio sborrare...
- Sììì, anch’io sborro tra poco... sì, cazzo, così, cazzo, ora sborro, ancora, sì
- Anch’io vengo, amore, ora, oraaaaa, arghh!
E mentre vedo che il dildo appare e scompare dentro la figa di Debra, la vedo torcersi, appoggiarsi a me e sussultare in un’ondata orgasmica che travolge anche me e mi fa urlare. - Vengooooooo, arghh, vengo, Debra, sborro con questo cazzone dentro, per te, sì, per te. Chi gode sono io, ma è per teeeee...
- Anch’io lo faccio per te - e mentre lo dice mi spegne il motore.
- Questa macchina è una droga - dico io dopo un po’, afflosciata sul letto accanto a Debra. Dobbiamo stare attente...
- Io non mi preoccuperei. Abbiamo ancora la testa sulle spalle, Michele è la cosa più importante.
- È vero. E poi questa depravazione ha il grande merito di farci felici, perché complici. In fin dei conti che male c’è a trovare un nuovo modo di avere orgasmi a ripetizione? Vedrai che poi ci stufiamo... - concludo io.
Sono le tre e mezza di notte. Debra ne ha ancora voglia, lo so. Lei non lo ha ancora detto, ma anche lei vorrà prendersi la sua dose di sybian. E per lei stasera sarà solo la terza volta.
Dopo qualche minuto infatti si va ad accucciare sullo stesso mio dildo e senza dire una parola se lo infila. Poi mi guarda. Io accendo la macchina con il comando, a velocità moderata.
- Oh, dio, che bello! Stiamo a discutere che è una droga? E lo è di sicuro, oh, dio.
Debra se lo è infilato dentro completamente ormai, sta sfondando di colpi con il pube il rigonfiamento.
- Sono... solo ... figa.. sono ridotta a una figa pulsante e sbattuta. Sìì, chiavami così sybian, chiavami così.
Il dildo sembra un pistone, perché Debra ormai va su e giù, non si limita ad accettare passivamente il moto rotatorio e sussultorio.
- Sono solo una figa, vero Matilde? Sono un buco bagnato e tremolante... mi sta facendo venire questo porco... vorrei godere come te prima, quattro volte di seguito.
- Non credo ci riuscirai, amore, questo è ben più grosso.
- Sono solo figa..
- Non è vero, amore. Io ti sto guardando e ti assicuro che sei Debra, la vera Debra. Io ti sto guardando gli occhi, i capelli, il seno, quelle gambe che hai che sai quante volte vorrei strofinarmi sul clitoride... sì, vorrei che tu mi facessi venire con le tue ginocchia. Io amo ogni centimetro del tuo corpo... e adesso tu me lo dimostrerai che mi ami squassandoti su questa macchina di merda, vero Debra? Vero che farai questo per me?
- Sì, lo sto facendo, mi sta squassando, sto sbrodolando e costruendo un’esplosione interna... Devi farmi un ultimo favore, Matilde...
- Cosa, amore?
- Lasciati leccare. Ti giuro che lo faccio piano. Prima metti al minimo, sì, così.
Io non mi faccio pregare. Non potre più infilare nulla, neppure una batteria da pila, ma forse un’ultima godutina sulla morbida bocca di Debra, beh, quella può ancora starci.
Così mi sistemo davanti alle sue labbra, anche se è difficile, perché la ragazza non riesce a stare così ferma. Comunque lo spettacolo di Debra che s’impala ritmicamente sul sybian è di una tale forza che dopo pochi secondi mi ritorna la voglia di godere assieme a lei. Come però è successo a me prima, dopo poco sento che lei si sta concentrando sul suo prossimo orgasmo e non riesce a darmi quello che ormai voglio di nuovo anch’io.
- Così vuoi che lo faccia da sola, vero? La quinta volta tutta sola, vero?
- Scusami, amore, ma io non capisco più niente, non riesco più a far niente. Devo solo avere quest’orgasmo, poi possiamo leccarci per tutta la notte...
- Sì, mi accarezzo da sola, come a volte faccio quando voi dormite... così, con l’indice sul clitoride, quello che hai baciato così tante volte... adesso me lo massaggio appena un po’...
- Sì, sì, fallo, sì, mentre io godo come una vacca... Sono una vacca presa dal toro, godo Matilde, oraaaa, oraaaa... ahhhhhh!
- Eccomi, amore, anch’io, con te. Mi sto tirando una sega per te, ecco, ahha!
E mentre lo dico m’infilo dentro un dito, sempre più veloce, mentre Debra continua a urlare il suo orgasmo bestiale, che dura ormai, continuo, da un po’.
Ma ancora per poco. Siamo sfinite, letteralmente spezzate. Non ci rimane che addormentarci così, con la luce ancora accesa. Domani per noi è lavorativo... anche se è sabato. Domani racconteremo tutto a Michele, quando torna.
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