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Matilde 08-12 - Come mi masturbo?


di Alex46
25.10.2019    |    2.375    |    0 6.0
"Io continuo il mio gioco solitario, sorridendo loro uno sguardo di voglia..."
Dopo una serata con amici, torniamo a casa un po’ stanchi, almeno io. Ho proprio sonno, perciò avendo capito che invece Debra e Michele vorranno concludere la giornata con almeno un po’ di sesso, annuncio la mia decisione di dormire per stanotte sul divano.
Debra si toglie la t-shirt nera. Sotto è nuda, come al solito. Con quei capelli neri, quegli occhi azzurri, quelle labbra così giuste, lo sa che basta poco per accendermi. Per la millesima volta le guardo i seni, una via di mezzo tra la seconda misura e la terza, così fermi, una sfida alla gravità. Mi sembra di vedere i capezzoli già duri.
Faccio gli ultimi preparativi, esco dal bagno in tempo a vedere che Debra si sta infilando sotto alle lenzuola assolutamente nuda, e così pure dev’essere anche Michele, già sotto. La vista di quel culo che si sta infilando sotto le coltri è trascinante e sento che le mie decisioni stanno per vacillare.
Mi sto mettendo un pigiama, dopo aver organizzato un letto sul divano, quand’ecco che Debra mi chiama: - Non metterti il pigiama, Matilde, vieni qui con noi, così come sei.
Allora, così come sono, e cioè in slip, mi affaccio alla stanza da letto.
- Non vi basta fare l’amore in due? Volete il solito trio? - scherzo.
- Beh, a me piacerebbe - azzarda Michele.
Debra si appoggia su un fianco, mi guarda in faccia e mi dice: - Non vorrai mica masturbarti da sola là sul divano??...
Mi ha preso di sorpresa, perciò esito un po’ a rispondere.
- E come vorresti farlo, allora?
A questo punto sia Michele che io sorridiamo.
- Perché non me lo fai vedere? - insiste Debra - dai, fammi vedere come avresti fatto.
- Qui? Adesso? - chiedo con finta ingenuità.
- Sì, adesso, ma qui, sotto le lenzuola... - sussurra Debra - così possiamo dare un’occhiata, di tanto in tanto...
Detto fatto si sposta, lasciandomi lo spazio già caldo del suo corpo. Io salgo sul letto, mi dispongo sotto le lenzuola, testa compresa, e comincio ad accarezzarmi il seno e a mano piatta anche la pancia e subito sotto al bordo delle mutandine, il mio monte di Venere.
Vedo che i due stanno cominciando ad accarezzarsi, sento le loro prime effusioni di un bacio lascivo. Ne approfitto per abbassare gli slip alle caviglie e allargare le gambe. Con un piede tocco la gamba di Debra, ma non ci faccio caso. Sono troppo presa da questo nuovo gioco.
D’improvviso Debra si gira, tira via le coperte con decisione. E io sono lì, gli slip alle caviglie, una mano a pizzicarmi un capezzolo già eretto, l’altra già in posizione sulle labbra che si stanno inumidendo. Anche Michele mi guarda, da dietro le spalle di Debra.
Io continuo il mio gioco solitario, sorridendo loro uno sguardo di voglia.
- Così Matilde, così. Sei bellissima - la sua voce è bassa e roca - allora facci vedere come ti fai... sì... ora... continua con il capezzolo così, tra indice e pollice... rotolalo un po’... sì, così. Ora stringi più forte...
Io obbedisco e sussulto per il lieve dolore che mi sono procurata da sola.
- Hai stretto troppo? Se lo rifai ora vedrai che non senti più così, sarà piacevole... Adesso apri le gambe... voglio vedere la tua mano sinistra sulla fessura... apri la figa, così... facci vedere il clitoride... Matilde, vogliamo vedere il tuo bottone... Ok, tienilo fuori ed eretto così... ora accarezzalo con un dito... Lo sa fare da troia, vero Michele? Guarda come le pulsa...
A Michele, che ha lo sguardo transfisso sulla mia figa, sfugge solo un “sììì” appena accennato. Mi accorgo che sta accarezzando il seno di Debra.
- E adesso vuoi qualcosa di più, vero piccola troietta? Non vuoi infilarti le dita dentro? Sì che lo vuoi... e allora fallo, ficcati ‘ste dita dentro, facci vedere... oh, sììì, che bella figa che hai... oh, sììì, tutto dentro così... ora lo tiri fuori... sìììì, te lo metti in bocca... cazzo, una vera troia... lo vedi Michele? Ah, sìììì, l’hai fatto finalmente, sei dentro... ahhhhhhhhhhh, mentre io guardo Matilde... ahhhhhhhh!
L’ha penetrata da dietro, mentre lei è appoggiata su un fianco. Finalmentre Debra smette di parlare, evidentemente compresa dall’amplesso a lungo desiderato. Ma dopo poco riprende: - Mettiti in ginocchio... facci vedere come ti sditalini da dietro!
Obbedisco, mi metto sui gomiti e sulle ginocchia, poi riprendo la mia masturbazione in modo che entrambi possano vederla. Mi faccio anche più veloce di prima.
- Così, Michele, scopami così. Dio come mi piace il tuo cazzo... tu sai sempre quando voglio che mi scopi dolce e quando duro... come lo voglio ora?
- Duro - ansima Michele.
- Sì, duro e fondo, cosìììì... ahhhh!
Io intanto sto per venire, ma quando succede è silenzioso, stringo solo le cosce attorno alle mie due dita. A quel punto volevo solo venire.
Poi mi butto sullo stomaco, la testa rivolta a vedere Debra che, assalita da dietro, sta per avere un orgasmo aberrante.
Le parole che le escono dalla bocca sono oscene: - Sì, senti come sono fradicia, sei uno stallone, Michele, sei fantastico... mi stai sfondando l’utero con quel cappellone.
- Sto per venire, amore...
- Vieni addosso a lei, ti prego... vienile sulla schiena, falle sentire quanto le siamo grati... del suo spettacolino...
Michele esce in fretta da Debra, si avvicina in ginocchio a me, che intanto mi appoggio di schiena, e mi sborra addosso a casaccio: - Ahhhhh, ecco, ahhhh, ti sborro addosso... .. ahhhhhrgghhhhhhh!
Mi sorprendo a toccarmi ancora.
Debra mi viene addosso per ingoiare lo sperma di Michele. Mi lecca così di fino da ripulirmi completamente. Ma l’ultimo schizzo lo tiene in bocca, così può cercarmi le labbra e darmi un bacio veramente osceno. Io mi sto accarezzando senza alcuna vergogna.
Michele viene a sedersi sul mio busto in modo che io lo possa prendere in bocca per riportarlo a vita. Debra, che deve ancora venire, mi sta leccando quella figa che intanto io mi stavo strapazzando. Le mie fatiche su Michele per il momento sono inutili, lo capisce lui per primo e perciò lascia il campo libero. Debra e io ci mettiamo a 69 e io riesco a farle avere un orgasmo in tre secondi.
- Grazie... - mi sorride.
Michele si alza e ci porta da bere un’aranciata. Era ora, avevo davvero sete. Debra è ben lontana dall’essere soddisfatta, perciò subito dopo si corica su Michele e gli si strofina sopra con l’evidente scopo di raddrizzargli l’uccello in breve tempo. Cosa che succede dopo un cinque minuti di struscio, cinque minuti nei quali Debra ha modo di masturbarsi il clitoride sul cazzo semiduro e di godere ancora una volta.
Non c’è bisogno di segnale particolare per capire che ora è il momento. Debra si siede sul cazzo di Michele, rivolta verso di me, se lo infila e comincia a mugolare stravolta di piacere.
Lo sta letteralmente cavalcando, ma trova modo anche di ordinarmi: - Leccami, amore, leccaci... leccami la figa!
Allora io mi metto in ginocchio, avvicino la lingua a quell’andirivieni, gli sputo dentro, lecco il clitoride e quando possibile anche la verga di Michele, quei pochi attimi che rimane scoperta.
Concludiamo con un orgasmo simultaneo davvero esagerato, io con tre dita dentro. E urliamo.
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