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Matilde 08-20 - Cosa ne dici di un pisolino?


di Alex46
07.11.2019    |    660    |    0 6.0
"Come io non ci fossi! - Sarà dura pretendere che tu non ci sia..."
Dal diario di Michele: «Questa mattina Debra e io abbiamo già fatto l’amore, poi ci siamo alzati, abbiamo fatto una robusta colazione per accorgerci quindi che non siamo che a metà mattinata di un sabato senza Matilde.
Mi accorgo che Debra sta aspettando di veder cosa ho in serbo io per rendere piacevole questo bel tempo libero che abbiamo. Sarò noioso, ma alla fine scelgo ancora sesso, magari stimolando il suo esibizionismo.
Ha appena finito di sistemarsi in bagno, esce ancora nuda e trova sul tavolino del soggiorno il G-twist Vibe rosso lì appoggiato.
- Allora, piccola esibizionista - le dico ridendo - vorrei vederti mentre ti fai con questo... mi piacerebbe proprio.
Debra sta al gioco.
- Vuoi che me lo infili in questa fighetta e che me lo mandi su e giù?
Già dalla risposta capisco che l’idea le piace e che masturbarsi di fronte a me sarà la prossima attività della mattinata.
- Sì, voglio guardarti ed eccitarmi a guardarti... Vorrei che tu lo usassi come se tu fossi da sola. Dopo esserti accarezzata a lungo i capezzoli, te lo lecchi un poco, te lo infili, lo accendi alla velocità che ti pare... come io non ci fossi!
- Sarà dura pretendere che tu non ci sia... Hai già il cazzo fuori... potresti farmi vedere anche a me quello che potresti fare se da solo...
E così dicendo dopo aver afferrato il vibratore si siede sul divano, si accomoda sulla spalliera, distende le gambe nude e chiude gli occhi, tanto da rilassarsi e pregustare ciò che tra poco avverrà.
Felice della sensazione di essere osservata, si accarezza le areole tracciando con le dita piccoli cerchi fino ad arrivare lentamente ai capezzoli. Questi s’induriscono visibilmente senza neppure essere stati ancora toccati e quando lei se li sfiora è come se si potesse sentire le loro urla per un contatto più spinto. Invece Debra preferisce massaggiarsi le tette, aprendole, poi rinserrandole, senza mai toccare però i capezzoli. Dopo un poco di questa tortura finalmente se li afferra tra pollici e indici, li stringe, li strizza, li strofina. E si gode tutte le sensazioni che le scendono diritte alla figa.
Debra riapre gli occhi e mi vede lì che la guardo pieno di voglia, mentre con la mano vado su e giù sul cazzo.
Noto che Debra si sta eccitando anche per il modo in cui la guardo, sempre più felice di masturbarsi di fronte a me per eccitarni ancora di più di quel che già sono. Le piace il modo in cui uso la mano, il modo in cui mi pastrugno il cazzo alla rincorsa del piacere. Guardarsi l’un l’altra in questa mutua masturbazione è davvero uno sballo.
Ora però vedo Debra che guarda il vibratore, forse si sta domandando se è il momento di usarlo. Sgrano gli occhi quando vedo che la punta sta entrando nella fessura rosea, quando vedo come quelle labbra si allargano per accettare il corpo estraneo. Vorrei poter vedere la stessa cosa quando sono io a scoparla, ma questo non è possibile.
- Come è duro... e come sono bagnata - mormora Debra accendendolo a bassa vibrazione e accennando a introdurselo più in profondità, facendo in modo che la punta ricurva vada a sollecitare il suo g-spot.
Ormai è dentro tutto, perfino il dorso in rilievo è pienamente appoggiato al suo clitoride, così lei alza il volume, tremando in tutto il corpo subito dopo, il volto perso in pura estasi. Mi sembra che abbia perfino dimenticato la mia presenza mentre lo muove un po’ più dentro e un po’ più fuori, nella costruzione di un orgasmo prevedibilmente fantastico.
Ora sembra che Debra voglia un po’ trattenersi, come se il godere esibizionistico e il piacere pre-orgasmico fossero da lei messi in primo piano, posponendo perciò l’inevitabile esplosione.
Inarcando la schiena e protendendo all’aria il seno dà l’impressione però di essere assai vicina, anche se la velocità del vibratore non è neppure a metà. Allora si arrende, mette a manetta il congegno e incomincia a urlare, il corpo in tensione, i piedi in attrito sul pavimento, scossa da tremiti, la bocca spalancata nella furia dell’orgasmo.
Io sono sempre in piedi vicino a lei ormai del tutto rilasciata sul divano. Mi sto pompando come un matto, avendo solo interrotto un poco la frequenza e l’intensità durante la sua esplosione. E così non faccio fatica a venire, sborrando schizzi sul suo corpo e sulla sua faccia. Sono io poi che le spengo il vibratore, e glielo estraggo con cautela e dolcezza: lei non ha neppure la forza di farlo... da tanto che si è persa.
Ma, quando si riprende un poco, con le dita si deterge in modo approssimativo, portando alla bocca lo sperma ormai freddo.
- Cazzo... - riesco a dire - che roba...
- Ti è piaciuto lo show, eh? - mi sorride, ancora pigramente stravaccata sul divano. Poi si tasta in zona figa, forse per godere delle ultime e dolci piccole onde.
- Dai - le dico - alzati, andiamo in bagno. Forse è il caso di darci una rinfrescata...
- Mmmmm - mi butta le braccia al collo appena in piedi - poi che ne dici di un pisolino?
- Magari qualcosa d’altro e POI un pisolino...
- Sai cosa? Mi fa un po’ male... non so perché. Però, se proprio vogliamo, abbiamo anche altre possibilità - mi sorride con aria sorniona.
Chiaro il riferimento al culo, che non appena sento una frustata di brividi mi percorre. Ma poi ci vince la pigrizia, ed effettivamente ci abbandoniamo abbracciati sul letto».
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