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Lui & Lei

Matilde 06-18 - Una sera da sola (marzo 2004)


di Alex46
26.08.2019    |    633    |    0 6.0
"Do allo specchio una sguardo sensuale, un po’ lurido, e intanto la mia immaginazione va..."
Ancora una volta sono sola in casa, ne ho approfittato per scrivere qualche pagina di diario a suon di musica, poi mi sono guardata nello specchio a piena figura che abbiamo. Ed è così che incomincio uno strip tease per un’audience che non c’è. Ho già spento il riscaldamento in stanza, e quando mi tolgo la maglia sento un brivido che mi eccita i capezzoli e me li indurisce un poco. Ragione per togliere la t-shirt bianca e guardarmi con piacere questo splendido seno di cui sono dotata. Pensando a quanto sarebbe bello che qualcuno fosse qui ad ammirare le mie forme, essendo innamorato del mio corpo quanto lo sono io, mi accontento della mia solitudine.
Mi accarezzo il seno, perché so già come andrà a finire.
Subito dopo mi sbottono la patta dei jeans e me li tiro giù, ma non completamente, come volessi stuzzicare un pubblico. Mi giro di lato, come se qualcuno mi dovesse fotografare, poi me li faccio scivolare in basso, protendendo il culo mentre esco con un piede per volta, per poi scalciarli via.
Sono senza calze e senza sandali, solo le mutandine, e desidero disperatamente la presenza di Michele e di Debra, me li immagino mentre mi guardano spogliarmi per loro.
Mi copro il seno con una mano, che accarezzo un po’ qui un po’ là, mi giro e mi rigiro di fronte allo specchio, poi mi concentro sulle mutandine che tolgo con una lentezza esasperante e con pose assai sensuali, imparate nelle numerose sedute fotografiche fatte con Debra e Michele.
Dopo essermi un po’ carezzata le gambe, specialmente dalle ginocchia in su, sento la figa pretendere attenzione, con il solito calore che mi si diffonde nel corpo, fino a invadere il cervello.
Mi accarezzo l’interno delle cosce, ma so che tra poco non mi tratterrò dal toccarmi la figa, che tra l’altro sento si sta bagnando. Questa mattina mi sono depilata con cura, ho lasciato la solita striscia morbida di pelo. Ora accarezzo lievemente la fessura, capitando ogni tanto nei pressi del bottone del piacere. Do allo specchio una sguardo sensuale, un po’ lurido, e intanto la mia immaginazione va.
Mi prendo i due o tre giocattoli preferiti (quelli meno impegnativi) e li allineo sul letto, poi mi sdraio. Seppure questo rituale sia per me quasi la norma (sapete quanto mi piaccia masturbarmi), ogni occasione è una gioia, ogni volta è un fatto creativo. Come quando si fa l’amore con il proprio amore, sembra che ogni volta sia diversa e completi la precedente. Così è fare l’amore da soli: ogni volta c’è da scoprire del nuovo di se stessi.
Scelgo il mio dildo rosso, che mi tengo un po’ in bocca per insalivarlo, mentre ormai mi accarezzo in modo sempre più spinto la figa e il clitoride. Poi, quando credo di essere pronta, mi appoggio l’attrezzo alle labbra, ormai fradice, che allargo con l’altra mano, poi spingo leggermente.
Dio, come amo la mia figa!
Una volta inserito qualche centimetro, quel piacevole tendersi elastico delle pareti della vagina mi richiede di più, vuole essere teso di più, vuole contenere di più, così spingo ancora. Poi il piacere si rivela maggiore se questa pienezza va e viene, più che atro il piacere è il tendersi e il rilasciare.
Ho in testa il cazzo di Michele che saprebbe darmi ancora maggior piacere di quello che mi posso fare io da sola con questo cazzo finto. E poi fantastico di Debra che mi lecca i capezzoli, me li prende tra le labbra e mi sussurra parole dolci. La voglio...
E alla fine è inevitabile che mi tocchi il clitoride, il luogo di piacere più facile, quello che può farti sballare in pochi secondi lasciandoti vogliosa però ancora, di altro. Con una mano mi scopo, con l’altra mi accarezzo un clitoride del tutto esposto. Sento che tutti i nervi mi si muovono a onde di marea dalle dita dei piedi all’inguine. Le gambe tremano, mentre tutto il corpo mi s’irrigidisce.
Butto il capo all’indietro e mugolo forte nell’esplosione dell’orgasmo: sto tremando e tutto questo dura un po’.
Ma passata la grande ondata sono certa che non è finita: non estraggo il dildo, lo tengo dentro fermo. Solo dopo uno o due minuti riprendo ad agitarlo dentro e fuori fino a che di nuovo lo sento arrivare, questa volta forte, fortissimo: - Ahhhhhhhh... ahhhhhhhhhh... - urlo.
Ok. Mi sono accarezzata. Mi sono scopata. Ho avuto due orgasmi, che dedico ai miei compagni. Chissà cosa stanno facendo, Debra e Michele. Dio, come mi mancano... se ci fossero qui loro, tutto sarebbe appena incominciato! Ma adesso mi è venuto sonno, e non ho voglia di telefonargli.
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