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Matilde 04-20 - Foto per Michele


di Alex46
30.05.2019    |    828    |    0 9.2
"- Eccomiiiiiiiiiii, arghhhhhhh, sborro amore, sììììì, ancora, sììììì..."
Tutto quel leggere di Debra e delle sue visitazioni ai siti porno ci fa tenere alta la voglia. Ma la serata è ancora lunga e abbiamo tutto il tempo di organizzarci nuovi giochi.
L’idea è mia. Sistemare la macchina fotografica su un cavalletto munita di comando a distanza, collegarla al computer di casa per poter in un attimo scaricarvi sopra le immagini e quindi spedirle al pc portatile di Michele, seduto in cucina e collegato anche lui in rete.
Mentre prepariamo tutto, ridiamo come pazzi, siamo come bambini che stanno per preparare una grossa marachella...
Comincia Michele mandandomi una mail: - Hai fatto buon uso di quel dildo di lattice color carne che ti ho regalato?
Segnale per dire che è quello che vorrebbe vedere...
- Sì, l’ho usato due volte... una appena me l’hai regalato e l’altra assieme a mio marito (!!) che ha voluto vedere come mi masturbavo con quel nuovo oggetto (gli ho detto che l’avevo comprato io...).
- Dov’è adesso lui?
- Luciano è fuori Milano... possiamo stare tranquilli, amore mio! Vuoi che lo prenda?
- Sì, vallo a prendere.
- Vuoi che mi faccia con quello?
- Sììì, e poi ti fai una foto e me la mandi...
- Allora passiamo alla chat, amore... se no ogni volta ci tocca aspettare...
- Ok.
Mi alzo e vado a prendere dall’armadio il dildo che desidera Michele. Ottima scelta, anche per me.
- Te lo sei messa dentro?
- Sììì, l’ho appena fatto...
- Come ti senti?
- Splendido, era un po’ che non lo usavo questo...
- Quando comincia a piacerti, mandami una foto!
I muscoli della figa cominciano a lavorare, si tendono, si rilasciano. Il clitoride mi pulsa. Abbasso di più la schiena su questa scomoda sedia, mi concentro sul dildo che adesso è dentro a metà, sistemo la mano in modo che non dia fastidio alla visuale poi, guardando con sfida nell’obiettivo, scatto.
Michele aveva sistemato la distanza in modo che il grandangolo potesse riprendere me a campo pieno, dalla testa ai sandali più da troia che ho, quelli esagerati che non potrei mai indossare per uscire.
Mentre scatto smetto per un momento di menarmelo dentro. Non sto usando il flash e non vogliamo foto mosse.
- Ho fatto amore, ecco che te la spedisco... me la mando in copia anche a me, così la vedo pure io. Ricordami poi di cancellare tutto, se no Luciano...
Un momento dopo, con il dildo ancora dentro, sono curiosa di vedere cosa ho fatto. La foto appare lentamente, in alta risoluzione. Non è male! Bella posizione, bello sguardo e soprattutto bella figa, con quelle gambe che convergono da lontano verso l’oggetto principale del desiderio, la figa, una figa ingombra di un corpo estraneo. È degradante ma tutt’altro che sudicio. Sono orgogliosa del risultato a tal punto che mi eccito ancora di più...
- Bellissima... mi chatta Michele - sei bellissima... Mi fai venire voglia... ora me lo prendo in mano e mi ci masturbo sopra.
Io intanto sono come una specie di ossessa, presa da qusto gioco di godere. Spingo più dentro il dildo, alzo le gambe in modo che si veda anche il culo e mi faccio un’altra foto. Devo essere sempre più oscena...
Spedisco anche quella e subito dopo arriva in chat la risposta di Michele: - Mi sto pompando, amore, sei la più gran figa che esista al mondo, sei superba, perfetta, sei spaziale... vorrei darti tutto quello che ho e che sono...
La giornata l’avevo cominciata in auto con i miei masturbini idioti e paurosi, tremebondi che qualcuno mi vedesse. Adesso invece sono qui, ossessa ma felice, con il mio amante che guarda le mie foto mentre mi trastullo da sola con un cazzone finto... e lui è di là a pochi metri...
- Amore, quando vengo, vuoi che te lo faccia sentire?
- Sììììì...
- Vuoi che urli?
- Sì, Matilde, urla, urla il tuo orgasmo. Sbattitelo dentro quel cazzone e poi fammelo vedere... guarda come scompare e poi ricompare...
- Sono vicina, amore... spero di potermi fare una foto proprio mentre sbrodolerò... me lo infilo ancora un po’... lo so che lo vuoi vedere dentro tutto... Ancora un po’, poi faccio la foto...
Ma non faccio a tempo. L’orgasmo arriva così improvviso che non faccio neppure a tempo a stare un po’ ferma e mi parte lo scatto: - Ahhhhh, vengo, arghhhhh, hahhhhaha, amore, sborrooooooo, su questo cazzzzoooneeee!
Lascio passare qualche secondo per riprendermi, poi invio la foto. Aspettando davanti al pc, mi guardo la seconda, quella a gambe alzate, che non avevo avuto tempo di vedere. È davvero oltraggiosa... non è patinata, le luci non sono giuste, ma è davvero porno. Poi mi guardo la terza, è venuta un po’ mossa ma chiunque capirebbe che quello è un orgasmo vero.
- Lo hai ancora dentro?
- No. Mi farebbe male. Sai, oggi questo è stato il settimo... Non sei contento quando la tua donna fa così la troia?
- Sono felice per te e per me, anche per me, visto che adesso ti scoperò... a morte.
Mi alzo e corro in camera da letto, dove arrivo prima di lui ridendo come una bambina. È come se avessi ancora il dildo dentro, non ho ancora finito le onde che stanno scomparendo piano piano.
- Adesso ti scopo - mi sottolinea Michele - e spero che l’ottava volta sia la più bella della giornata.
- Lo sarà, amore - gli dico mentre mi preparo ad accoglierlo alla missionaria.
- Oh, cazzo - esclama lui subito dopo essere entrato.
- Oh, dio - mormoro nello stesso momento.
- Adesso vuoi che sia amore? - mi chiede.
- Sì, ho proprio bisogno del tuo amore.
E inizia così una tenerissima sessione, dove lui mi è sopra e mi riempie di baci, io lo accolgo con una figa più che fradicia e non più tanto vogliosa, ma desiderosa di piacergli e di dargli gli ultimi scampoli di sessualità assieme a tutto l’amore che provo per lui e che esprimo stringendolo con le braccia, con le cosce, agitandomi e dicendogli quanto lo amo e quanto non sarei nulla senza di lui.
Per un po’ lui mi scopa piano, non vuole subito il risultato, vuole appunto farmi sentire più amore che sesso, anche se con lui è impossibile quasi distinguere. Forse solo quando saremo vecchi decrepiti capiremo la differenza?
Poi, non appena io sento che un altro trenino si sta avvicinando, lui lo capisce al volo e accelera il passo.
- Più forte, amore, fammelo sentire per davvero... ricordati cosa avevo dentro prima...
- Ti piace di meno questo?
- Ma che dici... lo dico perché tu mi sbatta, ora voglio di nuovo godere e finalmente farti godere anche te...
- Sssììììì, te lo sbatto dentro... cosììììì... è così che lo vuoi?
- Sì, è così che ora lo voglio... ti voglio così, amore.
- Ti senti più troia così o con il cazzone finto? Eh? Rispondi, troia...
- Mmmmm... bella domanda... io mi sento sempre troia... però forse... prima... ahhhh... mi sentivo più oltraggiosa... ahhh, mi fai venire... sono vicinissima... Così sento di più che mi ami... così riesco a mollarti addosso tutto il mio piacere e tutto il..... ahhhh.... mio amore...
Ormai gli stringo convulsamente il cazzo con la figa, sto tremando, sudando, tra poco... tra poco...
- Eccomiiiiiiiiiii, arghhhhhhh, sborro amore, sììììì, ancora, sììììì... sbattimi cosììììì!!!
- Eccomi anch’io Mati, sono qui, ahhhhh, ahhhh!
Ad ogni ahhh è uno schizzo dentro la mia pancia e un’onda orgasmica che si va ad aggiungere alla goduria che mi viene da dentro. E quando finalmente ci fermiamo rimaniamo abbracciati per un’eternità, prima di spegnere la luce.
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