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Matilde 03-11 - L'orgia


di Alex46
04.04.2019    |    7.265    |    1 9.4
"Due lavorano in pubblicità, una nelle pubbliche relazioni..."
E' giovedì sera. In ufficio, Debra mi aveva detto di prepararmi per la serata: ci avrebbe portati in un posto a suo dire divertente, a vedere e fare cose nuove. Non immagino neanche lontanamente dove ha intenzione di trascinarci.
A casa ci abbigliamo per un evento mondano: senza essere appariscenti, siamo comunque a nostro agio, in vestiti che provocano ma in modo sottile. Michele indossa giacca, cravatta e jeans. Oggi Anna Maria Franzoni, madre del piccolo Samuele, è stata incarcerata.
È una villetta fuori Milano, come ce ne sono tante: anonima, perduta nella cintura dell'hinterland. Non capisco, e Debra fa la misteriosa. Parcheggiamo nel buio giardino, Debra mi bacia leggermente dicendomi: - Stai tranquilla e rimani accanto a me...
Una premessa coinvolgente ma anche abbastanza inquietante. Ho sempre paura che Debra trascenda e io non so se ce la potrei fare a trattenermi.
Ci apre la porta una bellissima donna, sui quarant’anni: capelli lunghi, lisci, biondi, occhi molto chiari, un seno compresso sotto il vestito nero, due gambe lunghe e di bella forma. Una collega di lavoro di Debra.
Saluta Debra con un bacio.
- Questa è Matilde, l'amica di cui ti ho parlato. Lei è Elisa. Michele lo conosci già.
Stretta di mano cordiale. Entriamo. Ci aspettano tre coppie, nel salone al piano terra, assieme a quello che doveva essere il marito di Elisa. Ci sediamo, io e Debra accanto, sul divano di pelle, mentre Michele preferisce esplorare subito il buffet delle bibite.
A noi invece offrono da bere, io scelgo un gin tonic, tanto per non andare subito sul pesante: Debra, a corto di fantasia, mi segue nella mia scelta.
Fa caldo in questo soggiorno, le chiacchiere sono piacevoli, le persone interessanti. Soprattutto le quattro donne. Due lavorano in pubblicità, una nelle pubbliche relazioni. Hanno, a occhio, la stessa età della padrona di casa: molto ben curate nei vestiti e nelle pettinature.
Poi succede all'improvviso: una delle due pubblicitarie, Adele, si avvicina un po' troppo all’altra, mentre le porge un drink. Laura arrossisce immediatamente, ma non ritrae le labbra, anzi chiude gli occhi, inerme.
Vedo la scena perché combinazione guardavo lì, lo spettacolo mi prende, è come sentissi anch’io la piccola lingua umida inoltrarsi in me. Ma ora tutti stanno guardandole. Un brivido: la terza donna, Francesca, si è avvicinata e inizia a frugare tra le gambe di Laura.
Una musica di sottofondo quasi impercettibile sottolinea il silenzio che si è creato.
Sono imbarazzata e sconvolta, in preda ai brividi e ansiosa. Debra mi tocca le cosce, con leggerezza, ma nessuno ci bada.
Adele ormai sta slinguando Laura apertamente. Gli uomini si sono avvicinati, Francesca è sempre più esplicita nel leccare Laura, la quale ha aperto le gambe per lasciarla fare meglio: si intravedono gli slip, al fondo di un bel vestito corto.
Poi Adele interrompe il bacio, per cedere il posto a un uomo, probabilmente suo marito. Questo avrà circa quarantacinque anni, già brizzolato, molto atletico e abbronzato.
Francesca continua il suo lavoro tra le gambe di Laura, poi aiuta la donna a spogliarsi, dicendo rivolta al pubblico con un sorriso: - Ora Licio e io prendiamo a prestito Laura.
Già Licio incomincia a baciarle la bocca e il seno. È una sensazione fortissima, quella di guardare, non avrei mai pensato potesse eccitare così.
Ora comprendo quale sottile piacere possa provare una pornostar durante il suo "lavoro". Sapere di essere un afrodisiaco vivente, vedere che gli altri, gli sconosciuti, si eccitano a guardarti, dev’essere una sensazione stupenda.
Il mio imbarazzo iniziale pian piano svanisce per lasciare posto al desiderio di essere guardata, toccata, penetrata. Michele è venuto a sedersi vicino a noi, accoccolato sul pavimento.
L’uomo non resiste a lungo alle duplici attenzioni che Laura e Francesca gli riservano. Viene abbondante, schizzando di sperma la faccia di Francesca, poi si mette da parte e lo spettacolo continua con le sole due attrici.
Un altro uomo si avvicina, ma non riesce a farsi prendere in considerazione.
Le due donne non lo guardano nemmeno, ci sono solo loro due, due tigri che dopo aver eliminato il maschio si annusano e si scambiano ambigue carezze, provocandosi, eccitandosi sempre di più nella voglia di prevalere una sull’altra.
Ma non è un combattimento lungo: la voglia di reagire di Laura si affievolisce quasi subito, si arrende alle dita di Francesca, ormai attende solo di godere per mano sua.
Quand’ecco che Francesca la lascia, rialzandosi, per fare segno all’uomo in attesa che poteva finirla. Sembra una lotta di gladiatrici.
Assistiamo all’immediata penetrazione, sul divano, ma ci accorgiamo anche che Laura sta piangendo. Le lacrime le scendono ai lati degli occhi, la si sente gemere, l’uomo non se ne preoccupa e continua a spingere, provocandole un orgasmo breve, spezzato dal pianto. Francesca è lì accanto e gode della sua cattiveria. Non sappiamo cosa ci sta dietro alle loro storie, ma qui è tutto chiaro.
Tutto questo ci ha arrapati in modo preoccupante. Michele mi guarda in faccia, dal basso, vede la mia eccitazione e non ha dubbi.
Si alza, mi fa alzare dal divano, mi chiede di mettermi a quattro zampe sul tappeto, poi mi tira via gli slip, con me che sollevo un ginocchio dopo l’altro per aiutarlo.
Lo lascio fare, intanto ansimo nell’attesa di questa nuova depravazione, la mia prima scopata pubblica. Sono qui, sulle mani e sulle ginocchia, il ben noto languore del pube, non vedo l’ora che Michele mi prenda di fronte a tutti.
Michele mi lascia il vestito che, non essendo per niente lungo, può essere facilmente rialzato sui fianchi. Poi mi prende per i fianchi e mi lecca.
Debra chiede alla padrona di casa una crema, avendo ben intuito cosa vuol fare Michele. Avutala si affretta a spalmarmela nel buchino, avendo cura a entrare appena col dito.
Io gemo ormai nell’attesa, tutti mi stanno guardando. Mi stiro anche leggermente, provocando di sicuro l’erezione di tutti gli uomini presenti.
Il cazzo di Michele mi sembra enorme, poi come al solito riesco ad accettarlo, mi sento piena di cazzo. So che tra poco inizierà il piacere. I capelli mi nascondono la faccia, penso a loro mentre Michele finisce di penetrarmi, poi mi accorgo che davanti a me si è inginocchiata Debra.
Sono già abbastanza nervosa per il sesso che sto offrendo a questa gente praticamente sconosciuta, figuriamoci se ora ci si mette anche Debra. La guardo, pregandola silenziosamente di guardare e basta, mentre lei mi prende il viso tra le mani e mi sorride.
Si è spogliata nuda, le vedo il seno a pochi centimetri dalla mia faccia. Comincio a pensare che forse ce la posso fare. Intanto Michele si è leggermente ritirato, segnale che sta per cominciare a pomparmi il culo, come sa ben fare. Gemo ancora, questa volta davvero rumorosamente. Riabbasso il volto, mi guardo la pancia e le cosce aperte, vedo le gambe di Michele, poi questo comincia a spingere, comincia un va e vieni cui non so resistere.
- Come sei figa – mi sussurra Debra all’orecchio. E mentre me lo dice io spingo all’indietro, nel tentativo di ricevere il cazzo di Michele tutto, fino all’osso.
- Lo stai facendo, Matilde... com’è prenderlo nel culo di fronte a tutti? Ti piace sentirti piena di cazzo in culo di fronte a loro?
Non riesco a rispondere, ormai sto tremando di piacere e i colpi mi squassano.
Michele comincia ad accelerare, mentre un liquido misto a crema sciolta mi cola sulle cosce.
Il bel corpo di Debra si è intrufolato sotto al mio e si è subito diretto a leccarmi la figa. Michele mi tiene i fianchi, Debra mi sta stringendo con le mani le natiche e mi lecca, come se fosse affamata, o assetata.
Quattro coppie ci stanno guardando, l’eccitazione d’essere guardata è così grande che riesce a rimandarmi un orgasmo che si preannuncia esplosivo.
Lo spettacolo di me che mi faccio sbattere il culo da Michele, mentre la moglie mi succhia in mezzo alle gambe dev’essere troppo anche per i palati più raffinati.
Mi si sta costruendo un orgasmo dal profondo. Quante volte lo abbiamo fatto assieme... ma questo è il primo show. Mi sento così figa da rasentare l’onnipotenza. Mi si sta sciogliendo il cervello nella figa, Debra se lo sta bevendo, ha il viso fradicio della mia figa. Appena realizzo quest’immagine, supero il limite e grido, di colpo mi agito a spasmi, godo come una fontana senza che Debra interrompa neppure un secondo di sciogliermi. Vogliono che io goda senza smettere, cosa che in effetti avviene, con urla, gemiti, come mi mancasse il respiro per qualche minuto.
Poi, finalmente, si calmano entrambi, altrimenti avrei rischiato l’infarto.
Pochi secondi dopo sono già a muovere con lascivia e lentamente il bacino, il cazzo di Michele ancora affondato fino alla radice.
- Ora è il tuo turno – bisbiglio a Debra.
Vado subito alla figa di Debra, anche lei fradicia, ma ancora vergine da orgasmi per questa sera. Lei si è disposta con il bacino sotto alle mie braccia tese.
Michele intanto ricomincia a spingere e mentre lo fa mi costringe ad avvicinare a ritmo la faccia al pube di Debra. Ora ci muoviamo all’unisono.
Non ci vuole molto, ora. L’orgasmo di prima mi ha aperto la strada, la goduria del cervello in quella situazione non ce la può più fare di fronte a un fisico che reclama di sborrare ancora. Dopo poco gemo di nuovo con la faccia incastrata tra le cosce di Debra, costringendo questa a inarcarsi, in una bellissima posizione. Con le gambe che si ritrova, nuda completa, a parte i sandali con i tacchi alti, è uno spettacolo unico.
Michele ora spinge senza alcuna pietà, vuole sfondarmi il culo e non ha più ritegno nella sua violenza. Qualcuno degli spettatori lo incita.
Sento nel brusio una donna dire ad alta voce: - Dai, spaccale quel culo, non vedi quanto è troia, non vedi che ha la faccia annegata nella figa di tua moglie....
E un altro: - Forza, sborrale in culo, dai...
- Ci era stato detto di questi tre, ma cazzo questi sono fuori davvero...
A quel punto sono di nuovo sulla soglia, al limite di un’altra esplosione: mi stacco dalla figa di Debra, per inarcarmi all’indietro, le tette al pubblico.
- Oh! Sìììì! Vienimi dentro! Dammelo, vienimi in culo!
- Sì, ti vengo nel culo Matilde, sììì...
- Sì – grido io, e anche Debra dice sì, e poi aggiunge: - Voglio sentirti squittire!
E mentre lo dice m’infila due dita in figa. Questo è la goccia che fa traboccare il vaso di Michele, il quale sentendo le dita di Debra attraverso la sottile membrana, si lascia andare.
- Eccomi, eccomi!
Sento il primo fiotto di sperma di Michele, al secondo ricomincio a venire anch’io, anche perché Debra con l’altra mano mi sta titillando il clitoride. Poi sento lo sperma colare.
Intanto, di nuovo a contatto con la realtà, sento: - Cazzo, ragazzi, questa sì che è forte.
Poi una voce femminile: - Anche a me piacerebbe darle una botta!
Debra si agita sotto, fuoriesce, costringendo anche Michele a staccarsi da me.
- Come ti senti? – mi chiede Debra.
- Come fottuta da un rinoceronte!
- Forse è il caso che lasciamo la festa...
- Sì, un ricordino glielo abbiamo lasciato. Ora andiamo a casa... Tu poverina sei rimasta a secco....
- Ci penserà Michele più tardi, a casa.
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