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Matilde 02-15 - Una fantasia su una foto


di Alex46
05.03.2019    |    2.384    |    0 8.9
"Mentre ora posso solo incitarti..."
Il giorno dopo Debra mi manda un’e-mail con allegata un’immagine: non è la prima volta, e io la sposto nell’apposita cartella che avevo aperto mesi fa, quella stessa che Michele e io ci siamo guardati recentemente, assieme ad altre foto scaricate da internet di altre modelle. Questa volta lei è ritratta mentre si masturba con un vibratore. Dovrebbe essere fatta con un autoscatto, ma non è sicuro. La qualità è mediocre, ma la posizione di lei è molto eccitante.
Il testo dice: "Cara Matilde, t’invio questa fotina per la tua piccola collezione. Ciò che invece stai andando a leggere è un mio scritto di qualche tempo fa, quando ero da sola e continuavo a pensarti".
«Vorrei fare una stampa di questa foto, l’ho scelta fra altre molto simili perché mi sembrava la più erotica. Anche tu ne hai guardate, certo, e un po’ ti sarai eccitata. Ma questa dovrebbe essere speciale, perché questa sono io.
Mi sembra di vederti mentre ti tocchi seduta alla scrivania, mentre con un lieve gesto di mano le fai apparire e scomparire, una più bella, una più scostumata. Sono sicura che Michele fa anche con te quello che facevamo assieme lui e io. Ci eccitava vedere le foto delle belle fighe scaricate da internet. Lui amava dividere con me quel piacere così innocente.
Mi pare di vederti mentre ti lasci spogliare, accettando quasi distratta le attenzioni di Michele, persa di lussuria dietro a questa foto che hai appeso sul muro della camera da letto. Sei sul bel letto grande, nuda, con un vibratore in mano, proprio come me.
Anche se, come vedi, io non sono nuda. Lo sai, molti uomini si eccitano con completini intimi, laccetti, tessuti luccicanti. Per questo sono vestita come una troietta.
Ti tocchi la figa, quasi con rabbia. Brava, metti dentro il vibratore acceso, così siamo uguali. Ti sei bagnata a guardarmi.
Nella mia foto mi vedi inginocchiata, il sedere rivolto verso chiunque mi guardi, il petto poggiato sul lenzuolo, la testa piegata indietro per guardare l’osservatore.
La mano tiene il vibratore profondamente infilato nella figa, facendone sporgere solo la base.
Tu sei a gambe aperte davanti a me, e lo spingi dentro con un movimento regolare, vorrei poterti toccare. A quel punto Michele ti avvicina il cordless all’orecchio.
Sono io!
Mi saluti, poi cominci a descrivere quello che fai, senza fiato per l'eccitazione. Anch’io sono sul letto, anch’io ho il mio vibratore ficcato dentro e mi sto accarezzando il clitoride. Ti racconto tutte queste cose. E mentre tu fissi la mia foto e ascolti quel che ti dico continui a penetrarti ansante, gemente.
Vorrei essere lì con voi, invece devo stare qui da sola. Vibratore infilato, sì, ma sola.
A immaginarvi godere, a sentirvi anche. Ti sento godere. Stai urlando il mio nome, ora. Di mio nella stanza c’è solo la mia foto.
Ora sei tu a godere, forse dopo sarà lui, Michele che ti sta accanto e che ti guarda con adorazione per quello che stai facendo senza alcuna vergogna. Sei bellissima, sconvolta, sento i tuoi ansimi rochi.
Quanto vorrei sfiorarti, leccarti ovunque. Quanto vorrei avere io in mano quel vibratore, e mettertelo dentro con decisione, darti io quel piacere che cerchi.
Mentre ora posso solo incitarti. Lo sai quanto mi batte forte il cuore? Lo sai che sto venendo con te, amore?
La mia foto è lì appesa e ti vede. Il vibratore è abbastanza dentro, l'inquadratura ti permette di vedere bene il mio sguardo. Uno sguardo feroce, animalesco, disinibito, che non hai mai visto in me. È lo sguardo che ho da un po’ di tempo, da quando vivo senza il vostro amore.
Michele ti sta guardando mentre ti masturbi e parli con me al telefono. La mia voce ti scalda e tu mi vedi sul muro, immortalata per sempre col sedere aperto e invitante, la figa piena. Mi vedi persa di piacere in un atto di estrema lussuria, di puro esibizionismo, mentre ti agiti sul letto e ti penetri per il piacere di Michele.
Godi di tutto questo.
- Aahhh... sto venendo!
- Brava, guarda la mia foto. Io ora sono nella stessa posizione e sto venendo con te.
- Allora spingelo più dentro, aah, aahh, dai, spingilo più dentro.
- È tutto dentro, tra poco godo. Vorrei leccarti il clitoride...
- Aahh!! Debraaa! Aahh, aahh! Dimmi che stai venendo...
- Matilde, amore mio, sono tua, il mio godere è il tuo. Sto sborrando... ora! Aaaahh!».

Non ho ancora finito di leggere che già penso a quando mi alzerò per andare in bagno. Dopo una lettera così non posso fare altro. Già prima di leggerla ero ancora frastornata dagli eventi della sera precedente. So che Debra è rimasta a casa mia, non è neppure andata a lavorare.
Chissà cosa faceva, già questo era il mio pensiero prima di ricevere la e-mail. Avrà telefonato a Michele, ma poi? Ecco cosa faceva... si masturbava nel mio letto, di sicuro dopo averla riletta e spedita.
Devo andare in bagno e spegnere quel fuoco che ho tra le gambe. Non ne posso più.
In quel momento mi squilla il telefonino. È lei, non avevo mai cancellato la memorizzazione con il suo nome, il cuore comincia a battermi forte...
- Hai letto?
- Sì, ho letto.
- Stavi andando in bagno a masturbarti?
- Sì, stavo giusto per farlo...
- Non è che puoi uscire un po’ prima invece?
- Sì, volendo sì. Ma perché?
- Se vieni a casa, casa tua, c’è una sorpresa per te.
- Davvero... – rispondo tutta emozionata – che cosa?
- E che sorpresa sarebbe... dai, vieni subito, non perdere tempo. Saluta tutti, dì che devi andare e vieni subito qui. Ti aspetto.
Non me lo faccio ridire. Dopo poco sono in strada, praticamente sto correndo.
Appena entro, chiamo Debra, felice di essere finalmente con lei. Lei mi risponde dalla camera da letto: - Vieni, vieni, Matilde.
Io faccio pochi passi e capisco: Michele e Debra avevano appena finito di scopare sul mio letto, su quello che era stato uno dei nostri letti.
Lei ha su le scarpe con i tacchi, quelle di ieri sera, e ha fatto l’amore con Michele così, lo vedo subito. Non deve neanche avergli dato il tempo di salutarla.
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