Racconti Erotici > trio > Matilde 06-15 - E la sera continua...
trio

Matilde 06-15 - E la sera continua...


di Alex46
14.08.2019    |    844    |    0 6.0
"Sììì, ancora una volta, non ci posso..."
Ora sono sfinita, da questa mattina sono venuta sei volte. Per Debra invece la serata potrebbe incominciare giusto ora. Vedermi venire e aver parlato con Michele le fa scattare il desiderio di accoglierlo guardando un film porno, ovviamente assieme a me.
Quando Michele entra, ci trova sul divano, nude ma con ai piedi le sneaker. Per la verità io mi sono cambiata gli slip. Lei è a gambe allargate e gli sorride invitante.
- Tutto bene, amore?
- Sì, tutto bene, ma non ne potevo più. Da Torino a Milano, mi è sembrato eterno... vado un momento in bagno.
Quando ne riesce è nudo anche lui, a parte i boxer che è andato a cambiarsi in camera. Sul piccolo schermo ci sono due attrici che si stanno leccando, mentre un uomo le guarda e si masturba lentamente.
Michele si siede tra di noi e appoggia una mano su una coscia di Debra. I due non fanno nient’altro che guardare, ma il vederli così m’induce un immediato desiderio.
- Matilde oggi si è scopata, si è masturbata alla grande: è venuta sei volte... vero Mati?
- Vedo che ti fa bene... sei più figa che mai... - osserva Michele, senza distogliere lo sguardo dallo spettacolo in tele.
- Forse il suo desiderio adesso si è un po’ sopito... - aggiunge quella serpe di Debra.
Pochi minuti dopo la mano di Michele si è posata sull’inguine di Debra e lei ha chiuso gli occhi. Gli occhi di Michele incontrano i miei, il suo sguardo è seduttivo tanto da eccitarmi in un attimo. Mi domando se è un invito... prima Debra mi sembra abbia fatto capire di voler escludermi...
Ma guardare Debra scosciata sul divano, il seno prorompente, emettere i primi sospiri non è uno spettacolo cui io possa resistere.
Le mie mutandine sono già bagnate. Non posso aspettare per sentirla, assaggiarla, farla venire sulla mia faccia. Così copro la mano di Michele con la mia, seguendo il suo movimento. Quando lui la ritrae per alzarsi e togliersi i boxer, io continuo a carezzarle la pancia, l’interno delle cosce. Lei non sembra neppure accorgersene o, se se ne è accorta, non ha fatto una piega, anzi ora alza leggermente il bacino per incontrare la mia mano, muto invito a masturbarla. Intanto Michele si è inginocchiato davanti a me, mi ha tolto gli slip fradici e ha cominciato a carezzarmi la figa esattamente come io sto facendo a Debra. Poco dopo mi allungo per leccarla, sempre attenta a lasciare le gambe ben aperte e disponibili alle dita di Michele.
- Che gran figa sei Debra - le dico dopo le prime leccate.
Mi alzo e m’inginocchio davanti a lei per poter affondarle la faccia in grembo con più facilità, rinunciando però a quello che mi stava facendo Michele. Dopo alcune leccate tanto per sentirla in ogni sua piega, affondo la lingua e le provoco i primi fremiti. E man mano che proseguo lei geme, geme sempre di più. A quel punto le succhio il clitoride, eretto e duro e vedo che sta andando fuori controllo.
Intanto Michele mi si è messo dietro e mi ha appoggiato il cazzo per entrare: io, per favorirlo, allargo più che posso le gambe, sempre rimanendo in ginocchio a succhiare il clitoride di Debra, che ormai vibra apertamente.
Non appena alzo le mani per accarezzarle il seno, lei comincia ad agitarsi, oltre al punto di non ritorno.
- Michele, mi sta facendo venire... mi sta leccando all’orgasmo... ti voglio... vieni dentro a me...
Invece, Michele è appena entrato dentro di me, facendomi tremare di piacere. Finalmente! Non voglio che se ne vada solo perché Debra lo sta pregando... me lo voglio gustare almeno per un po’, così decido di farla venire al più presto, mentre Michele mi dà i primi colpi.
- Ohhhh - gemo. Mi lecco per bene due dita e le infilo nella figa di Debra, la sento contrarsi in una serie di spasmi, quelli che precedono un orgasmo potente.
- Ahhhhhhh, ahhhhhh - urla esplodendo - sborroooooooo! Ahhhhh, Michele ti prego, ora, prendimi ora...
A questo punto non ho più cuore di continuare, faccio capire a Michele che sono d’accordo, lui esce da me, mi scosta gentilmente, aiuta Debra a inginocchiarsi sul pavimento, testa sul divano, capelli sparsi. Quindi la prende con un colpo secco, alla pecorina, e la monta con una violenza pari all’orgasmo che lei stava provando.
Io non trovo di meglio, dopo essermi ancora leccato l’indice per bene, che infilarlo in culo a Debra, per una piccola doppia penetrazione e muoverlo con dolcezza mentre Michele la sbatte senza pietà.
- Sììììì, cosììììì - mormora Debra - Michele, come ti sento... sei magnifico... tu sei il mio stallone, hai un cazzo meraviglioso... Matilde... fammi ancora, cosììì... questo tuo dito... è bellissimo... mi fate sborrare... tra poco vengo, lo sento...
Ancora qualche attimo, poi esplode, mescolando le sue urla agli urletti del filmetto porno che nessuno guarda più da un pezzo.
- Ahhhhhrghhhhh - urla come una selvaggia. Ed io mi trattengo dall’infilarmi un dito nella figa e godere ancora, mentre anche Michele si lascia andare e la riempie di seme.
Ci fermiamo così qualche minuto. Quando Michele la lascia, lo sperma le fuoriesce e le cola giù per le gambe. Ci vuole ancora un momento prima che vadano in bagno a rinfrescarsi un poco. Io vado in cucina, la figa in fiamme dalla voglia di avere il cazzo di Michele dentro. Apro una bottiglia di vino bianco.
Quando tornano, ridendo e scherzando, mi si avvicinano con fare sornione. È chiaro che si sono detti qualcosa ma prima di farmi capire si servono del vino. Io non avevo resistito e mi ero già bevuta un bel bicchiere a piccoli sorsi ma rapidamente.
So che tocca ancora a me e Debra, per eccitare il nostro eroe dobbiamo godere ancora. Quella più fresca sono io (e non so come), perciò mi avvicino a lei, che non aspettava altro, comunque. La spingo contro il muro, nude come siamo, io in punta di piedi. Michele può vedere facilmente la nostra performance, cioè come la sto baciando, come lei apra la bocca leggermente, come le nostre lingue si mescolino e allora entrambe le bocche si aprano al massimo per un’oscena danza di lingue.
Poi lei allarga le gambe in un muto invito a farsi toccare. È già così bagnata che appena la penetro un poco già si sentono rumori di figa. Questo mi fa andare subito fuori di testa e, dimenticando Michele, mi concentro su di lei che comincia a respirare forte e a gemere. Michele ci guarda.
- Oh, dio, Matilde... tu mi farai godere ancora...
Faccio andare su e giù le dita e intanto mi prendo in bocca un po’ uno e po’ l’altro dei due suoi capezzoli, duri come il marmo. Mi vien voglia di masticarli leggermente e lo faccio, con ciò dando uno scossone a Debra che subito mi preme sulle dita dentro di lei.
Poi m’inginocchio, raggiungo con la lingua le dita e la unisco al trattamento, occasionalmente toccandole il clitoride. E ogni che questo succede Debra geme e mi viene incontro con il bacino. Ormai è sulla strada di venire ancora ma io la voglio trattenere un po’. Così tolgo le dita e affondo la lingua, lappando tutto l’umore che lei sta rilasciando. Altri gemiti.
- Matilde... Matilde... io tra poco vengo...
Dalla mia posizione di inginocchiata, luridamente intenta a leccare la figa a Debra, decido di andare un po’ oltre. Appoggio un dito fradicio al culo di Debra, dal basso, costringendola ad appoggiarsi sempre più al muro e ad aprirsi ancora, a gambe piegate. In questa posizione non è facile tenere lo sfintere rilassato, perciò faccio un po’ di fatica, anche perché non voglio farle male.
Michele sta osservando il mio lavorio e mi incita: - Dai Matilde, faglielo entrare così, perché questa è la volta che gode di brutto...
Ritraggo il dito, lo ripasso davanti tra la mia lingua e la figa fradicia, lo riappoggio. E questa volta entra, sì, riesco a infilarlo. Ed è a questo punto che le succhio il clitoride, sapendo che non può più resistere...
Comincia a tremare senza controllo, poi geme un orgasmo a suon di “Dio, ohh dio... Matilde, dio come mi fai sborrare”.
Allorché l’orgasmo diminuisce d’intensità, io mi rialzo leccandole la pancia e il seno. Poi però, invece di baciarla, mi rivolgo a Michele e strofino sul suo il mio viso completamente bagnato degli umori e della venuta di Debra: così, senza baciarlo, solo perché si ecciti a quell’odore inebriante.
- Ti piace Michele quanto siamo troie?
- Non ne potrei fare a meno...
- Ti sei eccitato a vederci?
- Sìììì... non senti qui che cazzo che ho?
- Certo che lo sento... e tu lo sai che anch’io ora sono eccitatissima? Lo sai che vorrei che tu mi scopassi fino a domattina?
- E perché non lo facciamo?
- Già, perché non lo facciamo? - interviene Debra, che si è appena ripresa e si è avvicinata a noi - penso che tocchi a te, ora, mia cara.
- A me?
- Certo! Io me lo sento ancora dentro da prima... adesso tocca a te!
E mentre lo dice appoggia leggermente la testa alla spalla di Michele, come a sottolineare che lui non può non essere d’accordo.
Saranno le due di notte. Ci avviamo verso il letto, per stasera basta divani e muri. Lo sdraiamo sul letto, il cazzo orgogliosamente dritto, ci sistemiamo una da una parte e una dall’altra, poi ci scambiamo un bacio giusto a pochi centimetri, con i due menti sulla sua pancia.
Poi l’inevitabile comincia. Michele ci guarda far danzare le lingue sulla sua punta, ci guarda mentre lei gli lecca i coglioni e io mi affondo il cazzo fino alla gola. Debra poi costringe Michele ad allargare le gambe e gli strofina l’ano con un dito, con suo evidente piacere. Io non smetto di officiare Michele, ma vedo tutto. Vedo anche che Debra si porta poi la stessa mano sotto la pancia evidentemente per masturbarsi un po’ ma soprattutto per bagnarsi le dita. Poi riporta tutto quel fradicio in zona e pian piano riesce a infilare un dito dentro il culo di Michele, che a questo punto inizia a scoparmi la bocca con dei movimenti su e giù.
Ma io ho ben altri piani. Il dito di Debra nel culo va bene... tanto il ragazzo una volta è già venuto e dunque dovrebbe durare, godendo d’essere scopato da sua moglie. In ogni caso sento che è il momento di interrompere questo bocchino per dispormi per una scopata storica.
Oggi sono venuta sei volte, è notte fonda e ne ho ancora una voglia bestiale. È chiaro che questa scopata dev’essere definitiva, voglio ridurmi e ridurlo in poltiglia.
Così lo scavalco, sedendomi sulla sua pancia e dandogli la schiena. Sto un po’ lì a respirare profondo, a guardare Debra indaffarata a scoparlo.
- Dai, Matilde... cosa aspetti? Impalati... lo sai quanto mi piace vedervi scopare in questa posizione. Ti posso vedere le tette, la pancia e anche la figa, con il cazzo che entra e esce...
Non ho bisogno di ulteriori incoraggiamenti. Afferro il cazzo di Michele, mi alzo appena sulle ginocchia e me lo introduco in una botta sola.
- Cazzo - esclama - questo sì che vuol dire essere scopato... Mia moglie che mi sta facendo godere con un suo dito nel mio culo... e la nostra amante che si è appena impossessata del mio cazzo e adesso se lo governerà come le piace... dio, che fighe che siete!
Poi non riesce a trattenersi dal prendermi i fianchi con le mani, accennando a determinare un mio moto sussultorio, come quando si va a cavallo. Io comincio subito a colargli addosso gli umori, che sto sfornando copiosamente perché questa è davvero una scena eccitante.
E quando Debra si accorge che non sono troppo distante dallo schianto orgasmico appoggia un suo dito al mio culo, per farmi lo stesso che fa a Michele. In realtà non lo muove, le basta farlo entrare un pochino ogni volta che mi appoggio con tutto il mio peso sul cazzo di Michele per affondarmelo fino alla radice.
È quello che mi mancava... dopo pochi secondi lascio andare un mugolio enorme, stringo i denti e chiudo gli occhi... e vengo, vengo come se oggi fosse la prima volta e non la settima, vengo come se il domani fosse cancellato.
- Ahhhhhhergghhhhhh, arrhhhhhhhhhhh, mmmmmmmmmhhhh!
Non è un orgasmo da pochi secondi e mi dura quel tanto che basta da far urlare anche Michele che raggiunge il suo picco urlando pure lui: Matildeee, eccomiiiiiii!
Immediatamente sento gli schizzi di sperma su per la figa, in fondo all’utero, gli spasmi di questo cazzo meraviglioso, mentre penso a quanto lo amo, a quanto li ami, a quanto tutto questo sia bello e unico. Altre onde seguono a quest’orgasmo poderoso, mentre mi lascio andare con la schiena su di lui, a rischio che il cazzo se ne esca.
Debra si alza e va prendere qualcosa tra la non piccola collezione dei nostri giocattoli.
- Avrei voglia di montare sul sybian, ma forse a quest’ora è un po’ complicato.
A me, in questo momento, l’idea del sybian mi terrorizzerebbe, perciò le confermo che ha ragione.
- Prendi lo strap-on - dice Michele, convinto che sua moglie voglia ancora fare l’amore con me.
Lei è d’accordo. Così lo prende e ce lo mostra. Non è il feeldoe, è quello classico più volte sperimentato.
- Allora chi di noi vuole incominciare?
- Come chi di noi? - dico io guardando interrogativamente Michele - dovresti essere tu, perché io... adesso sono un po’ sfatta...
- Forse la cosa era rivolta anche a me... - azzarda Michele.
Debra sorride sorniona, è chiaro che Michele ci ha azzeccato. Poi mi aiuta a sistemarmi l’attrezzo in vita.
- Matilde, forse stiamo esagerando, però tu adesso mi devi spaccare la figa con questo coso... voglio che sia l’ultima sborrata... per oggi. Devi farmi venire come una cavalla... So che adesso ti è un po’ difficile, ma vedervi prima e stimolarvi per me è stato terribilmente eccitante... ti prego... fallo per me. Poi non ti chiedo più nulla!
E intanto lecca il dildo per bagnarlo.
Mi guardo con l’attrezzo in vita, inginocchiata sul letto. Debra si è ora disposta a pecora e si sta toccando.
- Entra, Matilde, spingimelo dentro, dovrebbe entrare come nel burro...
L’abbraccio sul davanti, le appoggio il dildo alle grandi labbra, do un occhio a Michele che guarda affascinato, poi spingo ed entro. Lei geme subito, io inizio a muovermi con un ritmo lento ma continuo.
Michele si sta già toccando e strofinando l’uccello.
- Ce la farai a venire una terza volta, Michele? Io ce la sto mettendo tutta, come vedi, per fare la bagascia che ti piace tanto...
Ogni tanto lo guardo e lo vedo crescere a vista d’occhio.
Continuando a scopare Debra con il pseudo-cazzo a poco a poco sento che anch’io mi riprendo e comincio a sentire anche qualche languore nei soliti posti.
Con la coda dell’occhio vedo Michele muoversi sul letto, mettersi dietro a me, baciarmi il collo, poi far scorrere la lingua sulla mia spina dorsale. Fremo dolcemente, mentre stringo ancora di più Debra e aumento la forza dei miei colpi.
Michele si abbassa fino a leccarmi il buchetto del culo. Questa stimolazione anale, unitamente alla pressione che il mio spingere fa sulla mia zona pelvica, accelera una situazione di desiderio. Se prima ero insicura di averne ancora voglia, ora so che, con certezza, sto correndo per il mio ottavo orgasmo della giornata. Infatti tremo e gemo: questa è la via del paradiso... ma prima bisogna passare dall’inferno!
- Ahhh, Matilde, ahhhh, vengo... continua a sbattermi... sìììì, cosìììì, con questa violenza, ahhhhhrghhhhh, arghhhhhhh!!!! Ancoraaaaaa... arghhh, ahhhhh... no, no basta, ora, basta ti prego.
Interrompo subito di scoparla, non voglio farle male. Ma Michele non interrompe di infilarmi la lingua nel culo. Anzi, ne approfitto di aver smesso la mia parte attiva per allargare un po’ le gambe e favorirlo...
Sono vicina, molto vicina... ma dopo la giornata di oggi non è così facile... sono eccitata cerebralmente, ma il fisico dice basta.
Debra invece è lanciata. È sua l’idea: - Adesso tocca a te Michele. Ho avuto un orgasmo gigantesco pensando che dopo lo avresti preso tu dentro...
Michele non ha neppure il tempo di obiettare e già lei mi ha slacciato lo strap-on e se lo è sistemato.
- E ti voglio fare io... Matilde prendi la crema per favore!
Io eseguo, lui si lascia preparare, poi non trovo nulla di meglio che prendermi il suo cazzo in bocca.
- Fai piano, per favore - si raccomanda Michele - questo è bello grosso... io non sono mai andato oltre il piccolo vibratore... non ho il culo rotto come voi...
- Ah sì, eh? Noi avremmo il culo rotto? E allora sarai benvenuto nel club... - è la sinistra promessa di Debra.
Interrompo il bocchino solo per aiutare Debra, voglio sputare sul culo di Michele mentre lei inizia a puntare e ritrarsi, cercando anche di rilassare il nostro uomo, che tanto tranquillo non è.
- Matilde, devi ingoiargli tutta la sborra che ti schizzerà dentro - mi incita Debra.
Finalmente il dildo entra per una buona metà, ma non se ne parla di andare avanti. Michele gode di prenderlo nel culo dalla moglie, ma siamo ben lontani da un’erezione tale che ci possa far sperare in una sua sborrata...
- Vi prego, basta - c’implora Michele dopo una decina di minuti - mi piace, so che a voi piace, ma così io non verrò mai.
A malincuore rinunciamo alla pratica di sodomizzare Michele, in effetti lo sapevamo già che non è il suo forte. Michele si accascia a lato del letto, finalmente libero, mentre Debra, accortasi del mio rinnovato interesse per altre pratiche sessuali, mi si avvicina.
- Oh, no, Debra... ancora?
- Non fare la verginella... ti ho vista prima come ti muovevi... tu ne vuoi ancora...
- Sì, Debra, sì, ma magari non con questo... - dico io accennando allo strap-on.
- Eh, lo so che miri ancora al cazzo di Michele...
- Sì... e che male c’è...
- Bene, te lo lascio volentieri per questa sera. Però allora adesso vi chiedo una cosa in cambio...
- Quale?
- Mi voglio masturbare per voi, platealmente. Poi vi lascio scopare come ricci...
- Cosa vuoi fare? - s’incuriosisce Michele.
Debra sorride. Poi si alza e va a prendere il sybian, subito aiutata da Michele. Poi va a prendersi un paio di sandali, quelli preferiti, da coito ininterrotto.
- Voglio mostrarmi a voi in questo modo, voglio farmi una cavalcata su quest’aggeggio bestiale. E la voglio fare con quell’accessorio che non abbiamo mai usato, il g-max, altrimenti è la volta che mi faccio del male...
Il g-max è più corto, una specie di grosso uovo rigato, e secondo le istruzioni dovrebbe stimolare efficacemente il punto G.
È vero che non l’abbiamo mai provato, penso mentre lo fisso alla sella.
- Pronta?
- Ho una figa che non può aspettare - proclama Debra - però voglio un’altra cosa... Michele, stacca dal muro lo specchio grande e piazzati qui davanti a me. Voglio vedermi, voglio godere a vedermi.
Intanto lei scavalca la macchina, accostando la figa al g-max, già strisciandosi sopra.
- Non ho certo bisogno di lubrificante, bagnata come sono...
Il dildo le entra in un secondo mentre lei lo accoglie con un mugolio. Poi si acconcia per bene e intanto mi guarda prendere i comandi in mano.
- Fammi, Matilde - mormora Debra.
Muovo i comandi in modo da iniziare un lento modo sia rotatorio che vibratorio, lei inizia a gemere, a inarcare la schiena senza rinunciare a guardarsi nello specchio, i tacchi dei sandali piantati sul pavimento. Una visione davvero impressionante, con quei capelli sciolti sulle spalle: Debra non è soltanto una macchina per godere... è una Ferrari del sesso!
- Va bene così, o vuoi più veloce? - le chiedo.
Non mi risponde perché è impegnata a seguire l’onda, a muoversi al ritmo del dildo, ruotando il bacino come se facesse hulahop.
- Ahhhh, dio - urla quando alzo un po’ la velocità.
- Ti piace, amore? - le sussurro quando ormai ho messo il comando al massimo.
- Ohhh, cazzo, ahhhh - geme.
Io le vado dietro e le prendo i capezzoli tra le mie dita, lavorandoli come se rollassi due canne insieme.
- Ahhhhh, amore... ci sono vicina...
- Sì, amore... fallo... lo sai quanto ci piace... dai! - le dice a bassa voce Michele, anche lui venuto più vicino a strofinarsi il cazzo. Ha sistemato lo specchio con una sedia.
- Ti piace guardarti quanto sei troia? - le dico.
- Mi... piace farmi... sbattere da un cazzillo elettrico e... farne uno... ahhhhhh, spettacolo così ahhhhhh, osceno...
- Si vede che ci sei quasi... questa sera è la settima...
- Sììì, la settima... che sborro, ahhhhh! Ma è così... diverso... sto coso... devi provarlo anche tu... è come... se mi toccassero sul clitoride... ahhhhh, da dentro!
Continuo a rollarle i capezzoli, tanto la macchina va per conto suo. Debra ormai geme e trema, agitandosi come una cavalla.
- Ora, ora... ora... vengoooo, ahhhhhhhhhh, ahhhhhhhhh, arghhhhhh, ahhhhhh, abbassa ti prego, abbassa...
Michele si precipita a girare la manopola.
- Dio che roba, bestiale, bestiale. Non puoi credere...
E intanto accenna a staccarsi, ad alzarsi.
Ma io la tengo giù.
- Ti prego, continua, non fermarti...
- Ma... non posso... è troppo!
- Continua, amore, fatti forza, fallo per noi, ucciditi per noi...
- Nnnnnnnnnn... non ce la faccio – scuote il capo Debra.
- Sì che ce la fai – insisto, mordicchiandole il collo e continuando a carezzarle i capezzoli – fallo ancora!
- Non ce la faccio più... sono esausta... non voglio più godere, io. Siete voi che volete che goda... Ahh, quest’affare incomincio a sentirlo... Ho avuto un orgasmo troppo potente prima... però adesso sento ancora l’onda...
- E prendila quest’onda! Prendila, amore – la incita Michele sempre più eccitato.
- Appoggiati su di lui, faglielo sentire... devi consentire al g-max di agire...
- Ahh, cazzo... che bello... non lo pensavo possibile... mi sento figa, mi guardo e sono figa... e voi mi vedete come una gran figa che gode...
Approfitto di questa dichiarazione per inchinarmi sulla sua spalla e carezzarle con un dito il clitoride
- Ssssìììì – sibila Debra – così mi fai morire... sento i tuoi capelli, Matilde, il tuo profumo...
In quella mi afferra li polpacci, me li stringe, mi ci conficca le unghie. Sta di nuovo per venire, vuole usarmi un po’ di violenza e io la lascio fare.
- Ohhh, ancora, lo sento che arriva... ohhh, sento l’onda, amori miei, sento ancora quell’onda... sìììì, eccco, ora la sento ancora di più, adesso...
Michele le aumenta la velocità al massimo.
- Ahhhhh, sììììììì, cosìììì, sììììì, così voglio godereeeeeee, ahhhhhh, ahhhhhh, ahhhhrghhhhhh!
- Sborra così, Debrina, sembri un ossesso... sembri posseduta dal diavolo, sei una gran figa, anzi sei solo una figa, una figa pazzesca...
- Ahhhh, ahhhhhhhhhhhhh - continua lei, completamente fuori di sé.
- Godi così, brutta troia bastarda, ché adesso ti faccio vedere come scopo tuo marito...
- Non penso... che tu possa godere come ho goduto io... credo che non ne vorrò più per settimane... credo... di essere morta...
- Michele, sei pronto? - gli chiedo, ma è praticamente un ordine.
- Facciamo vedere a mia moglie cosa sei capace di fare con me... - provoca Michele.
Debra è ancora lì, accasciata sul sybian, per fortuna caritatevolmente spento e noi già siamo avvinghiati sul letto pronti all’ultima scopata di questa notte pazzesca. Lei sembra una che si è fatta sbattere da un plotone di soldati, nuda con i sandali da capogiro, ma completamente sfatta. Io sembro un’invasata, posseduta da una voglia di stordirla e di stupire Michele e me stessa che non ha confronti.
- Ci vorrebbe un altro uomo, che ti mettesse l’uccello in bocca e vi si masturbasse dentro – la provoco, per finirla, per ucciderle qualunque senso residuo di dignità – mentre io scopo questo tuo marito e me lo faccio a modo mio per l’ultima sborrata...
Michele mi ha preso per i fianchi, mi ha messo sotto alla missionaria, mi sta facendo entare il cazzo in questa figa fremente... Ora è dentro, lo sento in tutta la sua lunghezza... questo si chiama esere trombata alla grande... da un uccello che ci metterà un po’ a venire...
- Matilde, sei in tempo a sborrare due volte... sei pronta a farlo? Ora ti scopo, e penso che durerò mezz’ora, ti sbatterò per mezz’ora senza smettere un secondo, mi distruggo i reni su di te, brutta troia, ma per dio ti voglio sfiancare...
- Debra, hai sentito cosa vuole fare? Se ti senti persa, là dove sei, mi sa che ti raggiungo...
- Voglio che nessuna di voi due nei prossimi giorni pensi anche lontamante al sesso, voglio che diventiate delle monache...
- Ahhh, Michele, se vai così sarà un attimo, per me... Cosììì, lo sento, sei in fondo, mi stai sfondando l’utero, amore... dio come lo sento il tuo cazzo... Altro che cazzi finti, questo è quello vero, l’unico di cui io sia innamorata. Potrei morire, per te, Michele, fammi morire, così, fammi morire, dio come lo sento ... è... fantastico, dio lo sento che mi sbatte e mi pulsa dentro, mi stai CHIAVANDO Michele, tu mi stai CHIAVANDO, mi sta fottendo Debra... lo sai quando fotte così, cosa è Michele?
- Lo so amore, per questo voglio che tu lo faccia... voglio che tu faccia l’amore con lui perché è questo che dobbiamo regalarci a vicenda... Io ti amo così tanto che se per caso dovessi io morire non potrei sopportare l’idea che voi vi lasciaste... Lo capisci quanto ti amo?
- Ahhhh, ahhhh, mmmmmm, sììììì, lo capisco, sìììì, ahhhh, mmm!
- Ora godi, Matildina mia, godi di quel cazzo meraviglioso... fagli sentire quanto lo vuoi, cosììì, ecco, faglielo sentire, lo vedo che gli piace da pazzi...
- Sììì, sto andando a godere... che giornata... sììì, ancora una volta, non ci posso... credere... tra poco vengo!
- Fagliela sentire quella figa che gli circonda il cazzo... dagliela, ma dagliela davvero, amore, che sballo che siete...
- Michele, mi stai fottendo da dio... Questo è fottere, questo dovrebbe essere il sogno di ogni donna...
- Prendi questo... e questo - comincia ad ansimare Michele, già più vicino all’orgasmo di quello che poteva pensare all’inizio.
Io sto oltrepassando, oggi per l’ottava volta, il limite del non ritorno. Provate voi ad avere otto orgasmi in un giorno, provate voi a vivere della vostra figa come faccio io... Ma non sono la sola, vedo. Nonostante i suoi precedenti propositi, Debra si è seduta sulla mia faccia, dando la schiena alla testa di Michele che comunque continua imperterrito a sbattermi.
- Leccami, troia, leccami fino all’orgasmo, finché non vedi che muoio su di te...
Mi prende i capelli tra le mani, mi sbatte l’inguine sul naso, sulla bocca. Sento l’odore delle sue sborrate, divento ancora più pazza mentre tiro fuori la lingua e le bevo tutto il liquido che ha tra le cosce e nella figa. Non posso più parlare, ma la sento che blatera sconcezze al nostro indirizzo.
- Sfondala, Michele, sfondala, sfondala ti ho detto, è l’unica cosa che merita... e mentre la stai sfondando, e mentre le schizzi dentro quella poca sborra che ti è rimasta stasera, mentre lei gode come una vacca, io mi lascerò andare un’ultima volta e morirò godendo su di lei!
A sentire questo programmino, io velocizzo le leccate, Michele aumenta la portata dei suoi colpi, tutti e tre siamo sull’orlo di un orgasmo cumulativo, quasi indistinto.
Che arriva, e ci distrugge in modo tale che Debra e io ci risvegliamo solo dopo qualche ora, piene di brividi. E pietosamente sistemiamo sotto una coperta anche Michele.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 6.0
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Matilde 06-15 - E la sera continua...:

Altri Racconti Erotici in trio:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni