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Matilde 08-16 - Il weekend 1 (la sera prima)


di Alex46
31.10.2019    |    1.634    |    0 6.0
"Mi chiede di mettermi carponi, lei accanto a me..."
- Chi è amore? - sento Debra chiedere a Michele in lontananza.
- È Matilde, dice che sta arrivando...
- Arrivo, Michele, è questione di pochi minuti - ribadisco.
Gli ho telefonato perché sapevo che mi aspettavano. Non voglio farmi attendere, avevo impegni di lavoro e mi sono liberata solo all’ultimo. Ormai sentiamo che si avvicina il momento in cui dovremo rallentare la nostra attività sessuale, volenti o nolenti. Sarà l’impressione, ma io vedo un lieve ingrossamento di pancia su di me e su Debra, anche se Michele giura il contrario. Così ci siamo concessi un bel weekend in montagna, a Courmayeur, all’Hotel Royal, tanto per spendere le ultime cartucce al massimo del rendimento. È sabato sera. Abbiamo voluto una suite, dominata da un letto enorme, posizionato in un angolo della stanzona e coperto di satin rosso scuro, mi hanno detto al telefono.
Michele mi ha descritto l’appartamento, con due poltrone da due vicino al letto, una TV al plasma contro la parete, lo stereo. Le finestre che danno sulle montagne del Monte Bianco.
Il bagno pare sia grande quanto la stanza, con una doccia capace di contenere un gruppo di persone... il luogo perfetto per fare l’amore a tre per tutto il weekend, anche se purtroppo sappiamo già che domenica mattina Michele dovrà tornare a Milano, per impegni di lavoro con partenza per l’estero. In compenso Debra e io partiremo da qui lunedì mattina, in modo da sfinirci di sicuro.
Immagino Michele che si spoglia e si sdraia sul letto, strofinandosi appena il cazzo e immaginando cosa sta per seguire. Debra termina la sua doccia e qualche minuto dopo entra nella stanza. In pochi minuti si è trasformata da normale persona in viaggio a bomba del sesso. Ha indossato un miniabito di lycra dorato, attillatissimo, su un paio di sandali dal tacco di 12 centimetri. I capelli neri le ricadono sulle spalle, gli occhi truccati da troia. Su Michele ha di sicuro un effetto devastante.
- Che ne dici? - la sento chiedergli.
E Michele non le risponde, pienamente invaghito della sua immagine e soprattutto emozionato per ciò che sta per avvenire.
- Mmmm... sembri uno che si gode lo spettacolo - gli sorride Debra, camminando lentamente verso il lettone - forse ti piaccio... molto?
E dicendo così Debra gli si china sopra e comincia a baciarlo con passione, mentre lui la stringe e sogna di scoparla al più presto. Lei gli si struscia contro, ostentatamente si strofina la zona inguinale sulla sua coscia.
- È vero che vuoi scoparmi per tutto il weekend? Con quel cazzo così duro? - gli sussurra - E il culo... me lo vuoi prendere o no, stasera? Vorrei che tu lo facessi, amore...
Michele le ha già afferrato i seni, e li sta palpando: - Beh, sì. Ho proprio voglia di scoparti più volte... ma ora mi godo queste tette... vorrei sborrarci sopra... e dopo magari tu inghiotti tutto... ti piacerebbe? Tu, che sei la mia troia...
Ma prima di poter rispondere, ecco che arrivo io.
- Oh, Cristo, ecco Matilde - m’immagino Debra dica.
Le due ore di viaggio non mi hanno rovinato l’aspetto. Prima di partire ero passata da casa e mi ero sistemata da gara. Sono qui in piedi, davanti a loro, bionda nel mio miniabito nero e con i miei sandali neri.
- Ciao, amori miei - cinguetto - ho qui dello champagne, preso giù alla reception. Ho fatto male?
- Hai fatto benissimo, amore... - mi risponde Debra non provando neppure a nascondere quello che stavano facendo.
- I bicchieri sono lì nel mobiletto - mi dice Michele mentre Debra si alza, si riaggiusta il lycra e mi viene a salutare con un bacio.
- Spero di non essermi persa ancora niente... - dico.
- Infatti... - risponde Michele.
Mentre verso lo champagne nel bicchiere che mi regge Debra, riesco a farne cadere qualche cc nel seno di lei.
- Oh, scusa...
- Niente, niente... mi leccherai con più gusto.
- Te lo ha detto Michele che sei bellissima?
- No, mi ha detto solo che mi sono vestita da troia di lusso...
- È vero, però sei bellissima anche per questo!
- Un uccellino mi ha detto che qui si scoperà tutto il weekend - dico a Debra cercando di ripulirla dallo champagne ma in realtà sfrugugliandole le tette e guardandola negli occhi - c’è posto anche per me, amore?
- Cos’è, l’hai ingaggiata tu questa troia? - scherza Debra rivolgendosi a Michele.
- Sì, ho pensato che poteva piacerci - risponde lui andando a mettere lo champagne rimanente in frigo.
Mentre le massaggio il seno mi avvicino di più per baciarle il collo.
- Penso che questa troietta potrebbe piacermi - dice Debra reclinando il capo all’indietro e accettando le mie avances.
- Non te ne pentirai, amore - le dico - ti voglio mandare in orbita per tutto il tempo, voglio farti venire di più di quanto tu abbia mai fatto in due giorni... Pensi che ti piacerà?
- Anche tu sei molto bella, Matilde - è la sua risposta, accompagnata da uno sguardo che è tutto un programma.
Poi mi attira a sè e mi bacia, un bacio lascivo, fatto di saliva e di lingua, mentre con le mani comincia a esplorarmi.
- Mmm… che labbra che hai Debra... chissà come piace a Michele quando glielo succhi... dopo lo succhiamo assieme?
Prendo l’iniziativa, la costringo a sdraiarsi sul letto, ad adagiarsi con il mio peso addosso, a guardarmi mentre le succhio le tette fuoriuscite dal miniabito di lycra.
- Mmmmm, Debra... sei così figa... credo ti leccherò per tutta la notte. Credo che ti leccherò fino a farti esplodere... le tette... la figa... e voglio essere la tua troia, per tutto il weekend...
Debra sotto i miei baci e le mie carezze comincia ad avere dei leggeri tremiti, le labbra semisocchiuse, l’attenzione sui propri capezzoli eccitati. L’idea che io la voglia leccare fino all’ultimo spasimo evidentemente la fa morire. Prendo l’iniziativa di spogliarla, facendole scorrere il miniabito verso il basso e lasciandola in tanga. È bellissima... sarà incinta di quasi tre mesi, ma proprio non si vede nulla. Eppure il ginecologo ha detto entrambe che tutto procede bene, è tutto regolare.
- Cazzo, amore - dice Debra a Michele - guarda che tette che ha... mi aiuti a leccargliele?
A questa proposta io mi rigiro accanto a Debra che pure lei si volta di lato. Ora è più attiva, mi bacia con passione e io non mi trattengo da esplorare con le mani quello che stasera non le ho ancora visto, quei tesori che nasconde sotto la lycra. Non ha addosso neppure uno straccetto di tanga e praticamente è bagnata.
Michele si è spogliato, gli vedo il cazzo duro. Anche lui si è disposto accanto a sua moglie, le ha tirato su il vestito, le ha appoggiato il membro per farglielo sentire. Ormai si struscia su Debra nelle parti basse, con decisione e naturalezza, mentre io le accarezzo le tette: - Ti piace, amore? Ti piace che siamo in tre? Ti piace che Matilde sia con noi a fare la troia? Sìììì? Ti piace fare la vacca per me?
- Oh, dio, sììì... guarda come è bella - sorride Debra che ormai si è impadronita con le mani della mia testa e mi costringe a sfrugugliarle con la bocca le tette, completamente esterne al suo ormai inutile abito, mentre con un dito le sditalino la figa ancora nascosta e fradicia, facendomi strada sotto la pancia di Michele.
- Adesso ti leccherà la figa fino a farti esplodere, mentre intanto io la scopo nel culo, Debra - Michele le sussurra - lei farà quello che vogliamo noi, tutto... giusto, Matilde?
- Tutto - confermo io, che intanto riesco anche a toccare il cazzo di Michele, bagnato degli abbondanti umori vaginali di Debra - io vi amo e per voi sono disposta a fare davvero tutto. Per esempio, cosa, per cominciare?
- Non so, non si è pianificato nulla...
- Beh, cominciamo con un po’ di musica - invento. Mi alzo, procedo ondeggiando in tanga e sui sandali verso lo stereo, l’accendo, ritorno verso il letto accennando a qualche passo di danza. Credo di essere irresistibile. I pollici li appoggio all’orlo del tanga, accennando ad abbassarlo, ma senza farlo. Mi guardano affascinati, Debra ha una mano sotto l’abito e si sta toccando.
- Mi volete scopare, stanotte? E domani? E dopodomani? - chiedo con un soffio, a gambe larghe e nella posizione più sexy che riesco ad assumere, il seno proteso in avanti, orgoglioso - vuoi fare la troia lesbica con me, Debra? Ti piace questa figa? Vuoi andare giù dura? - e intanto mi faccio lentamente scivolare il tanga in basso, fuoriuscendone poi però con mossa rapida. Ora sono completamente nuda, proiettata in alto sui miei bellissimi sandali.
- Mi volete usare come volete? - continuo a stuzzicare guardando specialmente Debra ma volgendo loro il sedere, a gambe leggermente divaricate - certo, lascerò che tuo marito mi scopi il culo, visto che lo vuole... e tu lo aiuterai, vero?
Debra si sta eccitando ogni secondo che passa, ormai senza alcuna vergogna si è alzata il vestito sulla pancia e si strofina il clitoride con le dita guardandomi e ascoltandomi.
- Oh, Cristo, Michele. Non vedo l’ora di vedervi... e mentre vi scopate nel culo io le leccherò la figa.
Debra è vicina all’orgasmo, Michele la aiuta accarezzandole il seno. Ma entrambi stanno guardando me sorridenti.
Ed ecco che il corpo di Debra si tende, le è bastato toccarsi appena e pensare a tutto quello che avremmo fatto per avere il suo primo orgasmo.
- Ahhhhhhh!!! - geme la testa all’indietro - dio, che bello!
Intanto io sono ormai vicinissima al letto, di nuovo allargo le gambe al limite dell’equilibrio sui tacchi, ruoto il bacino e mi appoggio un dito alla figa mentre Debra sta venendo.
- Vieni qui - mi dice dopo qualche secondo - vieni qui che voglio farti qualcosa.
Quando le sono accanto lei con le braccia mi afferra i fianchi e mi attira a sé.
- Vieni vicina, voglio assaggiarti - mi dice.
Io le accarezzo la testa i capelli e le confermo che anche a me piacerebbe che lei cominciasse a leccarmi. Anzi, non vedo l’ora.
E dicendo questo salgo sul letto, le scavalco con le ginocchia il busto e le porgo la figa.
- Allora, ti sembro abbastanza pronta? - le chiedo guardandomi io stessa la pancia e il mio scosciamento così vicino alla sua bocca.
- Mmmmm... che delizia! - dice Debra - hai visto Michele? Mi sta porgendo la figa, la sua figa... E con queste parole si butta a leccarmi febbrilmente, non la figa subito, bensì assai vicino, l’interno delle mie cosce, godendosi la prima mia colata di umori.
- Non così presto, amore - la stuzzico - scostandole il capo dopo qualche secondo di pura libidine - non vuoi guardare ancora quanto sono fradicia e immaginare ancora per un momento cosa sarà titillarmi il clitoride con la punta della lingua?
Lo dico sorridendo, agitandomi un poco su di lei e sfiorandomi con le dita la fessura.
- No, lasciami leccarti, Matilde... ti prego... lasciami...
Michele ci guarda con il cazzo durissimo in mano, anche lui non vede l’ora che Debra mi ficchi la lingua in grembo.
- Ti prego, Matilde... - geme Debra.
- Cosa vuoi, Debra?
- Voglio leccarti e succhiarti...
- Vuoi leccarmi? Dove vuoi leccarmi e succhiarmi? - la incito muovendomi sempre di più a pochi centimetri dal suo viso, la figa spalancata.
- Ti voglio leccare la FIGA - dice lei, con voce molto decisa.
- E come mi vuoi leccare... ???
- A lungo... voglio succhiarti per un bel po’, seduta sulla mia faccia, mentre mio marito mi scopa - comincia a fantasticare Debra - Ti voglio leccare fino a farti venire. Poi ci mettiamo a 69 e Michele te lo spinge nel culo. Ti piace così, brutta troia? Ti sembra abbastanza lurido, questo?
- Cazzo, Debra - le mormoro tremando e masturbandomi così vicina a lei da scontrare le dita sul suo mento - voglio ridurti la faccia a una maschera viscida, così magari Michele la può leccare... voglio che tutti e due mi lecchiate a lungo, non solo tu, così vengo una, due, tre volte...
Con una mano sono appoggiata al letto, a lato della testa di Debra. Con l’altra mi masturbo: - Sei pronta a farmi venire, amore?
- Sì, dammi questa figa, troia - digrigna Debra - voglio sbausciarti quelle labbra di figa...
A questo punto mi lascio andare, mi avvicino quel tanto da permettere a Debra di buttarsi avidamente sulla mia intimità. Con entrambe le mani mi sono aggrappata alla testata del letto e mi sto strusciando sulla bocca di Debra, anzi sul suo naso, perché lei ormai la lingua me l’ha messa tutta dentro.
- Oh, dio, tu sì che sai leccare... mi stai divorando la figa... continua così...
Michele ci guarda, si è messo con la testa di lato, vede assai bene come la lingua di sua moglie stia scorrazzando tra figa e culo, vede bene come i miei capezzoli si siano induriti al massimo e come io stia cominciando a godere in modo serio. Le tette di Debra sono proprio accanto alle mie natiche spalancate, il suo vestito ormai è un cencio che non le copre più nulla. La figa è lì, per lui. Debra si agita, è chiaro che vorrebbe essere presa da qualche cazzo o lingua, mentre il copriletto si sta bagnando dei suoi liquidi.
E così Michele si mette tra le gambe di sua moglie e si abbassa con la bocca sulla sua figa facendola immediatamente gemere. In modo soffocato, però, dato che mi sta leccando e io la sto quasi soffocando.
Per Michele è un piacere veder che mi sono voltata e lo sto guardando mentre la lecca. E intanto mantengo il ritmo con sua moglie che, mi accorgo, sta per godere ancora.
- Lo sai che Debra lecca in un modo assolutamente fantastico - dico a Michele - mi sta facendo impazzire... non vuoi guardarmi esplodere sulla faccia di tua moglie? Non vuoi leccare la mia sborra... ?? Cazzo, ora vengo... Vengo su questo viso stupendo... che mi lecca la... figa... ahhh!!!! Ahhhhhhh!!!! Ohhhhhhhhhh!!!!!! E tu... . puoi leccargliela... questa facciaaaaaaa!!!! Ahhhhhh!!!!!!
Sto asfissiando Debra da tanto che le premo la figa in bocca. Riesco a darle grandi colpi senza staccarmi neppure un secondo mentre godo come una pazza questo mio primo orgasmo.
E non ho ancora finito che subito incomincia lei a urlare nel soffoco della mia figa. Michele l’ha portata oltre il limite.
- MMmmmmmmmm!!!! Mmmmmmm!!!!!! - mugola alzando il bacino e non resistendo più senza respirare almeno un poco.
Pian piano ritorniamo sulla terra, io devo adagiarmi accanto a lei per riposare un momento. Le guardo il viso, fradicio della mia sborrata e di tutti i miei umori.
- Debra, sei meravigliosa... ti ho conciata davvero lurida...
Poi do uno sguardo a Michele, invitandolo. Assieme la baciamo per tutto il volto fino a ripulirla completamente. So di essere molto dolce, vorrei averla bagnata ancora di più di così...
- Matilde, leccarti la figa è sempre da sballo...
- La stessa cosa è vera anche per te, amore - le dico - ora posso farti io? Ti prometto che ti faccio venire in modo...
- Spettacolare?
- Ti mando in orbita...
- Penso che dovremmo fare qualcosa per lui... prima. Non credi?
- Nulla ci vieta nulla. Io ti lecco... e lui... o preferisci dedicarti completamente a lui... o che mi ci dedichi io?
- No, no... facciamo insieme... è bello, insieme.
- Mmm, ok, va bene - dico - e allora, che si fa?
- Intanto gli facciamo un pompino assieme, voglio veder che glielo prendi in gola. Amore, mettiti in ginocchio, qui. Voglio dividerti con lei, questo bel cazzone duro.
Michele non si fa pregare, Debra se lo appoggia sul seno, lo strofina un po’, poi si sposta, mi costringe a prenderlo io tra le tette. E lui lascia fare.
Quali tette sono meglio, Michele? - chiede Debra - le mie o le sue?
- Non vi offendete se vi dico che non riuscirei a distinguere? Siete sode uguali, grosse uguali...
- Ma almeno la figa ce la distingui?
- Beh, quella sì...
- Un giorno vorrei fare la prova - dico io - ti bendiamo, ti mettiamo una fascia sul naso per via di eventuale differenza di odore e di profumo e poi vediamo se riesci a indovinare chi ti sta scopando...
- Beh, adesso però vorrei sborrarti sulle tette... ma nello stesso tempo vorrei scoparvi, mettervelo in bocca, non so neppure io...
- Abbiamo tempo per fare tutto.
Michele si strofina nel solco del mio seno, che io appositamente tengo stretto con le mani. Ogni tanto interrompe per lasciarsi insalivare da me.
Dopo qualche altra sfregata lascia perdere e preferisce che gli prendiamo l’uccello in bocca, un po’ una un po’ l’altra.
Ci alterniamo, quando una succhia la cappella, l’altra lecca tutto il manico, coglioni compresi. Una volta io mi spingo fino al culo, provocandogli ulteriori gemiti.
- Siamo abbastanza porche? - gli chiede Debra - ti piace scoparci le bocche?
Poi inizio io a spompinarlo in piena regola, con l’intento di farlo sborrare, quindi lo ripasso a Debra che continua con la stessa tecnica. Michele non può durare ancora a lungo.
- Debra, mettiti dietro di lei e accarezzale le tette - ordina Michele. Debra obbedisce, cogliendo anche l’occasione di liberarsi del vestito. Così si può inginocchiare dietro a me, sfregarsi il bacino e la figa sul mio culo e con le mani e le braccia strofinarmi il busto e le tette.
Con la testa di Debra sulla mia spalla, Michele si fa sbocchinare e leccare ancora alternandoci, fino a che Debra dice: - Michele, lascia che sia lei a farti... voglio guardare.
Allora io continuo, con decisione. So che la sborra sarà per me. Me lo infilo nella profondità della gola e lo scopo così. Debra intanto mi massaggia le tette, mi stringe, mi preme le sue sulla schiena masturbandosi sulle mie natiche.
- Scopale la bocca, amore... voglio vederti venire sulla sua faccia...
E dopo questo incitamento Michele mi afferra la testa e inizia lui a dare il ritmo, deciso a sborrarci in faccia. Ormai lo sente arrivare, si tende tutto, Debra e io siamo pronte. E quando al momento giusto lui esce dalla mia bocca erutta gli schizzi un po’ a destra e un po’ a sinistra, subito noi ci aiutiamo con le dita a mettere tutto in bocca. Poi questa doccia meravigliosa purtroppo ha una fine: Michele si appoggia al muro e ci guarda soddisfatto mentre ci puliamo la faccia delle ultime gocce di sborra, ormai baciandoci però.
Debra si sposta, da dietro si mette accanto a me, ci strofiniamo le tette a vicenda, ci baciamo, ci slinguiamo. Michele è venuto, e noi siamo appena all’inizio.
Ci concediamo una piccola pausa, altro champagnino tra sguardi complici, poi Michele suggerisce: - Perché non guardiamo Matilde per un po'? Magari riesce a farmi arrapare di nuovo...
Michele è seduto sul letto, la schiena appoggiata ai cuscinoni della testata; Debra va a sedersi tra le sue gambe, dandogli la schiena e offrendogli quindi il seno da palpare e il collo da baciare. Lei intanto si sfiora il pube, tutt’altro che casualmente. Sono entrambi bellissimi, in questa posizione di amore, lei poi ha allargato le ginocchia tenute alte, i tacchi dei sandali piantati nel copriletto.
Allora io vado a sedermi sulla sponda opposta, le ginocchia unite per farmi pregare di aprirle. E anch’io ho i sandali affondati nel lettone.
- E allora voi volete che io faccia giochetti con la mia figa, vero? Voi volete veramente che io mi masturbi questa figa fradicia, qui, davanti a voi?
E mentre faccio queste domande erotiche, pian piano apro le gambe, poi le spalanco fino a fargli vedere che bagnata lo sono davvero. Sono orgogliosa delle mie tette, della figa aperta, del mio ventre ancora abbastanza liscio, delle curve che mi si disegnano appoggiando il culo su un letto. Sorrido. Non ho bisogno di sedurli, ho bisogno di esibirmi.
Ma siccome non ricevo risposta, se non sguardi sempre più attenti, richiedo: - Volete vedermi sgrillettarmi davanti a voi? Mi considerate la vostra troia, vero? Michele, io lo so che non sono e non posso essere tua moglie... però ci sono delle volte che sento che per far parte della vostra coppia debbo mettermi all’esterno, che debbo continuamente sedurvi con la mia bellezza e con la mia troiaggine...
- Matilde... Matilde... ferma i buoi... Ci sono molti momenti, tanti, in cui anch’io, moglie, mi considero la sua troia, e la tua naturalmente. Mi spieghi che differenza c’è?
- Nessuna, probabilmente. Scusate... e poi devo dire una cosa: fare la troia per voi è il massimo di libidine che posso concepire cui non rinuncerei mai. Allora, Debra: vuoi vedere la tua troia che si sditalina la figa per te?
In tutto questo non mi sono ancora toccata, mentre Debra visibilmente si sta masturbando da un po’, da quando si è seduta appoggiata a Michele. Il mio parlare l’ha eccitata.
- Debrina, ora mi faccio con le dita, poi me le metterò in bocca... poi vengo da te... ti va?
Debra mi risponde con un gemito, con le mani si sta lavorando il clitoride senza alcuna vergogna.
- Però, se vuoi guardarmi... - sottinteso, “dovresti smettere un momento... ”. Ma Debra non smette...
- Allora, Debra, vuoi vedere che mi spingo le dita nella figa fino all’orgasmo? Lo sai che posso venire solo a guardare te che lo fai...
Ancora senza risposta, inizio a toccarmi, ma subito chiedo a Michele: - E tu, ti stai eccitando di nuovo, amore? Pensi che ti verrà duro a vedere i tuoi due amori (cioè queste due troione) che si masturbano una per l’altra?
- Mmmm... tutte le donne lo fanno... di masturbarsi... noi lo facciamo più spesso di altre... e allora siamo più troie forse per questo? - dice Debra sditalinandosi apertamente, senza il minimo pudore.
- Mi sto immaginando quando te la leccherò quella figa, come tu hai fatto a me prima. Tu la figa la lecchi bene, prima mi hai fatto... morire, mi hai fatto!
Con le dita fradice vado su e giù, ogni tanto mi tocco il bottoncino. Mi sono rilasciata un po’ più orizzontale di prima, così posso accedere anche al mio buchetto posteriore e offrire vista completa ai miei due amanti.
- Mi vuoi leccare ancora tu o preferisci che sia io a farlo? - le chiedo.
- Prima ti voglio vedere in orgasmo, Matilde. Dopo potrai leccarmi, come dicevi prima, allo spasimo - mi risponde.
- Lo sai che mi piace masturbarmi di fronte a te... mi piaci così tanto... Per te ora vado a sditalinarmi la figa e anche il culo, di fronte a te, e pensando solo a come ti scoperò e ti leccherò per tutto il weekend...
E mentre così le dico aumento il ritmo della masturbazione, tendo a cacciare la testa all’indietro, comincio a perdere lucidità. Accelero il respiro, butto in avanti il seno: - Dio, penso a te che mi lecchi mentre Michele mi scopa nel culo... ti piacerebbe? Ti piacerebbe vedere come va su e giù per il mio culo?
- Sei una bagascia... - mi apostrofa Debra - e dai... fatti venire di fronte a noi come una troia, quello che sei. Lasciaci guardare scoparti la figa... poi se vuoi ti ungiamo il culo in modo che il maritino qui possa sfondartelo... cacciandotelo dentro fino ai coglioni.
Ora sono proprio vicina, perciò chiudo gli occhi mentre sempre più freneticamente vado su e giù con le due dita, carezzandomi ogni tanto con l’altra mano il clitoride.
- E dai, puttanella... scopati la figa... Immagina il cazzo del mio uomo dentro quel tuo culo e magari mentre io ti succhio il clitoride... allora... ti va questo? Ti va come prossima cosa essere inculata?
La sento e non la sento. Mi sto masturbando al puro intento di provocarmi l’orgasmo che vogliono vedere. La tecnica è sempre quella di penetrarmi velocemente, mentre il palmo della mano o il dorso del pollice sfrega sul clitoride. Vedo che Debra sta più più o meno facendo la stessa cosa. Ma è assai più lontana di me dall’orgasmo, anche perché è distratta dallo spettacolo che sto dando io.
- Certo, voglio essere presa nel culo ed è anche per questo che mi sto facendo questa “sega” - ansimo mentre agito le dita dentro di una mano e l’indice dell’altra nel mio culetto, che mi sono bagnata tramite il mio liquido di figa.
- E te lo scoperemo quel culo, strega - mormora Debra mentre anche per lei il climax si avvicina - te lo ungerò per bene il culo, poi c’infilerò un dito, te lo preparo quel bel culetto. E anche succhierò per bene il cazzo di Michele e poi lo aiuterò a infilartelo dentro. È questo che vuoi, essere inculata?
A queste parole, con un’ultima tensione di dita, il mio corpo comincia a spasimare, rialzo i reni, cerco di coprire le dita con tutto il mio bacino, fino a che l’orgasmo mi sovrasta.
- Ahhhhhhhhhhhhhhhhhh!!! Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!! Mmmmmm!!!
Debra e Michele mi guardano, quasi mi applaudono. Tanto più l’ho fatto senza vergogna, tanto spudorata è la loro ammirazione. Tanto più hanno visto i miei buchi riempiti, saziati, tanto più hanno goduto con me.
- Matilde, sei stata magnifica - ammette Debra continuando a carezzarsi.
Però non appena finisco di venire e mi rimetto a guardare Debra, ecco che lei aumenta il ritmo.
- Ti ho vista tante volte... ma, credimi... ogni volta è come se fosse la prima... sei fantastica!
Il mio show deve averla straeccitata, infatti poco dopo viene anche lei, un orgasmo leggero di clitoride.
Non ho mai parlato di Michele in questi ultimi minuti, ma certo la sua posizione ha favorito una ricrescita importante anche se invisibile. Ha assistito alla mia esplosione e all’orgasmino di Debra, dev’essere maturo il ragazzo. Che comunque sussurra alla moglie: - Beh, ora forse è il caso che sia tu a farti leccare da lei... mi piacerebbe vedere ancora questo prima di prenderle il culetto.
- Ok - concede Debra sorridendo e baciandomi a testa girata con molta passione - tutto questo mi fa impazzire, Michele. Non sai che gioia mi dai quando mi dici che vuoi vedermi sborrare nella sua bocca, quando mi vuoi lesbica, amore...
Poi si divincola, va a sedersi sempre a schiena appoggiata alla testata del letto, accanto a Michele. Si sistema comoda, poi torna a guardare me che ho ancora le dita dentro a cosce spalancate e che mi sto appena riprendendo: - Cristo... voi mi farete morire...
- Ora comunque vorrei che tu mi leccassi, non l’hai ancora fatto questa sera...
- Tu vuoi che io ti lecchi quella tua figa? Non vedo l’ora di farlo...
E con questo mi avvicino a lei, mi siedo a conchetta di fronte a lei, la stringo, la bacio, poi scendo con la bocca sui seni a leccarle e succhiarle i capezzoli.
- Ti piace essere lesbica con me? Ti piace che ti succhio le tette? Le hai bellissime, sono un amore... Voglio giocarci assieme per tutto questo weekend... vorrei continuare a farlo, ma ora mi piacerebbe anche leccarti quel bottoncino che ho già visto bene. Hai la figa ben calda, vero? Scommetti che vorresti anche farti scopare, ora...
Ora sono giù nella sua intimità... finalmente.
- Ti piace vedere una lesbica che ti sta leccando tra le cosce? Con questa MIA lingua, con queste MIE labbra? Adesso ti metto dentro due dita, poi me le metto in bocca, per assaggiarti...
E, fatto questo con lentezza ed eros, le dico: - Sei buona, Debra, buonissima. Lo sei sempre stata, dalla prima volta che te l’ho leccata. Anche a Michele piace il tuo gusto, vero Michele? E tu sai leccargliela come farò io adesso?
Debra, con tutto questo parlare sporco, si è di nuovo eccitata e mi spinge la figa sul naso, sulle labbra.
- Dai, ora voglio sentirti, ora voglio godere della tua lingua... ti prego, ora...
- Ok, spero di leccartela come mai tu possa aver provato...
E senz’altre parole mi sdraio di più sul letto e affondo la faccia nella figa di Debra, mettendo in azione labbra e lingua.
- Dio, come mi lecca - esclama Debra - è lurida... questa mi sta sputando dentro... ti piace Michele, che mi lecchi così?
Michele non solo vede, ma anche ascolta i rumori che la figa di sua moglie produce al confronto con me. Sa che sto lavorando per far esplodere la moglie per la quarta volta, senza che ancora non ci sia stato uno straccio di penetrazione, neppure di vibratore.
I fianchi di Debra si alzano verso di me, le cosce sempre più aperte.
- Oh, cazzo... basta... fermati un momento... è troppo.
- No, non è troppo - insisto - tra poco ti piacerà come non mai... Pensa che Michele ci vede, è qui. Vede che ti sto facendo impazzire con la lingua: di più depravato ci sarebbe solo che mi facessi pagare...
Poi mi riaffondo nel sesso di Debra, tenendola con le mani sui fianchi. La sto leccando, le sto costruendo un orgasmo sicuramente favoloso.
- Hai una lingua... che è una meraviglia... Michele, Matilde mi fa impazzire!
Michele è già abbastanza curioso di suo, già prima mi osservava attentamente, come muovevo le labbra, perché con la lingua è un po’ più difficile capire quello che le faccio.
- Dai... fammi venire... ora... ti prego - m’implora Debra.
E quando sento che è oltre il limite, proprio in quel momento mi ritiro, leccandomi le labbra e guardandola intensamente. Sta sudando, è oltre il limite. Ne ha bisogno.
- Non ancora - le impongo - prima ti voglio leccare per ore, allo sfinimento, poi potrai venire.
Riprendo a leccarla, questa volta proseguendo fino in zona posteriore.
- Te la preparo - m’interrompo - te la preparo per quando le prenderai il culo anche a lei - dico a Michele.
- E va bene, scopami il culo con la lingua - ansima Debra - lo vedi Michele che mi sta slinguazzando anche il culetto. È proprio una brava troietta.
- Ti piace, vero? E la troia sarei io? Tu andrai a esplodermi in faccia il tuo smisurato piacere, e lo sai che succederà tra poco, vero? E io sarei la bagascia? Vuoi fare la gara a chi lo è di più? O a chi lo è di meno?
Poi riprendo a titillarle il buchetto del culo, anche se con un po’ di fatica vista la nostra posizione. Meglio sarebbe lei si mettesse carponi.
Michele guarda l’espressione di puro piacere che contrasegna il volto della moglie. Ha un cazzo durissimo e se lo sta toccacciando.
Poi Debra perde la pazienza: - Dio, devo venire - mormora. E d’improvviso si mette carponi, mi costringe bruscamente a sdraiarmi di schiena poi, scavalcandomi la testa, si mette su di me a 69, facendogli vedere il culo che circonda la mia testa e che mi spinge sulla faccia freneticamente, alla ricerca dell’orgasmo che io non le volevo concedere.
- Dai, strega. Succhiami la figa e fammi venire - mi ordina. Ti voglio venire in faccia da tanto mi piaci... Dai, lecca! Oh, sììì, ecco... eccoooooo... sììììììììììììì!!!!!! Ahhhhhhhhhhhhhh!!! Ahhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!
Ha un orgasmo bellissimo, come del resto avevo previsto. Dura minuti, tempo in cui ulula, si contorce, s’inarca, trema in preda a piccole convulsioni.
- Dio, cosa ho fatto! - esclama quando riprende conoscenza - mi sono fatta leccare da una lesbica... e, cazzo, mi è piaciuto un casino... Mi sento sporca e felice.
- Ma fosse la prima volta - scherza Michele - sarà la millesima...
- Zitto tu. Con Matilde ricorda che è SEMPRE la prima volta.
Io continuo a leccarla, anche se ascolto tutto quello che dice, e lei non si rifiuta. Michele credo abbia un’erezione ormai dolorosa. Ogni tanto lo guardo, leccandomi le labbra per assaporare i succhi di Debra.
E una volta gli dico: - Non vedo l’ora di fare la stessa cosa ma con il tuo cazzo dentro di lei...
Debra è un po’ sfatta, guarda la mia figa davanti a lei e si gode passivamente le mie leccate, mentre le ultime ondate d’orgasmo le svaniscono.
Ma dopo un po’ si decide a cambiare qualcosa. Mi prende le gambe, me le alza e me le fa ripiegare all’indietro, esponendo così la mia mercanzia al massimo. In questa posizione, anche una donna normale, e per normale intendo non una assatanata come noi, si dovrebbe sentire troia. Pura figa in esposizione, con contorno di culo.
- Adesso facciamo così, zoccolona. Tu continua a leccarmi mentre io ti strofino e ti titillo il culo. Te lo preparo per il cazzo di mio marito. Te l’ho detto che voglio vederlo dentro fino ai coglioni...
Approfittando della mia posizione, Debra mi sputa nel culo e subito dopo c’infila un dito, provocandomi un gemito.
- Oh, cristo - esclama facendo sempre la parte della grande novità - le ho messo un dito dentro al culo mentre mi sta leccando la figa. La figa... sìììì... le ho appena sborrato in faccia e lei continua... e io ho un mio dito dentro al culo di questa... questa... mignotta! E allora, dai, continua a leccarmi, ché io ti scopo il culo!
I fianchi di Debra cominciano ad accusare il continuo eros e a rispondere alle mie leccate. La sto lappando rumorosamente mentre vedo anche Michele avvicinarsi, la canna dura in mano. Se lo sta pastrugnando, ormai eccitato a morte di fronte a questa scena di puro sesso.
Lo facciamo da neppure due ore, ce lo siamo voluto gustare questo sesso. E sappiamo che sono gli ultimi fuochi prima di una (almeno provvisoria) altra vita.
- Vieni qui, Michele... voglio aiutarti a prenderle il culo.
Abbiamo portato tutto il necessario per il nostro weekend di sesso. Dai giocattoli da figa al lubrificante, dalla videocamera ai vestiti più sexy. E così Michele va a prendere dal bagaglio il nostro vasetto di crema preferita. Debra ne approfitta per leccarmi anche lei.
Sono in pura estasi, quello che mi sta facendo Debra è stupendo e poi anch’io adesso sono vicina...
- Michele... tua moglie la figa la lecca da dea - gli dico continuando la nostra fantasia, perché ormai ho capito che mi stanno trattando come la loro puttana - Vorrei anche dirti che è la più brava delle mogli da cui me la sono fatta leccare di fronte ai loro mariti...
Questo lurido complimento Debra se lo gode, poi guarda Michele per capire se è tutto pronto. Mi chiede di mettermi carponi, lei accanto a me.
- Preparala per me - le chiede Michele porgendole la cremina. Una scena stupenda: una moglie che prepara il culetto dell’amante per il marito che è lì che guarda e aspetta.
- Attento Michele, è un po’ stretta... non voglio che tu le faccia male!
- Non ti preoccupare, Debra... sono pronta - dico io provando con un dito quanto sono elastica e unta - Michele vuoi farlo subito? Ora, mentre magari continuo a leccare Debra?
Senza bisogno d’incoraggiamento, Michele viene a piazzarsi dietro al mio culo ben esposto. Prima dell’introduzione, Debra gli applica una generosa dose di crema, una scusa anche per toccarglielo.- È tutta la sera che desidero questo - dice con un sorriso malizioso ma buono.
Poi mi accompagna con una leggera spinta della mano verso l’introduzione.
- Ora spingi... tu, Matilde, allargati.
Il cazzo di Michele mi entra con un leggero suono di tappo. Io gemo.
- Oh, cristo... che bello!! - esclama Debra.
Michele si sta rendendo conto finalmente che sta inculando, sì INCULANDO, la sua amante. Stasera l’abbiamo trascinata fin troppo in lungo. Ora, povero, deve godere anche lui. Ma soprattutto deve smettere d’essere passivo e deve fare godere NOI.
- Tutto bene - mi chiede Michele - posso spingere di più?
- Vai, amore, spingi... se mi fai male te lo dico... sento che entra bene. Eccome, lo sento. Sento che me lo sta infilando fino alla radice. Se potese infilarmi anche i coglioni, lo farebbe. Dopo aver assistito a tutti i nostri orgasmi, al nostro scioglierci nelle nostre stesse fighe, adesso vuole farci vedere di cosa è capace il nostro uomo.
- Comincia a scoparla, amore - lo implora Debra - voglio vedere il suo culo che s’annienta... voglio che lo sbatti questo culo pieno di crema e di voglia!
- Se faccio così, vengo subito... lascia andare piano, così ci faccio l’abitudine e controllo l’eccitazione.
E inizia infatti a muoversi piano, con dolcezza, come se facessimo l’amore alla missionaria. Per un po’ Debra ci guarda, poi si sposta alla testata del letto verso cui sono rivolta io. Mi si siede di fronte, io ho appoggiata la faccia sul letto, ma in un attimo la sollevo e l’avvicino all’interno delle cosce.
- Leccami ancora amore mio... leccami... tu stanotte mi farai morire, lo so... Anche perché adesso ti sto guardando prenderlo nel culo da mio marito... e non so quanto posso resistere.
- Sei proprio troia, Debra - le biascico - a te piace stare lì a farti leccare la figa mentre tuo marito mi prende il culo... ma bene!!! Ora ti accontento!
E dicendo così mi avvento sulla sua figa che continua a colare e mi dedico a servirla con dedizione per qualche minuto, con il ritmo lento dei colpi che mi da Michele.
Lui mi prende per i fianchi con ambo le mani, a ogni sua spinta lo sento dentro nelle viscere, scivolare dentro fino a fermarsi a un pelo dall’impossibile...
Comincio a vibrare a questo ritmo, cerco di ruotare tutto il mio essere, ridotto a pura sensazione di essere posseduta, ma ho la sensazione anche di tenerlo prigioniero con i muscoli del culo (pardon, dello sfintere) e quindi di pareggiare il senso di potenza. Intanto non cesso di leccare Debra, trasmettendo alla sua figa tutta la grandiosità di quanto sto vivendo grazie a Michele. Perdio, questo è un uomo! Gentile, buono, bello... e maschio!
La ritmicità con cui mi lavoro il sesso di Debra trova riscontro nei suoi occhi, arrovesciati all’indietro, sulle mani che si fasciano le tette, nell’estasi che le si legge in volto. Debra gode. Gode d’essere alla mercé della mia bocca, d’essere preda della mia caccia d’orgasmi. Gode di vedere Michele, il suo uomo, diventare anche l’uomo della sua amante, di poter dividere con me la sua virilità. Gode di poter regalare, donare questo suo amore per me e per lui. E traduce tutto questo in un osceno aprirsi alla mia bocca, nella fiducia cieca che l’orgasmo sia per tutti noi la cosa più importante.
Michele è assai vicino, lo sento perché accelera.
Anche il corpo di Debra si tende, ora, come se avesse sentito il marito arrivare. Ho la sensazione che i due bastardi stiano scopando tramite me...
- Vengo... tra poco vengo... - avverte Michele.
- Oh, sììììì - rovesciale tutta la sborra nel culo, amore, tutta... Ahhhhh!!!! Ahhhhhhhh!!!!! - Debra la prima a esplodere, seguita a ruota da me e infine da Michele che mi erutta dentro quelli che sembrano litri di sperma, a colpi ormai violenti.
Michele infierisce con un’ultima grande botta, seguita dall’ultimo fiotto, poi mi collassa sulla schiena riuscendo così a godersi anche l’orgasmo urlante della moglie. Mi dura a lungo dentro, quasi ancora un minuto in cui lo sento ancora duro navigare nello sperma. Un minuto in cui io continuo a venire e continuo a leccare una folle Debra che mi sta devastando il viso di sborra femminile, agitandosi, mugolando, biascicando oscenità. È sudata marcia, siamo sudati fradici, ebbri di sesso, io ho il culo pieno di sborra e continuo a godere, fino a che Michele esausto non è costretto a lasciarmi.
È solo a quel punto che anche noi donne ci calmiamo, ci rilasciamo e ci baciamo con dolcezza. Questo amore a tre è stato un piccolo capolavoro, un’opera d’arte che rimarrà per sempre scolpita in noi. Questo vuole significare il bacio lascivo che Debra e io ci scambiamo, con l’associato abbraccio finale e sfregamento di tette amorose.
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