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Lui & Lei

Matilde 04-22 - Sodomizzato da Debra


di Alex46
03.06.2019    |    1.802    |    0 9.7
"Lei quando sente che ho finito, smette di muoversi e lentamente fuoriesce..."
Dal diario di Michele:
«Sto guardando Debra che si masturba. Siamo soli, perché purtroppo Matilde non c’è questa sera. La vedo bella decisa ad avere una bella serata di sesso. Già durante la cena mi si era strusciata sulle spalle e mi aveva sussurrato dolcissime parole di amore.
Poi si era sdraiata sul letto, per un po’ si era accarezzata la figa con le dita, poi (dietro mio suggerimento) era passata al dildo color carne di Matilde.
Ora se lo sta spingendo su e giù per la vagina, mentre con la mano sinistra si accarezza un capezzolo nascosto dal top. Sdraiata, quasi inarcata e a gambe larghe, i piedi fasciati dai sandali che si affondano nel copriletto, ha il respiro già pesante, e anch’io che la sto guardando e mi sto accarezzando l’uccello sotto gli shorts che sto indossando.
Non teniamo statistiche, ma a noi piace masturbarci, esibirci mentre lo facciamo, almento tanto quanto scopare e fare altro tipo di sesso. E Matilde non è da meno. Per questo andiamo così d’accordo.
Ci piace dunque farlo, ci piace guardare, ci piace qualunque cosa possa riguardare il piacere dell’altro.
Improvvisamente lei si ferma, mi guarda e mi dice: - Mi piacerebbe metterti questo dentro.
- Ah, sì?
- Sì.
- Beh, abbiamo già tentato una volta: c’era anche Matilde, ti ricordi?
- Certo che lo ricordo. Perché, non è stato bello?
- Sì, però alla fine io non ho provato un gran che...
- Infatti. È proprio questo che mi attira. È una sfida. A me era piaciuto molto che tu ti facessi fottere da noi.
Io continuo a toccarmi. Ci stiamo guardando, lei di traverso con il dildo dentro, fermo. Il suo parlare sporco di solito mi eccita, con quei suoi capelli nerissimi sparsi sul cuscino e quelle tette che sembrano voler strappare il top aderente.
- Brutta zoccola... tu vorresti scoparmi con quel dildo...
- E nello stesso tempo te lo prenderei in bocca. Ti va?
Io non vedo l’ora di tirarmi giù gli shorts e pomparmi davanti a lei.
- Oh, sìììì... - le rispondo.
- Allora vieni qui e fammi vedere.
- Aspetta... pulito credo d’esserlo, ma voglio andare in bagno e fare una cosa ancora più scrupolosa.
- Vuoi che te lo pulisca io il culetto peloso?
- No, grazie, faccio da solo. E faccio presto.
Dopo qualche minuto sono di ritorno, completamente nudo e munito di crema.
Nel frattempo lei si è rivestita!!! Indossa una t-shirt nera, abbastanza scollacciata da mostrare molto del solco tra i seni, pantaloni di denim arancio, attillati e chiusi davanti a bottoni, collana e occhiali scuri.
- Amore, sei bellissima!
- Grazie! Lo sai? Non sono ancora venuta... mi sono risparmiata per te...
- Moglie! Tu sei uno schianto e ogni giorno che passa non so capacitarmi della fortuna che ho avuto a trovarti e poi anche sposarti.
- Io mi sono rivestita perché tu mi possa spogliare...
- E poi? Poi che cosa hai in mente?
- Poi vedrai.
Ma non vedo più il dildo in circolazione.
- Sei curioso?
- Beh, sì.
- Amore, tirami via la t-shirt... e ora i sandali... e adesso i pantaloni.
Sotto non indossa niente, dunque è completamente nuda.
- Ne ho una voglia spaventosa. Vorrei che tu mi prendessi e mi facessi impazzire... - mi dice con tutta la sua forza sessuale in quegli occhi azzurri.
E così dicendo mi afferra il cazzo e mi dà due pompate, poi si china a prenderlo in bocca e comincia a lavorarlo con la lingua.
Io intanto le accarezzo i capelli e le orecchie, gustandomi quel gesto.
- E ora la sorpresa.
Da sotto il letto, dove l’aveva nascosta, estrae la scatola con dentro lo strap-on che ogni tanto lei e Matilde usano.
- Ti piace l’idea?
- Mi piace soprattutto che tu goda al pensiero di essere come un uomo...
- Adesso guarda, me lo metto su - mi dice alzandosi in piedi sul letto.
E dopo qualche secondo, fiera del risultato, si fa guardare, una donna splendida, una figa spaziale con quel grosso particolare che le copre il monte di venere e la fa assomigliare a una meravigliosa creatura fuori dal mondo.
- Allora, sei pronto?
- Sì, la crema l’ho già messa...
- Allora succhiami questo cazzo... - e me lo porge decisa - Ti piace? Ti piace succhiarmi il cazzo?
- Mmmm...
- Come succhiacazzi fai schifo - scherza dopo qualche secondo - ti manca la pratica. Forse è meglio incremare anche lui...
E fatto anche questo, decide: - Beh, ora basta, è ora che tu lo prenda. Ora ti faccio il culo. Ora ti voglio proprio scopare il culo. Mettiti carponi.
- Mmmmm... sei bello stretto, caro! Non sei allenato! Devi spingere, spingere, non contrarti. Aspetta che comincio con un dito.
E così incomincia questo noioso iter di quasi tutte le sodomizzazioni: dito, altra crema, dito più profondo, altra crema. Poi finalmente ci prova con lo strap-on. E lo appoggia allo sfintere e comincia a premere.
- Piano, amore, ti prego...
- Ah, non sei così premuroso quando sei tu a farlo...
- Beh, d’ora in poi lo sarò... prometto.
- Ti faccio male, amore?
- Quanto è dentro?
- Due, forse tre centimetri...
- Allora stai un po’ ferma, poi vediamo.
Dopo un minuto di sosta, effettivamente la sensazione di dolore svanisce, lasciando il posto a uno strano desiderio di essere riempiti.
- Ok, Debra. Ora provaci di nuovo.
- Ora spingo ancora un po’. Vedrai che quando sarà il momento m’implorerai di scoparti.
- Sai cosa c’è di bello? Che non mi sembra di essere gay se sei tu a penetrarmi. Da te posso accettare qualunque cosa. Anche che tu mi voglia dominare così e umiliarmi.
- Io non ti voglio umiliare, lo sai. Io voglio spaccarti il culo... Non credo che tu, come uomo, quando ci prendi il culo voglia umiliarci, no? Ci prendi il culo perché così ti senti più maschio, e noi te lo diamo perché ci sentiamo doppiamente femmine.
In tutto questo discorrere intanto mi accorgo che mi sta fuoriuscendo un casino di liquido pre-seminale. È chiaro che mi piace.
- Ti sento così dentro, amore... non mi sembra che sia artificiale. È come davvero se tu avessi il cazzo...
- E allora agitati, fammi capire come vuoi che mi muova.
Rialzo il bacino di un poco in modo da favorire la penetrazione. Appoggiato su un gomito riesco a prendere nel pugno il cazzo e masturbarmi un po’. Comincio a ruotare il bacino, in accordo con Debra.
- Ehi... - immagina che Matilde sia qui...
- Dove la vorresti?
- La vorrei sotto di me che s’infila il mio cazzo nella figa e io la scopo mentre tu mi pompi il culo - rispondo io ormai mezzo partito.
- Sììì, lo so - mormora lei - ogni volta che do una spinta è come se scopassi anche lei...
- Sìì, lo faremo, vero? - ansimo ormai masturbandomi apertamente.
- Questo è sesso, Michele, sesso sporco, come ci piace, vero... eh?
Il suo respiro sta accelerando e anche i suoi assalti al mio ano.
- Allora lo senti, vero, che stai scopando i tuoi due amanti assieme? Lo senti che li fai venire entrambi, che ci fai... ahhh... gridare...
- È questo che vuoi, far parte di questa sporca catena, tu che la fotti, lei che ti si agita sotto e io che ti spacco il culo con questo coso? È questo che vuoi veramente?
- Sìììì... lo voglio... sìììì, mi stai spaccando il culo e io ci godo... E tu lo vuoi anche?
Non mi risponde, bensì intensifica il movimento, senza spingere tantissimo per non farmi male, ma è veloce, come un coniglio...
- Sììì, lo voglio... e ora vieni amore, perché... anch’io... ci sono vicinissima...
Penso al suo clitoride, che dev’essere duro da impazzire sotto a quella stimolazione. Mi do altre due pompate e poi sento che ci sono: - Ahhhhhhhh, ahhhhhhh, vieni anche tu... ahhhhh!
E lei, dopo altri due movimenti frenetici, in cui sento il cazzo entrare più di prima, anche lei urla il suo orgasmo. - Ahhhhh, eccomi, amore, godo, goodooooo, aahhhhhrghhhh!
Io sto sborrando sul copriletto ed è un orgasmo che sicuramente mi sfinirà più di altri.
Lei quando sente che ho finito, smette di muoversi e lentamente fuoriesce. Io sento d’improvviso il vuoto che si è creato dentro di me, ma non mi dispiace.
Mi abbatto di schiena sul letto, sulla mia sborra. Lei si libera dello strap on, viene a sedersi sulla mia faccia e s’infila lo strap-on nella figa, a pochi centimetri dai miei occhi.
- Devo venire ancora, amore...
- Fallo, fallo... sborra su quel cazzo finto che mi ha spaccato il culo... pensa che potrebbe essere Matilde a scoparti...
E non faccio a tempo a dire così che Debra esplode in un orgasmo meraviglioso, lasciando che sia il mio mento a sostenere l’attrezzo mentre lei si tortura i capezzoli urlando i nostri nomi».
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