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Matilde 07-20 - Ne facciamo due?


di Alex46
02.10.2019    |    769    |    0 8.7
"Michele mi è entrato con una facilità irrisoria, adesso tocca a me fargli sentire quanto lo desideri, soprattutto quanto voglia che lui mi sborri dentro..."
La sera dopo siamo ancora assieme a parlare. Io ci avevo pensato su tutto il giorno ed ero arrivata alla mia conclusione. Sì, anch’io volevo un figlio. Avrei dovuto reiniziare il ciclo della pillola proprio quella sera, e non l’avrei fatto. Avremmo potuto parlarne la sera prima, ma eravamo al telefono, in seguito mi sono del tutto distrutta con Debra, e avevo preferito l’ultimo momento, cioè dormirci sopra e quindi aspettare questa sera, tra l’altro con Michele presente.
Dopocena siamo seduti in cucina e Debra suggerisce una partita a carte: essendo solo in tre decidiamo di fare il gioco per cui chi perde di più deve tracannare una mezza porzione di whisky, oppure togliersi un capo di vestiario.
All’inizio c’è la tendenza a bere, piuttosto che svestirsi. Ma poi qualcuno (io per la precisione) decide che è meglio non bere troppo...
Dopo una mezz’oretta di quello che è diventato uno strip-poker, ciascuno è fermo a due capi (ma bisogna dire che né Debra né io abbiamo il reggiseno). Certo qualcuno ha bevuto di più di altri, io mi sento abbastanza alticcia...
Sia Michele che Debra devono togliersi la camicia e rimangono a busto scoperto. Poi purtroppo tocca a me.
E poi perdo di nuovo, quindi devo togliermi le mutandine, sono la prima a essere completamente nuda. E quando, dopo due mani in cui Michele rimane nudo e poi deve bersene un altro, ci domandiamo che fare per continuare...
Decidiamo che chi perde deve lasciare che gli altri due si ritirino in stanza da letto a fare quello che vogliono.
Nella mano dopo perdo io. Michele e Debra si alzano per ritirarsi.
- Devi tornare con le mutandine – le sorrido.
- E tu non devi toccarti... - mi risponde.
In loro assenza ne approfitto per bere un po’ d’acqua. Tornano dopo una decina di minuti di assoluto silenzio. Debra indossa ancora le mutandine.
- Cosa avete fatto? – chiedo.
- Non siamo tenuti a dirtelo – mi risponde Michele sornione.
Allorché tocca a me e Michele appartarci, lui mi sbatte con violenza sul letto e si mette a leccarmi in modo però da offrirmi il cazzo da succhiare. Sento che non è venuto, prima. Riesce a farmi venire prima di avere lui stesso un orgasmo.
- Cosa avete fatto con Debra?
- L’ho fatta venire con due dita.
- E tu?
- Io niente...
Ritorniamo in cucina, dove Debra ci aspetta. Si vede che è impaziente: però perde ancora. Poverina!
Michele e io ritorniamo in camera da letto. Ora mi sento una specie di strega assatanata che non lo fa da anni... E quando mi affondo Michele tra le cosce comincio a vociare forte, così da essere sentita dalla cucina: - Arrggghh... ora... di più... ugh... ugh... dai, scopami così, vai giù duro... più forte, sbattimi più forte... ugh! Dio! – sto andando fuori di me.
Michele ha gli occhi chiusi e sta sibilando una serie di “sìììì”.
Io sto caracollando sul suo cazzo, su e giù, avanti e indietro, in modo da comprimere il clitoride sul suo pube.
- Ora, dai, così, dai, di più... ugh... ugh... oh Dio, oh Dio... ughhhh... arrgggh!! E ancora una volta arriviamo al grande obiettivo, quello di venire assieme.
Allorché torniamo in cucina, troviamo una Debra che si sditalina furiosa e che s’interrompe solo per giocare. E questa volta è Michele a perdere.
Debra e io ci sdraiamo sul letto, ci abbracciamo e ci strusciamo una sull’altra, poi Debra mi lecca i capezzoli: - Ohhhh... sono meravigliosi... ti piace? Dimmi che ti piace.
- Succhiameli così, mi piace un casino – le rispondo mentre le cerco la figa con la mano. È un attimo e siamo nella posizione del 69, io al di sopra.
- Oh, dio, Matilde, così, piccolina, più veloce, leccami più veloce, mmm... leccami la figa, sìììì... ahh... ohh... ummm... aahhhh!... Vengo, ora vengo... argghh!
- Anch’io... con te!
Michele fa la sua apparizione, ma ci dice di continuare, lui sarebbe stato lì a guardare un po’.
Debra di converso lo attira a sé e glielo prende in bocca. Io, ancora sull’onda dell’orgasmo precedente, comincio a carezzarmi mugolando, mentre Debra s’infila la canna di Michele debitamente eccitata.
Vedo che lei cavalca il cazzo sempre più veloce, così dopo un po’ intervengo: - Basta con questa merda di gioco a carte, no? – E mentre dico questo mi siedo sulla faccia di Michele che comincia a leccarmi avido. Fino a che veniamo tutti e tre assieme, orgogliosi di farlo.
Debra indossa ancora le sue mutandine...
- Questa sera anch’io non ho preso la pillola – dico mentre stiamo già spegnendo la luce. Ma è come se lo sapessero gia, perché in tutta risposta ricevo un bacio da entrambi.
Ma l’emozione di quello che ho appena confidato non mi fa dormire. E mi domando come facciano ad addormentarsi così tranquilli. Io mi agito e mi rivolto sotto le coperte, incapace perfino di chiudere gli occhi.
È una combinazione che Debra mi sia accanto, non abbiamo posizioni prefissate. Così m’infilo sotto alle lenzuola con la testa, le cerco la pancia, il pube, le vado a succhiare la figa, ancora bagnata della produzione di mezzora fa. È buio pesto, lei fa fatica a svegliarsi, ma non mi respinge: anzi allarga le gambe per segnalare la sua compiacenza. Dopo un po’ mi accorgo che si è messa le mani sul seno e si sta torturando i capezzoli.
L’attività non certo nascosta sotto le lenzuola non può passare inosservata. Michele riaccende la luce piccola: - Ma... per fare figli non è così produttivo continuare a leccarsi... dovete prendere più cazzo, non so se ve l’hanno spiegato a scuola... - e mentre dice così attira con forza Debra, in modo da averla supina su di sé e poterla penetrare da sotto. Io lo aiuto, anzi gli afferro le palle con una mano e delicatamente spingo su e giù, in modo che Debra possa godersi queste attenzioni e la scopata senza fare assolutamente nulla di attivo: anzi, in più le do grandi leccate sulle tette.
- Pensavate di starvene a dormire beati... e invece il vostro... diavolo non vi lascia in pace...
Debra ha un orgasmo leggero, quasi appena avvertibile: si limita a gemere sommessa, con qualche sospiro prolungato. È il segnale che tocca a me chiudere davvero la serata. Poi lei si sposta con un sorriso stanco, del tutto appagata, io la sostituisco ma preferendo sedermi sul cazzo di Michele guardandolo in faccia.
- Accarezzami le tette Michele, soprattutto i capezzoli... - gli dico.
Michele mi è entrato con una facilità irrisoria, adesso tocca a me fargli sentire quanto lo desideri, soprattutto quanto voglia che lui mi sborri dentro. Sì, d’ora in poi scopando credo che avrò il pensiero fisso del viaggio che fanno gli spermatozoi... vorrei sborra a litri dentro di me...
Per il resto sento però quasi subito il piacere che mi sta montando, un’onda che arriva dalle mie profondità per sommergermi, come sempre.
Debra è tutta amorosa: - Siete le mie gioie - dice leccando a me la figa e a lui tutto ciò che non è dentro di me.
E lo fa con leggerezza, solo per il nostro piacere, con il massimo riguardo per il nostro coito amoroso.
Io però adesso vengo.... sì, certo che vengo. Debra sta leccando a caso tra il mio clitoride e il buco del culo di Michele... mi basta accentuare un po’ di più il movimento del bacino ed ecco, sento che anche Michele si tende, eccolo...
- Vengo Matilde, dai che mi fai venire anche se non ne ho quasi più, eccomi... ahhh... ahhhh!
- Ed eccomi anch’io, amore! Eccomi... ahhh..... ahhh! Mmmmm... vi amo come non mai!
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