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Matilde 05-23 - Anna


di Alex46
22.07.2019    |    894    |    0 9.2
"- Ti piacerebbe venire a casa mia? Ho il cuore a mille, non mi nascondo neppure che la mia volontà sarebbe di seguirla..."
Debra è sempre la donna delle mille sorprese. Dopo quello che ha combinato questa mattina con Michele (ma lei non sa che io so), oggi pomeriggio mi manda una e-mail in cui mi chiede cosa penso della sua idea: quella di andare questa sera in un locale notoriamente per sole donne.
Lei si riferisce al fatto che Michele non ci sarà.
Rispondo che non ne ho la minima voglia, ma che se proprio vuole posso accompagnarla.
In realtà ho la solita paura che Debra voglia conoscere qualcuno, voglia qualcosa di nuovo. Mi affascina la presunta infedeltà di Debra, la temo quanto la amo. Poi però devo dire che sono curiosa. Non sono mai stata in un posto del genere e voglio capire che cosa ci trovino certe donne.
Per il resto della giornata mi scopro impaziente, quasi ansiosa. Non voglio neppure essere fuori posto, perciò da un po’ mi domando cosa metterò addosso. Il ricordo della recente orgetta a casa di Elisa mi rassicura: non ho nulla da temere e farò anche questa volta la mia porca figura. Cosa posso metter su per sedurre una donna? Cosa mettere sotto al cappotto?
Ferma davanti allo specchio mi guardo le gambe, snelle, ancora abbronzate, mi vedo il seno: ancora una volta mi piaccio.
In quella Debra arriva a casa, perciò incominciamo i preparativi per la cena. Non le domando niente di questa sera.
Verso le 23 usciamo, Debra è vestita da killer, io non sono da meno. Abbiamo fatto di tutto, provato tutto, per essere il meno volgari possibile ma nello stesso tempo assassine. Arriviamo là verso le 23.30, abbastanza presto dunque.
Il locale è più o meno come altri pub o disco-bar, eccetto naturalmente l’assenza dell’altro sesso. Ci sono coppie o gruppi seduti ai tavoli, ma c’è già anche chi balla nell’apposito spazio. Le donne che posso vedere nelle luci attenuate sono mediamente belle.
Mentre ci facciamo strada verso il bar, sento che molti occhi sono puntati su di noi. Noto subito una ragazza molto attraente, occhi scurissimi e capelli a maschietto: lei mi sta guardando senza paura di farsi notare.
Beviamo un gin tonic, poi decidiamo di ballare. A me piace molto ballare, quelle poche inibizioni che ho in genere le perdo subito. Ci buttiamo sulla pista e subito noto che Debra non vuole dare l’impressione che noi stiamo assieme. Attorno a noi una decina di ragazze, qualcuna più scatenata, ma tutte si muovono molto bene. Sento subito il calore che c’è attorno e non mi risparmio, mi muovo molto sexy, facendo piccoli show per le altre e godendo del loro interesse e della loro risposta. La musica è buona, giusta per creare un’atmosfera discretamente erotica. Io sono a gambe nude su sandali a tacco alto, hot pants di jeans slabbrati e t- shirt. Debra ha la minigonna e gli stivali assieme a una camicia annodata davanti. Nessuna di noi due ha il reggiseno, ma questa non è certo una novità.
Dopo un venti minuti di danza, sento il bisogno di riprendere un po’ fiato, così torno al bar da sola mentre Debra sembra aver fatto amicizia con due ragazze con cui sta ancora ballando assieme.
- Ti posso offrire un drink? - sento una voce dietro di me. Mi volto e vedo la stessa bruna dagli occhi scuri che avevo notato prima - mi chiamo Anna. Mi piace molto come ti muovi.
Ha negli occhi qualcosa che mi piace... ma non oso rispondere, sono in evidente imbarazzo.
- Ehi, relax - continua a rassicurarmi lei - voglio solo vedere se sei gentile quanto sei bella...
Sorrido al complimento. Accetto la bibita. Altro giro di gin tonic e mentre siamo lì a chiacchierare del più e del meno mi accorgo che Anna mi sta seducendo. Senza dirmi nulla in particolare, però i suoi occhi hanno qualcosa di davvero genuino e volitivo.
Poi succede. Anna si china un po’ e mi appoggia una mano sulla coscia, accennando a una lieve carezza.
- Ti piacerebbe venire a casa mia?
Ho il cuore a mille, non mi nascondo neppure che la mia volontà sarebbe di seguirla. La mia esitazione è però da lei letta con altre causali.
- Senti, c’è per tutte una prima volta. Credo di poterti insegnare un sacco di cose. Se vuoi puoi far venire anche la tua amica...
- Andiamo Matilde? - sento Debra squillare dietro di me.
Mi sento un verme per essermi fatta sorprendere con la mano di Anna sulla coscia.
- Andiamo - rispondo io alzandomi di fretta e sorridendo ad Anna. - Questa è Debra ed è la mia ragazza...
- Ciao, magari ci vediamo ancora, qui.
- Può darsi - ammette Debra con fare misterioso.
Rivestite, usciamo precipitosamente dal locale e guadagnamo a grandi passi la nostra auto, posteggiata lì vicino. Sarà l’una di notte.
Debra ha una guida veloce, in più ha fretta. Non diciamo una parola, solo lei mi sorride appena prima di mettere in moto.
A casa come prima cosa mette su della musica, assai più romantica e lenta di quella del bar. Poi si apparta in bagno e torna con i capelli completamente raccolti.
- Non ho voluto ballare con te prima, questo è più il mio tipo di musica. Non mi piace troppo veloce.
In quella capisco il suo gioco. Vuole far finta di essere Anna e di avermi portata nel suo appartamento.
Mi circonda i fianchi con le mani, io le metto le mie al collo e iniziamo un lento che non fa che acuire il desiderio che abbiamo l’una dell’altra. Prima mi sfiora le labbra con le sue, poi la sfioro io, poi ci baciamo in profondità, cariche della tensione della serata e della novità del gioco. Arrovescio il capo all’indietro e godo della sua aggressività, faccio capire di essere pronta anche pretendendo che per me sia la prima volta. Guadagnamo, danzando, la camera da letto.
In un momento ci spogliamo a vicenda, ansimando: - Mi piaci, Anna - le dico.
- Anche tu mi piaci, è tutta la sera che voglio fare l’amore con te. Adesso t’insegno due o tre cose che di te certamente non sai.
Mi sdraia sul letto, si mette al di sopra, mi bacia con quelle sue labbra morbidissime. Un bacio lungo, appassionato, che sembra non finire mai. Poi scende ai capezzoli e me li lecca fino a che non diventano durissimi, quasi da farmi male.
A questo punto io esisto solo per i capezzoli e per il clitoride. Ma lei è ben lontana dall’accontentarmi. Dopo un altro lungo bacio cui io rispondo sempre più agitata, scende verso la figa e con la lingua mi accarezza le labbra, fino a che non le vede belle aperte, il bottone del piacere ben esposto e orgoglioso d’essere lì. Con la lingua lei mi lecca tutto intorno, rifiutando il contatto che mi avrebbe portato a un orgasmo immediato. Cerco con una mano di accarezzarmi da sola, ma lei gentilmente me lo impedisce. Sono completamente alla sua mercé e la amo come non mai.
- Girati - mi ordina sorridendo. Io obbedisco. Mi mette un cuscino sotto la pancia per alzare bene il culo, mi divarica le cosce e si butta a leccarmi a lingua piatta sia la fessura fradicia che il culo.
Io sto letteralmente tremando di piacere, il calore mi sta montando dal profondo e sento l’orgasmo sempre più vicino.
Debra si concentra sempre di più sul mio buchetto più piccolo cercando di entrare a forza con la lingua appuntita. Io le vado incontro alla faccia, vorrei che entrasse di più, che mi facesse godere. Riprovo a mettermi due dita davanti ma lei se ne accorge e me lo impedisce ancora.
- No, amore, faccio io.
E detto questo finalmente mi tocca il clitoride come solo lei sa fare e in un momento io vedo il paradiso.
Tutto il mio corpo ha uno spasmo unico, anche se dentro di me mi sento esplodere in mille direzioni, a ondate.
- Ahh, ahhh, ahhh - riesco a emettere solo questi suoni. Poi mi calmo, mi affloscio a godere delle ultime sensazioni.
Mi riscuoto quando sento Debra che mi sta baciando teneramente: - Per tutti c’è una prima volta!
- Come fai a sapere che Anna mi ha detto proprio questo?
- L’ho immaginato, amore, diciamo che ho indovinato. Ma adesso sei pronta per la grande sorpresa?
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