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NIPOTINO DISPETTOSO


di RedTales
15.04.2017    |    37.620    |    16 9.6
"In un attimo quel grosso bastone sparì completamente dentro di lui accompagnato da un prolungato urletto di soddisfazione..."
Quello era un buon posto: tranquillo, riservato ma, soprattutto, c'era un buon giro…
E poi era in riva al mare e, se si combinava, era piacevole fare un buon bagno ristoratore ed uscire dall'acqua completamente… ripuliti.
Non era arrivato da molto e si era messo a camminare tra i cespugli dove, solitamente, riusciva a trovare quasi sempre “qualcosa”.
Luigi aveva un fisico massiccio, non grasso, ma possente e poi con i suoi quasi due metri era ben proporzionato. All'improvviso vide in lontananza un corpo che si muoveva. Si fermò ad osservarlo mentre si stava mettendo in mostra dietro i cespugli. Era un ragazzo, molto giovane anche. Forse troppo per un cinquantenne come lui e pensò che non era la persona giusta ma gli sembrò che stesse sorridendo e decise di avvicinarsi. Inforcato il sentierino, scese verso di lui.
“Ciao.”
Il ragazzo, dalle forme minute, era completamente nudo e perfettamente depilato e gli rispose con un cantilenoso ed effeminato “ciao. Sei grande! Mi piacciono gli uomini alti.”
L'uomo lo fissò e lui, per tutta risposta allungò la mano sul pacco che gonfiava i pantaloni stringendolo.
Altrettanto fece l'uomo, afferrando quel minuto “set” genitale che riuscì a contenere completamente nella mano. Accidenti com'è morbido e liscio, pensò.
“Ti piace?” gli sussurrò il giovane,
“Si, bellissimo, piccolo, morbido...”
“E dietro è ancora più morbido...”
A quel punto gli si inginocchiò davanti e con rapida e disinvolta bravura lo liberò dai pantaloni e del resto che caddero alle caviglie facendo svettare un bel cazzo già duro.
“Bello! Mi piacciono i cazzi grossi e lunghi!” miagolò prima di infilarselo in bocca e cominciando subito a succhiarlo con avidità.
Era bravissimo e sapeva bene cosa e come farlo.
Poco dopo fu l'uomo a doverlo fermare: “aspetta, aspetta, se continui così ti vengo in bocca. Sei troppo bravo. Mi fai morire! Hai una boccuccia da dio!”
“Ti piace?”
“Tantissimo, ma non voglio venire subito...”
“Vuoi provare il culetto?”
“Si, ma prima fammelo assaggiare e leccare un po'.”
Sorrise ancora e, continuando a guardarlo, si alzò e si girò piegandosi in avanti. Le grosse mani lo accarezzarono scoprendolo liscio e vellutato. Le dita esitarono salendo e scendendo tra le chiappe e poi l'indice spinse con più decisione e forzò quel piccolo fiore che si aprì immediatamente. L'uomo si abbassò e cominciò a passare la lingua e il viso ruvido su quelle tonde curve che ricoprì di saliva. Afferrò quindi le chiappe a piene mani e le allargò per farsi strada verso il buchino. Puntò con decisione la lingua sopra e la fece entrare più a fondo che riuscì. Anche li c'era un vago sapore di sale e di mare come sul resto del corpo. E, mentre continuava a leccare e bagnare l'apertura per preparala alla penetrazione che avrebbe fatto, lo sentì mugolare di piacere.
Era pronto e si alzò, ma prima che potesse puntare quel meraviglioso buchetto il ragazzo si rialzò e si girò e con una vocina mielosa: “aspetta. Sei grande e grosso, mi scopi in braccio? Dai… Ti prego! Mi piace se mi tieni in braccio. Ti butto le braccia al collo e mi muovo io. Dai!”
Come non accontentarlo. Si abbassò sulle gambe mentre lui gli cinse il collo con le braccia. Si rialzò e lo sollevò completamente. Pesava pochissimo, ma era logico vista l'altezza e il fisico. Gli strinse le gambe attorno alla schiena e cominciò a muovere il bacino per cercare di portare il suo culetto su quel grosso cazzo. Ci riuscì quasi subito e ci si lasciò cadere sopra. In un attimo quel grosso bastone sparì completamente dentro di lui accompagnato da un prolungato urletto di soddisfazione. Aspettò qualche istante, come per goderselo tutto e poi, facendo forza sulle braccia e aiutato dalle mani dell'uomo che tenevano le chiappe, iniziò a salterellare, riuscendo far entrare ed uscire il cazzo per una buona decina di centimetri.
L'uomo non aveva mai provato quella posizione e glielo confidò nell'orecchio che si stava leccando e mordicchiando e ottenendo per tutta risposta un sospiro ancora più profondo dal suo giovane partner. Poco dopo era solo l'uomo che continuava, a forza di braccia, a farlo “saltare” perché il ragazzetto era completamente andato per il piacere che stava provando e si era abbandonato al puro godimento. Vista la calda giornata, nonostante il fresco della boscaglia, considerando come erano avvinghiati i loro corpi, erano entrambi in un bagno di sudore. Ormai il ragazzo gridava senza alcun contegno ogni volta che il cazzo ripiombava dentro di lui. Erano urla di puro piacere, sottolineate da un respiro in affanno e dalle mani che, senza controllo, graffiavano la schiena del suo uomo. Anche a Luigi stava piacendo tantissimo e questa volta non si trattenne in alcun modo, godendo con e di quello sconosciuto il più possibile. Gli ultimi sei o sette “colpi” furono i più rapidi e i più forti, quindi anche lui comunicò con decisi grugniti il suo piacere prima di smettere di farlo saltare.
Il ragazzo lo strinse con forza, serrando le gambe e le mani intorno al collo in un intenso abbraccio che lui ricambiò.
“Ah! Sei qui!”
Una voce li sorprese all'improvviso. Entrambi guardarono nella direzione di chi aveva parlato.
Il ragazzo rispose subito: “ti eri addormentato e...”
“E niente! Quante volte ti ho detto che voglio veder quello che fai! Ti porto qui per questo… Se appena puoi te ne vai per i cazzi tuoi io che ci vengo a fare!”
Luigi, ancora dentro il ragazzo, sentì che il suo sesso si stava rapidamente… smontando. Capiva, ma non capiva. Era evidente che i due si conoscevano ed assai bene ma…
Gli venne in aiuto il giovane amico: “E' mio zio. Gli piace vedere quando mi scopano. Ma prima si era addormentato e...”
“Ti ripeto: mi devi aspettare.”
L'uomo era basso e tarchiato, molto peloso, sulla cinquantina. Anche lui era completamente nudo.
“Scommetto che mi sono perso una scopata da dio! Con un gigante così, chissà che cazzo che ti ha dato… e poi, quando ti fai scopare in braccio dai il meglio… Scusa sai...” disse poi rivolto verso Luigi “ma ci godo nel vedere il nipotino scopare e lui lo sa ma appena può mi scappa per fare da solo...”
“Dai zio...”
“Si, si, sempre la stessa storia… Sei proprio capriccioso!”
Luigi intanto si era abbassato e lo aveva fatto scendere.
“Che ti dicevo? Con un cazzone così chissà che scopata mi sono perso...”
Evidentemente per quell'ometto non esisteva altro, pensò Luigi mentre cercava i suoi pantaloni li intorno. In ogni caso la situazione gli sembrava assurda.
“Vieni, torniamo di la che ci sono tre ragazzi che cercano qualcosa. Magari hanno voglia di farlo con te…”
Il giovane si girò verso di lui e gli sorrise senza aggiungere altro e si avviò dietro allo zio. Lo salutò alzando la mano, ancora incredulo e iniziò a rivestirsi.
Riuscì a sentire ancora un: “Vai in acqua, non vedi che sei tutto sudato e sulle gambe ti cola...”
Alcuni minuti dopo era già sul sentierino per ritornare alla macchina quando: “Ehi! Ehi! Vuoi il mio telefonino. Se vuoi ci possiamo vedere ancora senza quel rompicoglioni dello zio. Mi chiami e ci troviamo. Se vuoi vengo da te...”
Il ragazzo era ritornato, di corsa, trafelato, ancora tutto nudo.
“Si, si, aspetta che prendo il telefonino...”
Si segnò il numero e lo ringraziò per quel meraviglioso pomeriggio.
“No, sei tu che sei stato fantastico. Hai un cazzo meraviglioso! Lo voglio ancora!”
Si sollevò sulle punte per avvicinarsi e protese le labbra. Lui si abbassò e si baciarono.
Come si girò per andarsene gli diede una sculacciata sul sedere, lui rise e sparì di corsa tra i cespugli
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