Racconti Erotici > Gay & Bisex > UN ESIBIZIONISTA SPECIALE: EPILOGO (4 di 4)
Gay & Bisex

UN ESIBIZIONISTA SPECIALE: EPILOGO (4 di 4)


di RedTales
05.01.2018    |    4.478    |    0 9.6
"” lo accompagnò davanti alla tazza e rimase immobile al suo fianco mentre Ivan si accorse che non gli veniva più: “se mi guardi non mi viene..."
Ormai era da più di una settimana che non si sentivano, nemmeno un messaggino e, quando questo arrivò, Ivan, pensò che appena si sarebbero visti avrebbero dovuto chiarirsi. E così fu. Infatti, dopo la solita oretta di sesso, visto che Gianfranco, completamente appagato, se ne restava sdraiato ad assaporare quel dolce sfinimento, fu lui il primo a parlare: “ti è piaciuto?”
“Si, sei sempre meraviglioso. Sei bellissimo e hai un buchetto che mi fa impazzire...”
“Si, ma… ti sei accorto che non è più come all’inizio...”
“Cosa vuoi dire?”
“Che manca qualcosa… Ormai per godere vuoi solo incularmi… Come oggi! Ci siamo visti e due minuti dopo eri già che mi scopavi...”
“E… e non ti è piaciuto?”
“Si, mi è piaciuto, ma non è questo il punto!”
“No?”
“No! Lo sai quanto mi piace farmi vedere, quanto mi piace quando mi guardi, mi osservi, mi tocchi, mi accarezzi... e questo, ormai, non c’ più. Da tanto. Ho provato a dirtelo ma tu ci dai sempre meno importanza.”
“Dai… Era da un po’ che non ci vedevamo e avevo tanta voglia...”
“Anch’io avevo voglia… Ma… mi è rimasta!”
“Ma se sei venuto… Ti ho fatto venire in bocca...”
“Vedi che non capisci! Non ho detto che non è stato bello, dico che mi manca qualcosa prima… qualcosa che all’inizio c’era...”
Rimasero in silenzio, ognuno pensando a qualcosa che non voleva o non sapeva dire.
Gianfranco iniziò ad accarezzarlo e a toccarlo li ma Ivan gli spostò bruscamente la mano: “non ho bisogno di altro sesso. Non mi serve un’altra scopata. Quella mi piace e mi piacerà sempre! Rivoglio il Gianfranco che mi coccolava, mi sfiorava in continuazione, che si eccitava quando mi fotografava...”
“Ma si, dai che lo faccio...”
“No! Non capisci! Non voglio che tu lo faccia perché te lo dico io ma perché sei tu che lo vuoi fare. Perché ti piace così, perché senti di farlo… Non per accontentarmi.”
Non capì del tutto quanto voleva dire ma, vista l’ora e il prossimo rientro dei genitori la cosa finì li, lasciando a tutti e due l’amaro in bocca.
Ivan pensò che non si era fatto capire e che lo sentiva sempre più lontano, forse interessato solo al suo culo dove poteva sfogarsi e godere quando voleva… nulla di più.
Gianfranco, riflettendoci su, si disse che stava diventando sempre più rompiballe e che se doveva sentire una lagna simile per farsi una scopata forse era il caso di lasciar perdere. Quel ragazzo gli piaceva e lo eccitava tantissimo ma, ogni volta che lo vedeva, ormai tirava fuori qualcosa e non gli andava mai bene nulla. C’era sempre qualcosa in quello che faceva che… era da cambiare.
Si scambiarono dei messaggi, nessuna telefonata e, quando si rividero, entrambi capirono che tra loro si era rotto qualcosa. Scoparono anche quella volta, ma fu l’ultima.
In modo assai corretto si restituirono tutte le foto che si erano fatte, senza tenerne delle copie e questo fu molto apprezzato da Ivan. Si videro di tanto in tanto, visto che frequentavano lo stesso gruppo di amici ma… tutto si fermò a quattro chiacchiere centrate su banali argomenti della quotidianità.
Gianfranco si consolò quasi subito con una sua amica che gli stava dietro da tempo e che trovandolo ora così “sciolto ed esperto” ci mise assai poco a dargliela e, accortasi del suo interesse, a lasciargli conquistare anche il lato b che rapidamente divenne il più… usato.
Ivan, visto il carattere riservato e timido, se ne restò da solo, sprofondando in lunghe frequentazioni virtuali su internet. Costruì anche un blog dove, offuscando il viso, pubblicò molte delle sue foto, descrivendo anche quanto gli piacesse mostrarsi e farsi fotografare. Più per uno sfogo personale che con secondi fini ma, incredibilmente, ottenne un buon successo. I visitatori divennero sempre di più e iniziarono ad arrivargli delle proposte di incontri. Erano tutte di uomini molto più grandi di lui. Si andava dal trentenne per giungere al settantenne. Molti ostentavano super attrezzature fotografiche, altri, molto più espliciti, giungevano subito al sodo, inviandogli foto di cazzi più o meno grandi e grossi e offrendogli meravigliose prestazioni…
E, se all’inizio ne fu lusingato pur rifiutando ogni proposta, col passare del tempo iniziò a intrattenere una corrispondenza epistolare con i più insistenti, almeno con quelli che sembravano più vicini al suo modo di intendere il sesso. Così, dopo molte esitazioni e dubbi, decise di incontrare un quarantenne che gli aveva mandato decine di foto artistiche di ragazzi e che si offriva di fotografarlo e che, in ogni mail, non aveva mai accennato a possibili… scopate. Prima di andarci concordò anche che tutti gli scatti se li sarebbe portati via lui… in originale e senza lasciare copie...
Si trovò a casa dell’uomo che, dopo avergli mostrato un vero studio fotografico, senza tanti preamboli lo invitò a spogliarsi. Per alcuni istanti prese il sopravvento l’imbarazzo verso quell’uomo che poteva essere suo padre, ma una volta iniziato a togliere la camicia e sentendosi fare i complimenti per lo splendido fisico, il resto scivolò via facilmente, lasciandolo completamente nudo davanti agli occhi di quello sconosciuto. A quel punto le considerazioni positive, anzi splendide, si sprecarono e Ivan si sentì veramente al centro dell’attenzione, ignorando completamente il disagio che aveva provato all’inizio e cominciando subito ad eseguire quanto gli veniva richiesto. Si sentì benissimo e si lasciò completamente ai desideri del fotografo che, assai professionalmente, anche se faceva dei primissimi piani veramente intimi manteneva sempre un certo distacco e una marcata distanza. Ivan, che all’inizio pensava che prima o poi avrebbe allungato una mano per… toccarlo, dovette ricredersi perché non lo fece e i contatti si limitarono allo stretto necessario per guidarlo a sistemarsi nella posizione voluta. Per un paio di orette lo fotografò in decine di posizioni che gli suggeriva o che lui assumeva spontaneamente, sia completamente nudo, sia in parte coperto da indumenti intimi che erano li o da lenzuola o da foulard. Di certo lo fece sentire quasi un vero modello e, quando ebbero finito, gli offrì un accappatoio e del buon vino e, abbassato uno schermo, gli proiettò tutte le foto che aveva realizzato. Ci misero una buona mezz’ora per vederle tutte nella quale i commenti al suo corpo che il fotografo fece scorsero a fiumi.
La cosa che però colpì di più Ivan, che in questa seconda fase era certo di vederlo più… intraprendente nei suoi confronti, fu l’assoluta mancanza di avance e, quando il proiettore si spense, pur pensandoci prima di farlo, ritenne di gettargli le braccia al collo e baciarlo.
“Wow!” fu la sola cosa che disse l’uomo. E questo spinse il ragazzo a dargliene un altro, ancora più lungo. Per l’impeto l'accappatoio si aprì e, mentre le labbra si strinsero e le lingue si accavallarono, quelle grandi mani calde iniziarono ad accarezzargli la schiena facendolo fremere per quell’insperato contatto. Anche il “modello” spostò una mano dalla schiena all’inguine, come per incoraggiarlo e dimostrargli la sua disponibilità. Con destrezza riuscì ad infilarla dentro gli slip e si impossessò del suo sesso iniziando a stringerlo tra le punte delle dita. Proprio in quel momento lui gli sollevò l’accappatoio lasciandolo cadere lungo le spalle, ostacolato solo da quella mano che restava caparbiamente dentro i pantaloni. In breve Federico si tolse la polo e le scarpe e, aiutato dal suo giovane modello, anche i pantaloni e i boxer.
Se prima era stato il fotografo a squadrare il giovane, adesso era Ivan ad ammirare il fisico che aveva dinnanzi. Entrambi si fermarono, come se il tempo riuscisse ad arrestarsi, uno per lasciarsi guardare, l’altro per osservarlo con gran attenzione. Convenne che era un bell’uomo. Più alto di lui, e questo gli era sempre piaciuto, abbastanza villoso, e sapeva quanto lo solleticava sentire il pelo strofinarsi su di lui, e con una dotazione decisamente generosa anche se ancora… tutta da scoprire.
Dopo quella esplorazione visiva, lasciò che l’altro prendesse l’iniziativa, cosa che lui, da uomo esperto, seppe ben fare portandolo presto nel più completo piacere. Sembrava conoscesse ogni angolino del corpo di Ivan dove il solo sfiorare provocava vibrazioni. Si dedicò a lungo al suo corpo e al suo sesso, non trascurando alcun pertugio e, alla fine, lasciò che gli schizzasse in bocca e, inghiottendo anche la più piccola goccia, dimostrò di gradire veramente tutto di quel giovane amante. L’unica cosa che mancò e che gli sarebbe piaciuta furono le parole. Federico lo fece impazzire con tutti gli altri sensi ma senza usare la voce…
Ma, a quel punto, questo era un particolare insignificante perché sapeva che adesso avrebbe dovuto dare lui l’estremo piacere a quell’uomo e, sicuramente, sapeva che avrebbe desiderato… il culo. In effetti, continuando con i suoi silenzi, non glielo chiese ma, continuando a leccargli il buchino, a infilarci dentro le dita, era chiaro che voleva arrivare li e la cosa fu palese quando si srotolò sul membro un preservativo. Era la prima volta che ne vedeva uno dal vero, perché con Gianfranco non li aveva mai usati, ma dissimulò la sua curiosità. Si lasciò sistemare a pancia in giù e con due cuscini sotto la pancia in modo che il suo bel culetto fosse ancora più sporgente e prominente. Aspettò che gli si sistemasse sopra e poi, quasi impaziente, cercò di percepire il preciso istante in cui iniziò a penetrarlo anche per capire se con il preservativo ci fosse qualcosa di diverso. E lui entrò, piano ma profondamente e si fermò solo quando non riuscì più ad avanzare. Ivan lo prese come le altre volte e non notò differenze anche se, come iniziò a muoversi la forza e l’impeto di Federico gli apparvero subito molto più intensi di quelli a che aveva provato finora e, anche se all’inizio si sentì particolarmente “sballottato” quasi subito trovò assai stimolante tutto quell’ardore.
Cominciò a provare qualcosa di molto forte che partiva dall’interno e che gli procurava una sensazione stranissima che non riusciva a capire. Di sicuro era stimolante e, anche se assai lentamente, più veniva scopato, più cresceva in intensità. Ormai era concentrato su quella strana forma di piacere che ormai gli stava invadendo tutto il basso ventre e iniziava a risalire anche alla pancia. Nemmeno si rese conto che la penetrazione, a differenza di quelle rapide che aveva sempre sperimentato, durava da più di venti minuti senza alcuna sosta. Era quasi imbambolato e si godeva quanto gli veniva dato quando, improvvisamente, sentì netto l’impulso di fare pipì. Qualcosa stava salendo lungo l’uretra e gli sembrò che stesse per uscire: “aspetta, aspetta. Fermati! Mi scappa la pipì. Sto per farla!”
L’uomo si fermò e si rialzò e, immediatamente anche quello stimolo finì. Ma, mentre era indeciso se dirglielo o meno, fu Federico a risolvere la situazione: “aspetta. Alzati. Ti metti in piedi qui, sopra il tappeto. Anche se ti viene la lasci uscire...”
Appena fu in piedi sentì un’altra sensazione, come se il buchetto gli rimanesse aperto e non riuscisse a chiudersi. Lo toccò con le dita ed infatti era assai più aperto del solito. Ci pensò solo per un istante perché prima che potesse dire qualcosa l’uomo lo abbracciò da dietro e, dopo essersi abbassato flettendo le ginocchia, si rialzò e istantaneamente gli spinse nuovamente il cazzo tutto dentro lasciandolo per qualche secondo quasi senza fiato. Riprese nuovamente il suo intenso ritmo muovendo il bacino avanti e indietro e, quasi per magia, all’interno di Ivan ricomparve quel non so che. E riprese ad aumentare sotto l’impeto dei decisi colpi che gli assestava con cadenza assai ravvicinata. Una manciata di minuti più tardi si presentò di nuovo quell’impellente impulso e, con il fiato rotto per la fatica: “ecco! Ricomincia… mi scappa! Mi scappa! Mi scappa… “
“Lasciala venire… falla… falla...”
Si rilassò percependo distintamente il liquido che saliva e che, improvvisamente, cominciò a fuoriuscire. Ma non fu un flutto impetuoso come si aspettava ma soltanto la comparsa, proprio sulla punta del pene di poche gocce di un liquido incolore o leggermente biancastro che cominciò a colare formando un filamento denso senza soluzione di continuità. Non riusciva a staccare gli occhi dal suo pisello perché quella cosa li non l’aveva mai vista. Lo incuriosiva anche che quelle goccioline che continuava a sentir salire e poi vedeva uscire gli sembravano tante quando in realtà erano poche. Ma questi pensieri durarono solo degli istanti, sommersi dall’intensità di quanto provava e che ormai, dal profondo del culo, si era irradiato avvolgendo ogni organo interno.
Improvvisamente tutto divenne più veloce e, come in un brusco risveglio, sentì delle fitte dolorose proprio mentre Federico iniziò a muoversi freneticamente, in modo quasi disordinato e facendogli anche male con le braccia che gli stringevano troppo la pancia obbligandolo a piegarsi in avanti. Ma durò pochissimo perché l’uomo, esausto, con un rauco grido e balbettando monosillabi raggiunse il suo orgasmo e, dopo un ultimo grido soffocato, si fermò di scatto pur non mollando quella stretta morsa addominale. Lo sentì piegarsi su di lui e formare un tutt’uno con il suo corpo. Era caldo, sudato e con il fiatone e, finalmente, allentò la presa. Rimasero fermi e in silenzio poi le braccia dell’uomo si allargarono e, lentamente, indietreggiò sfilandosi dal suo culo. La manovra gli fece male e lo sottolineò con un leggero lamento: “è il preservativo. Quando si scopa a lungo può frugare un po’… ma poi passa. Forse era meglio lubrificare...”
Non rispose. “Sei stato grande! Mi hai fatto fare la scopata dell’anno! Ma da dove sei saltato fuori? Un culo così non credo di averlo mai scopato! Sai, sono lento a venire e… Ma tu duro, fermo… hai aspettato che arrivassi… Una meraviglia… una meraviglia… Non ho neanche più il fiato.”
Si appoggiò ad una lampada e riprese: “poi hai pisciato? Non ti ho sentito pisciare. Ah, no! Ma è solo una macchietta...”
“No, mi è uscito solo un liquidino… ma poco. Se vuoi pulisco...”
“Dai, non fare lo sciocchino… Fammelo assaggiare...”
Si sedette su una sedia facendogli il gesto di avvicinarsi e preso tra due dita il pisellino, iniziò a leccarlo.
“Mh! Dolce! E’ sborra, ma dolce.”
Lo strizzò un po’ come per farne uscire ancora ma non ci riuscì.
“Ecco, ecco… adesso si… adesso si che mi scappa...” disse trafelato Ivan mentre una goccia giallina fece capolino.
“Vieni, vieni, qui c’è il bagno.”
lo accompagnò davanti alla tazza e rimase immobile al suo fianco mentre Ivan si accorse che non gli veniva più: “se mi guardi non mi viene...”
L’uomo rise e cominciò ad accarezzargli lo scroto accompagnando quel gesto da un delicato: “psss.”
Il rivolo dorato iniziò a riversarsi nel water sotto gli occhi morbosi del suo ospite che, preso tra due dita il pene, ne guidò lo zampillo e, una volta finiti gli ultimi due o tre schizzi finali, lo scrollò per far cadere anche l’ultima goccia.
Ci misero un po’ a riprendersi: gli offrì ancora del vino, riprese a dire meraviglie del suo corpo, gli mostrò altre foto e dei quadri. Rimasero a lungo, nudi, a chiacchierare fin quando Ivan disse che era tardi e che doveva andare. Si fece dare tutte le foto che copiò su una chiavetta USB e, dopo che si era rivestito: “torni?”
“Credo di si.”
“Ho già altre idee per le foto. Bisogna valorizzare di più alcune parti e giocare con le ombre...”
“Si, ma ora devo proprio andare.”
Si salutarono. Si rividero ancora alcune volte ma, per Ivan, quello fu l’inizio.
Scoprì un mondo che aveva solo visto in modo virtuale e provato sensazioni che nemmeno aveva immaginato potessero esistere e fatto qualcosa che non sapeva potesse esserci.
Con Federico gli si aprì davanti un qualcosa in cui si tuffò d’istinto, accettando molte altre proposte di adulti che dimostravano di apprezzare la freschezza del suo corpo e che volevano ammirarla.
Qualcuno lo entusiasmò per come seppe godere di lui prima con gli occhi e solo in seguito con il corpo, altri perché lo fecero esibire in mezzo ad altri badando bene che nessuno lo sfiorasse ma solo lo… ammirasse. Ovviamente trovò altri fotografi che si bearono di scattargli infinite foto come trovò uomini gretti interessati solo ad una fugace scopata. Ma accontentò anche questi senza più incontrarli però.
Adesso Ivan ha quasi raggiunto la trentina. Ha una invidiabile collezione di immagini, alcune bellissime, che scandiscono quasi ogni giorno della sua vita. Le mostra a pochi fortunati e solo alcune, le migliori. Continua a inseguire annunci ed è ancora alla ricerca di chi sappia apprezzarlo non solo come un culo da scopare ma come un corpo da ammirare. Ha scoperto le spiagge naturiste, dove potersi esibire svincolato da un contesto prettamente sessuale, che frequenta assiduamente nei periodi di ferie e si reca pure in alcuni locali privè dove può ostentare la sua nudità in un ambiente sicuro e certo di essere apprezzato. Non disdegna però pure i luoghi di incontro per gay dove, soprattutto nella bella stagione, può palesarsi altrettanto tranquillamente. Ogni tanto si mostra pure in dirette web, anche se con una mascherina in viso. Ha pure alcuni profili su siti di incontri in cui, pur se camuffato, ostenta bellissime immagini… adamitiche, magari scattate alcuni anni prima...
Ho avuto la fortuna di incontrarlo. Ha ancora un corpo statuario anche se adesso si depila e fa un po’ di palestra per essere sempre al top. Abbiamo condiviso molte ore della nostra vita perché passare ore ad accarezzarlo e ad ammirare quel giovane corpo mi ha proprio intrigato ed affascinato. E, nei diversi incontri, mi ha raccontato un bel pezzo della sua vita. E’ tanta! E’ varia. E’ ricca di cose che nemmeno io, dall’alto dei miei anni, quasi il doppio dei suoi, ho mai provato o vissuto. Ma non mi ha dato solo quello…
Gli ho chiesto se potevo condividere il fiume che mi aveva inondato la mente per un racconto e ne è stato entusiasta.
Purtroppo non sono riuscito a condensare il tutto nelle solite tre paginette. Pur stringendo mi sono accorto che dovevo allungare per non svilire quanto mi aveva narrato. Spero di non avervi annoiato.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.6
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per UN ESIBIZIONISTA SPECIALE: EPILOGO (4 di 4):

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni