Racconti Erotici > Gay & Bisex > UNA BELLA STORIA DA RACCONTARE
Gay & Bisex

UNA BELLA STORIA DA RACCONTARE


di RedTales
25.09.2017    |    13.394    |    9 9.7
"E, nonostante, facessi del mio meglio, non riuscivo a farlo indurire..."
Gabriele lo avevo conosciuto con il solito annuncio. Ci eravamo sentiti e, anche se non abitavamo molto vicini ci eravamo dati appuntamento un sabato pomeriggio per il solito incontro mordi e fuggi. E, dopo i soliti momenti iniziali di leggero imbarazzo, sapendo benissimo entrambi il motivo di quell’incontro, iniziammo a svestirci. Ovviamente ognuno era curiosi di vedere come era fatto realmente l’altro perché le “solite” foto non rendono quasi mai giustizia alla realtà. Non ci eravamo ancora tolti nulla, ma semplicemente aperta la camicia io e sbottonati i pantaloni lui quando mi si avvicinò chiedendomi se volevo baciarlo. Sapevo che gli piaceva farlo, me lo aveva scritto e così unimmo le nostre bocche in un bacio. Le mani cominciarono a toccare i corpi e ad allentare cinture, a sbottonare e ad abbassare pantaloni per poi cominciare a toccare e, ritrovarci nudi fu una conseguenza quasi naturale. Lui, poco sotto la cinquantina, un po’ abbondante ma assai tonico ed esclusivamente passivo, io, appena oltre i cinquanta, più in forma fisicamente e piuttosto versatile.
Restammo abbracciati, in piedi, a baciarci a lungo. Mi colpì il suo viso, talmente ben rasato da risultare perfettamente liscio al tatto. Me lo aveva scritto che era depilato “total body” e ci teneva tanto ad avere la pelle liscia ma, a volte, tra il dire il fare… Lui invece era meravigliosamente vellutato dappertutto ed era estremamente piacevole accarezzarlo. La “dotazione” non era nulla di speciale ma il culetto era bello tondo, sodo e sporgente. Decisamente intrigante. Quasi subito mi disse che gli piacevo e che avevo un bel fisico. Ricambiai i complimenti tessendo le lodi del suo sederotto… Dopo aver percorso quasi tutto il corpo si concentrò sul pisello, quasi soppesandolo e maneggiandolo con estrema delicatezza, ottenendo, in breve, una decisa crescita che volle subito incrementare… con la bocca. Si abbassò e iniziò a lavorarselo con labbra, lingua e mani. Era bravissimo, ci sapeva fare e, pochi istanti dopo, il frutto del suo impegno era ben visibile. Come se fosse un ragazzino, lo presi per mano e lo portai in camera. Ci sdraiammo e ci abbracciammo ricominciando a baciarci. Sapendo che gli piaceva lo lasciai fare e, quando ne fu sazio, si girò e ci sistemammo, uno di fianco all’altro iniziando un gratificante sessantanove. Si prese in bocca il mio cazzo duro e, senza aiutarsi con le mani, iniziò a succhiarlo con maestria. Io feci altrettanto, anche se quanto stringevo tra le labbra erano solo, anche se molto grossi, pochi centimetri mollicci. E, nonostante, facessi del mio meglio, non riuscivo a farlo indurire. Provai a infilargli un dito nel buchetto, che trovai, morbido e ben dilatato, ma il suo pisello dava solo minimi segni di erezione. Però lo sentivo pulsare e la sensazione che mi dava quel grosso cazzo era decisamente piacevole.
Spostandosi di colpo mi disse: “fermati! Fermati! Sto per venire! Sei troppo bravo. Mi fai venire se continui...” Ci guardammo e aggiunse: “mi tira poco, ma la cappella è sensibilissima e con il lavoretto che gli hai fatto sta per scoppiare...”
“E allora lasciamola scoppiare...” Lo ripresi in bocca e stringendolo a me con entrambe le mani ben strette sulle chiappe, ripresi a succhiarlo. Provò a protestare, cercò di divincolarsi ma poi si mise giù di schiena a godersi quanto stavo facendo. Rimisi anche il dito nel culo per godermi quelle contrazioni ritmiche che già prima avevo percepito e lui non ci mise molto a bagnarmi la lingua, ansimando e lanciando degli urletti che mi sembrarono assai eccitanti. Dopo poco, tremando come una foglia al vento, cominciò a pregarmi di smettere, di togliere la bocca perché non riusciva a resistere. Lo accontentai, continuando però a leccare tutto intorno. La cappella era ancora più grossa, completamente scoperta e di un rosso-violaceo indescrivibile. “Peccato”, pensai “che non gli tira, un cazzo così grosso deve essere sicuramente uno spettacolo messo tutto dritto”. Lo spinsi su un fianco e leccai per bene il solco umido tra le chiappe. Era morbido come la pelle di un bimbo, senza traccia di peli. Il buchetto, visto da pochi centimetri appariva un po’ aperto e infilarci dentro la lingua era facile. Ritornai sullo scroto facendolo nuovamente sobbalzare e, contemporaneamente, spinsi tutto il pollice in quella calda apertura. Gradì, sottolineando il mio ingresso con dei mugolii.
A quel punto non resistetti e mi rimisi tra le labbra tutto il glande che era ancora umido e aveva il gusto buono dello sperma e ripresi ad aspirare. Saltò letteralmente sul letto, afferrandomi con forza le spalle e pregandomi di… non smettere. Quasi subito cominciò ad assecondare il mio ritmo con dei movimenti del bacino iniziando a sospirare in un continuo crescendo. Sentivo, con il pollice, il suo ano serrarsi e dilatarsi e, dopo pochi minuti di questo puro piacere mi accorsi che il cazzo che continuavo a “tormentare” ebbe un sussulto e si irrigidì mentre riassaporai il suo gustoso sapore. Lo tolsi dalla bocca e lo vidi completamente duro. Cortissimo, forse una decina di centimetri, ma grossissimo. A fatica, e con la bocca spalancata, lo accolsi nuovamente tra le labbra, lasciandolo appoggiarsi sulla lingua. Lui continuò a muovere i fianchi e, senza alcuna fatica, lasciai che mi scopasse in bocca. Ma durò poco e, in breve, ritornò a perdere turgidità, facendo fatica a scorrere. Se ne accorse anche lui che si fermò. Mi spostai e lo presi in mano. Era piacevole guardarlo, così grosso ed arrossato. Feci scorrere le dita sul bordo dell’enorme cappella, e poi la lingua lungo il frenulo. Ci giocarci per un po’ facendolo sparire tutto tra le pieghe della pelle che tiravo su con due dita per poi ridiscendere e scappellarlo tutto. Era assai gradevole quel gioco con il suo cazzo.
Anche Gabriele si era rimesso in bocca il mio cazzo che era sempre più in tiro e ci dava dentro.
Ritenni di avvisarlo: “sono lento a venire...”
Ma sembrò non farci caso, continuando ad impegnarsi sul salsicciotto. Andò avanti a lungo fin quando mi chiese se volevo metterglielo dentro. Si, mi andava, anche se quello che mi stava facendo era assai piacevole e, sicuramente, mi avrebbe condotto all’orgasmo.
“Come vuoi che mi metta?”
“Ti va bene di fianco e io dietro?”
Ruotò e sollevò una gamba. Gli chiesi di abbassarla: “così ti sento più stretto… Hai il lubrificante?”
“Con tutto quello che l’hai leccato, sarà già umido di suo...”
E così, appoggiata la punta nel posticino giusto, inizia a spingere. Ci eravamo già detti, in sincerità, della nostra ottima salute e quindi non usammo preservativi. Fu facile scivolare dentro di lui fino alle palle. Lui mi afferrò i glutei con una mano, come per guidare il mio movimento e iniziammo quella splendida cavalcata. Quasi subito girò anche la testa e non potemmo non ricominciare a baciarci. Non ci fermammo finché non raggiunsi il traguardo. Allora mi arrestai, rimanendo tutto dentro e sussurrandogli quanto mi fosse piaciuto e ricevendo le stesse sensazioni pure da lui.
Come lo tirai fuori si rigirò per gustarsi il mio cazzo umido e gocciolante e io non fui da meno, spostandolo leggermente in modo da poter avere davanti alla bocca il suo culo che, con voglia, iniziai a gustare. Quel sapore di sperma, sudore, umori vari era buono. Sapeva di sesso e di maschio e, piano piano, un rivoletto un po’ denso e colloso continuava ad uscire se gli strizzavo un gluteo. Quando ne fummo soddisfatti entrambi lui si rigirò e ci mettemmo nuovamente le lingue in bocca, come per scambiarci i sapori che avevamo appena gustato.
Guardando l’ora mi accorsi che erano le otto.
“Sono quasi quattro che siamo qui...”
“Ma che ora è?”
“Le otto.”
“Ma è tardissimo… Ho quasi due ore di strada per tornare a casa...”
Anche se non lo avevamo detto era palese che nessuno dei due aveva voglia di alzarsi…
“Hai impegni domani?”
“Cioè?”
“Si, hai cose da fare a casa stasera?”
“No, no...”
“Se vuoi puoi fermarti a dormire qui...”
Si fermò sorpreso. Mi guardò e sorrise: “dici davvero?”
“Che ne pesi?”
Non disse nulla continuando a fissarmi felice.
“Magari andiamo a mangiare qualcosa...”
Mi afferrò le guance con le mani e mi stampò un altro bacio.
Come si scostò: “lo prendo per un si. Resti qui stanotte...”
“Si, si.”
Ci toccammo e accarezzammo ancora, sdraiati uno a fianco all’altro.
Quel primo incontro si era trasformato in un bel rapporto. Quello sconosciuto mi piaceva e la cosa era reciproca. Restammo almeno altre due ore a raccontarci spezzoni delle nostre vite con le mani che continuarono, incessantemente, a giochicchiare con i nostri piselli.
Nessuno dei due sentiva il desiderio di alzarsi o di bere o tanto meno di andare a mangiare. Quella prima volta tra di noi sembrava magica. Ci stavamo trovando benissimo.
In seguito ci fu una pausa per… la pipì e quindi per bere qualcosa.
Ma questo girare nudi per Casa risvegliò nuovamente le nostre voglie e, poco dopo, ci ritrovammo sul letto e ricominciammo ad amarci.
Fu una lunga notte nella quale scoprimmo molte delle nostre voglie, confidandoci alcune perversioni e dando soddisfazione a tanti dei nostri desideri. In lui trovai un ottimo amante e la cosa fu reciproca. Lo vedo ancora, ci troviamo o da me o da lui, anche se la distanza non aiuta. Siamo anche andati in vacanza assieme due volte…
Che te ne sembra? Pensi che ci puoi scrivere una storia per Annunci69? Non so, cos’altro dirti...
“Si, credo proprio che la leggerai… Mi piace quello che mi hai detto. E’ un po’ quello che abbiamo fatto tutti. A volte va bene, altre te ne vai con l’amaro in bocca per un incontro inconcludente, ogni tanto ti trovi con uno “giusto” e nasce una bella storia come questa. Si, credo proprio che verrà un bel racconto.”
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.7
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per UNA BELLA STORIA DA RACCONTARE:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni