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Gay & Bisex

E SI E' SCOPATO TUTTI QUEGLI SCONOSCIUTI


di RedTales
18.03.2015    |    23.961    |    7 9.4
"Arrivato alla macchina, appena sedutosi sul sedile, si sentì tutto umido e appiccicoso, rendendosi conto di quanto sperma avesse addosso..."
Simone era andato li proprio perché oggi aveva una voglia matta di trovarsi un bel cazzo da infilarsi nel culo e sapeva che, alla sua età, sarebbe stato molto facile. A trentanni è facile trovare qualcosa di duro da infilarsi... tra le chiappe, soprattutto se si è un bel ragazzo come lo era lui. D'altra parte in quella pineta chi ci andava sapeva cosa offrire o cosa trovare. Sperava solo di incontrare qualcuno non troppo... vecchio perché l'ultima volta aveva si soddisfatto i suoi desideri ma offrendosi a uomini che si avvicinavano al doppio della sua età perché... non c'era di meglio. Oggi, vista la calda giornata estiva si era messo solo un paio di shorts e una maglietta senza maniche corta in vita. Parcheggiata la macchina nei pressi del sentiero principale si era guardato attorno ma non c'era proprio nessuno, anche se le molte macchine ferme li intorno indicavano la presenza di parecchie persone. Si avviò verso l'interno, incontrando poco dopo un signore sulla sessantina che gli sorrise. Ricambiò ma senza fermarsi poiché voleva trovare di meglio. Proseguendo verso la costa notò un altro uomo, parzialmente nascosto tra i cespugli completamente nudo. Continuò a camminare, andandogli incontro ma, quando gli fu vicino, constatò che anche questo aveva un bel po' di anni e... proseguì. Ancora alcune decine di metri di sentiero e raggiunse due signori sulla quarantina che parlavano tra loro. Uno era brizzolato e uno castano, entrambi abbastanza alti e fisicamente ben messi. Si, questi potevano essere interessanti. Si fermò a pochi metri da loro per osservarli meglio. Entrambi lo guardarono e poi si scambiarono delle battute, probabilmente su di lui. Si appoggiò con la schiena ad una roccia piegando verso l'alto una gamba che iniziò ad accarezzarsi continuando a fissarli. Loro si avvicinarono: “lo vuoi?”. Senza esitare rispose di si, allungando entrambe le mani sui loro pacchi che iniziò ad accarezzare. L'uomo brizzolato, dopo aver dato una veloce occhiata in giro si aprì i pantaloni e fece uscire un notevole salsiciotto. Simone lo afferrò con la mano “wow, quanto!” iniziando a farlo scorrere proprio mentre l'altro gli stava tirando giù i pantaloncini sotto i quali non indossava null'altro. Una mano iniziò a frugargli il sesso mentre un'altra si stava spostando tra le natiche. Anche l'altro uomo si era tolto i pantaloni e abbassato gli slip. Simone si abbassò tra di loro e afferrato un cazzo con una mano e l'altro con la seconda si mise a masturbarli, appoggiando anche, un po' su uno e un po' sull'altro, la bocca sulle cappelle. Si sentiva felice perché i due maschi che aveva trovato non erano niente male e, in pochi minuti avevano raggiunto, in particolare uno, delle dimensioni interessanti.
- “Lo vuoi dentro?” disse uno.
- “Va bene, ma con il preservativo... e te lo metto io...”
- “Fai pure...”
Lo prese dal marsupio e lo srotolò sul pisello più piccolo che gli era venuto davanti.
- “Sono già lubrificati... puoi fare subito...”
- “Appoggiati al tronco”
Mise le mani sul tronco di un vecchio albero, allargò le gambe e spinse il culo in fuori. Lui, da dietro lo centrò e mentre si spingeva dentro gli passò le mani sul petto iniziando ad accarezzarlo e, al tempo stesso, per prendere il ritmo della scopata. Ci sapeva fare, si muoveva bene. Lo sentiva tutto e gli piaceva già da subito. Pensò che stava proprio andando alla grande. Continuò per alcuni minuti e poi venne, non curandosi più di tanto di Simone, ma pensando solo a soddisfare se stesso. Come gli uscì, prima che potesse girarsi, vide che il secondo era già pronto.
- “Ti sei messo il preservativo?”
- “Si!”
Non finì quasi di dirlo che stava già cercando di metterglielo ma, non trovando con precisione il buchetto, si dovette aiutare con una mano e, almeno per il primo istante, grosso com'era, gli procurò un po' di fastidio che sparì quasi subito. Questo fu decisamente meglio dell'altro, forse perché ce l'aveva più grosso o più lungo o semplicemente perché lo sapeva fare meglio. E, soprattutto, perché gli restò piantato in culo per una buona decina di minuti, portandolo ad un lungo piacere che coronò, aiutandosi con la mano, in un gran orgasmo e in una bella schizzata che raggiunse il tronco sul quale continuava ad appoggiarsi con una mano.
Continuò a darci dentro fin che non gli scivolò fuori e non riuscì più, pur provandoci, a rimetterlo dentro.
Simone si spostò, scoprendo che dietro a lui si erano radunati altri tre uomini, due anziani e uno della sua età veramente molto alto. Tutti si tenevano in mano gli uccelli, menandoseli e si godevano lo spettacolo.
Preso da una fortissima libidine si girò di nuovo e questa volta si piegò a novanta gradi, appoggiando le mani per terra e spalancando le gambe con il buco del culo che svettava, pronto, verso l'alto.
- “Con i preservativi, però...”
Il terzo entrò sicuro e lo fece quasi cadere per la foga delle spinte e continuando a sbattergli le palle contro il culo per tutto il tempo. Non durò tanto, ma lo soddisfò pure lui.
Gli si alternò l'altro anziano che, a fatica, riuscì ad infilarlo perché non aveva una gran erezione, non riuscendo neanche a stimolarlo molto.
Quello che venne dopo lo percepì moltissimo, forse perché era molto alto e, invece di muoversi in orizzontale, lo penetrò dall'alto verso il basso procurandogli una sensazione diversa da tutte le altre e assai piacevole, facendogli ritornare una dura erezione e togliendogli il fiato.
Quando anche questo ebbe finito, si tirò su. Davanti a lui c'era il ragazzo alto che, togliendosi il preservativo, continuò a toccarsi. Evidentemente non era venuto, perché poco dopo, con un quasi ruggito, gli schizzò “mezzo litro” di crema sulle gambe.
Simone era veramente soddisfatto per come era andata quell'uscita, decisamente positiva, in tutti i sensi e sorrise ai quattro uomini che erano ancora li.
L'uomo brizzolato aveva ancora il pisello in mano e sfoderava un'altra erezione e, questa volta, gli sembrava che quell'affare fosse ancora più grosso.
- “Un ultimo giro?”
Rimase un attimo indeciso e poi acconsentì.
L'uomo si sdraiò sopra i suoi pantaloni: “vienimi sopra tu. Inculati da solo. Fammi vedere come ti scopi da solo...”
Calcolò che il cazzo, perfettamente perpendicolare al corpo doveva essere di almeno venti centimetri. Era molto rosso, forse per l'uso intenso di quell'ultima ora, ma a lui questo non importava. Gli infilò il preservativo e, scavalcatolo, ci si sedette sopra girato verso di lui. Con le gambe così larghe non fu difficile piantarselo dentro e, appoggiandosi con le mani sulle sue cosce, iniziò a piegare le ginocchia per farlo scorrere trovando quasi subito la misura giusta per non farlo uscire. Un altro gli si avvicinò sperando che glielo prendesse in bocca ma Simone era troppo impegnato a impalarsi che non lo accontentò e quello rimase li, masturbandosi da solo.
Quando si fermò, esausto e sudatissimo il suo partner capì che non ce la faceva più e lo fece alzare, stendere con la schiena sul terreno e, dopo avergli sollevato le gambe, ritornò a scoparlo. E lo fece veramente per molto, portandolo a gridare, senza contegno, per quel massaggio intestinale che lo stava completamente stravolgendo. Alla fine uscì frettolosamente, si tolse il preservativo e, continuando con la mano, gli schizzò sulla pancia tutto il liquido che poteva avere ancora nelle palle.
Simone rimase steso per terra senza fiato, vedendo tutto attorno a se altri uomini che, a turno, lo bagnarono un po' dappertutto. Faticosamente si sedette e, dopo aver ripreso fiato, mentre ancora qualcuno continuò a bersagliarlo, anche in faccia, si alzò, pulendosi con il braccio e dicendo che, per oggi, gli bastava. Cercò i suoi pantaloncini che qualcuno gli porse e, dopo esserseli messi e infilata anche la maglietta, si diresse verso il parcheggio.
Arrivato alla macchina, appena sedutosi sul sedile, si sentì tutto umido e appiccicoso, rendendosi conto di quanto sperma avesse addosso.
L'orologio diceva che era stato li per più di tre ore. Tre ore che, quasi interamente, aveva passato a farsi scopare.
Pensò che una giornata così, con tutti quelli sconosciuti che lo avevano fatto morire, era da scriverla sul diario perché era andata ben oltre le sue più rosee aspettative per quell'assolato pomeriggio estivo.
Nei giorni successivi lasciò, su un sito di incontri, un idilliaco commento relativo a quel luogo di incontri.
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