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Lui & Lei

LA SVELTINA N.1 – TAMARA – RACCONTO BREVE


di RedTales
28.08.2019    |    18.546    |    9 9.7
"Porti tu al ventuno?” “Si, ci penso io..."
“Tamara! Tamara!” la voce roca e sgraziata echeggiò nel locale.
“Tamara!” ripeté Gianni sulla porta della veranda.
“Si, cosa c’è?”
“Il vecchio ti vuole.”
“Va bene, finisco con con questo tavolo e vado. Porti tu al ventuno?”
“Si, ci penso io.”
La ragazza completò l’ordine e si avviò ancheggiando vistosamente al banco dove consegnò il foglietto aggiungendo: “sono per il diciotto, io vado dal vecchio.”
“Si, ho sentito che ti chiamava. Mi sembrava strano che ancora non ti avesse cercata.” aggiunse con un sorrisetto Flavia.
“E’ tutta invidia!” esclamò dirigendosi sul retro.
Come sempre Alfonso la stava aspettando sulla porta del piccolo deposito della biancheria in fondo al magazzino. Lo raggiunse ed entrò nello stanzino. L’uomo la seguì chiudendo la porta alle sue spalle.
Appoggiò subito entrambe le mani sui prosperosi seni: “che belli. Anche se li tocco sempre sono una meraviglia.”
“Cosa facciamo oggi? Una sveltina? Vuoi un bocchino? Mi devo spogliare?”
“Si, si., oggi mi tira, spogliati, voglio vederti nuda.”
Sbottonò il grembiule e lo appoggiò su una mensola rimanendo in slip e reggiseno: “ti piace il completino?”
“Si, bellissimo ma toglilo.”
Aveva fretta come sempre e non gli interessava molto quell’intimo che Tamara aveva appositamente indossato per lui. Ormai era abituata a tutto ciò e non se la prese. Come tolse il pezzo sopra le mani dell’uomo afferrarono nuovamente le due coppe palpeggiandole con avidità e piegandosi subito dopo per succhiare i capezzoli duri e protesi in avanti.
Lei ne approfittò per abbassarsi gli slip e, una volta a terra, scavalcarli.
Una mano le si infilò tra le cosce accarezzandole il sesso ed intrufolando da subito un dito nell’intimità che cominciò a bagnarsi.
Iniziò a gemere sapendo che i suoi lamenti eccitavano e piacevano ad Alfonso mentre lui si saziava con il seno.
Come sempre quei preliminari durarono poco perché, rialzatosi le chiese di aprirgli i pantaloni.
Lo fece abbassandoli fino alle caviglie assieme alle mutande e lasciandolo nudo dalla cinta in giù.
Il pene in parte era eretto e quindi con le mani iniziò ad accarezzarlo afferrandolo tra le dita e lasciando che l’abbondante pelle si mettesse a scorrere lungo l’asta. Sapeva che questo era il modo migliore per portarlo all’erezione che arrivò puntualmente pochi istanti dopo.
Salvatore, nonostante i quasi settant’anni riusciva ad avere ancora un pisello niente male.
“E’ pronto.”
“Si, appoggiati, oggi mi va di incularti.”
Senza alcuna sorpresa Tamara appoggiò le mani ad uno scaffale e si piegò in avanti lasciandogli in bella mostra i seni che iniziarono ad ondeggiare e le chiappe protese verso di lui.
Impedito dai pantaloni le si avvicinò con tre passetti e le si mise dietro e diede un’ultima palpatina ai voluminosi seni quasi soppesandoli ora che penzolavano liberi quindi le strofinò alcune volte il membro tra le cosce umide di umori e poi, aiutandosi con una mano, lo puntò sul buchetto. Spinse piano ma con decisione, sentendolo sprofondare nel caldo e stretto pertugio e, dopo essersi sistemato meglio, si sprofondò tutto dentro, gustandosi quelle piacevoli sensazioni. Iniziò quindi la solita cavalcata con rapide falcate forti e in profondità e continuò a scoparsela per un’abbondante decina di minuti senza pause o rallentamenti, accelerando in modo spasmodico il ritmo solo negli ultimi istanti quando sentì arrivare l’orgasmo. Le svuotò il consistente liquido prodotto nelle viscere aspettando, prima di uscire, che la vampata di piacere passasse quasi completamente.
“Brava. Che culo! Hai un culo da Dio! Dai, asciugati che stai gocciolando.” borbottò mentre si sistemò i pantaloni indicandole un rotolone di carta.
Tamara iniziò ad asciugarsi mentre Alfonso, chiusa la bottega, dopo averle dato un sonoro sculaccione, se ne andò.
Si passò alcuni fogli tra le natiche e poi spinse un po’ per liberarsi di tutto lo sperma, si passò altre due o tre volte la carta tra le cosce e l’ano e quindi in fretta e furia si ricompose.
Un attimo dopo era nuovamente nel bar.
“Fatto presto oggi. Aveva solo voglia di svuotarsi?”
“Si.”
“In bocca allora, vero?”
“No, in culo.”
“Che strano. Di solito non preferisce farlo con Michele?”
“Si, ma si vede che oggi gli girava così.”
“Mah?” esclamò Flavia continuando a preparare i cappuccini mentre Tamara si stava già allontanando con il vassoio del sette ed Alfonso aveva raggiunto due clienti abituali per scambiare quattro chiacchiere. Aveva l’aria soddisfatta.
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