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E LUIGI TROVO' TANTO TROIA LEI MA... ANCHE LUI.


di RedTales
30.10.2017    |    24.897    |    10 9.8
"E due lingue passarono ogni centimetro di inguine, testicoli e pene, raccogliendo anche la più piccola goccia di sperma o di saliva..."
“Coppia cerca maschio attivo per soddisfare le sue voglie, i suoi desideri… le sue perversioni. Lei 45 anni, molto disponibili ed esperta. Vera troia! Lui 60 anni, molto aperto e pronto a tutto. Saremo a tua completa disposizione. Ben accetti anche gruppetti. Annuncio sempre valido. Ospitiamo.”
A Luigi l’annuncio piacque e rispose proponendosi: “Ciao, sono Luigi. Ho 40 anni (veri), buona dotazione. Altezza nella media, fisico a posto. Sano, educato, pulito, discreto. L’idea di fare sesso con una coppia completamente disponibile mi intriga. Sono attivo e duraturo in modo naturale, amante di un bel culo e incurante se sul lato A ci sia una umida fichetta o un pisello (che mi piace pure succhiare). Ovviamente apprezzo anche di passare per accoglienti bocche o aperte grandi labbra. Vi invio una foto così vi fate un’idea. Spero a presto.”
Gli risposero e pochi giorni dopo nonostante non fosse del tutto convinto di cosa avrebbe trovato suonò alla loro porta. Gli aprì la signora. Già a prima vista si dimostrò splendida e vestita in piena sintonia per… l’incontro: guepiére nera che lasciava scoperta la parte superiore del seno compresi i capezzoli, calze attaccate alle bretelline, altissime scarpe con ampio decoltè e… basta.
Dopo un rapido saluto in cui apprezzò le forme della sua ospite lasciate in bella vista dai succinti indumenti, entrò nella stanza il marito, agghindato come una vera troia: reggicalze, calze a rete, scarpe con tacchi a spillo, mantellina trasparente. Anche il trucco pesante e la parrucca erano sullo stesso stile e, nel complesso, non era proprio male, anzi, sembrava un vero bocconcino!
E, visti uno vicino all’altra entrambi facevano una gran gola a Luigi che non riuscì a trattenersi dal complimentarsi per il loro modo di presentarsi e, contemporaneamente, allunò entrambe le mani, appoggiandone una sulle tette di lei per accarezzarle e stringendo con l’altra le palle di lui.
“Mhh! Diretto al bersaglio!” esclamò lui con una vocetta mielosa mentre la signora con un mugolio ed un’occhiata maliziosa fece subito capire di apprezzare quella palpatina. Senza altri convenevoli iniziò a spogliarsi, aiutato da lei che, presa subito l’iniziativa, gli si accosciò davanti infilandosi in bocca il suo cazzo dopo averlo guardato bisbigliando: “mhh. Già quasi pronto...” Anche l’uomo si abbassò, ma alle sue spalle e iniziò, con perizia, a leccargli il culo.
“Che bravo” pensò Luigi sentendo scorrere la lingua nei posti giusti e continuando a fissare gli occhi di lei che, con tutto il cazzo in bocca continuavano a cercare il suo sguardo. Quel delizioso lavoretto non durò molto perché presto la donna, una volta raggiunto il suo scopo, avendolo fatto diventare completamente duro, si staccò da lui e si alzò e, piegandosi a novanta gradi, dopo essersi appoggiata al tavolo invitò gli altri due a: “Bruno leccami il culo che poi voglio sentire quel bel bestione tutto dentro.”
Si alzò ed eseguì, inumidendo con attenzione il buco che, solo al passaggio della lingua, aveva iniziato a contrarsi. Quando ebbe finito Luigi scivolò facilmente dentro di lei, completamente.
“Bella aperta vero?” sottolineò l’altro. “Appena può è sempre col culo aperto… Vedrai i giocattoli che ho dovuto comprare… Il mio cazzo non le bastava mai…”
L’ospite iniziò una bella scopata. Gli piaceva quel culo, era umido e scivoloso, decisamente aperto ma, al tempo stesso, aderiva perfettamente al suo cazzo e gli dava un intenso piacere. Continuò con un’andatura di media velocità per una decina di minuti mentre l’altro si era seduto per terra al loro fianco e, con attenzione, gli accarezzava le palle aggiungendo un’ulteriore sensazione di piacere.
“Lo voglio un po’ anch’io” chiese Bruno alzandosi e sistemandosi a fianco della moglie a… culo aperto.
Vedendo quel sedere perfettamente depilato e così ben incorniciato dalle bretelline del reggicalze Luigi tolse il suo “stantuffo” da Gina e lo lasciò sprofondare nell’altro buchetto, anche questo decisamente viscido e scorrevole. Forse ancora più aperto dell’altro ma, quasi istantaneamente ritrovò il piacere appena lasciato e riprese a gustare la scopata, resa ancor più saporita da quanto si era messa a fare lei che, preso un cazzo di gomma, rimanendo nella stessa posizione, se lo spingeva dentro e fuori con una cadenza che la faceva mugolare di piacere forse ancor di più di quanto non avesse fatto finora.
Dopo un’altra decina di minuti si sfilò in fretta dal culo dell’uomo: “devo fermarmi subito, altrimenti vengo… E’ troppo bello… Cazzo che culi che avete!”
La reazione dei due, quasi simultanea, lo lasciò sorpreso. Immediatamente si alzarono per poi accucciarsi davanti a lui per succhiarlo, quasi contendendosi il suo pisello che continuava a passare da una bocca all’altra.
“Non così che mi fate venire… E’ presto… Aspettiamo ancora un po’...” Ma non sentirono ragione e, poco dopo, inondò la bocca di lui con il primo schizzo mentre lei, accortasi del getto lo spinse via per continuare, aiutandosi anche con la mano, e per assaggiare il resto della crema. Una volta inghiottita anche l’ultima goccia, passandosi la lingua sulle labbra, condivise la pulizia di quanto era colato l’ungo l’asta con l’uomo. E due lingue passarono ogni centimetro di inguine, testicoli e pene, raccogliendo anche la più piccola goccia di sperma o di saliva.
“Bene, proprio niente male come inizio” esclamò lei invitandolo a indicare chi dei due gli piacesse di più. Ad una salomonica risposta Bruno lo incitò a sbilanciarsi: “guardaci bene, toccaci, fai quello che vuoi… ma dicci chi ti piace di più… Così facciamo anche una piccola pausa che poi… ti facciamo morire!”
Tutti e due si misero davanti a lui, girando lentamente su se stessi e toccandosi con malizia le parti intime come per invitarlo nella scelta. Alla fine decise che: “siete spettacolari tutti e due ma lui è talmente troia che mi fa impazzire. Scelgo lui...”
“Ah! E’ così, allora ti faccio vedere io chi è più troia” e si sedette a gambe ben divaricate, lasciando in bella vista le sue grazie ai due uomini.
“Ti prego, caro, mi metti la mano dentro?”
Il marito, con la disinvoltura di chi è abituato a farlo, si sedette ai suoi piedi e con naturalezza le infilò la mano destra nella vagina facendola sparire fino al polso e, dopo una breve pausa, iniziò a farla uscire per poi spingerla nuovamente dentro mentre una mano della donna si spostò sul clitoride iniziando a “massaggiarlo”. Una bella intesa, un gioco evidentemente consueto ai due che venne sottolineato immediatamente dai mugolii di piacere di lei.
Luigi restò per un po’ in disparte a godersi lo spettacolo notando come lei continuasse a bagnarsi in modo copioso e come l’avambraccio di lui sparisse nel suo intimo fino a metà prima di riemergere. Poi si sedette al fianco della donna iniziando ad accarezzarle una coscia con una mano e a il seno con l’altra e lei per tutta risposta inclinò il viso verso di lui e iniziò a baciarlo afferrandogli il cazzo con la mano libera.
Bruno sorrise e poco dopo rilanciò: “se te la siedi sopra la riempiamo dappertutto… tu col cazzo io con la mano...”
L’idea piacque alla signora che smise subito di baciarlo, sorrise con gran malizia e replicò: “si, è già pronto...”
In pochi attimi si sistemarono e Gina, con navigata abitudine, gli si mise sopra e si impalò il culo sul suo pisello facendolo sparire tutto dentro di lei mentre Bruno le infilò nuovamente il braccio tra le grandi labbra ricominciando a scoparla in quel modo. Riprese a mugolare e a lamentarsi, facendo arrapare ancor di più i due che si godettero quel momento. Rimasero tanto in quella posizione, finché lei, spossata e dopo aver raggiunto diversi orgasmi, si lasciò letteralmente cadere a fianco di Luigi sfilandosi dal suo cazzo. Anche il marito tolse la mano e lei, stravolta, si raggomitolò stringendosi le gambe tra le braccia e con grandi respiri iniziò a riprendere fiato.
“Proprio un gran bel cazzo.” sottolineò Bruno osservando l’ospite e, senza lasciarselo sfuggire, se lo infilò tutto in gola iniziando un delizioso pompino che continuò fin che non sentì ancora una volta il seme caldo sgorgare dentro di lui.
“Certo che sei proprio una vera troia!”
“Si, una grande troia… e questo è solo l’inizio… vedrai come ti faremo scoppiare… e poi non ci conosci ancora…”
Risero tutti, stanchi, sudati ma felici e soddisfatti. Quell’incontro stava andando bene. Si stavano trovando in sintonia e il piacere la stava facendo da padrone.
Quando lei tornò dalla cucina con tre bicchieri di cola tutti la sorseggiarono mentre lei si lamentò di avere una calza smagliata e il culo che le colava e Bruno si mise subito a leccarla proprio li per… asciugarla e, per non essere da meno, Luigi iniziò a far scorrere la lingua per asciugare l’abbondante e luccicante umore che le ricopriva la patatina e le cosce. Gradì molto quelle attenzioni incoraggiando ad alta voce i suoi amanti: “siii, siii, così. Mhh. Dai! Ancora. Si, si, proprio li...”
Quando smisero il bastone di Luigi era di nuovo duro e la cosa sorprese piacevolmente entrambi che si offrirono di approfittare ancora di quel cazzuto amante.
“Aperti?” disse Bruno incrociando lo sguardo di lei che amicando si sdraiò sul letto di schiena afferrandosi le gambe con le mani e lui fece la stessa cosa al suo fianco, offrendo alle voglie di Luigi tutti i loro… buchetti.
Con soddisfatta complicità si fiondò su di lei affondandosi nella sua fichetta e quando ne fu soddisfatto si alternò ripetutamente un po’ di qua e un po’ di la, visitando tutte e tre le aperture che gli venivano offerte, finché non si sentì spossato e incapace di continuare. Così si lasciò cadere sull’uomo, rimanendo però ancora ben piantato nel suo culo: “basta, non ce la faccio più… E’ stato magnifico. Siete fantastici...”
“Tu sei fantastico, mi hai inculato da Dio! Che dici, pausa? Vuoi che facciamo noi adesso?”
Pensò che si poteva fare e, sfilato il cazzo umido e arrossato dal culo di Bruno, si sdraiò sul divano sollevando ed allargandosi a fatica le gambe e lo invitò: “è tanto che non lo prendo, me lo metti dentro un pochino?”
Marito e moglie si guardarono quasi increduli e lui rispose: “non so se ce la faccio, mi sta… lasciando.”
“Ci provo. Vediamo se ci riesco!” esclamò Gina infilandosi quel pisello che si stava sgonfiando tutto in bocca. Lo lavorò per un po’ e poi: “non è il massimo ma dovresti riuscire a incularlo anche così.”
Si sistemò tra le sue gambe e lo puntò dritto tra i peli umidi del culo.
“Non pensavo di aver voglia di prenderlo… non mi sono pulito dentro...”
“Non importa… glielo pulisco io dopo...” aggiunse lei sorridendo.
Intanto Bruno, dopo alcuni tentativi e aiutandosi con la mano riuscì a penetrarlo. Luigi emise un lieve lamento: “ah! E’ da tanto che non ne prendo uno… Mi si è ristretto il buchetto… Si, così, piano…. Lo sento… E’ dentro?”
“Si, tutto, fino alle palle, ma non mi tira del tutto...”
“Meglio, è già grosso così… mi sento aprire tutto… Va bene, va bene… muoviti...”
Iniziò con cautela per il timore di farlo uscire e, gradualmente, aumentò il ritmo man mano che lo sentiva più rigido. Poi si lasciò andare e fu una bella cavalcata.
Alla fine smise, sfinito ma soddisfatto di aver eiaculato al culmine dell’orgasmo, e gli liberò lo sfintere dalla sua presenza. Il cazzo era in forma, forse non al massimo della sua prestanza ma decisamente lungo e grosso. Come uscì lei fu rapida ad infilarlo tra le labbra e a succhiarlo con gusto e a lungo, lasciandolo ciondolare fuori dalle labbra solo quanto aveva perso ogni consistenza.
“Pulito, adesso è perfettamente pulito!”
Lui si chinò e la baciò dolcemente sulle labbra come a confermare la loro splendida intesa.
Ormai si era fatto tardi e dopo aver bevuto ancora qualcosa in cucina Luigi si rivestì.
Tutti si dissero soddisfatti di quel lungo pomeriggio di sesso e si mostrarono vogliosi di ripetersi in un nuovo incontro che avrebbero concordato
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