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Gay & Bisex

DUE CAMIONISTI SONO MEGLIO DI UNO


di RedTales
24.09.2023    |    15.400    |    18 9.4
"Mi accarezzano, come per valutare il mio corpo, e quindi mi spingono sulla panca dietro i sedili e mi fanno sedere..."
A volte, quando non le cerchi, le “avventure” cercano proprio te. Mi è capitato proprio ieri sera. Era stata una giornata pesante e stavo rientrando a casa. Prima di uscire dall’autostrada, vista l’ora, mi è venuta voglia di uno di quei panini che si trovano negli autogrill. Così avrei evitato anche di preparare qualcosa per cena e avrei potuto passare una serata tranquilla.

Entro, sono quasi le dieci di sera e c’è poca gente. Prendo il vassoio e trovo un posto nella zona ristorante. Nel tavolo difronte al mio ci sono due rudi camionisti, almeno lo credo, in canottiera, pantaloncini ed infradito. Barba di due giorni, capelli arruffati… insomma due maschi davvero appetibili. Probabilmente sulla cinquantina, forse meno. Ovviamente li guardo fingendo indifferenza ma, in realtà, li trovo davvero interessanti anche se non ho proprio voglia di sesso perché sono davvero stanco. Finiscono prima di me e si alzano per uscire portando i vassoi nel carrellino che si trova vicino al mio tavolo. Non mi curo più di tanto della cosa ma non posso non notare che il primo, una volta rimasto a mani libere, mentre si ferma ad aspettare l’altro, inizia a palpeggiarsi il pacco fissandomi.
Mi sembra impossibile che possa essere un segnale di… disponibilità ma, nel dubbio, mi passo la lingua sulle labbra. Lui dice qualcosa che non sento all’altro che, girandosi nella mia direzione, si accarezza pure lui proprio lì. Ho la certezza che sono interessati a me e li seguo con lo sguardo mentre indugiano andando verso l’uscita. Arrivati davanti alla porta si girano ancora verso di me e, a quel punto, decido immediatamente di seguirli. Improvvisamente mi sembra una meravigliosa occasione e, anche se sono stanco, mi sento invaso da una grande voglia. Li raggiungo all’esterno. Sono fermi, come se mi stessero aspettando, e li sento parlare: sono sicuramente dell’est Europa. Mi guardano e, senza dire altro, si dirigono verso il parcheggio posteriore. Li seguo. Raggiunta la zona più tranquilla dove inizia la lunga fila di camion fermi per la notte, uno si ferma e, dopo essersi girato nella mia direzione, si infila una mano dentro i pantaloncini e mi dice qualcosa. Sorrido, mi avvicino a lui e allungo la mano per accarezzargli il pacco. Mi parla ancora e gli rispondo che non capisco.
“Scopare?” è quanto dice in un incerto italiano. Faccio di sì con la testa. Lui indica con la mano anche l’altro, come per farmi capire se va bene se sono in due. Annuisco ancora e mi fanno il gesto di seguirli. Raggiungiamo un bestione parcheggiato poco lontano. Il primo sale. Lo seguo e, mentre mi arrampico nella cabina, il suo socio mi palpa con decisione il culo. Lancio un urletto come per dire che gradisco…
Una volta entrati chiude la porta e mi fa capire a gesti che mi vuole nudo. Ci metto poco a spogliarmi. Spero di andargli bene. Penso che, anche se trasandati, sono due uomini sicuramente interessanti mentre io ho tutti i miei anni…
Per fortuna gradiscono molto trovarmi tutto depilato e, tirate le tendine per aumentare la privacy si abbassano quasi all’unisono pantaloncini e slip offrendomi i loro cazzi. Nella cabina è piuttosto buio ma riesco ugualmente a vedere quanto mi stanno regalando. Mi accarezzano, come per valutare il mio corpo, e quindi mi spingono sulla panca dietro i sedili e mi fanno sedere. Mi ritrovo i loro uccelli davanti al viso e, alternando mani e bocca, inizio a darmi da fare. Tutto è semplice e spontaneo. Loro hanno voglia di darmi il cazzo ed io sono ben felice di sentirli tra le labbra e stretti tra le dita. Mi sento felice ed eccitato per quella meravigliosa sorpresa assolutamente insperata. La stanchezza è sparita ed ho solo voglia di gustare i loro sessi. Mi accorgo subito che entrambi non sono profumati, anzi l’odore del maschio che emanano si sovrappone a quello del sudore. È forte ma è deliziosamente eccitante. La dotazione non è particolarmente imponente ma diventano quasi subito duri e… pronti all’uso. Lecco, tocco, succhio, accarezzo e apprezzo quanto mi stanno offrendo e me lo gusto con tanta soddisfazione. Loro me lo lasciano fare. Quando si sentono pronti mi fanno alzare e, sempre con dei gesti, mi fanno capire che mi devo mettere in ginocchio sulla cuccetta in modo da poter offrire loro il culo sistemato alla giusta altezza. Non faccio in tempo a chiedere un condom che vedo uno dei due che lo sta già calzando. Gli faccio ok con il pollice mentre l’altro si siede a gambe larghe davanti a me appoggiandosi alla parete della cabina. Si è sfilato tutto e il cazzo, duro e dritto, punta verso di me. Capisco che devo abbassare la testa per prenderlo in bocca. Subito dopo l’altro mi afferra le chiappe e un attimo dopo lo sento entrare. Sono bello largo e probabilmente umido per il sudore perché mi prende senza esitazione al primo colpo e si mette a “macinare”. Inutile dire che, piegato in quella posizione, lo sento molto bene. Inoltre non mi serve nemmeno muovermi per spompinare l’altro perché, con le spinte che mi da, la pompa sta riuscendo benissimo. Il cazzo entra ed esce dalla bocca perfettamente, senza affondarsi troppo e senza il rischio di uscire. Purtroppo fa caldissimo e mi accorgo che tutti e tre siamo sudatissimi.
Quello dietro ci dà e ci dà, facendomi traballare al punto che devo puntare le mani per non cadere in avanti. Prosegue senza soste per una buona manciata di minuti. Insomma, una bella scopata. Niente di speciale ma di quelle che vorresti sentir durare a lungo perché ti stimolano dappertutto, ti solleticano nei punti giusti e ti fanno vibrare preparando la strada all’orgasmo anale. Purtroppo non dura molto ma mi piace ugualmente parecchio. Arriva forse un po’ troppo presto ma lo sento godere alla grande. Per lui è andata benissimo! Ovviamente a me resta l’insoddisfazione per il gusto provato che si interrompe bruscamente e troppo presto. Peccato. Ma in tanti anni mi ci sono abituato. Altroché se ci sono abituato. Sono sicuramente tante di più le volte in cui ho soddisfatto le voglie degli altri piuttosto che le mie. Ma è così che va la vita ed ormai non ci faccio più caso, prendo quello che viene e so accontentarmi del bicchiere… mezzo pieno.
Esce e, tolto il sacchettino, me lo mette davanti alla faccia , come per mostrarmi quanto ha prodotto. Il tempo di vederlo e, con un po’ di fatica, viste gli spazi ridotti, mi ritrovo, sempre nella stessa posizione, con l’altro camionista che si è alzato, mi è venuto dietro e si è ben piazzato dentro. Mi sembra di sentirlo meglio dell’altro e sono contento. Questo scopa con più forza. I colpi, forse meno ritmati, sono decisamente più decisi. Fa sbattere il suo corpo contro il mio e i suoni rimbombano nell’abitacolo. Dice qualcosa e mi allunga dei sonori sculaccioni che mi fanno lanciare degli urletti. È molto più resistente del primo ed è davvero bello. Purtroppo è abbastanza rapido pure lui e, quando viene, grugnisce e mi strizza la pancia con tutte e due le mani.. Ansimo e grido anch’io cercando di unirmi ai suoi versi. Mi piace proprio. È davvero una bella scopata. Come finisce esce ed io, rapidissimo, mi giro, mi siedo e mi impossesso del suo cazzo sfilando il preservativo e ficcandomi in bocca il cannolo sgocciolante. Ho proprio voglia di averlo ancora in bocca. Il sapore della crema è acre e… plasticoso. Succhio e inghiotto sperma e saliva finché me lo lascia fare. Poco dopo mi fanno capire che è finita e che devo andare. Mi rivesto, ci salutiamo e scendo.
Raggiungo i bagni per sciacquarmi la faccia e sistemarmi al meglio i vestiti e quindi, dopo essere rientrato nel bar per bere un caffè, mi dirigo alla macchina e ritorno a casa davvero felice per aver trovato, in modo assolutamente insperato ma soprattutto non voluto, una doppia scopata. È stata un po’ frettolosa e non mi ha portato ad un orgasmo completo ma sicuramente mi ha soddisfatto. Che dire, passano gli anni ma mi ritrovo sempre il culo pieno… Quando mi rimetto al volante mi ritorna tutta la stanchezza e non vedo l’ora di rientrare a casa per buttarmi a letto… da solo, anche se il cazzo mi fa sentire un pizzicorio come per dirmi: “dopo me la fai una sega?”
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