Racconti Erotici > Gay & Bisex > ...E RICEVETTI UNA GROSSA E PROFONDA EDUCAZIONE ANALE
Gay & Bisex

...E RICEVETTI UNA GROSSA E PROFONDA EDUCAZIONE ANALE


di RedTales
06.11.2023    |    12.431    |    19 9.4
"” Augusto si afferra il cazzo ormai sgonfio ma sempre notevolmente grosso e lo agita proprio per farmi notare quanto sia ragguardevole..."
Nella primavera del 1984 per tre mesi frequentai un uomo molto più grande di me. Aveva quarantun anni, quasi il doppio dei miei. Era sposato ma, poiché la moglie lavorava fino a sera, spesso mi faceva andare da lui nel tardo pomeriggio. Era alto e grosso, decisamente sovrappeso ed era un vero porco, almeno per quei tempi. In quei tre mesi mi insegnò tante cose, scopandomi alla grande e, pur essendo già parecchio “esperto” ed aperto, sicuramente la sua frequentazione contribuì a farmi spalancare ancora di più, in tutti i sensi... Ora di quell’uomo ho solo un bel ricordo ma rileggendo il diario mi accorgo che i nostri incontri sono stati quasi sempre piuttosto… dolorosi. Quel dolore frammisto a piacere che, almeno per me, ti fa davvero “sballare”. Col tempo il dolore è scomparso ed ora rimane solo il piacere per quei momenti quasi solo fugaci nei quali mi ha fatto assaporare la sua possente mazza.
Racconto qui uno di questi incontri, quello più ricco di dettagli e di dialoghi che ripropongo quasi identici a come li avevo scritti allora. Così mi riesce più semplice immergermi nella storia e ritornare con la memoria a quei bei tempi.

Maggio 1984.
“Una telefonata per te. È sempre quell’uomo, Augusto. Fai veloce! Non tenermi la linea bloccata.”
Il proprietario del negozio in cui avevo trovato un lavoretto part time per alcuni mesi mi passò la cornetta.
“Pronto?”
“Hai voglia?”
Mi guardo intorno per vedere se c’è qualcuno ma sono solo, il padrone si era già allontanato e così mi appoggio al muro per poter osservare se si avvicini qualcuno e rispondo:
“Tanta.”
“E cosa vuoi che ti faccia?”
“Di tutto.”
“Lo vuoi?”
“Sì!”
“E tu cosa mi fai?”
“Tutto quello che vuoi.”
“E ti sei tolto i peli?”
“Sì, tutti.”
“Mi piace senza peli.”
“Lo so, per questo li ho tolti.”
“Anche sotto le ascelle?”
“Sì, dappertutto.”
“E in culo lo vuole prendere?”
“Sì.”
“Tutto dentro fino alle palle?”
“Sì.”
“Lo vuoi anche se ti rompo il culo?”
“Sì, sì.”
“E dove vuoi che ti sborri?”
“Dove vuoi tu.”
“In culo?”
“Sì.”
“Allora la prima in culo e la seconda in fondo in gola.”
“Sì.”
“E adesso dove sei?”
“Dietro il banco.”
“A che ora finisci?”
“Alle sei.”
“Allora dopo vieni qui. Ho voglia.”
“Sì, vengo appena finisco.”
“Ho voglia di vederti il culo.”
“Sì.”
“Tu hai voglia di vedere il mio cazzo?”
“Sì.”
“Toccati il cazzo.”
“Ma qui mi vedono.”
“Girati e metti la mano dentro i pantaloni. Solo un momento.”
“Va bene, lo faccio.”
Ovviamente non ci provo neanche ma faccio finta: “messa.”
“Dentro le mutande?”
“Sì.”
“Com’è?”
“Piccolo.”
“La punta è bagnata?”
“No.”
“Non sei eccitato?”
“Dai! Sono qui dietro il banco e c’è gente in negozio…”
“Sì, sì, va bene.”
A che ora riesci a venire?”
“Sei e venti più o meno.”
“Va bene, ti aspetto.”
“Sì.”
“Aspetta, dopo ti piace se ti piscio?”
“Sì, tanto ma adesso devo tornare di la.”
“Va bene, ho proprio voglia.”
“Anch’io.”
“Va bene, a dopo. Ciao.”
“Ciao.”

Augusto mi apre la porta già nudo.
“Hai fatto tardi.”
“Scusa, c’era traffico.”
“Però tra mezz’ora arriva mia moglie.”
“Così presto?”
“Mi ha chiamato poco fa. Oggi la fanno finire prima. Mi ha chiesto anche di apparecchiare. Dai spogliati, ho voglia. Vedi, è già duro.”
Ci metto un attimo a togliermi tutto.
“Vuoi che mi dia una lavata? Sono fuori casa da stamattina.”
“No, non c’è tempo. Voglio il culo. È mezz’ora che me lo tiro.”
“Dove mi metto?”
“Qui, sul tavolo. Giù, appoggia giù la schiena. Sai che così mi piace.”
Mi siedo sul bordo del tavolo e poi mi stendo. Augusto mi afferra le caviglie e le solleva mettendosele sulle spalle, quindi sputa alcune volte sul pene e sul palmo della mano per poi lubrificarmi il culo e quindi, dopo essersi appoggiato con la punta proprio sulla scura apertura, forza la spinta e in un attimo sprofonda dentro con la cappella.
“Ahh!”
“Male?”
“Sì!”
“Tanto?”
“Ah! Sì, come sempre. Ah! Aspetta, fai piano.”
“Non c’è tempo. Lo vuoi il cazzo?”
“Sì… ma…”
“Dai, adesso ti passa, lo sai.”
A quel punto inizia a muoversi per spingerlo più in fondo. Al principio lentamente ma poi con sempre maggior fretta, continuando lentamente ad avanzare sempre di più dentro di me.
“Ah! Piano, mi fa male.”
“Aspetta, adesso te lo faccio passare.”
Mi afferra con la mano il pene che è già duro e dritto ed inizia a masturbarmi cercando di seguire lo stesso ritmo delle spinte.
Continuo a gemere ma smetto di protestare.
Quel giorno Augusto, forse per il poco tempo, sembra una furia e prende a martellarmi con dei colpi fortissimi che fanno perfino muovere il tavolo mentre gli schiocchi dei nostri corpi che sbattono l’uno contro l’altro continuano a rimbombare nella stanza.
“Aspetta, aspetta, mi fa male. Fermati.
“Dai! Non voglio perdere il ritmo. Mi piace. Cazzo se mi piace. Dai! Dai che ti piace. Te lo sto menando e ce l’hai duro…”
“Si, ma vai troppo in fondo. Mi fa male dentro.”
“Dai, cazzo! Ancora un po’ e ti riempio. Dai che sborri anche tu.”
Continuo a lamentarmi, gridando in modo soffocato ormai in preda al piacere ma anche al dolore e mi sembra di esplodere. In quel momento vorrei che tutto si fermasse ma, contemporaneamente, sento forte il desiderio di sborrare e di farmi riempire il culo. Ansimo, mugolo, lancio urletti strozzati, mi morsico le labbra, provo anche a tenere a distanza il suo corpo frapponendo una mano tra i nostri corpi ma nulla può opporsi alla sua mole che mi supera in peso, altezza e… voglia.
Mi sembra di sentir scoppiare il culo dall’interno, proprio sul fondo, dove si appoggia la grossa cappella. La sensazione è quella di un continuo sbattere contro l’intestino, nel punto in cui si restringe, ed ogni urto è doloroso ma, al tempo stesso quella grossa massa di carne che entra ed esce mi fa sbavare dal piacere. La mano destra di Augusto continua a masturbarmi scappellandomi con tanta forza da farmi sentire il frenulo quasi strapparsi mentre la sinistra mi stringe la gamba contro il suo corpo per potersi affondare completamente in me. Ormai senza fiato, sommerso da quelle sensazioni che sfiorano la somma del piacere e dalla profondità del dolore, fatico a contenermi. La lingua continua a scorrere sulle labbra, rivoli di saliva scendono dagli angoli delle labbra, sordi rantolii di piacere frammisto a dolore mi si fermarono in gola fin quando, ormai al culmine dell’eccitazione, mi sciolgo in un rauco urlo accompagnato da diversi schizzi che mi zampillarono sulla pancia.
Augusto, continua a masturbarmi, accelerando le spinte e, poco dopo, con degli ultimi colpi impressionanti, corona pure lui il suo godimento riempiendomi il culo.
Rauchi suoni gutturali accompagnano il raggiungimento della meta e, dopo alcuni ultimi movimenti sincopati, si ferma. Il cazzo però rimane sprofondato completamente dentro di me e lui sembra, con lentissimi movimenti, assorbire anche l’ultima goccia del piacere che la mia fessura, che sentivo smodatamente slargata, riesce a dargli.
Ancora alcuni istanti e poi tutte e due le mani lasciano la presa e, poco dopo, anche il grosso batacchio si ritira lasciando trapelare, al centro del mio candido culetto, un’ enorme apertura pulsante.
“Cazzo! Ti ho aperto come una scatola di fagioli. Dovresti vedere come hai il culo.”
“Mh! Lo sento. Mh! Che bello. Sto godendo ancora. Mi sembra di averlo ancora dentro. Cazzo che bello! Ma cosa mi fai tu?”
“Ti do quello che vuoi. Ti do il cazzo. Ti piace il mio cazzo?”
“Tanto.”
“Bene. Adesso tirati su e vestiti. Muoviti che Gloria arriva tra poco.”
“Si, sì…”
“Cazzo, guarda come sgoccioli. Aspetta, aspetta. Tieni, asciugati. Aspetta che pulisco per terra.”
“Mi hai riempito.”
“Lo sai, quando non lo faccio per qualche giorno poi sono pieno. Ti è piaciuto? Hai sentito quanta sborra ti ho sparato dentro?”
“Sì! Tanta.”
“Aspetta, aspetta, vieni in bagno. Voglio anche pisciarti.”
Mh! Vuoi proprio farlo?”
“Sì.”

Ci spostiamo nel bagno.
“Mettiti dentro la vasca. Sì, così. Giù bene. Gira la testa. Sì, così. Apri bene la bocca. Ecco.”
Un caldo e sottile fiotto inizia a spargersi sul mio viso prima di centrare le labbra per proseguire cercando di non spostarsi da li. È una minzione lunga che mi bagna quasi dappertutto. Mi ritrovo così con i capelli inzuppati, il viso sgocciolante ma anche il petto e la schiena ricevono la loro parte.
Alla fine Augusto mi ricorda di non uscire: “aspetta dentro. Non vorrai sgocciolare dappertutto. Hai vista quanta ne ho fatta?”
“Sì, tanta tanta. Ti scappava proprio.”
“Sai quale è il trucco? Bere, bere tanto prima e poi tenerla. E dopo una scopata viene che è un piacere farla. E farla in bocca a te è ancora più bello. Mi piace. Ti piace?”
“Sì. Calda. Ha sempre un sapore strano e poi ti finisce dappertutto con il getto che fai.”
“E la bevi? La bevi vero?”
“Sì, tutta quella che posso. Va giù da sola.”
“Bene, bene. Tieni, tieni un po’ di carta, asciugati che siamo già tardi.”
Cerco di passarmi la carta dappertutto e, finiti di asciugare anche i piedi, esco dalla vasca per tornare in sala. Trovo Augusto intento a sistemare il tavolo e a controllare che non ci siano altre gocce di crema.
“Dai, vestiti, devi andare. Domani lavoro, forse giovedì ti chiamo. A che ora finisci giovedì?”
“Sempre alle sei. Questa settimana finisco sempre alle sei.”
“Bene, se sono libero va bene. Gloria finisce alle otto e prima delle nove non c’è: abbiamo più di due ore. Voglio farne due.”
“Sì, due. Voglio sentirti tutto.”
“Come sta il culetto?”
“Mi fa ancora un po’ male. Quando vai così dentro mi fa sempre male, lo sai.”
“Sì, sì, però poi ti passa. Aspetta, fammi vere. Si è già stretto?”
Mi piego a novanta ed Augusto mi spalanca le chiappe.
“Sì, sì, chiuso. È tutto chiuso. Sembra che non ci possa entrare neanche un mignolino. Invece prima c’era dentro questa mazza.”
Augusto si afferra il cazzo ormai sgonfio ma sempre notevolmente grosso e lo agita proprio per farmi notare quanto sia ragguardevole.
“Va bene, va bene. Dagli un bacino e vestiti.”
Mi abbasso e inizio a leccarlo.
“Sì, così. Bravo. Adesso una succhiatina e poi scappa via.”
Piego la testa per non usare le mani e lascio che quel salsicciotto si infili dentro, lo stringo tra le labbra e lo risucchio tutto dentro, quindi lo aspiro il più a fondo possibile per qualche manciata di secondi ritrovando il deciso sapore dello sperma ed infine lo lascio uscire guardandolo cadere in giù.
“Vai, vai, adesso devi andare.”
Mi rivesto continuando a guardare il mio uomo che, ancora nudo, continua ad osservarmi e quindi me ne vado.
Arrivato a casa mi chiedono come mai anche quel giorno sono arrivato così tardi e mi invento una scusa...

Andai a casa di Augusto per tre mesi, due o tre volte alla settimana. Scopare con lui fu sempre piacevole per l’impeto e la forza che ci metteva ogni volta. Con il senno di poi posso aggiungere che seppe miscelare in modo esplosivo il piacere e la sofferenza per creare un risultato che allora mi lasciava davvero senza fiato. Forse avrei voluto che fosse un po’ più… delicato, ma nel diario non trovo traccia di particolari lamentele da parte mia se non la puntuale annotazione che riusciva quasi sempre a farmi un po’ male. Rileggendo gli appunti dei vari incontri noto anche che non si prodigò nella ricerca di posizioni particolari, accontentandosi di farlo nelle classiche posizioni… canoniche: quella descritta o facendomi mettere in piedi appoggiato al muro, oppure quasi capovolto sul divano, ma anche alla pecorina sul tavolino della sala... Fu lui a voler smettere di vedermi perché sua moglie iniziò a sospettare qualcosa e, forse, perché si era stancato di me… Io da lui ci sarei tornato per chissà quante altre volte.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.4
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per ...E RICEVETTI UNA GROSSA E PROFONDA EDUCAZIONE ANALE:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni