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UN GIOVANE "BADANTE"... PARTICOLARE


di RedTales
16.08.2017    |    24.742    |    6 9.5
"” Ci mise un attimo a sciogliere il fiocco e a sfilarsi il nastro che passava dietro la testa e gli si mise accanto..."
Il signor Wang era li con lui ed entrò per mostrare a Roberto il nuovo “badante” anche se, ormai, quelli che gli portava erano perfetti.
Chiese se l’ora andava bene e se poteva entrare: “vieni, vieni. Le signore delle pulizie sono andate via da poco, adesso ho la casa libera.”
Non si perse in chiacchiere come le prime volte e gli indicò Liang che se ne stava un passo indietro.
“Non è giovanissimo ma è piccolo come ti piace, sorride sempre, parla benissimo l’italiano ed è molto disponibile...”
Effettivamente non aveva mai smesso di sorridere da quando era entrato e, probabilmente, arrivava a fatica a superare il metro e mezzo. Ma era ben proporzionato.
A lui sembrava molto giovane, ma non aveva mai saputo dare con precisione l’età alle persone, così chiese: “quanti anni ha?”
“Ventitré ma è molto bello!”
Gli sembrò che cercasse quasi di giustificare la sua età, ritenendola forse troppo alta...
“Liang fai vedere al signore come sei...” e, con dei gesti delle mani, gli indicò di abbassarsi i pantaloni.
Eseguì prontamente, calandoli fino alle caviglie mentre l’uomo lo invitò a salire in piedi su una sedia.
“Vedi, senza peli” e, tirandogli giù il mini slip, “dappertutto, proprio come tu vuoi e questo è anche di più… guarda” e, dopo averlo fatto girare prendendolo per un braccio, gli allargò le chiappe con le mani facendo notare come il buchetto fosse chiuso: “lui è vergine. Mai preso cazzo in culo. Lui meglio ancora degli altri… so che questo a te non interessa, ma è cosa buona questa”
Roberto gli sollevò anche la maglietta e restò proprio contento dal suo fisico.
Era proprio minuto, magro, gambe e braccia lunghe, pisello piccolino, totalmente depilato, bel taglio di capelli a caschetto. Si, gli piaceva..
“Si, sembra andar bene.” e poi, rivolgendosi al ragazzo: “sei contento di essere qui e di restare con me?”
“Si, si signore. Io molto contento di stare con lei.”
“Va bene. Torna domani pomeriggio e ti dico se mi sono trovato bene, così se è tutto a posto lo puoi
accompagnare dal commercialista per l’assunzione. Rivestiti...”
Appena Wong se ne fu andato gli fece prendere il trolley e gli mostrò subito la sua camera, ampia, spaziosa, ben arredata: “questa è la tua stanza, ci puoi stare quando non ho bisogno di te o nelle mattinate libere. Per dormire, mi sa che dormirai di più nel lettone con me...” e gli ripeté esattamente quali sarebbero stati i suoi compiti: “principalmente mi devi fare compagnia e poi devi ubbidire ad ogni mia richiesta. Mi capisci vero?
“Certo, certo signore, io capisco bene italiano.”
“Bene. Quindi, ti dicevo che sei qui per essere a mia disposizione. Wong credo ti abbia già informato un po’ su tutto.”
“Si, signore, mi è stato detto cosa dovrò fare.”
“E ti va bene?”
“Oh… si signore...”
“Però smettila con questo signore, sono Roberto. Per te sono solo Roberto, va bene?”
“Si signor… si Roberto, come vuole.”
“Bene! Però dammi del tu.”
Infine, guardandolo negli occhi, gli ripeté nuovamente quello che avrebbe dovuto fare: “in questa casa tu dovrai fare sesso con me. Mi dovrai leccare il cazzo, le palle, il culo, il corpo. Ogni volta che ne ho voglia. Ti è chiaro questo?”
Fece di si con la testa.
“Ancora una cosa. Io ho settant’anni, anche se me li porto bene, te la senti di fare sesso con me? Sai, non voglio forzare nessuno. Se non ti va chiacchieriamo un po’, andiamo a cena fuori e domani, quando viene Wong, te ne vai...”
Sempre sorridendo lo fissò con i suoi occhioni neri e: “no, no, so bene di lei. Mi ha detto Wong… Sono contento di essere qui. Ho scelto io di venire...”
Roberto a questo punto tirò fuori dall’armadio un grembiulino da cameriera e una cuffietta per i capelli e li appoggiò sul letto: “indossalo, in casa starai sempre con questo addosso, a parte le tre mattine in cui vengono le signore a fare pulizia. Li resti vestito come vuoi o esci. Quelle tre mattine sono le tue mezze giornate libere. Hai capito?”
Disse ancora di si e cominciò a spogliarsi.
“Per adesso resti scalzo, tanto la casa è pulitissima, poi vedremo di prender anche delle scarpette giuste...”
In un attimo fu nudo e quindi indossò il grembiule. Davanti gli copriva parte del petto e i genitali e si fermava poco sotto questi. Dietro aveva solo un fiocco che ricadeva nella fessura dei glutei. La cuffietta non riuscì a metterla e così Roberto gli mostrò come fare,
A quel punto lo osservò per bene. Si, gli piaceva. La cuffietta contornava bene i capelli, le braccia nude erano lunghe e magre come pure le gambe che svettavano da sotto quella specie di gonnellino.
E poi gli piaceva assai che non ci fosse quel bozzo proprio li davanti. Infatti il suo pene e i testicoli erano così minuti che, a differenza di altri, non si notavano e il grembiulino cadeva dritto.
“Si, vai bene e ti sta bene. Vieni, ho proprio voglia di vedere cosa sai fare.”
Raggiunse la camera e si fermò vicino al letto.
“Spogliami. Piano piano… e mentre lo fai mi accarezzi e come mi togli i vestiti inizi a leccarmi dappertutto… Comincia con la camicia.
Si accorse subito che con il suo metro e novanta era troppo alto per quel ragazzetto e si sedette per facilitargli il compito.
Liang sbottonò la camicia e iniziò subito ad accarezzargli il petto villoso, piegandosi poi per poterlo leccare. Appoggiò la lingua sulla fossetta sotto la gola e cominciò a passarla a destra e a sinistra per poi circumnavigare le larghe areole e concentrarsi sui capezzoli, alternandosi tra tutti e due. Le mani, dopo aver tolto la camicia, continuavano ad accarezzare le braccia, la schiena e la pancia.
“Sei bravo, mi piace!|”
I capezzoli erano diventati duri e provava una gran bella sensazione. Si lasciò cadere di schiena sul materasso e lo invitò a sfilargli scarpe, calze, pantaloni e mutande.
Appena i piedi furono liberi il ragazzetto parti dalla caviglia e la leccò tutta per poi infilarsi negli spazi tra le singole dita. Provò un brivido. Era proprio bravo e dedicò un tempo giusto prima di sollevarsi, sbottonare i calzoni e delicatamente tirarli verso di lui. L’uomo lo aiutò facendo un po’ di ponte. Adesso anche le gambe pelose erano nude e Liang ripartì dal collo del piede per risalire, assai lentamente, fino all’inguine. Non tralasciò alcun centimetro, passando e ripassando la lingua dappertutto e accompagnando la lunga leccata con misurate e attente carezze. Ormai la bocca era vicinissima al pene e Roberto ritenne di informarlo: “non ti preoccupare se non mi tira. Non mi tira quasi mai. Ma sei bravissimo, mi piace tanto quello che fai. E’ proprio così che mi piace! Bravo!”
Liang non si fermò ad ascoltarlo, continuando a leccargli il cazzo che era ancora sotto gli slip. Insistette fino a bagnare completamente l’indumento di saliva e, scivolando ai lati della coscia. cercò di intrufolarsi dentro lo slip fin che non decise di toglierlo. Adesso il grosso pene molliccio, contornato da altrettanto grosse palle immerse nella folta peluria si mostrava in tutta la sua impotenza.
“Da qualche anno non mi tira più bene, anzi… a volte non mi tira proprio. Però mi piace ugualmente e schizzo anche… Però ci vuole tanta pazienza… Con le donne ho visto che non si combina più e così adesso sono passato ai maschietti...”
Il ragazzo si fermò per un istante, alzò la testa per guardarlo, gli sorrise e aggiunse con un filo di voce: “io ti faccio impazzire di piacere. Vedrai che ti tira. Io bravo a fartelo tirare e poi quando è duro me lo metti anche in culo...”
“Si, si, magari ce la facessi… Per adesso mi basta godere con la mano e la bocca...”
Liang ripartì e ripercorse tutto il corpo fino ad arrivare nuovamente sul cazzo. Adesso si era messo in ginocchio al suo fianco e lui gli chiese di girarsi perché voleva guardargli il culo che, appena fu alla portata delle sue mani, iniziò pure a palpeggiare. Era proprio bello, perfettamente tondo, sporgente, sodo, completamente chiaro, anche intorno al buchetto. Ci infilò l’indice dentro notando quanto fosse stretto. Se non ci fossero state quelle due palline chiunque lo avrebbe scambiato per il fondoschiena di una bella donna, pensò
“Ma davvero non ti hanno mai scopato?”
“No, mai nessuno scopato in mio culo.”
“E com’è che sei così bravo se nessuno ti ha scopato?”
“Io restato per alcuni anni da ricca signora. Lei voleva solo che io la leccassi. Dappertutto fino a farla godere tanto. Io cominciato con signora e adesso tu sei il secondo.”
“E la leccavi dappertutto?”
“Si leccavo tutto e dovevo anche toccare dappertutto. Lei voleva anche lunghi baci in bocca con lingua ma dovevo mettere sempre la lingua anche anche in sua fica e in suo culo.”
“Dai, fammi vedere come sai baciare.”
Il ragazzo si rigirò e le loro labbra si unirono per alcune decine di minuti mentre le lingue iniziarono a rincorrersi dappertutto.
“Bravo, sei proprio bravo. Adesso torna sul cazzo. Sai che mi sta venendo sempre più voglia. Però girati, voglio vederti il culo.”
Riprese a dedicarsi al suo basso ventre con una perizia incredibile. La lingua scivolava tra i peli spostandosi da un testicolo all’altro per risalire l’asta, indugiare sul frenulo e ridiscendere sul pube continuando a salire fino all’ombelico. Le mani non smettevano mai di accarezzarlo proprio nei posti giusti, tanto che il suo membro sembrò gradire quel delicato ma eccitante trattamento e iniziò ad allungarsi, trovandosi perfettamente accolto e coccolato tra le sue labbra che sapevano succhiare in modo divino mentre la lingua aiutava ed aumentava la sua eccitazione.
Lui intanto, con quel culettoo davanti al viso, non faceva che spostare lo sguardo dalla bocca al culo mentre con le mani si godeva quel sedere così invitante.
Quando il pompino cominciò a diventare più mirato ed insistente, pur se gli sembrò incredibile, non poté non accorgersi che il suo salsicciotto si stava indurendo mano a mano che continuava ad entrare e uscire dalle labbra, grazie anche a quelle potenti aspirazioni che seguivano ogni movimento.
Avrebbe voluto commentare ma non disse nulla per paura di vederlo… calare e restò fermo a godersi tutto quel piacere. E Liang continuò a lungo, senza smettere, facendo scorrere il pisello completamente in bocca fino a farlo sparire per poi farlo uscire quasi fino all’ultimo centimetro. E, dopo una mezz’ora di quell’instancabile movimento Roberto era arrivato al traguardo e continuando ad accarezzargli il culo si liberò di tutto quello che era riuscito a produrre.
Il cinesino non rallentò minimamente e non sembrò sorpreso e continuò ancora, succhiando e aspirando come per non far andar persa nemmeno una goccia e perfino incurante di quanto si stava contorcendo l’uomo.
“Basta, basta. Fermati. Hai fatto anche troppo. Un orgasmo così non lo facevo da tanto!”
E allungando le mai sul pene, si rallegrò che, anche se non di marmo, era decisamente duretto.
“Sei bravissimo… Ma non avevi detto che eri stato solo con la signora?”
“Si, solo con la signora, ma quando tu hai chiesto a Wang un ragazzo io in quel momento ero stato mandato via dalla signora e Wang sapendo cosa ti piace ha pensato che io potevo andar bene. Dovevo solo imparare a leccare e succhiare anche i cazzi e così lui per dieci giorni mi ha preso in casa da lui e mi ha insegnato tutto questo.”
“E bravo Wang!”
“Si, però, ti prego, non dire a lui che io ti ho detto...”
“No, no, va bene...”
“Ma il culetto?”
“No, no, il culo non è mai stato usato. Wang ha detto che avrei dovuto imparare a prenderlo anche in culo ma ha anche detto che se uno ha il culo vergine è buona cosa e un culo così vale di più...”
Rise e anche Liang si mise a ridere.
Ormai si era fatta quasi sera. Avevano fatto sesso per tutto il pomeriggio e il ragazzo sembrava freschissimo, come se non avesse fatto tutto quello che aveva appena terminato di eseguire.
“Dai, è tardi e mi è venuta fame, andiamo a mangiare qualcosa. Facciamo una doccetta veloce e usciamo.”
Lo condusse in bagno, quello grande, gli fece togliere il grembiulino e poi si fece insaponare e spugnare dal suo nuovo ragazzo.
Non molto dopo erano pronti.
“Ho visto che hai pochi vestiti, domani andiamo a comprarne...”
“Quindi mi tiene Signore?”
“Certo che ti tengo! E dove lo trovo uno come te! Però se non la finisci con il signore...” e rise.
Lo condusse in un ristorante che conosceva e passarono una bella serata in cui parlarono di molte frivolezze, proprio per non cadere nel personale.
Liang fu molto contento di andare fuori a cena e gli confidò che in tutti i cinque anni in cui era stato con la signora non lo aveva mai fatto.
“Sai, un giorno mi racconterai un po’ di questa signora… com’era… cosa facevate… comincio ad essere curioso. Magari mi dici anche cosa ti ha insegnato a fare Wang… sai, sono proprio curioso...”
Ma non insistette, sapeva che, un po’ alla volta, tutte le sue curiosità su questo ragazzo sarebbero state soddisfatte.
Rientrarono e Roberto lo mandò subito in camera sua a… vestirsi.
Quando ritornò con il suo grembiulino trovò l’uomo, già nudo, sdraiato a letto.
“Spogliati e vieni qui vicino...”
Ci mise un attimo a sciogliere il fiocco e a sfilarsi il nastro che passava dietro la testa e gli si mise accanto.
“Prima di dormire mi lecchi un pochino il culo.”
Si girò a pancia in giù e cominciò a godersi la sua lingua e le sue mani che lo coccolavano e… si addormentò felice
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