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Gay & Bisex

DAI, SPACCAMI IL CULO!


di RedTales
13.09.2015    |    44.964    |    7 9.6
"In pochi minuti l'attrezzo era pronto..."
Giulio è un simpatico trentenne, fa il magazziniere in una piccola azienda di ricambi. Da più di una decina d'anni ha scoperto quanto sia bello… il cazzo. A lui piace sentirlo, sentirlo ben piantato nel culo, magari a lungo. Più dura e meglio è. Tutto il resto è un corollario che potrebbe anche non esserci. Infatti i due amanti che vede con costanza sono proprio due uomini sbrigativi ma resistenti. Con loro non si perde in inutili chiacchiere o preliminari, si vedono per scopare e… scopano. Ecco, questo è il massimo per Giulio. Lui gode come un riccio solo quando lo penetrano e lo pompano. Delle persone che frequenta a lui interessa solo il cazzo, ben duro e resistente e, preferibilmente, abbastanza lungo e grosso. Tutto il resto viene in secondo piano.
Di esperienze ne ha fatte tante, ma proprio tante, perché ha iniziato abbastanza presto e perché è un bel ragazzo e ha un fantastico culo tondo e sporgente. Se poi ci aggiungiamo che è quasi biondo, depilato intimamente, con un gran bel fisico, non troppo alto, decisamente disponibile e anche con un monolocale sempre a disposizione, è ovvio che gli è facile trovare di che soddisfare le proprie voglie.
Giulio vive ancora con la madre vedova che lo coccola e accudisce come se fosse ancora un bambino, ma è riuscito a trovarsi un posticino dove potersi rifugiare in tutta tranquillità quando ha voglia di starsene per i fatti suoi con un uomo.
In tutti gli anni passati a soddisfare le proprie voglie sessuali ha incontrato decine e decine di maschi. Con alcuni si è divertito, con altri meno. Ha provato degli incontri a tre o a quattro, con lui unico passivo, ma non ne è mai rimasto particolarmente soddisfatto, così ormai cerca sempre un cazzo alla volta. Non ha smesso di pubblicare annunci in cui offre il proprio buchino a maschi puliti, sani e possibilmente ben dotati. Riceve molte mail e risponde a quasi tutte e ha imparato bene a selezionare le persone che lo contattano riuscendo quasi sempre ad evitare di incontrarsi con maschi che sicuramente non potrebbero appagare le sue voglie. Si potrebbe anche aggiungere che è molto attento alla salute e pretende sempre che i suoi partner usino il preservativo. Le uniche eccezioni sono le due presenze costanti che ormai conosce e frequenta da anni.
Il suo target principale è dato da uomini sposati tra i quaranta e i cinquanta, ma ci sono pure alcuni che sforano abbondantemente questa fascia da entrambe le parti.
Oggi Giulio è particolarmente eccitato perché ha fissato un incontro con un ex giocatore di basket che, almeno da come si è raccontato e dalle foto che gli ha inviato, oltre ad essere molto alto è anche decisamente ben dotato. E, ciliegina sulla torta, ha pure affermato di essere molto resistente.
Aperta la porta guardò con interesse quel ragazzone che superava abbondantemente i due metri: era decisamente ben messo a fisico. Un rapido saluto e si sentì dire proprio quello che gli piaceva ascoltare: “scusa se sono così brusco, ma non ho molto tempo per cui, se ti va, potremmo cominciare subito. Sei un bel ragazzo e sono sicuro che riusciremo a farlo bene come ti piace”.
“Perfetto, mi piacciono gli uomini decisi e sbrigativi. Vieni, andiamo di la che siamo più comodi”.
Lo portò in camera ed entrambi si spogliarono velocemente. Dino gli mise subito una mano sul culo e lui contraccambiò iniziando a toccargli l'uccello. Sembrava ben messo perché, ancora completamente penzoloni era lungo almeno una decina buona di centimetri. Sfilate le calze si abbassò per prenderlo in bocca e rapidamente lo sentì crescere ed ingrossarsi. Si, era il tipo di bastone che adorava, grosso, lungo e ricco di vene su tutta la superficie. Era anche ben fatto, con la cappella larga che sovrastava il corpo più stretto. Le palle erano grosse, piene e sode, avvolte in una fitta peluria riccia e scura. In pochi minuti l'attrezzo era pronto. Era decisamente grande, forse anche più di quanto si aspettava. Si mise a guardarlo, con il viso a pochi centimetri da quello spettacolo della natura. Probabilmente era il più grosso che aveva mai avuto tra le mani. Non ricordava un altro cazzo così imponente. Pensò che doveva averlo dentro il prima possibile e gli chiese subito se voleva scoparlo.
“Sicuro che non è troppo grande?”
“Lo voglio, me lo devi mettere dentro.”
“Va bene, come ti vuoi mettere?”
“Come ti piace di più, per me è uguale, con un cazzo così credo già che andrà benissimo. Aspetta che ti metto un preservativo.” Appena lo incappucciò, Dino lo fece mettere alla pecorina sul bordo del letto, gli fece scorrere il suo sesso tra le chiappe e lo puntò. La cappella si appoggiò sul buchetto e, nonostante il preservativo lubrificato e quel culetto abituato a dilatarsi con facilità, iniziò a trovare una decisa resistenza.
“Sei stretto...”
“No, sei tu che sei grosso… Spingi.” La pressione aumentò e, con un leggero dolore, lo sfintere cedette e tutto il glande sprofondò nel culo.
“Ahh.”
“Male? Esco?”
“No, no, è solo un attimo. Adesso che è dentro va bene”.
“Sicuro?”
“Si, si, vai avanti.”
“Ti avevo detto che era grosso...”
“Va bene, va bene, scopami...”
Con cautela e delicatezza quel gigante spinse, facendolo penetrare ancora. Adesso era metà dentro e il resto fuori.
“Vado?”
“Si, si, spingi, spingi, spaccami tutto.” Non se lo fece ripetere e con un movimento dal basso verso l'alto del bacino si allungò di più tra le chiappe.
“Ahh. Dio come lo sento. Sei tutto dentro?
“Quasi. Ma non ancora fino alle palle”.
Restò così, muovendosi solo a destra e a sinistra per alcuni minuti per farglielo sentire meglio e poi si tirò leggermente indietro sfilandone una parte e quindi affondando nuovamente. E continuò a farlo con grande piacere anche perché poche volte riusciva ad andare così a fondo, di solito doveva lasciarne metà fuori in quanto i culetti che lo provavano si lamentavano e quindi era vietato… sprofondarci dentro
“Mhh”
Si, a Giulio piaceva decisamente, era bravo. Di sicuro aiutato da tutta quella grazia di Dio, ma sapeva anche come muoversi. Lo porcepiva arrivare dentro di lui, molto dentro e lo sentiva con decisione sia per quanto fosse grosso ma anche per la lunghezza. Anzi, quando toccava il fondo sentiva anche un piccolo fastidio che non aveva mai provato. Ma era ben poca cosa in confronto alle altre sensazioni che riceveva e che si diramavano dappertutto.
Ormai il movimento scorreva fluido e Dino iniziò ad aumentare i centimetri di cazzo che entravano ed uscivano. Ad un certo punto abbassò lo sguardo per vederlo sparire del tutto tra quelle lisce natiche. Adesso era arrivato in fondo. Una goduria… Di pari passi salì il piacere di Giulio.
Altro che se ci sa fare, pensò mentre quell'andamento lo stava eccitando sempre di più. Poco dopo non riuscì a resistere a tanta sollecitazione e si afferrò il pene con una mano iniziando a masturbarsi, anche se ormai era già preda di una specie di orgasmo anale.
Nel frattempo Dino lo aveva afferrato con le grosse mani sui fianchi per aiutarsi mentre tirava fuori quella ventina di centimetri di carne, arrivando quasi al limite, attento a non farlo scappare fuori, per poi ributtarlo dentro.
Giulio mugolava sopraffatto. Smise anche di toccarsi, riportando il braccio in avanti per sorreggersi meglio perché quello che provava da dietro era forse più intenso di quello che riusciva a fare con la mano.
Improvvisamente Dino cambiò ancora il suo modo si scoparlo. Prese a tirarlo fuori del tutto, fermandosi alcuni istanti per poi gettarlo con forza dentro proprio quando il buchetto accennava a restringersi. Guardava anche con avidità quel buco slargato pulsare senza richiudersi e godeva pure nel vederlo così aperto.
Al terzo tuffo Giulio non riuscì più a trattenersi e cominciò a lamentarsi ad alta voce, sopraffatto da un orgasmo che sembrava non finire e aumentare ad ogni botta.
“Ti piace?”
“Scopami, spaccami il culo… Porco… Mi fai morire...”
Di colpo le braccia si fecero molli e non riuscirono più a sorreggerlo, lasciandolo cadere a faccia in giù sul letto. Il bastone di Dino saltò fuori per il brusco movimento ma, poiché lo stava tenendo per i fianchi, non perse quasi un secondo a rientrare, spostarsi di quel poco in avanti per continuare la sua opera che risultò ancor più facile dalla nuova posizione che aveva spinto il culo ancora più in su.
Continuò ad inzuppare il biscotto decine di volte non accorgendosi che il suo amante schizzò a lungo, senza nemmeno toccarsi, e lamentandosi per il troppo piacere che non riusciva più a sopportare e a controllare. E non aveva nemmeno più il fiato per chiedergli di fermarsi, era totalmente in balia di quel gigante che, tutto ad un tratto grugnì, smise di uscire del tutto, gli strinse con decisione i fianchi contraendo con forza le mani e accelerò il ritmo fino ad esplodere con un grido roco, per poi arrestarsi per alcuni secondi, riprendendo quindi a muoversi solo lateralmente, come per far uscire anche gli ultimi schizzi. Terminò così quella scopata.
“Grande! Una scopata fantastica. Che culo! Ti faccio venire con la mano?”
“Sono già venuto, mi hai fatto morire. Che cazzo! Sei stato super!”
Dino si sfilò il preservativo pieno pieno di crema e lui gli porse un fazzolettino per metterlo dentro.
Scambiarono ancora alcune parole mentre quei due metri si rivestirono.
Giulio rimase seduto sul letto, ancora spossato. Il culo gli pulsava e gli dava ancora una piacevolissima sensazione. Gli sembrava quasi di averlo ancora dentro...
“Se ti va ci si può vedere ancora”.
“Si, si. Il numero c'è l'hai”.
“Ti chiamo di sicuro, un culetto così me lo voglio scopare ancora.”
Giulio rise e lo accompagnò alla porta.
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