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Prime Esperienze

Come una "puttana" da strada.


di cuckold211
12.06.2021    |    28.303    |    8 9.8
"Però, in quella situazione, non riuscì a durare a lungo: era troppo eccitato nel vedersi davanti due culi che desideravano accogliere il suo cazzo, per cui,..."
Beh, sì, mi rendo conto che sto raccontando la "saga" di questa fantastica utente del sito nick "Lamoglieporno", al punto di sentirla, pur non conoscendola, come se fosse mia moglie. Una cosa è certa: è una donna di un'esuberanza sessuale straordinaria e le sue storie faranno la felicità di quanti già possono ammirarne le immagini sul book del profilo.

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Dopo quella serata passata con Vittoria, nei giorni a venire ci sentivamo spesso durante la giornata. Lei abitava a circa 20 chilometri da me e prendiamo a frequentarci.
Lavorava come assistente alla poltrona, in uno studio dentistico; si era lasciata con il suo fidanzato da qualche mese e, quindi, era tornata a vivere a casa dai suoi genitori.
Ci raccontavamo reciprocamente la nostra vita; abbiamo molte cose in comune, ma soprattutto quella di essere due porcelline.
Di lei non dico nulla al mio fidanzato: voglio fargli una bella sorpresa.
Quindi, una sera, la invito a cena a casa mia... lei ne è più che felice. Non stavamo nella pelle al pensiero di poterci rivedere, perché, in realtà, avrei ordinato delle pizze; non amo mettermi ai fornelli e volevo che il mio fidanzato ci guardasse, mentre facevamo le lesbiche, perché questa situazione mi eccitava un sacco.
Ci sentivamo al telefono sempre con maggior frequenza, fino ad arrivare al punto di chiuderci nei bagni, ognuna al suo lavoro, e toccarci, mentre eravamo al telefono. Entrambe eravamo piombate in un vortice di lussuria, ci desideravamo.
Arriva la sera dell'invito a cena e lei era tutta agitata: voleva essere al top davanti al mio fidanzato; mi chiedeva consigli su cosa indossare ed io, molto spudoratamente, le dico:
"Indossa una bella lingerie, con tanto di autoreggenti e tacchi alti; aspetteremo il mio fidanzato, così vestite: vedrai che grossa sorpresa gli faremo"!

Intanto finisco di lavorare e, arrivata a casa, do una sistematina veloce alla casa, perché negli ultimi giorni avevo lasciato delle cose in sospeso, per poi iniziare a prepararmi. Ero letteralmente in fregola.
Mi faccio la doccia, mi trucco e inizio ad indossare autoreggenti, un micro perizoma, un bustino ed ai piedi tacchi altissimi con brillantini e, per completare, tanto ero eccitata, mi metto il plug con il gioiello nel culo.
Sono pronta, mi do uno sguardo allo specchio e mi vedo esageratamente porca; inizio a toccarmi la figa, perché avverto di esser già eccitata.
Chiamo al telefono Vittoria, onde informarmi dove fosse, e lei mi dice che, tra non meno di cinque minuti, sarà da me.
Lei ha indossato una giacca lunga, perché non ha messo altro; solo lingerie, la troiaaa.
Io non sto più nella pelle, sono dietro la porta che la aspetto impaziente. Nel frattempo sento il mio fidanzato e mi dice che sarà da me tra circa dieci minuti; intanto mi citofona Vittoria, le apro il portoncino e sale al mio piano; io, da dietro la porta, sento il ticchettio dei tacchi salire la rampa di scale; eccola, è arrivata su, le apro la porta e, senza dire una sola parola, iniziamo a baciarci come pazze.
Mentre ci stiamo limonando e toccando la figa a vicenda, sento suonare alla porta; dallo spioncino vedo che è il mio fidanzato; faccio togliere la giacca a Vittoria e la faccio inginocchiare.

Apro la porta e noto che il mio fidanzato è rimasto a bocca aperta. Non si aspettava una tale accoglienza; lo abbraccio e gli metto la lingua in bocca, intanto gli tocco il cazzo, cerco di sbottonargli i pantaloni; voglio che Vittoria glielo prenda in bocca, mentre limoniamo.
Ero eccitata al massimo e, avendo il plug nel culo, mi sentivo impazzire in quella condizione.
Vittoria non perde tempo: gli tira fuori il cazzo e inizia a toccarlo, poi a leccarlo; sento il mio fidanzato vibrare: è eccitato al massimo ….
Noi, inginocchiate e con la lingua di fuori, aspettiamo la sua sborra, che arriva molto abbondante; ci schizza sulle lingue e noi, da brave troie, ci baciamo, ci limoniamo tutte sporche di sborra.
Egli allora si siede sul divano e ci guarda, mentre noi diamo vita alla nostra lesbicata; ci infiliamo i miei vibratori nei vari buchi. Insomma abbiamo proprio voglia di cazzo, siamo davvero eccitate al massimo. Ma, nel contempo, non vogliamo fare tutto e subito.
Rallentiamo nella corsa all'orgasmo, fino a concederci una breve pausa, durante la quale tamponammo gli intervenuti stimoli della fame, facendo un breve spuntino con degli stuzzichini.
Dopo di che, Vittoria ha ripreso a ciucciare il cazzo al mio fidanzato ed io ne approfitto per aprirle le gambe e leccarle la figa; mi eccitava da matti leccarle la figa…
Intanto il mio fidanzato era al massimo del piacere; ormai su di giri, fa fermare Vittoria che gli stava leccando il cazzo e le dice: "Voglio il tuo culo, cagna; mettiti a pecora!"
Era al massimo e lei, da brava troia:
"Prego, accomodati; è tutto tuo, maialeee". Vedo lui che le si posiziona dietro, le sputa sul buco e vi punta sopra il cazzo; poi le entra tutto dentro, in un colpo solo, provocandole un urlo, come di bestia straziata.
La pompava con una foga pazzesca, mentre io, posizionata davanti a Vittoria, me la facevo leccare e, nel mentre, guardavo negli occhi il mio fidanzato che pompava la mia amica e ci insultava, dandoci delle cagne, delle perverse, fino a quando non rivolse la sua attenzione anche a me; mi fece mettere a pecora di fianco a lei e ci scopò il culo, alternandosi da una all'altra.
Però, in quella situazione, non riuscì a durare a lungo: era troppo eccitato nel vedersi davanti due culi che desideravano accogliere il suo cazzo, per cui, presto, sborrò nel mio culo, dopo che era uscito da quello di Vittoria. Quest'ultima prese subito a leccargli il cazzo, per poi mettersi dietro di me ed aspettare che io ne facessi uscire la sborra, per leccarla tutta con la lingua.

Una volta finiti i nostri giochi, ci siamo messi sul divano a parlare un po' di noi.
Poiché era di giovedì sera, il mio fidanzato doveva rientrare a casa, ed anche Vittoria aveva la stessa necessità, quindi, essendo già parecchio tardi, si riveste per andare.
A sua volta, il mio fidanzato mi bacia in bocca, saluta Vittoria, e se ne va….
Io e Vittoria rimaniamo ancora un po' a parlare e mi dice che con noi si è trovata benissimo, che tra noi si è creato un buon feeling, ma, anche se a malincuore, è giunto il momento di tornare a casa.
Chiusa la porta alle sue spalle, io mi sento ancora molto eccitata; mi tocco la figa, ho ancora voglia di scopare, voglio un bel cazzooo… sono molto eccitata!
Ormai è l'una e mezza e, quindi, dove andare e con chi scopare?
Mi torna in mente quel parcheggio dove mi aveva portata una sera il mio fidanzato.
Decido di andarvi da sola, a fare un giro: non l'ho mai fatto, ma stasera sento che voglio provare. Sono vestita con la sola lingerie sexy, indosso un cappottino sopra, giusto per uscire di casa, metto delle scarpe più comode, mentre quelle con i tacchi le metto in una borsa.
Oddio, quanto sono eccitata! Scendo giù e, raggiunta la macchinina, parto.
Al solo pensiero di quello che stavo facendo, provavo continui brividi per tutto il corpo.
Per strada vi erano pochissime macchine e quel piazzale dista circa 15 chilometri da casa mia. Sono eccitata all'inverosimile …..

Quando raggiungo il piazzale, mi sembra tutto molto tranquillo; vi sono solo dei tir parcheggiati vicini e qualche macchina, ma non si vede nessuno.
Eseguo varie volte tutto il giro della zona: sono talmente eccitata che decido di fermarmi in fondo al piazzale, dove vi erano pochi lampioni accesi.
Indosso le scarpe con i tacchi alti e decido di scendere dall'auto, quasi fossi una prostituta; al solo pensarci, avevo la figa in fibrillazione; faccio qualche passo intorno all'auto, slaccio il capotto, mettendo in evidenza che sotto sono in autoreggenti, perizoma e bustino; mi vengono in mente le parole del mio fidanzato, quando, durante qualche rapporto, mi diceva sei una troia, la peggiore delle puttane, guardati cosa sei diventata ed ho quasi un orgasmo, lì in piedi.
Mi rendo un po' più audace. Passeggio vicino la mia auto con la borsetta: sembro davvero una prostituta che aspetta i chientiiii.
Evidentemente uno di quei camionisti che non stava dormendo, si è accorto di me e, da lontano, lampeggia con i fari; nel vedere quella reazione, mi dico:
"Oddio, e ora ?!" risalgo in macchina …..per un momento…..
Sono molto eccitata, ma, nello stesso tempo, questa situazione è entusiasmante: mi trovo in piena notte e da sola in un piazzale, vestita da troia; decido di osare, scendo dall'auto e mi rimetto a fare alcuni passi intorno all'auto.
In quel preciso istante vedo entrare nel piazzale un'auto; ne vedo i fari perché è ancora lontana; vedo che è l'auto di un vigilante che fa tutto il giro.
Quando vedo che viene verso di me, mi appoggio alla mia auto; mi passa davanti, mi squadra e se ne va.
Io sono eccitatissima, prendo sempre più coraggio, ho voglia di osare, mi slaccio il capotto e riprendo a camminare accanto alla mia auto.
Pian piano mi allontano sempre di più. Stavolta il camionista mi lampeggia ancora; gli sono di fronte, ancora un po' troppo lontana ed ho tutto il capotto aperto.
Dio mio sono eccitatissima; magari, a quella distanza, non mi vedrà tanto bene, come effettivamente sono.
Intanto proseguo a camminare, vicino alla mia auto.
Ad un certo punto ritorna l'auto di prima, quella del vigilante e stavolta, attraversato il piazzale, punta dritto verso di me; io sono tra l'eccitata e lo spaventata: provo anche un tremito di paura, chiudo il cappotto con le mani, e lui, intanto, si è fermato.
Abbassa il finestrino e, mentre sono in imbarazzo totale, lui mi dice:
"Ciao, come va?!!!" Io, a stento, rispondo con voce tremante: "Bene!"
Lui, al sentire la mia risposta, aggiunge:
"Sei italiana? Strano, credevo fossi qualche ragazza dell'est. Qua, di solito, c'è altro".
Nel constatare che è un tipo tranquillo, mi rilasso un po' e chiedo cosa ci fosse in quel piazzale, cosa aveva voluto intendere con quelle parole !!!
E lui: "Di solito si appartano coppie per farsi guardare e lo fanno maggiormente nei weekend". Ed io: "Ah, ok".
Poi replica: "Tu, invece, lavori?" Io, super imbarazzata, sia per l'eccitazione del momento, che per sentirmi finalmente identificata come "prostituta", gli rispondo:
"Sì, lavoro" …..e lui riprende:
"Sei molto giovane e bella" ed al mio "Grazie" lui chiede: "Quanto vuoi?!!!!"
Io, colta d'improvviso, non so proprio cosa dire e sparo: "80 euro" e lui mi fa, con calma:
"Ti spogli?" ed io: "Certo", così mi propone di andare con lui in una azienda poco lontano, dove avremmo potuto farlo in un ufficio, in assoluta tranquillità.
"Dai, seguimi con la tua auto, è qui vicino ..."
Sono molto eccitata. Salgo in auto e lo seguo; tra me e me dico: ma tu guarda, in che situazione mi sto cacciando!!!!
Intanto imbocchiamo una zona industriale; ad un certo punto, si ferma e mi dice:
"Parcheggia e sali con me". Io prendo la borsa e salgo nella sua auto; vedo, di fronte, aprirsi un grande cancello di una azienda.
Lui dice: "Ci sono telecamere tutt'intorno, ma, in macchina, non si vede che con me c'è un'altra persona, e poi è buio".

Sembra tranquillo, è un uomo di circa 50 anni; facciamo il giro all'interno del capannone e si ferma. C'è una porticina e mi dice: "Scendi, siamo arrivati nel mio ufficio", una volta all'interno lui tira fuori i soldi ed io, talmente eccitata da tutta la situazione, li prendo da vera professionista.
Ormai mi ero calata nella parte della prostituta; li metto in borsa e lui mi dice:
"Dai... spogliati, fammi vedere... togli il capotto ….."
Appena tolto il capotto, già nel vedermi con la sola lingerie, inizia a toccarmi ovunque. Mi toglie il bustino e sono rimasta con le tette di fuori; ha iniziato a leccarmi i capezzoli, mentre mi toccava la figa.
Era super eccitato, mi ha sdraiato sulla scrivania dicendo: "Ho voglia di leccarti la figa; sei troppo bella" e leccava come un pazzo. Io godevo e, ad un certo punto, mi dice:
"Tu sì che godi; le altre prostitute fingono; tu sei un lago, ti piace proprio il cazzo, zoccola" Ed io rispondo:
"Sììì, molto….". Intanto si è denudato; ha un cazzo molto grosso e mi dice:
"Dai, prendilo in bocca, ciuccialo, fammi vedere quanto sei zoccola" ed io, inginocchiata, lo leccavo guardandolo negli occhi. Ormai ero eccitata al massimo.
Lo leccavo sempre con più foga, ero eccitatissima, lui mi teneva la testa per farmelo arrivare in gola….ormai ero fuori controllo, quella situazione era pazzesca, fino a che lui mi dice: "Dai alzati, voglio scoparti, porkaa…."
Mi alzo e cerco in borsa un preservativo; lo apro e lo appoggio sulla sua cappella e glielo srotolo con la bocca. Intanto lui mi vuole scopare a pecora. Mi metto piegata, con il seno sulla scrivania; lui punta la mia figa fracida e me lo sbatte tutto dentro; sento sbattere le sue palle contro di me... mi scopa tenendo un ritmo tranquillo, mentre diceva che sono una troiaaaa… che sono fantastica...
Intanto accelera e prende a pomparmi con sempre più foga. Mi tocca il buco del culo e mi dice: "Si vede che lo prendi anche nel culo: è bello largo il tuo buco di culo; ti piace pure nel culo, vero, troiaaaa? Ora te lo metto anche lì: lo vuoi" ?!!!!
Io non rispondo, perché sono in preda ad un orgasmo ….
Esce dalla figa e me lo punta al buco del culo. Sento che vi fa colare saliva dalla bocca, poi mi tocca la figa e con le dita trascina i miei umori al buco del culo: il maiale ha fatto un mix di umori per lubrificarmi il buco e, in men che riesca a realizzare, me lo sbatte completamente nel culo, tutto ed in un sol colpo secco.
Lui è super euforico per aver conquistato questo trofeo: il mio culo.
Prende a sbattermi forte, sente che io godo e dice: "Che porka che seiiiii, cazzo; come godiiiii…"
Peccato che non riesce a durare molto; sento che urla dicendo:
"troiasaaaa, sborrooooo…"

Si accascia per un attimo su di me, con il cazzo ancora dentro il mio culo che, pian piano, si sgonfia e si rimpicciolisce.
Poi dice: "Cazzo, che stupenda che sei, che figaaaa!!!" Poi aggiunge: "Lasciami il tuo numero, cosi posso chiamarti per scoparti ancora" e io rispondo:
"No, non lascio mai il mio numero a quelli che incontro; mi troverai al piazzale, se vorrai vedermi ancora".
Intanto si riveste, io raccolgo il mio intimo; metto il cappotto e mi riaccompagna al piazzale, dove c'è la mia auto.
Ormai sono le 3.00 di notte; salgo in auto e decido di tornare a casa; mi ha molto eccitato tutta questa situazione: credo che, presto, ripeterò l'esperienza.






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