Un'avventura con... tante risate.

Quel giorno, mentre ero al lavoro, fui raggiunto da una telefonata di mia moglie, che mi informava che Gerardo, amico di Nico, si era offerto di farci una sontuosa grigliata di mare.
Lei si sarebbe avviata con lui nella nostra casetta in montagna, dove dovevo raggiungerli appena smesso di lavorare.

E' una storia, questa, che mi è tornata alla mente, leggendo il racconto dal titolo "Grazie Tinder" dell'utente del sito nick "Maturelover79", che ho appunto commentato, accennando a questa avventura.

Ma chi era Gerardo? Una amico di Nico, nostro intimo conoscente, con il quale io e mia moglie ci dilettavamo spesso in triangoli dal forte impatto emotivo.
In uno di questi, Nico ebbe a confessare (per questo da me biasimato per la scarsa riservatezza tenuta) che Gerardo stravedeva per Loredana, ne era letteralmente affascinato e sarebbe stato oltremodo entusiasta se avesse potuto avere un'occasione per dimostrarle tutta la sua passione.

Riuscii a giustificarlo giusto perché, in fondo, non aveva fatto altro che metterci al corrente di quanto ardore nutriva l'amico per mia moglie, che, da diretta interessata, mostrò d'esserne effettivamente lusingata.

In effetti, come lo stesso Nico ebbe a sottolineare, si trattava di uno appassionato complimento alla seducente avvenenza di mia moglie, che l'amico aveva esternato in piena sincerità e lealtà.

Alla luce di quanto appreso, sapevo bene quale potesse esser il sottostante fine di Gerardo, così come lo conosceva anche Loredana, ma, avendo lei accettato la proposta della braciata, significava che le stava bene e perciò non era il caso di impedirle l'incontro ravvicinato.

Del resto sapevo anche che non avevo motivo di preoccuparmi più di tanto a saperla sola con lui, perché mia moglie non avrebbe mai permesso a chicchessia di metterle le mani addosso in mia assenza, perché, solo in mia presenza, aveva senso il nostro gioco: tutto doveva, e poteva, avvenire con me presente.

Passai da Nico e lo informai su quanto era stato organizzato, ovviamente estendendo anche a lui l'invito. Purtroppo era troppo impegnato e proprio non poteva lasciare, ma mi assicurò che, in prima serata, avrebbe preso parte all'allegra compagnia.

Una volta libero dal lavoro, corsi di filato alla casetta, dove trovai mia moglie che dava una rassettata, mentre Gerardo era ancora alle prese con gamberi, calamari e fette di pesce spada.

Aveva davvero organizzato una sontuosa e succulenta grigliata, che non perdemmo tempo a mettere in tavola e godercela, annaffiata da tanto buon vinello fresco bianco.

Il pasto fu davvero buono e rallegrato da diversi momenti, in cui la mia Loredana, forse anche per il Greco di Tufo bevuto, diede fondo alla sua malizia, provocando Gerardo.

Dopo il caffè, ci spostammo nella camera da letto, dove Loredana, da vestito, diede una spinta all'amico, facendolo cadere sul letto, per poi avvinghiarglisi addosso.

Limonavano senza ritegno, mentre le mani correvano a tastare i corpi. Era evidente l'euforia del momento ed io ci misi del mio nello sfilare le mutandine da sotto la gonna di Loredana, che aveva preso a strofinare i suoi generosi seni sul viso di Gerardo.

Quest'ultimo era in uno stato di "trance": leccava i seni di mia moglie, succhiandone i capezzoli irti come chiodi, mentre con le mani le tirava su la gonna, scoprendo che era priva di mutande.

Le palpava il culo, strizzandone i glutei, mentre lei strofinava energicamente il proprio pube sul membro di Gerardo, ancora all'interno dei pantaloni.

Loredana si mise in ginocchio, mentre proseguiva nello strofinio della fica sulla rigidità di quel membro, poi prese a sbottonare i jeans di lui, estraendone una magnifica verga, dura come il marmo.

Loredana gli si accostò all'orecchio e gli chiese di indossare il preservativo. Egli guardò entrambi come smarrito, sorpreso, come una persona che sta per affogare, affermando che non ne era in possesso.

Anch'io non ne avevo, perché erano sempre stati i singoli a munirsene, per cui, guardandoci in faccia, sbottammo in una risata generale.

Certo, la situazione era davvero comica; tutti eccitati e pronti ad una sonora chiavata, veder svanire tutto per la mancanza di un condom, era qualcosa di estremamente singolare.

Intanto, però, Loredana, con i sensi stimolati al massimo, non si perse d'animo e se ne uscì con una delle sue trovate:
"Vuol dire che faremo come ai vecchi tempi".

Si sistemò quel fallo a stretto contatto con lo spacco della fica e prese a strofinarvi sopra il suo clitoride. Dalla mia posizione, vedevo affiorare e sparire la cappella di Gerardo tra le cosce di mia moglie, man mano che procedeva nel suo strofinio, finché raggiunse il risultato sperato: lei ebbe un orgasmo che manifestò con un lungo mugolio e Gerardo le inondò di sperma pube ed interno cosce.

A quel punto, egli corse in bagno per ripulirsi e Loredana, ancora sorridente per l'imprevista disavventura, si rivolse a me, mostrandomi il sesso completamente imbrattato dal piacere di lui.

Non persi un solo attimo e mi fiondai a scoparla, avvertendo chiaramente lo sguazzare del mio pene, fra i liquidi lasciati da Gerardo, che erano colati fino al fiorellino del culetto.

Fu così che, al suo ritorno dal bagno, ci trovò Gerardo che si fermò a guardarci mentre scopavamo come assatanati.

Una volta placati i sensi esacerbati, l'amico volle andar via, perché, diversamente, avrebbe avuto difficoltà a giustificare con la moglie il suo ritardo a tornare a casa.

Dopo neanche mezz'ora dalla sua partenza, fummo raggiunti da Nico, cui raccontammo quanto accaduto, ed ancora tutti a ridere fino alle lacrime.

Con Nico, però, ci rifacemmo alla grande, scopando insieme fine a sera inoltrata.