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Una vacanza forse risolutiva 2


di cuckold211
11.06.2020    |    4.348    |    3 9.9
"E, forse, si fa anche inculare..."
Anna rispose: "Le fantasie sessuali, nella coppia affiatata, sono normali"
Per una strana coincidenza, spesso anche loro immaginavano un altro uomo nel loro rapporto: un uomo che facesse sesso con lei, davanti a lui.
Poi, aggiunse che lei non era una quarantaseienne giovanile, come Francy, e, di certo, non si sentiva una preda interessante.
Sentivo di doverle spiegare al meglio il mio punto di vista, per cui dissi:
"Vedi, Anna, quando noi maschi chiediamo alle nostre amate mogli di esibirsi, di concedersi ad altri uomini, non è per un capriccio momentaneo, bensì per uno stile di vita che solo pochi possono capire".
Dopo che ebbi fatta questa iniziale precisazione, aggiunsi:
"Una donna che ama il proprio compagno, volendolo assecondare nei suoi desideri, deve prima capire, entrare nella filosofia del Cornuto, comportante il piacere, e forse anche l'umiliazione, vedendola rientrare a casa sfatta, con macchie di sborra sui vestiti, e, baciandola, sentire il gusto dell'amante che l'ha scopata come meglio credeva; ecco una donna con una mente aperta, sicuramente porca, potrebbe sedurre qualunque maschio, senza ombra di dubbio.

Guardandomi, mi stupì quando mi chiese: "Ma tu... faresti l'amore con una come me?".
Io, non capendo se era una proposta o una domanda, in prosieguo del discorso, risposi: "Beh, una che balla come te, deve sapersi muovere bene anche a letto, senza contare che mi farebbe senz'altro piacere, rendere felice Mario; sei affascinante, forse non ne tieni conto, ma il tuo pudore fa proprio parte del tuo fascino".
Intanto diedi uno sguardo a Mario e Francy, che erano sul bancone; con mia sorpresa, mia moglie stava bevendo qualcosa di alcolico, oltre quello già ingollato a tavola.
Decisamente, quella era la serata destinata a farmi felice: lo speravo, almeno. Come tante altre volte, senza rendermene conto, la mente prese a vagare, su possibili scenari, ma poi mi dissi che ero troppo ottimista.
Dopo un'ora di balli e chiacchiere, lasciammo la sala da ballo, e ci incamminammo verso il lungomare.
Le due donne, preso atto che le scarpe con i tacchi non erano adatte alla sabbia, decisero di toglierle e camminare sulla spiaggia a piedi nudi.

Avevamo percorso alcune decine di metri e, parlando con Mario, mi complimentai con lui per come ballava bene, concludendo che sicuramente Francy doveva essersi divertita; poi, con tono di scherzo, aggiunsi che, conoscendola, di sicuro si sarebbe sdebitata, offrendogli un qualche premio per ricompensarlo per le lezioni di ballo.
A sua volta rispose che, certamente, anche Anna si sarebbe aspettato un premio da me.
Subito dopo, visto il clima che si era creato tra noi, precisò:
"E un po' imbarazzante, ma con te e tua moglie mi sento stranamente a mio agio, avverto una complicità, per così dire "trasgressiva"; ho notato che a te non dà fastidio il modo in cui tua moglie accetta i miei sguardi vogliosi, ma, anzi, è come se gradissi tutto questo".
A quel punto decisi di scoprire le carte:
"Beh, ti confesso che sono anni che sogno di vedere Francy scopare con un altro uomo... mi è piaciuto vedervi ballare e mi è venuto il cazzo duro; Anna lo ha sentito per bene".
Mario, a sua volta, tenne a dire: "Mentre ballavo ho confessato a Francy i miei desideri di vedere Anna, a gambe larghe, con un altro maschio. Ed ella mi ha detto che altrettanto voi, ma più esattamente tu, la sogni in una situazione del genere..."
"Già - risposi io - sembra una coincidenza voluta dal destino. Ne parlavo con la tua Anna, mentre ballavamo, cercando di spiegarle il mio punto di vista; l'effetto, cioè, che quell'idea faceva su noi mariti. Insomma, Mario, io potrei provare a realizzare il tuo sogno e tu, in cambio, potresti realizzare il mio... che ne dici?"
Rispose che mia moglie era bellissima, per cui non avrebbe avuto difficoltà a mettermi un sostanzioso cornino, purché, a mia volta, avessi ricambiato con la stessa moneta: non vedeva l'ora di sentirsi fatto "cornuto", per cui mi dava carta bianca con sua moglie.

Proseguendo nel discorso, emerse anche che entrambi eravamo donatori di sangue, sani; quante fantasie mi galoppavano in testa! Avremmo potuto fare sesso senza preservativo, come e quando volevamo con le nostre donne.
Mi venne da pensare che, chissà, forse anche Anna e Francy stavano parlando dello stesso argomento? Le nostre due spose fedeli stavano per testare la loro capacità nel fare le troie, con lo scopo di accontentare i loro mariti?
Tornammo tutti in hotel, con l'idea di fare una partita a carte, giusto per chiudere la serata...
Lungo la strada prendemmo un paio di bottiglie di vino.

Arrivati all'hotel, decidemmo di andare nella suite di Mario e Anna.
Avevano avuta assegnata una suite di lusso per puro caso: la loro stanza era stata interessata da un'improvvisa perdita idraulica, per cui la direzione dell'hotel, nello scusarsi per il disturbo arrecato, aveva provveduto a sistemarli nella suite, senza chieder alcuna integrazione di prezzo.
Mario disse: "Non ricordavo una serata così... intrigante, diciamo, da anni. Potrebbe andare avanti meglio di così, ma tutto dipende da noi: se, cioè, lo vogliamo. Che ne dite di una partita a poker tra Lucio e me? Ciascuno metterà in palio la propria moglie... sempre che alle signore non dispiaccia... ovviamente. Ragazze, sappiate che nessuno vi obbliga a fare niente, potete tirarvi indietro in qualunque momento... oppure partecipare", concluse, strizzando l'occhio verso di me.
Mia moglie ed Anna, scambiandosi uno sguardo divertite, dissero:
"OK, proviamo" ridendosela, perché ormai già un po' brille.

La posta in gioco consisteva nello spogliare le nostre donne.

Dopo le prime due mani, il verdetto di parità: via un indumento a testa.
Le nostre donne avevano iniziato togliendosi le scarpe; Francy, in particolare, mi stupìanzi rimasi incredulo ma eccitato, da quello che le vidi fare; la vidi avvicinarsi a Mario come una gatta in calore, da dietro e, con gesto sensuale, gli infilò una mano nella camicia, carezzargli il petto e sussurrargli:
"Dai, vinci... stasera ho voglia di far follie... perciò datti da fare... aiutami in questo!"
La mia libidine era salita alle stelle e cominciavo a non capir più niente.
Intanto Anna si era seduta vicino a me e, provocando Mario, mi aveva preso una mano e l'aveva poggiata su una sua gamba.

Altre due mani, un altra parità, che costò alle nostre donne, semplicemente, le cinture.

Poi persi e Francy dové togliere il corto vestitino estivo, rimanendo con solo lo slip.
Il mio amore si arrotolò la parte posteriore dello slip a mo' di tanga, chiedendo a Mario:
"Ti piace il mio sedere? Oggi, nel solarium, non l'hai visto bene, magari domani compro un costume tipo tanga e te lo faccio guardare tutto il giorno - poi, con tono da falsa ingenua, aggiunse - Cos'hai... lì?" indicando l'erezione di Mario che gli deformava i pantaloni.

Mario, certamente, volle di proposito perdere le due partite successive, costringendo così Anna a togliersi il vestito ed il reggiseno, rimanendo anche lei solo con le mutande.
Spudoratamente Anna mi strofinò le tette sul viso e, allargandosi le labbra della figa, disse: "Ti piacciono? Guarda come sono gonfie... Merito tuo, delle belle parole che mi hai detto, ma anche di tua moglie: che femmina, che troia stupenda! Voglio essere come lei. Guarda come provoca mio marito... ti sembra giusto?"
In completo tono goliardo, risposi:
"Onestamente sì, mi eccitano da impazzire le donne che provocano i loro mariti, facendo le puttane con altri uomini."
Le due donne ci tolsero la camicia e, mentre giocavamo, ci baciarono il petto, ci stuzzicarono i capezzoli.
Anna mi prese una mano, se la infilò nelle mutande e mi spinse un dito nella figa, dicendo: "Senti come sono bagnata?" e poi, per provocarmi ancor di più, si mise il mio dito medio in bocca, mimando un pompino.

A sorpresa, mia moglie disse:
"Mi sto eccitando... fate in fretta, per favore...ho bisogno di scopare, stasera, mi sento di esser troia." Poi, avvicinandosi a me, disse: "Tu me lo permetti... lo vuoi, vero?"
Dopo avermi passato la lingua sulle labbra, si avvicinò a Mario e guardandogli il cazzo gli disse, questa volta in tono imperativo: "...sbrigatevi".
Anna guardava Francy stupita e con un pizzico di invidia dovette pensare 'come vorrei essere così porca' e per quel pensiero Mario avrebbe di certo gradito.
Era ora di darsi una mossa.
In breve persi la partita: Francy rimase completamente nuda, poi perse Mario, e fu la volta di Anna a spogliarsi... Le due troie spogliarono anche noi, lasciandoci seduti, nudi e col cazzo duro, a disputare l'ultima partita, che avrebbe stabilito chi sarebbe stato il primo a scopare la moglie dell'altro.

Sia Mario che io avevamo il cazzo che stava per esplodere per l'eccitazione per cui, a differenza di prima, giocammo al meglio delle nostre capacità, senza nulla regalare, ma la fortuna fu dalla parte di Mario: un full d'assi batté sonoramente la mia doppia coppia.

Francy mi disse "Lucio, non so come dirtelo... so quanto lo desideri... ma non me la sento di fare sesso con Mario..." la notizia, lì per lì, mi giunse come una doccia fredda; poi, facendo una pausa e godendosi la mia espressione disfatta, (mi ero visto già sul traguardo, ma, cadendo, quel traguardo si era allontanato) mia moglie, in piena tranquillità,
ormai si era calata nella parte, stava facendo emergere la sua parte più perversa, quella che, evidentemente, covava da tanti anni: quella, cioè, di gran troia; quella nuova personalità le calzava alla perfezione, la sentiva, lo capiva dai nostri sguardi stupiti, ma, allo stesso tempo, eccitati, esacerbati dal suo nuovo modo di comportarsi.
Con aria trionfante di chi sa fin dove può arrivare, di dire ciò che vuole, proseguì:
"Di fare sesso con Mario.... davanti a te, INTENDO ..DIRE".
Il sangue ritornò a pompare nelle vene e prese a martellarmi le tempie:
"Voglio farlo, per la prima volta, da sola con lui: la suite è grande; io e lui andiamo nella camera da letto principale, tu e Anna rimarrete qui".
Dio mio, quanto amavo quella donna?! Avevo aspettato anni, prima di vedere coronarsi il mio sogno, ma, si sa, l'attesa è anch'essa dolce, per cui, quando arriva il momento, è piacere allo stato puro.
Francy, ora, era completamente trasformata: sapeva come tenermi sulla corda, mi faceva sentire piccolo piccolo e, quando lo desiderava, riusciva a farmi provare anche il piacere dell'umiliazione.
Tutte cose che desideravo provare, ed ora era arrivato il mio momento.

La baciai in bocca con una passione senza precedenti, le dissi "Ti amo", lei rispose "Anch'io", e si allontanò, mano nella mano, con il suo ormai imminente amante.

Appena chiusero la porta, baciai Anna.
"Ti voglio" le dissi, inginocchiandomi davanti a lei, palpandole e succhiandole le tette, mordicchiandole i capezzoli.
La spinsi sul letto, dove continuai a baciarle tutto il corpo, centimetro dopo centimetro.
Alla fine, risalii dalle caviglie all'inguine e finalmente assaggiai la sua figa, zuppa di umori.
Leccai per diversi minuti e, sono certo, quell'operazione le fece raggiungere non meno di due orgasmi; il mio scopo era quello di farle desiderare il mio cazzo ancora più di quanto non lo bramasse già.

Quando Anna mi disse "non ne posso più... scopami, ti supplico!", subito la accontentai.
Il sesso fu intenso, quasi bestiale: da sopra, da sotto, a pecorina... notai che aveva un buco di culo graziosamente dischiuso; sicuramente suo marito la sodomizzava, ma, mi imposi che, per la prima volta, l'avrei scopata solo in figa...
Venne ancora una volta e, quando iniziai a sentire che stavo per venire anch'io, le chiesi se gradiva lo facessi nella figa.
Mi rispose: "Sìììì..." Finalmente venni, dentro Anna, producendo una quantità straordinaria di sborra, dovuta all'incredibile eccitazione che avevo accumulato durante tutta la sera.

Le dissi: "Mia moglie ogni tanto mi stuzzica il buco del culo per stimolarmi... non ti andrebbe di provare anche tu?".
Anna raccolse un po' della mia sborra sparsa sul letto; la usò come lubrificante, e mi puntò un dito verso l'ano... mi penetrò dolcemente; il massaggio prostatico ebbe il suo effetto.... il mio cazzo ridiventò subito duro...
Anna ora mi sodomizzava delicatamente, mi leccava le palle ed il cazzo ormai duro... finché le dissi "Vieni qui, puttana, ora ti scopo di nuovo!".
Lei era proprio felice a vedermi così volgare ed aggressivo. La baciai in bocca, mentre la penetravo stile missionario e continuai a baciarla, a morderle le labbra, il collo, durante tutto il coito... Venimmo insieme ancora una volta e ci sdraiammo, esausti.
Lei, sdraiata sopra di me, continuò a baciarmi, dicendomi:
"E' stato bello...mi piace sentirmi troia con un altro uomo; è bello sapere che in quel momento non è tuo marito a scoparti; saper di dare e ricevere, di godere liberamente, senza inibizioni di sorta. Sono stata una stupida, per il passato, a non aver dato retta a Mario; da anni mi chiedeva di accorciare le gonne, di mostrarmi, magari quando eravamo ai giardini, seduti sulle panchine e si trovava a passare qualche ragazzo; voleva che controllassi che le calze fossero ben agganciate al reggicalze, per vedere l'effetto che potevo procurare in altri e, di riflesso al mio porcello, oppure, in auto, scoprirmi facendo vedere l'orlo delle calze o, allargando le cosce quando, ai semafori, ti venivano a pulire il vetro. Che sciocca sono stata! Decisamente anni persi".
Allora replicai: "Evidentemente non era ancora giunto il momento giusto"

Smesso questo scambio di considerazioni, ero preso dalla curiosità di sapere come fosse andata a Fra; fui presto accontentato, perché, poco dopo, fu lei stessa a dirmelo, facendomi eccitare ancora più di quanto potessi immaginare.
Avevo goduto a scopare Anna... una cosa naturale; Mario mi rivelò che anche a lui era piaciuto moltissimo scoparsi mia moglie, ma niente in confronto alla gioia di sapere di essere stato cornificato, dopo tanti anni di attesa.

Francy mi raccontò, che aveva visto delle rose, nella camera da letto della suite e le venne un'idea bizzarra: recuperando i nastri che legavano i mazzi, aveva legato le braccia e le gambe di Mario ai quattro angoli del letto, a croce, bendandolo mentre era a pancia in su.
Si era inebriata alla visione del bel cazzo che aveva davanti e, divertita, faceva raffronti con il mio cazzo. Quello di Mario era una scultura; non che suo marito lo avesse meno appetitoso, ma provando a misurarlo con le dita, poteva essere di circa 23 cm e, inoltre ciò che colpiva di più era la larghezza; provando ad impugnarlo, si rese conto che una mano non bastava a cingerlo. Davanti a suoi occhi c'era, praticamente, una lattina di birra... si quelle da 50 cl ... non proprio uguale ... ma la differenza era minima. Era sua intenzione far godere quel cazzo, poco per volta, raccontava con un sorriso malizioso; perciò prese a baciare l'uomo dai piedi al collo, infilandogli la lingua nelle orecchie, sfiorandogli il cazzo durissimo, senza farsi penetrare, per un buon quarto d'ora.
Per aumentare il forte desiderio, che lo pervadeva, ancor più sadicamente, gli aveva tolto la benda dagli occhi, si era seduta sul suo petto, a gambe aperte, con la figa davanti al suo viso, e si era masturbata, venendo a meno di dieci centimetri dal suo viso.

Francy gli aveva detto:
"Ho voglia di farti venire due volte, in meno di mezz'ora... come un adolescente. Se riuscirò a farlo con un bell'ultra cinquantenne come te dal super cazzo, mi sentirò davvero la regina delle puttane".
Mentre lo diceva, godeva... e nello stesso tempo pensava: che puttana che sono!

Così Francy si sdraiò su Mario, ancora legato, nella posizione del 69. Lui le leccò avidamente la figa (non poteva fare altro), mentre lei leccava il cazzo superficialmente ..poi volle provare allargando al massimo la mascella nel tentativo di far entrare quella superba cappella; si rese conto che poteva osare di più, ma al momento andava bene così ... poi, quando finalmente iniziò a pomparlo con la bocca, pochi secondi, e Mario ebbe il suo orgasmo liberatorio.
Quella troia di mia moglie, sebbene la sborrata fosse stata decisamente abbondante, riuscì ad accoglierla quasi tutta in bocca; poi si girò verso Mario e, con la bocca aperta, gli mostrò quanto l'aveva piena, dopo di che la chiuse... e deglutì.

"Quanto sei puttana! - disse Mario, sconvolto - Tuo marito è proprio fortunato".

Quindi lei chiese:
"Sono riuscita a eccitarti da impazzire?", cui Mario aveva risposto:
"E me lo chiedi? Mi fanno male i coglioni, da tanto sono carichi di sborra".

La Francy proseguì, accrescendo ancor più il suo orgoglio di maschio:
"Tesoro, non avevo mai fatto scaricare completamente il cazzo di Lucio nella mia bocca. Gli avevo preso solo uno schizzo, al massimo...e poi glielo avevo fatto assaggiare, baciandolo. Ma oggi mi sono sentita incredibilmente puttana e le puttane che si rispettano, bevono la sborra, giusto?".
Prima che Mario potesse replicare, disse "Però ora devo cercare di di farlo ritornare rapidamente duro..:".
Seduta dalla parte opposta del letto, masturbò il cazzo di Mario con i suoi piedini, dalle unghie sensualmente ricoperte da uno smalto rosso.
Poi lo accarezzò con le mani... si stuzzicò i capezzoli, gemendo davanti a Mario... il cazzo di Mario, sebbene svuotato da pochi minuti, si stava lentamente gonfiando, ma faceva fatica a riprendere un'erezione soddisfacente per una buona scopata.
Allora, da perfetta porca quale era, disse:
"So io cosa ti eccita, porcellino mio. Immagina tua moglie, ora: è a gambe aperte e si fa scopare, come l'ultima delle puttane, da mio marito; chissà come starà godendo... pensa a lei; semmai, proprio in questo momento gli sta facendo un pompino, e magari ingoia la sborra, proprio come ho fatto io, poco fa... e, forse, si fa anche inculare...
Ti piacerebbe vedere tua moglie inculata da un altro uomo? Dì la verità, Gran Cornuto!".

Il cazzo di Mario si risvegliò all'istante, come aveva previsto mia moglie.
A quel punto, Francy slegò Mario, che disse "Ora tocca a me divertirmi".
Si avventò su Francesca: sembrava volesse divorarla; la baciò e le disse "Puttana, adesso ti faccio godere io come meriti...".
La spinse sul letto, le spalancò le gambe e la penetrò subito, fin in fondo: bagnata come era, non aveva bisogno di preliminari.
La pompò violentemente, poi la voltò e la scopò anche in quella posizione; poi a pecora, tirandole i capelli fin quasi a farle male... ma lei si eccitava in modo incredibile a sentirsi presa con la forza, a sentirsi dare, in un crescendo di turpiloquio, della puttana…troia, succhia cazzi, zoccola, cagna, ecc ecc

Ebbe ancora due intensi orgasmi in quella posizione e, poi si cimentarono in altre, variavano, sperimentavano; sembrava che stessero riscrivendo il Kamasutra.
Mario la dominava, la sculacciava, avendo capito che la cosa la eccitava; le piaceva la parte perversa di Francy, finché, come avviene fra le più classiche coppie regolari, lui la scopò, teneramente, nella posizione del missionario, venendole dentro la figa.
Rimasero a baciarsi per diversi minuti; tirò fuori il cazzo dalla figa allagata di mia moglie e quel gesto risuonò come se fosse stata stappata una bottiglia.
Risero... poi lei, tamponandosi la figa con la mano, si abbassò su quello splendore di cazzo per baciarlo, in riconoscenza delle tante gioie che le aveva donato; era ancora semi rigido e ancora pieno di sborra, che provvide ad aspirare, assaporare tenendolo in bocca, valutandone gusto e corposità, come si fa con un buon vino. Dopo di che, decisero di riunirsi a noi, nel soggiorno della suite...

Venendomi incontro, con passo felino, sensuale, di chi sa che tutto può, il mio amore mi accarezzò la fronte e, sorridendo, disse:
"Amore...cos'è questa protuberanza, qui, sulla fronte?"
Mi prese per la nuca e mi infilò la lingua in bocca, trasmettendomi il gusto di sborra che era dominante nella sua bocca; ero senza parole, al settimo cielo; le infilai di nuovo la lingua in bocca per ritrovare quel gusto, che sapeva di perversione; decisamente un gusto nuovo.
Mi allontanò da sé, voleva dirmi qualcosa, ma io la sorpresi, buttandomi ai suoi piedi per accarezzarli e baciarli... la ringraziai, dicendole che la amavo più di ogni altra cosa al mondo, per aver realizzato il sogno a lungo vagheggiato.
Guardandomi dall'alto in basso, mi fece sentire piccolo piccolo: stavo cominciando a conoscere il significato dell'umiliazione.
Sul suo viso apparve un sorriso sardonico.
"Bene caro - disse - ora dovrai superare l'esame: se vuoi veramente esser degno di fregiarti del titolo di "Cornuto"; se supererai l'esame, da bravo allievo quale sei e come hai dimostrato d'essere fin'ora, con gran sacrificio da parte mia (il sorriso era sempre presente.), dandomi da fare, amore mio, potresti aspirare al titolo di Gran Cornuto".
Non mi sembrava vero: tanti non lo crederanno, ma tanti altri, cioè chi conosce questo STILE DI VITA, chi lo conosce, chi lo approva, chi lo ha provato, può capire questi momenti di piacere/umiliazione, quali attimi di gioia immensa.

Esagerato, questo inno al piacere, che solo la tua donna può donarti?
Sicuramente non tutti saranno d'accordo, ma poco importa: viva il sesso nella migliore delle sue espressioni, cioè libero da ogni tipo di condizionamento, anche di genere.

Francy mi ordinò di sdraiarmi e, allargando le gambe, mi posò la figa sulla bocca a una distanza di circa 4 dita, e mi intimò: "apri la bocca".
In un attimo, una cascata di sborra mi si riversò in bocca; che amore, l'aveva tenuta riservata tutta per me; era talmente piena che mi riempi completamente, e ridendo, disse:
"Tranquillo, non è finita... arriva il resto, finito di bere? Pulisci per bene, non ho voglia di fare il bidet."
A quella visione, come prevedibile, Anna volle emularla.
Presa dallo stesso senso di predominio, dimostrato da mia moglie nei miei confronti, si comportò alla stesso modo, umiliando e ordinando, al suo nuovo cagnolino, che, ubbidiente, eseguì ogni ordine impartitogli, ivi compresa una profonda ed accurata pulizia.
Al momento l'uomo dal super cazzo non esisteva più: si godeva il momento del sogno realizzato... Come Lucio, anch'egli sperava di potersi fregiare del titolo di Gran Cornuto.
Una nuova vita era iniziata per due coppie, che avevano lo stesso martellante pensiero.

P.S. Dimenticavo: ho goduto...abbiamo goduto, io e Mario, del nuovo percorso intrapreso dalle nostre mogli.
La nostra conoscenza, poi approfondita, ha fatto si che stessimo molto spesso assieme, assecondando le nostre amate a mettere in atto tutte quelle azioni tese a farsi scopare. Terreno fertile? Discoteche, balere, mare, cinema.. non multisala, ma quei graziosi cinema ora quasi scomparsi.
Come dimenticare quella famosa caserma che avrebbe sfornato tanti futuri uomini, ma, al momento, tanti bei cazzi per le nostre signore.
Che bello vederle uscire assieme la sera! Vestite di tutto punto, scherzando fra loro, facendoci sentire nullità.
Noi, come se noi non esistessimo, le seguivamo, giusto per esser certi che non corressero pericoli; ma, in effetti, esse concordavano dove, come, e chi incontrare.
Che troie avevamo creato! La natura aveva compiuto l'opera. Quando capitava che esse uscissero da sole, lasciandoci a casa ad immaginare le loro mirabolanti chiavate, le nostre amate benefattrici, rientrate a casa, dopo scorpacciate di cazzi, riservavano per noi la più gradita delle sorprese. Dapprima ci informavano sui vari eventi appena vissuti e poi....
A volte poteva accadere che io e Mario dovessimo raggiungere l'auto per lavare i vetri o, addirittura, i sedili, ricoperti di sborra.
Noi lo sapevamo: si trattava sempre di cazzi diversi, sani e fidati, e tutto questo per far si che la pulizia, da parte nostra, continuasse.

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