Racconti Erotici > Prime Esperienze > YOLANDE (di Anonimo) Estratto dal confessionale dell'Abate del Monastero di St. Gath.
Prime Esperienze

YOLANDE (di Anonimo) Estratto dal confessionale dell'Abate del Monastero di St. Gath.


di cuckold211
29.08.2017    |    5.609    |    3 9.4
""Oh, figliola, è dunque questa la vulva? Non ne avevo mai vista una !" "Sì, padre: essa rappresenta la porta del Paradiso, nel quale..."
NOTA NECESSARIA
Per chi non avesse letto la Prefazione riportata nel primo scritto di Yolande, va precisato che le varie storie, pubblicate con tale titolo, non sono di mia fattura, ma di "anonimo" della letteratura libertina francese.
Io, su ispirazione dell'utente del sito "Lady Charme" e ricalcando un po' quelle che sono le sue inclinazioni in tema di Trasgressione, propongo un adattamento ed una rimodulazione delle storie contenute nell'elaborato originale. In linea di massima quell'elaborato è composto da un epistolario, e, di tanto in tanto, compaiono "estratti da diari", che servono a dare continuità alla narrazione anche se possono tranquillamente esser letti ciascuno come storia a sé stante.
Il seguente, ad esempio, è un estratto dal confessionale dell'Abate del Monastero di St. Gath, dove era tenuto in educandato Evelyn, il figlio della Regina Yolande. Spero di non apparire blasfemo.
BUONA LETTURA.

%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%

Sono un uomo di fede e timorato. Ho impartito, per tutto il tempo che il giovane rampollo è stato in Monastero, tutte le discipline possibili, dal bon-to alla musica, dalla lingua alle arti, alle scienze, così da fargli affrontare il mondo esterno come si conviene e non da sprovveduto.
Egli è stato sempre un discepolo attento e volenteroso, tanto da carpire il mio affetto quasi come un figlio, ma ora dovrà tornare dalla real madre, la Regina Yolande.
Giunse a prendere il principe Evelyn una certa contessa Helga, la quale possedeva tutte le credenziali che le conferivano l'autorità di prendere in consegna il principe e condurlo alla madre.
Questa donna proveniva dal mondo esterno e portava con sé le tentazioni mortali e il dolce profumo della carne.
Ancora ora non so, se davanti a me, sciagurato peccatore, nella mia nuda cella, c'era un demonio travestito da angelo, o effettivamente un angelo per farmi assaporare le delizie del Paradiso.
Aveva capelli ricciuti color oro ramato; il busto dell'abito di seta si sollevava, gonfio, in cadenza con i suoi fascini nascosti: due sfere di neve che danzavano ritmicamente ad ogni suo respiro.
L'abito modellava i suoi fianchi opulenti; le sue gambe seducenti nelle calze nere di seta trasparenti; le ginocchia rotonde; la noncurante rivelazione delle giarrettiere di seta lavorata; la bianchissima carne di cosce nude e tornite, erano lì, davanti ai miei occhi... quale eccitante tentazione!
Le diedi il benvenuto, le offrii un bicchiere di vino delle nostre cantine, bevvi con lei... bevvi ... ancora... fino a quando il mio stato di agitazione apparve ormai evidente.
Infatti gli occhi di lei divennero di un grigio liquido ed il volto era cosparso di vivo rossore.
Prese a farmi intime domande: come facevamo noi frati a tenere a freno gli stimoli della carne, ad esempio.
"Figliola, in seminario si praticava l'omosessualità e, in quel modo, o da soli, nel chiuso della propria cella, si cerca di alleviare l'ardente desiderio della carne".
E lei "Quindi, padre, lei non ha mai conosciuto donna? "
Mentre parlava si allentò i lacci del busto e gettandosi in ginocchio, ai miei piedi, scoprì quei meravigliosi globi bianchi, sormontati da aureole brunite con al centro due appetitose fragole sode e puntute.
"Non avete, quindi, mai toccato delizie come queste, o succhiato questi preziosi frutti?"
Questo diceva, offrendomi quei suoi meravigliosi seni e, poi.... infilando le mani sotto la tonaca, ne emerse con il mio fallo in pieno turgore.
"Padre, questo non mente... lo guardi... vede come svetta tra le mie mani e desidererebbe ristoro? Lo sa che madre natura ha creato questo tesoro per rendere noi donne infinitamente più felici di quanto non siamo?
Me lo lasci assaggiare!" e così dicendo lo prese tra le labbra, mentre la mano eseguiva un dolce movimento di va e vieni.
Titillavo quelle sue stupende fragoline, quando mi venne di dirle:
"Che gioia, figliola! Se il Paradiso è questo, ebbene l'ho raggiunto".
"No, padre, siamo ancora sulla terra e tra le oscenità che essa comporta. Dopo, se lo vorrete, vi farò entrare nel Paradiso; ora, vi prego, ditemi: cosa vi sto facendo?"
"Una fellatio, mio angelo divino".
"No" rispose lei, quasi mormorando "sto rendendo onori a San Pompino Martire, data la natura, davvero sontuosa e stimolante, della vostra dotazione".
"Figliola, ditemi: nel mondo esterno come è chiamata questa mia verga che, a quel che vedo, vi dona tanto entusiasmo?"
"Oh, padre, è una parola volgare... oscena..."
"E, poiché oscena, a me non è dato conoscere? Deve a me restare ignota? Suvvia, ditemi..."
"Cazzo"
"Come? Cosa avete detto? L'avete appena sussurrato da non farmene comprendere il termine"
"C.a.z.z.o"
"Oh, un termine davvero pittoresco questo "cazzo" e, per esso, voi donne cosa siete disposte a fare?"
"Tutto, padre... vedete come ve lo percorro in tutta la sua lunghezza con la lingua? Vedete come, appena in punta appare una stilla, sono pronta a succhiarla?
Perdonate il termine, forse blasfemo, ma per noi donne esso è come un idolo, un totem cui vanno rivolti tutti gli omaggi ed onori che merita, come quella che vi propongo: vi piacciono, vero, i miei seni, di cui state strizzando con ardore i capezzoli? Ebbene essi possono accogliere nel loro solco questo 'cazzo' e trastullarlo come e quanto vi aggrada, e, ad ogni suo affiorare da queste colline, io lo ospiterò in bocca".
Ero in preda al massimo piacere; il mio corpo cominciava a fremere e quella donna (o quell'angelo?) non smetteva di ingoiare la mia verga per tutta la sua lunghezza; l'avvertii che ero pronto per esplodere e lei:
"Oh, padre, consentitemi di accogliere in bocca questo "Sant'Orgasmo Beato"; ritenete, forse, che non lo meriti?".
Quelle parole mi fecero eruttare, proprio come un'esplosione, nella sua bocca ed ella, con diligenza (o forse con ingordigia?) raccolse tutto, senza niente mandare perso.
Poi, si pose ritta, davanti a me, con l'abito sollevato, mostrandomi, senza provare la minima vergogna, le cosce tornite e la seconda bocca, incastonata nell'inguine e ricoperta da una foresta di riccioli d'oro.
"Oh, figliola, è dunque questa la vulva? Non ne avevo mai vista una !"
"Sì, padre: essa rappresenta la porta del Paradiso, nel quale intendo farvi entrare, come vi mostro con questo frutto".
Aveva preso, dal vassoio sul tavolino, una banana e, dopo averla lubrificata con la bocca, ove, forse, erano ancora presenti residui del mio nettare, la fece sparire tra le cosce.
I suoi occhi erano estatici, il viso, rilassato, poneva ancor più in evidenza la bocca semiaperta, che effondeva sospiri.
Poi, estrasse la banana e con frenesia mi arringò:
"Padre, punitemi perché ho peccato; mi sono lasciata irretire dalla Santa Lussuria e dalla Beata Trasgressione".
Potevo perfettamente rendermi conto che la donna che avevo dinanzi era ebbra, e non solo di vino.
Tuttavia, debole come sono, risposi:
"Sì, certamente".
"Vorreste fustigare le mie carnose natiche, Abate? Con una frusta o con le vostre stesse mani....?"
A quelle parole seguì la sua svestizione e mi apparve nella sua più superba tentazione: seni alti e sodi, dai capezzoli irti: cosce di alabastro che, davanti, confluivano nell'ardente fessura e, dietro, in natiche stupende.
Ella, così, nella sua celestiale nudità, si posizionò sull'inginocchiatoio con le cosce allargate: mi era rivelato il vello dorato che ornava il suo buchetto brunito e la fessura, carnosa e aperta con le morbide labbra umide e palpitanti.
"Colpite le mie natiche, Padre"
Tremando mi avvicinai a quello che, per me, rappresentava il peccato. Ahimè... non potevo.... caddi in ginocchio, in totale adorazione di quel nudo scrigno che mi si offriva.
Le mie labbra si serrarono contro i suoi riccioli d'amore; scivolarono, poi, lambendo la carne più nascosta, morbida ed umida, mentre lei strofinava le natiche contro il mio volto.
Chi avrebbe mai potuto resistere? Sollevai la tonaca: ero rigido e teso e cercai di immergermi nel suo fiore, ma lei si scosse, impedendomelo.
"Padre... Abate...., mi meraviglio di voi?! Non sapete che prima di accedere al Paradiso, bisogna scontare i propri peccati in Purgatorio? Ecco, entrate nel buchetto fra le natiche ed insieme avremo modo, con dolore, di purgare i nostri peccati".
Eseguii non senza fatica e tra le suppliche della donna; quando ogni dolore fu placato, cominciai ad intravedere i primi bagliori di luce.
Una pace sublime era entrata nei nostri corpi ed io potevo entrare ed uscire dal quel budello con faciltà, mentre scariche di ardente passione facevano vibrare i nostri corpi.
"Figliola, ti prego, dimmi: che nome il volgo ha dato alla vulva?"
"Oh, padre, come per la verga, anche questo è un vocabolo osceno: è chiamata "fica", ma noi nobili, la appelliamo "Santa Fica Vergine".
Ecco, ora va bene, abbiamo espiato i nostri peccati e possiamo accedere al Paradiso",
Mi sfilai da quello stretto budello e mi accostai alla "fica?", che strano nome!
Ma le sensazioni che donava erano celestiali, davvero paradisiache.
La mia verga fu accolta con grande giubilo, anche da parte della donna, la quale volle replicare i termini osceni e volgari usati dal popolo.
"Oh, Padre... Abate.... finalmente il Cazzo nella Fica".






Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.4
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per YOLANDE (di Anonimo) Estratto dal confessionale dell'Abate del Monastero di St. Gath.:

Altri Racconti Erotici in Prime Esperienze:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni