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La vacanza a Creta 2: Fabio.


di cuckold211
14.02.2013    |    17.336    |    8 9.8
"Loredana baciava Fabio con la passione e tenerezza di cui solo lei era capace, mentre i loro sessi, abbondantemente lubrificati, emettevano suoni osceni ma..."
Non ci eravamo ancora ripresi dallo squassante orgasmo appena avuto, quando Loredana mi disse: "Ma quanto siamo diventati porci! Non so se il nostro percorso sessuale è uguale a quello di altre coppie, però, a volte, mi chiedo se non ci sia qualcosa di sbagliato in noi?" "Assolutamente no, mia cara. C'è differenza solo rispetto a quelle che, colpevolmente, hanno ridotto il loro rapporto, inizialmente fatto di tenerezza e passione, a squallida routine, dimenticando quelle emozioni che, da fidanzati, davano i brividi e si faceva di tutto per scambiarsele. Il nostro è vero amore; la dedizione totale dell'uno all'altra; quel desiderio che non scema con il passare del tempo; il donarci sensazioni che ci fanno vibrare, che ci procurano brividi lungo la schiena, che si manifestano anche come "farfalle allo stomaco". No, amore, non c'è niente di sbagliato in noi se questo gioco, che tanto ci attrae, ci spinge l'uno verso l'altra; ci fa vivere l'amore con rinnovata passione, che non si estinguerà mai perchè, anche in tarda età, ricorderemo con piacere le avventure che ci siamo regalate". Ci vestimmo e andammo a cena. Il tavolo a fianco al nostro era sempre vuoto, con ciò acuendo la mia curiosità sul cercare di individuare chi potesse avere spiato Loredana. Il giorno dopo scendemmo in spiaggia e notai che lei aveva indossato, al piede destro, la cavigliera d'oro con cornino, che le avevo regalato qualche mese prima. La cosa mi eccitò perchè conoscevo bene il messaggio che dava, ma lei no; glielo avevo tenuto nascosto. Infatti, come avrei potuto dirle che il monile serviva a comunicare la sua particolare disponibilità al sesso, e, come se non bastasse, il cornino informava i pretendenti di farsi avanti anche in presenza del marito? L'unica domanda che mi rivolse fu: "Ma va messa a destra o a sinistra?" "A destra" risposi.
Le avevo fatto quel regalo a fine primavera, in considerazione del fatto che quanto prima avrebbe smesso le calze e con i piedi nudi, infilati in sabot, zoccoletti e ciabatte da mare, avrebbe lanciato il messaggio che tanto mi intrigava. La guardavo, quindi, mentre distesa al sole, si mostrava in tutta la sua sensualità: viso dalle labbra carnose ed occhiali da sole che le conferivano un tocco di mistero; seno che svettava prepotentemente sodo e grosso, con capezzoli che quasi bucavano il tessuto del bikini; pancino piatto con al centro l'ombelico che amavo leccare; inguine gonfio all'altezza del monte di Venere, a malapena contenuto nello slip sgambato; cosce e gambe lisce e setose; piedi ben curati, unghie laccate e cavigliera; se si fosse voltata sulla pancia, avrebbe mostrato un culetto niente male, ben proporzionato, con glutei sodi. Modestamente ho una moglie di cui andare fiero per il portamento, i suoi gusti nell'abbigliamento, la cura meticolosa del proprio corpo, la grazia nell'approcciarsi agli altri, il linguaggio fine e forbito, privo di qualsiasi inflessione dialettale, e, ciliegina sulla torta, sufficientemente maliziosa, seducente...in poche parole PORCA, come ero riuscito a plasmarla. Mi allontanai per fare il bagno, mentre lei veniva coinvolta dai ragazzi dell'animazione alle varie attività, sia ludiche che fisiche. La giornata trascorse così fra ombrellone, giochi in acqua e spiaggia, un veloce pasto leggero , un riposino in camera, mentre lei prendeva la sua dose di sole integrale, ed a cena?...ancora quel tavolo vuoto, per cui mi rafforzavo nell'idea che il gurdone andava ricercato fra il personale dell'albergo. Una volta a letto, volli essere informato se la cosa si fosse ripetuta e lei "No, amore, oggi non ho notato niente di sospetto e mi sono goduta la mia nudità con assoluta spensieratezza: invero ho anche sonnecchiato per un pò. Però, ieri...ma chi pensi potesse essere?" "Non lo so...ci sto pensando e...prima o poi lo scoprirò...in quel caso, ti piacerebbe scopartelo o la cosa non ti intriga?" " Beh, dipende; dovrei vedere il soggetto: potrebbe essere bello, non male, brutto, grasso, vecchio, per niente intrigante...ma, se la sensazione provata ieri non mi inganna, me lo scoperei, eccome!" Naturalmente questi discorsi ci eccitarono al punto che finimmo a fare l'amore, fantasticando su ogni scenario erotico possibile.
Nuovo giorno, nuovo relax al mare: lei distesa sul lettino, io a trovare refrigerio con una vigorosa nuotata verso il largo. Poi mi voltai verso riva e scorsi mia moglie che conversava con un signore seduto sul lettino fino ad ieri vuoto; un cameriere serviva loro delle bibite ben ghiacciate. Preso dalla curiosità, ritornai a riva e mi accostai a loro. "Ecco" disse Loredana "ti presento mio marito Lucio...questo è Fabio, è arrivato oggi...è il nostro vicino di camera..." Ci scambiammo i soliti convenevoli e così apprendemmo che era un medico, viveva a Verbania, sul lago Maggiore, avrebbe fatto una vacanza breve, di soli 5 giorni, per poi tornare da moglie e figli, anche loro in vacanza, ma a Chiavari dai, rispettivamente, genitori e nonni. Era un uomo sui 45 anni, non bello ma interessante, garbato, socievole, allegro, disponibile. Facemmo subito amicizia, ci demmo del tu, eravamo vicini di tavolo al ristorante e ci invitò, dopo cena, a fare un giro con l'auto che aveva noleggiato. Dopo il veloce pasto ed il caffè, Fabio e Loredana vollero tornare in spiaggia; io, invece, optai per un pisolino in camera. Pensavo, per un verso addio bagni di sole integrale per Loredana, e per l'altro che forse non era male aver fatto la conoscenza di Fabio, al momento, unico connazionale con cui poter conversare, cosa che Loredana gradiva molto. Passando alla reception per prelevare la chiave, un giovane greco, bel fisico, in giacca e cravatta, mi disse, in uno stentato italiano "camera vicina, occupata...terrazzino non più solo" quelle parole mi colpirono come uno schiaffo: eccolo lo stronzo! e guardandolo con un leggero sorriso dissi: "Eri tu, allora?" E lui "Io, cosa?" "Niente...niente" risposi e me ne andai. Certo, chi altri in albergo aveva colletto di camicia con cravatta? E, poi, c'è chi mette in dubbio l'intuito femminile?...il ragazzo non era niente male...quindi Loredana si era sentita intrigata più che a ragione. Con questo pensiero, che soddisfaceva ogni mia aspettativa , mi addormentai.
"Luciooo, amoreeee, dai svegliati" mi sentii chiamare ed in piedi come uno zombie, andai al terrazzino: vuoto; ritornai, aprii la porta del bagno: vuoto. "Tesoro...ma dove sei?" "Da Fabio, vieni...la porta è accostata". Come colto da una scossa ad alto voltaggio, mi svegliai subito...ero in costume...aprii la porta, presi le chiavi...mi spostai alla porta accanto...aprii e richiusi subito dietro di me...CHE SPETTACOLO! Mia moglie, completamente nuda...il bikini, il pareo ed i boxer di Fabio abbandonati a terra...mia moglie inginocchiata ai piedi del letto, su cui era disteso Fabio, che si gustava in bocca la sua magnifica e possente verga, con in cima una turgida fava bella grossa. "Vienimi vicino, amore, baciami, cosicchè dimostriamo al nostro amico come sappiano divertirci senza gelosia" Mi avvicinai e le sprofondai la lingua in bocca, assaporando l'umore di Fabio di cui era intrisa. Avevo anch'io, ora, davanti al viso, la verga ed i coglioni dell'amico e lei "Aiutami, vedi, è tanto grossa che non riesco ad imboccarla. Facciamolo assieme, ti va?" Diceva questo spingendo la mia testa verso quel magnifico cazzo. Dopo varie slinguate assieme, me lo spinse in bocca e lei si dedicò ai coglioni. Ero eccitato come un toro, mi denudai anch'io e varei voluto leccarle la fica, che sapevo grondante di umori. Me lo impedì dicendo: "No, amore, tocca a lui, ora, ricambiare il servizietto". Fabio si alzò, prese Loredana per i fianchi e, stando in piedi, se ne appoggiò le cosce sulle spalle per avere a portata di bocca figa e culo. Loredana, a testa in giù, come invasata, lo spompinava. Io? Ero rimasto escluso, ma pensai bene di leccare i piedi di mia moglie che sgambavano liberi, oltre le spalle di Fabio. Glieli leccai a lungo, dito per dito, riempendoli di saliva. Loredana sembrava avere le convulsioni. Il suo corpo reagiva totalmente alle sensazioni che le profondevamo. Poi...volle essere scopata...volle essere irrorata dentro...volle, me disteso supino, appoggiarmi la fica sulla bocca e, contraendo le mucose interne, rioversarmi tra le labbra, il suo piacere frammisto a quello di Fabio. Ripulì bene bene con la lingua, l'asta ancora intrisa dei loro umori e si rivolse a me per baciarmi...io la sovrastai con la bocca e, baciandola, le trasferii ciò che ancora restava di quanto le era fuoruscito dalla figa. Eravamo stremati, ma felici per essere riusciti a superare le barriere dell'imbarazzo, del ritegno ed esserci concessa un'esperienza, forse unica. In serata, dopo cena, fummo contattati da Fabio per la promessa escursione in giro per l'isola. Toccammo diverse località, piene di turisti accaldati, che consumavano bibite ghiacciate, gelati e quant'altro. Si era fatto tardi...erano le due del mattino, ma la voglia di stare ancora insieme non ci faceva rientrare. Giungemmo su una spiaggia dove una decina di ragazzi, maschi e femmine, stavano facendo il bagno nudi...ci unimmo a loro...felici e spensierati...divertiti dalla nudità che tutti esibivano senza tabù...sembrava aver ritrovato l'Eden, ove non esisteva più crudeltà, cattiveria e tutti si abbandonavano alla dolcezza che veniva trasmessa dalle carezze e baci che, quasi da asessuati, venivano profusi. Cominciò ad albeggiare e decidemmo di rientrare. Loredana volle che guidassi io, mentre lei salì dietro con Fabio. Cominciarono a baciarsi come fidanzati...li guardavo nello specchietto retrovisore...mentre lei, estrattogli il fallo dai pantaloni, lo masturbava lentamente, con la dolcezza che ben conoscevo... poi si abbassò e prese a spompinarlo, mentre con l'altra mano si liberava degli slip...poi gli si inginocchiò in grembo facendosi penetrare fino in fondo...l'auto era diventata un'alcova risuonante dei sospiri e dell'ansare degli amanti... l'abitacolo trasudava odore di sesso...l'elettricità emanata dai quei corpi in convulsione, te la sentivi vibrare addosso... Loredana baciava Fabio con la passione e tenerezza di cui solo lei era capace, mentre i loro sessi, abbondantemente lubrificati, emettevano suoni osceni ma inconfondibili. Giunti in albergo e, quindi, in camera, Loredana si denudò e con la schiena appoggiata alla spalliera del letto ed il sesso offerto, volle che aspirassi lo sperma che Fabio vi aveva deposto, per poi riversarglielo in bocca mentre la baciavo. Finalmente la scopai anch'io, lentamente e dolcemente.
(continua)
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