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Storie di corna 2


di cuckold211
24.12.2022    |    16.559    |    5 9.8
"Proseguono le storie di vita libertina di questa anonima coppia sicula..."
Proseguono le storie di vita libertina di questa anonima coppia sicula. Buona lettura.

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Ieri sono stato diverso tempo in macchina con il mio dipendente, perché voleva raccontarmi un fatto che gli era successo di recente.
Circa quindici giorni fa, è rientrato dalla Germania un cugino di sua moglie: un tipo sui 55 anni che era emigrato in quel paese quando aveva 20 anni, si era sposato con una tedesca e, per motivi di eredità, era tornato da solo per non più di una settimana e, visti i buoni rapporti che vi erano fra cugini, gli avevano dato ospitalità, escludendo nel modo più assoluto che andasse in albergo.
Per sua moglie, quello era sempre stato il cugino del cuore, anche se c'era una certa differenza d'età. Quando è arrivato, visto che la casa non è tanto grande, per farlo dormire, la sera aprivano il divano letto nel salone.
La moglie ha sempre avuto l'abitudine di dormire con indosso solo una sottana, che le arriva giusto a coprire figa e culo, senza indossare intimo, né mutande né reggiseno, sia in estate che inverno. Ovviamente, se di notte aveva necessità di andare in bagno o la mattina per preparare la colazione, restava così com'era, senza coprirsi per nulla.
Il marito esce, per venire al lavoro, verso le 6:30 e lei, a volte, si alza per fargli il caffe, ma non sempre.
Il secondo giorno che avevano il cugino in casa, lei si alza, fa il caffè al marito, lui esce e, mentre prendeva il caffè anche lei, seduta al tavolo col caffè davanti ed il cellulare, entra il cugino in cucina, con indosso i soli boxer ed una maglietta. Ovviamente vede la cugina quasi nuda e lei, quasi fosse del tutto naturale, si alza, lo saluta e si gira per fargli il caffe. Lui, seduto al tavolo, la scruta a fondo e le fa dei complimenti per quanto, nel tempo, si sia fatta attraente; lei, giratasi, si accorge che dai boxer del cugino faceva capolino una buona erezione e gli dice:
"Accidenti! Questo effetto ti faccio?" lui la guarda e le risponde:
"Vorrei vedere a quale maschio non faresti lo stesso effetto, eccitante e nuda come sei".
Poi, afferrato il cazzo da sopra i boxer, le dice:
"Guarda qua: è questo l'effetto che mi hai fatto".
Lei diventa muta, non sa cosa dire; più che parole, le era cresciuta la voglia al massimo. Senza dir nulla, si avvicina a lui e gli accarezza il cazzo; lui le passa il braccio dietro la schiena e prende ad accarezzarle il culo. Dopo un po', lei gli abbassa le mutande, impugna il cazzo, si abbassa e glielo prende in bocca, mentre lui aveva infilato il medio nella sua fica e col pollice titillava il buco del culo.
Lui aveva la mano destra che spaziava fra fica e culo della cugina e, con la sinistra, imprimeva il ritmo alla sega. Dopo un po' la fa sedere sul tavolo e reggendola per le caviglie, le infila il cazzo in fica.
Nemmeno dieci minuti, il cugino estrae il cazzo e le sborra tutto sulla pancia. Lei prende dei tovaglioli e si pulisce al volo; a lui sfugge di dire:
"Ma che cazzo abbiamo combinato! Ci siamo lasciati prendere dalla voglia, senza riflettere su quello che stavamo facendo".
Lei gli dà un bacio sulla guancia e gli dice:
"Tranquillo, è piaciuto a tutti e due". Lui, in un primo momento, sembrava a disagio, ma, visto che lei era serena, ha preso coraggio e l'ha abbracciata, dicendo:
"E' stata la più bella scopata dei miei ultimi dieci anni".
Dopo un po' si preparano ed escono assieme. Dovevano andare al comune e poi dal notaio. Al comune fanno tardi e decidono di tornare a casa, rinviando al pomeriggio per il notaio. Quando rientrano, mia moglie va in bagno, si fa il bidet e lascia le mutande nel cesto della biancheria; poi, va in camera da letto e ne indossa altre pulite. Lui entra in bagno a sua volta e, ovviamente, vede quelle mutandine e gli vien voglia di annusarle. Quando esce, si ritrovano in cucina; mia moglie indossava un camicione da casa, di quelli che si abbottonano davanti, niente di erotico, ma lui era eccitato dalle mutande che aveva annusato in bagno e, infoiato, l'abbraccia da dietro e le dice che ha voglia di lei.
Mentre si appoggia alle sue spalle, le fa sentire sulle chiappe il cazzo in erezione. Lei lo facilita, premendo il culo contro di lui, che ha preso a leccarle collo e dietro l'orecchio, dicendole di aver visto le sue mutande in bagno ed aveva perso la testa.
Mentre la sbaciucchiava sul collo, da dietro le sbottona il vestito, la gira e la bacia in bocca, con tanto di lingua. Lui, mentre si baciano, le infila una mano tra le cosce e, spostato il bordo delle mutande, comincia a infilarle un dito in fica. Lei prende a carezzare il cazzo da sopra i pantaloni e cerca di abbassarne la lampo.
La vede in difficoltà e, mollatala per un minuto, si abbassa pantaloni e mutande; lei si sfila le mutande e si mette in ginocchio davanti a lui; questa volta il cugino le dimostra la sua esperienza. Alzando una gamba e appoggiatala ad una sedia, le prende la testa e le appoggia i coglioni sul viso, in modo da strofinarglieli su tutta la faccia, fino a porle il buco del culo sulla bocca ed ordinarle di leccarglielo. Lei gli fa:
"Accidenti, che cugino vizioso, sei!" però esegue, senza nulla aggiungere; gioca un po' con la lingua sul buco di quel culo e, alternandoli, gli prende in bocca i coglioni.
Lui le sbatteva il cazzo sulla fronte e, di tanto in tanto, glielo infilava in bocca.
Dopo aver giocato per un bel po' così, la prende per mano e la porta in camera da letto; lui la fa mettere in ginocchio sul bordo e, con ancora i piedi per terra, comincia a scoparla da dietro, allargandole al massimo le chiappe.
Mentre la scopava a ritmo lento, gli sputava sul buco del culo e le massaggiava il buco, infilando anche qualche dito.
Visto che lei se la godeva alla grande, tira fuori la minchia dalla fica e, con molta calma, le entra nel culo. Lei se lo gusta tutto, anche se non ne va matta, ma il modo in cui suo cugino la stava inculando, le stava piacendo proprio tanto.
Mentre se la inculava, le dice che quel culo lo aveva desiderato da quando era arrivato, anche se aveva potuto vederglielo coperto dai jeans elasticizzati. Aveva avuto modo di ammirare quel portento ed ora, finalmente, poteva gustarselo con tutta calma.
Poi le dice che glielo voleva riempire di sborra, ma lei gli risponde che preferiva berla; lui le dà una pacca sulla chiappa e le dice:
"Minchia, quanto sei porca! Ok, girati, che ti do da bere". Lei si gira, prende il cazzo in bocca, ma lo stava facendo con troppo ardore, allora lui le blocca la testa e dice:
"Che diavolo fai! Andava bene quando eri ragazzina, ma ora tutto va gustato e per bene".
Si siede sul letto, lei si mette in ginocchio sul tappeto e, dopo una buona leccata di coglioni, lui le dice:
"Apri la bocca, ma non muoverti" le infila la cappella a metà e la fa star ferma, con la bocca chiusa intorno al cazzo. Comincia a schizzarle in bocca e, guardandola negli occhi, le dice di non ingoiare, finché non ha ricevuto anche l'ultima goccia. Poi le ordina di aprire la bocca e fargli vedere il contenuto. Quando lei apre la bocca era stracolma di sborra, allora lui le fa l'occhiolino e dice:
"Adesso puoi bere"; a quel punto, lei manda giù tutto e, quando ha finito di ingoiare, gli dice:
"Cazzo, potresti fare l'istruttore di sesso: mi hai fatto provare cose mai fatte prima".
Dopo due giorni è andato via, con la promessa che la prossima estate sarebbe venuto con la famiglia. Ha ereditato una casetta e la vuole usare per le vacanze estive.
Il mio dipendente mi dice che, quando sua moglie gli ha raccontato tutto questo, lui si è sborrato addosso, senza nemmeno toccarsi.

Sabato sera è stata una bellissima serata. Eravamo quattro coppie, ho presentato i nuovi amici agli altri, che hanno gradito.
Mentre le donne erano in cucina a preparare una spaghettata, noi uomini eravamo in salotto e cercavamo di istruire il nuovo arrivato, spiegando un po' il nostro modo di fare.
Lo informiamo che tra noi si parla liberamente, senza peli sulla lingua, anzi scendendo nei dettagli, mettendo da parte ogni senso di vergogna; che eravamo tutti cuckold e che la comitiva era stata formata proprio per quelle nostre peculiarità. Poi il mio dipendente ha voluto precisare che ognuno di noi, ovviamente senza alcun obbligo, quando ci si incontra, racconta qualche avventura vissuta dalla propria moglie.
Il nuovo arrivato si mostra subito d'accordo su tutto, anche perché, a mia volta, quando li abbiamo conosciuti al prive' e poi quando ci siamo rivisti, gli avevo già spiegato un po' come passiamo le serate quando eravamo tutti assieme. L'abbiamo messo a parte che, della comitiva, facevano parte anche altre coppie, che però quella sera non avevano potuto esser dei nostri.
Illustravamo le nostre abitudini al lui, mentre, in cucina, le mogli cercavano di saperne di più della lei nuova arrivata
Dopo aver cenato, le donne decidono di andare a bere qualcosa da qualche parte. Rossella propone loro un pub, dove c'è musica dal vivo, mentre noi organizziamo un tavolo per giocare. Erano già le 22:30, le altre donne erano già pronte, ma mia moglie ha dovuto prepararsi al volo.
Quando escono, erano quattro figone. Luciano le guarda e gli viene spontaneo dire:
"Mi sa che stasera, per ognuna delle quattro, ci vuole ben altro che un semplice drink".
Appena cominciamo a giocare, il mio dipendente chiede a Luciano:
"Dai, raccontaci qualcosa: da quanto tempo siete nel giro e come siete approdati nel mondo della trasgressione?"
Lui ci spiega che è sempre stato portato al libertinaggio. Anche da fidanzati, gli tirava il cazzo se qualcuno ci provava con la sua fidanzata. Ma il vero inizio è stato quando, appena sposati, sono andati ad abitare nell'appartamento di una palazzina a 3 piani: al primo, abitavano i padroni di casa, una coppia sui 50 anni molto giovanile: lui un bell'uomo che curava molto il suo fisico fra palestra e corsa al mattino; lei una bella donna con un certo gusto nel vestire ed un bel fisico, modellato da palestra e nuoto. Essi avevano occupato il secondo piano e, al terzo, c'era una coppia di ragazzi conviventi, sui vent'anni, ma molto imbranati: i soliti figli di papà che, in vita loro, non avevano mai fatto nemmeno un uovo sodo.
Dopo aver fatto amicizia con entrambe le coppie della palazzina, la moglie di Luciano veniva spesso chiamata dalla ragazza di sopra per dei problemi domestici, che proprio non sapeva come risolvere e poi, vista l'età, quasi da coetanee, si era creata una più stringente amicizia. Spesso, di mattina, lei saliva su da loro per il caffè; a volte, lui era in casa, ma, in tante altre, era via, all'università.
A quell'epoca la moglie ancora non lavorava e, quando la sera si ritrovavano a letto, lei gli raccontava tutto di quei ragazzi: ad esempio che non avevano malizia e facevano tutto alla luce del sole come dei ragazzini; così capitava che, a volte, lui si presentava in mutande con la moglie presente e senza nemmeno curarsi di coprirsi.
Una volta, addirittura, lui era disteso sul divano che guardava una partita ed aveva una mano dentro le mutande, toccandosi il cazzo. La moglie e la ragazza del tipo, gli si erano sedute accanto, mentre lui continuava a toccarsi; gli era perfino uscita la cappella dalle mutande, allora la moglie, sorridendo, disse al ragazzo:
"Guarda che hai il fratellino di fuori", cui lui rispose, sempre in tono da semplicione, che, forse, voleva conoscere chi fosse l'ospite. La ragazza gli risponde argutamente:
"See... e, magari, perché non salutarla?"
Quella sera, quel discorso mi fece eccitare e, tirato fuori il cazzo, dico a mia moglie:
"Anche lui ti vuol salutare". Lei allora gli fa un pompino da vera affamata. Entrambi ci eravamo eccitati al massimo per quanto successo con i ragazzi. Allora, dopo aver goduto, le confessai che la cosa mi aveva eccitato tanto, lei ne rise e mi disse:
"L'ho visto, ma non credere che anche a me non abbia fatto affetto quella situazione".

Una domenica ci invitarono a pranzo i padroni di casa, con i quali eravamo in ottimi rapporti. Mentre aspettavamo d'esser chiamati dalle mogli che erano in cucina, io e lui ci siamo seduti a parlare e scopro che erano persone di mentalità aperta: d'estate frequentavano spiagge nudiste, non erano per niente gelosi l'uno dell'altra, anzi, lui permetteva alla moglie, una sera per settimana, di uscire con le amiche.
Mi si aprì un mondo nuovo su questa coppia, che pensavamo avessero la sola mania per il fisico. Cominciamo a frequentarci di più, a ricambiare l'invito e, una volta, vuoi con una scusa, vuoi perché ci eravamo presentati da loro quando, in serata, la moglie sarebbe dovuta uscire con le amiche, estese l'invito anche a mia moglie, affinché si unisse a loro.
Mia moglie accettò l'invito per quella sera; lui aveva un impegno e io restai solo in casa ad aspettare il ritorno di mia moglie.
Aspettai fino all'una, poi son crollato dal sonno e mi son svegliato solo quando ho avvertito che si stava mettendo a letto. Le chiedo se è andato tutto ok durante la serata e lei mi dice che si sentiva come una bambina in mezzo alle mamme. Infatti mia moglie ha 25 anni, mentre in quel gruppo erano tutte sui 50.
L'indomani, era sabato ed entrambi eravamo liberi; appena svegli, mia moglie mi vede con una gran bella erezione e, preso il cazzo in mano, mentre ci sbaciucchiamo, mi racconta la serata e mi dice che son cinque donne che, quando si riuniscono, diventano cinque troie, sia nel parlare che nell'agire. Nel locale dove vanno di solito, le conoscono tutti: è frequentato da persone separate, sia uomini che donne. In questa comitiva, ce n'è una che, in tutta la sera, s'era appartata con un tipo per più di un'ora e, quando è ritornata, si vedeva lontano un miglio che s'era fatta sbattere alla grande.
Le altre del gruppo la canzonavano scherzosamente, dicendole che aveva la sborra che le usciva dal naso, cui lei rispondeva che quella sera il suo scopamico era super carico; ma, dai discorsi che facevano, era sicura che tutte, nessuna esclusa, avessero qualche amico.
La padrona di casa, quando son rincasate, le ha raccomandato la massima discrezione su quel fatto e mia moglie l'ha rassicurata.

Mentre mi racconta tutto, la mia libidine arriva al massimo e, quindi, le abbasso la testa, le metto il cazzo in bocca e, giusto il tempo di far su e giù, le riempio la bocca di sborra.
Mia moglie sembrava un'altra, stringe le labbra, non fa uscire nemmeno una goccia e la ingoia tutta. Una volta placata la nostra libidine, entrambi ci siamo chiesti cosa stesse accadendo: perché quelle cose ci stavano eccitando così tanto?
Ci siamo ricordati della volta che aveva visto la cappella al ragazzo di sopra e di quanto anche quella circostanza ci avesse eccitato.
L'amicizia con i padroni di casa si fa sempre più intima; quasi ogni settimana mia moglie partecipa alla serata di uscita con la padrona di casa, rendendo la cosa sempre più eccitante.
Una volta a settimana, io restavo solo, perché il marito aveva sempre qualche impegno sportivo, poi ho scoperto che, in realtà, si univa con gli altri mariti della combriccola della moglie a volte per giocare a calcetto, a volte a giocare a carte o vedere qualche partita.

Una sera, mia moglie, quando rientra, mi racconta che finalmente aveva scoperto chi era che si scopava la padrona di casa; mi raccomanda di non far parola con nessuno, perché lei gliel'aveva confidato e presentato: si tratta di un rappresentante di un'altra città, sposato che, con il pretesto del lavoro, può permettersi di dormire fuori casa.
Mia moglie ed io abbiamo cominciato a parlare molto più di questo genere di vita e, ogni volta, ci eccitavamo come maiali, finché siamo arrivati alla conclusione che volevamo provare a fare qualcosa del genere con altre persone, ma fra tutte le opzioni, la più eccitante era vedere o saper lei a scopare.
Comunque c'era qualcosa che mi tormentava: provavo vergogna di me stesso, al pensiero di far scopare mia moglie da altri in mia presenza, in considerazione che c'era da temere che l'eventuale incontro potesse andare a rotoli, proprio per la mia presenza.
Infatti, anche mia moglie aveva qualche perplessità in proposito. Riteneva che, davanti a me, avrebbe potuto bloccarsi e non avrebbe avuto il coraggio di amoreggiare. Per questo se ne parlava sempre, senza mai prendere una decisione in merito; in compenso, però, scopavano come ricci, dopo che lei usciva con la padrona di casa. Ormai faceva parte della comitiva a pieno titolo e quasi tutte parlavano liberamente, raccontando cosa facevano con i loro amanti segreti, che esse definivano "scopamici".
Mia moglie era l'unica che non aveva nessun amico e, spesso, scherzando le dicevano che avrebbe dovuto far qualcosa per porvi rimedio, in quanto ogni donna deve avere qualche diversivo fuori dal matrimonio.
Tra le donne della comitiva aveva anche legato di più con una, il cui marito era carabiniere. Non erano della nostra città, perché lui vi era stato trasferito e da anni abitavano lì.
La lei scopava con un collega di suo marito, un bel ragazzo di 35 anni che, detto da lei, era un gran maialone, molto dotato e, quando raccontava, lo lodava al massimo, definendolo un autentico stallone che se la scopava per ore.
L'amicizia che mia moglie aveva legato con questa tipa, era più intrigante delle altre: si sentivano al telefono, uscivano da sole per negozi o prendere un aperitivo, finché, un giorno, le presenta il suo amico e le dice che, se per lei non ci son problemi, lo può far sedere con loro a prendere l'aperitivo. Mia moglie la rassicura che non c'era nessun problema e così apprende che lui era di Cagliari ed abitava in un edificio con solo alloggi per militari, forniti dallo stato. Era single.
Poi, tra le chiacchiere che facevano da sole, lei le confida che, purtroppo si vedono poco, non avendo un posto dove andare; che, molto raramente, hanno la disponibilità di una casa, che gli veniva prestata da un altro collega, ma sempre con il timore addosso di esser sorpresi da qualche conoscente.
Mia moglie mi raccontava tutto: più andavamo avanti, più ci eccitava il pensiero di allargare gli orizzonti, finché, una sera, mentre eravamo nel pieno di una scopata, lei mi dice che, se se lo becca da sola, se lo scopa e poi mi racconta tutto.
In quel momento il cervello mi è partito e l'ho riempita tutta, al punto che, se non avesse preso la pillola, di certo si sarebbe trovata incinta per i tanti schizzi che le ho spruzzato dentro, fino a farglieli sentire in gola.
Abbiamo parlato molto di quest'altra idea e, a parte, tutte le raccomandazioni sull'accertarsi che fosse una persona discreta, di cui potersi fidare, stabiliamo che le è permesso solo se si tratta di qualcuno che non vada in giro a farsene un vanto e che non rientri nelle nostre amicizie, perché non volevo far la figura del "cornuto", ecc. ecc.
Ho quindi accettato che lei si potesse far l'amico intimo, ma, ovviamente, mi doveva tenere al corrente di tutto, farmi leggere le chat e non inviare mai foto.

Da quel giorno, comincia per me un tormento ulteriore, quasi come se mi fossi pentito. Avvertivo dentro di me, sentimenti contrastanti fra gelosia ed eccitazione; ogni giorno che passava la vivevo come un'eterna attesa di poter conoscere, da un momento all'altro, una qualche notizia, bella o brutta che fosse; ogni sera, quando rientravo a casa, guardavo mia moglie negli occhi con ansia: aveva forse qualcosa da raccontarmi? Era per me un pensiero fisso: ogni volta che mi arrivava un messaggio di mia moglie, speravo, ma temevo anche, qualche novità.
Erano passati più di tre mesi, da quando avevamo raggiunto quell'accordo e ancora non era successo nulla di nuovo: mi ero quasi assuefatto all'idea che difficilmente sarebbe mai successo qualcosa. Ma una sera, rientrato a casa, trovo mia moglie che si stava preparando per uscire, non con la comitiva, ma da sola con quella sua amica.
Mi racconta che stanno uscendo per andare a cena fuori; il marito era di turno ed avevano organizzato col suo amico che doveva presentarle un ragazzo, da poco trasferito, con cui aveva stretto amicizia. L'amica aveva capito che mia moglie era disponibile e per questo aveva già organizzato tutto.
Nell'occasione, mia moglie aveva messo in campo tutto il suo fascino: il completino intimo più sexy, autoreggenti, un vestito che la faceva apparire più nuda che vestita, ero rimasto senza parole, non mi è uscito nemmeno il fiato per salutarla.
Quando è uscita, dopo un po' mi manda un messaggio e mi dice:
"Ti amo, questo è solo un gioco che abbiamo voluto entrambi".
Questo messaggio mi ha dato un po' di sollievo e serenità; cominciavo a rilassarmi e ad eccitarmi, pensando a quello che poteva succedere.
Dopo un paio d'ore, mi manda una foto del locale dove sono andati, con una didascalia che precisava: bel ragazzo, 32 anni di Napoli, qui trasferito per motivi disciplinari.
Poi più nulla, rientra dopo mezzanotte e, quando la vedo rientrare comincio ad osservarla attentamente: dovevo trovare le tracce di cosa potesse esser successo. Mi bacia e si siede su di me; io ero seduto sul divano davanti la tv, mi passa un braccio attorno al collo e mi dice:
"Amore, sei veramente convinto di voler proseguire il gioco? Non voglio perderti per un capriccio di sesso!", cui rispondo:
"L'importante è che siamo uniti e complici, per il resto son d'accordo su tutto".
Allora lei mi racconta che, dopo aver consumato un panino in quel locale e bevuto una birra, si son messi in macchina. Guidava il nuovo amico, mentre l'amica con l'amante erano seduti dietro. Quando si è fermato in un parcheggio, vicino al mare, sono scesi dalla macchina ed hanno cominciato a passeggiare sulla spiaggia a piedi nudi. L'altra coppia s'è fermata dietro una vecchia barca che era sulla spiaggia; loro si sono allontanati per non disturbare, finché lui le ha preso la mano e, tiratala un po' a sé, voleva baciarla.
Mia moglie, al primo approccio, si rifiuta, ma, dopo un po', dato che non erano troppo lontani dall'altra coppia, odono dei gemiti di piacere provenire da dietro la barca; essi erano un po' distanti, al massimo una decina di metri, e lì lui va di nuovo all'attacco. Questa volta la trova più disponibile e si baciano, mentre lui le infila le mani ovunque, finché arriva ad infilare un dito in figa. Mia moglie cerca di resistere, non voleva che succedesse quella sera, ma ode i mugolii di piacere della sua amica aumentare.
Mia moglie, man mano, va perdendo il controllo e, quasi senza accorgersi, si ritrova col cazzo in mano del napoletano: un gran bel cazzo, mi dirà poi. Lui le preme sulla spalla per farla abbassare e lei cede quasi subito; si mette in ginocchio e comincia a succhiarlo; lui le aveva messo la mano dietro la testa e le diceva:
"Ti piace il cazzo in bocca?" dopo un po' le propone di scopare, ma mia moglie risponde:
"No, per stasera va bene solo questo".
Lui prende a scoparle la bocca, continuando a tenerle la testa ferma per i capelli; mentre erano sul più bello, si trovano accanto l'altra coppia che, avendo finito il loro trastullo, erano lì a guardarli. Dopo un paio di minuti, lui sta per godere e vorrebbe sborrarle in bocca, ma mia moglie lo tira fuori e lo dirige verso la sabbia. Il ragazzo emette una gran bella sborrata, con schizzi molto abbondanti e sborra densa. L'amica la riprende:
"Ma come, non la bevi?" cui lei risponde: "Stasera no!"
Dopo essersi ricomposti, ritornano in macchina e rientrano.
Mia moglie mi scruta attentamente, quando si accorge che è seduta su un cazzo duro all'impossibile; in un lampo, mi tolgo pantaloni e mutande, lei si alza il vestito, si toglie le mutande e mi sale sopra, impalandosi. Mentre fa su e giù, mi dice che la prossima volta se lo scopa; che il fatto d'esser guardata dall'amica mentre succhiava il cazzo dell'altro, l'aveva eccitata al massimo. Quelle affermazioni mi fanno durare pochissimo e, con il cazzo tutto infilato dentro la sua figa, comincio a sborrare.
Mentre era sopra di me, le sono arrivati dei messaggi. Li ha letti: uno era della sua amica che le chiedeva se era tutto ok, se io avessi sospettato qualcosa, cui mia moglie risponde:
"Tranquilla, l'ho trovato che dormiva. Nemmeno mi ha sentito rientrare".
Altri due messaggi erano del napoletano che le faceva i complimenti e le chiedeva di volerla rivedere, questa volta da sola ed in un posto più comodo. Lei gli risponde che anche a lei è piaciuto, ma quanto a rivedersi, bisognava organizzarsi.

Per giorni abbiamo scopato come pazzi; appena rientravo l'abbracciavo e scopavo, mentre veniva ripetuto il racconto dell'avventura di quella sera. Mi è stata ripetuta, in ogni minimo dettaglio, un milione di volte, compresa anche la descrizione del cazzo di lui e di come l'ha baciata. Lui le inviava il buongiorno ogni mattina, cui seguiva sempre la richiesta di volerla vedere. Lei prendeva tempo: era chiaro che voleva che fossi io a dirle "vai".
Finché una sera, mentre cenavamo, lei mi cede il suo telefono e mi fa leggere un messaggio appena giuntole. Era lui che le riferiva che l'indomani aveva la giornata libera e che aveva disponibilità di un appartamento per tutto il giorno. Le diceva che voleva rivederla, perché gli era rimasta nel cuore e, se lei si fosse negata, lui avrebbe cancellato il suo numero e non l'avrebbe più chiamata.
Quando ho letto il messaggio, ho guardato mia moglie ed ho capito che non voleva perdere quell'occasione. Allora le ho detto:
"Vai, ma ricorda di tenermi informato".
Lei gli risponde "ok" e gli chiede dove trovarsi ed a che ora. Si mettono d'accordo che lui l'avrebbe attesa al solito posto, verso le 10:30.
Praticamente si dovevano vedere a circa dieci minuti da casa: un condominio piuttosto frequentato, data la presenza, nello stabile, di diversi uffici e qualche studio medico.
Tutti elementi, questi, che offrivano la maggior tranquillità possibile, perché, anche se qualcuno l'avesse vista entrare lì, non poteva sospettare alcunché.
Volle che le consigliassi come vestirsi e le suggerii di non esser troppo appariscente, al limite avrebbe potuto esserlo nell'intimo, ma per il resto, vista l'ora e l'edificio dove doveva entrare, sarebbe stato meglio non dare nell'occhio.
Io, la mattina, mi alzo alle 7:00 per andare a lavorare, lei mi fa il caffè e ci salutiamo: le faccio le ultime raccomandazioni, lei si mette a ridere e mi dice:
"Guarda che devo andare a scopare, mica a far la guerra?" Quella frase mi fa stare tutto il giorno col cazzo duro e, quando mi perviene la foto di come era abbigliata per uscire, aggiungendo che aveva preferito non indossare le mutande, son corso in bagno ed ho dovuto segarmi per placare l'eccitazione.

Mi perviene un messaggio alle 11:00 e mi avverte che mi conviene mangiare un panino a pranzo, poi stasera mi racconterà. Quel giorno è stato il più lungo della mia vita; pensavo di tutto, anche che potesse innamorarsi di quello e lasciarmi; i pensieri correvano fra eccitazione e terrore; finalmente, verso le 16:00, mi arriva un messaggio con cui mi avvertiva che era rientrata a casa, che mi aspettava e che... mi amava.
Quel messaggio mi ha dato sollievo e, quando sono arrivato a casa, l'ho trovata con la tuta ed i capelli legati a coda di cavallo. Mi ha buttato le braccia al collo e ci siamo baciati, quasi non ci vedessimo da mesi.
Lei mi guarda e mi dice: "Ora ti racconto tutto, vieni con me in cucina".
Mi dice che, appena è arrivata, lui le ha fatto trovare un tavolo con sopra succo d'arancia, cornetti ed una rosa; le dice che l'ha desiderata tantissimo, l'abbraccia e la bacia; lei ancora non aveva nemmeno posato la borsa, quando finalmente si staccano, lei spezza un po' di cornetto e beve un goccio di succo. Aveva un vestito di lana di quelli che sembrano un maglione lungo, che le arrivava sopra il ginocchio. Lui, da dietro, le passa le braccia sopra la pancia e, con una mano, cerca di infilarsi al disotto. Quando arriva alla fine del bordo calza e tocca la coscia nuda, lei sente che dietro le premeva sulle chiappe un bastone duro come il marmo. Lui continua a salire, finché arriva alla figa e la trova senza mutande e liscia come quella di una bambina: se l'era depilata.
Lui non resiste oltre; accanto al tavolo c'era una poltrona, la fa mettere in ginocchio sulla poltrona e si abbassa a leccarla tutta; sembrava un affamato, con la lingua cercava di arrivare ovunque, sia alla figa che al culo.
Lei va letteralmente in tilt e comincia a premere la fica sulla faccia di lui e, con un braccio teso dietro di sé, gli pigiava la testa. Lui si alza e, in un attimo, le punta il cazzo e inizia a sbatterla.
Una scopata troppo desiderata, fatta come affamati: lui dura poco e, avvertitala che sta per godere, lei si gira e glielo prende in bocca. Lui le tiene il viso a pochi centimetri e, continuando a segarsi, glielo ricopre di sborra, riducendolo ad una maschera. Agli ultimi schizzi, glielo infila in bocca e lei beve e pulisce tutto. Intanto lui, con un dito, raccoglieva la sborra dal viso e gliela metteva in bocca, poi le propone di pranzare assieme lì: avrebbe ordinato tutto già pronto, lei accetta e mi manda il messaggio che avrebbe pranzato fuori.
Erano tutti imbrattati e, quindi, vanno in bagno e si danno una ripulita; poi si siedono accanto sul divano e lei cerca di sapere ancora qualcosa di lui, che le racconta che convive con una ragazza a Napoli, da quasi 5 anni, ma adottano il sistema della coppia libera. A causa della lontananza, anche lei non si sarebbe trattenuta dal godersi qualche uccello, cui mia moglie sottolinea che, a quanto pare, va molto di moda il metodo delle coppie libere. Lui le risponde che sono ormai arrivati alla libertà assoluta, precisando che ci son coppie cui piace la complicità e si danno allo scambio, ed altre cui piace giocare col singolo, secondo i propri gusti, ma sempre in piena libertà, senza nascondere niente al partner. Mia moglie indaga un po' sulla sua amica, perché ha qualche sospetto che il marito approvi il suo comportamento; lui, ridendo, le conferma che è proprio così: il marito sa tutto su ciò che fa la moglie e vuole che ciascuno gli racconti tutto, sia la moglie, che il suo boyfriend, che in effetti non sarebbe altri che lui il collega che se la scopa.
Dopo un po' arriva il pranzo, lei cerca un grembiule in cucina e lui le chiede di indossarlo restando nuda, con le sole calze e scarpe. Lei, bassina, porta sempre un tacco alto e lo fa contento: mi dice che lui aveva avuto una poderosa erezione a vederla apparecchiare; sembra che gli stia scoppiando il cazzo, sebbene avesse scopato da meno di un'ora e, mentre pranzano, lei si leva la scarpa e comincia ad accarezzagli il cazzo col piede sotto la tavola.
Durante il pranzo si stuzzicano a vicenda, finché, finito di pranzare, lei si alza e lui la prende da dietro e, sempre seduto, se la fa sedere addosso; al primo impatto nel sedersi, il cazzo si incastona fra le chiappe. Lei fa dei movimenti tipo sega con il culo, poi si alza un po', glielo prende in mano e se lo dirige dentro la fica, per poi risedersi. Sarà stata la pancia piena o forse la posizione, ma se lo sente arrivare tutto in pancia con fitte di dolore; sta per alzarsi, ma lui già l'aveva presa per i fianchi e la rimette giù, imprimendole il su e giù. Lei si lamentava perché sentiva male, ma erano lamenti che stavano diventando versi di piacere, finché, stanchi della posizione, si alzano e, sempre incastrati, senza uscire il cazzo dalla fica, la mette appoggiata con le tette sul piano della cucina e continua a scoparla.
Mentre lo fa, le allarga le chiappe e gioca con un dito sul buco del culo. Lei gli dice:
"No, lì no, sei troppo grosso".
Lui ride e le dice:
"Tranquilla, ci sarà tempo per fartelo" poi, senza avvertirla, accelera il ritmo e le riempie la figa. Mia moglie è protetta e, quando sente il cazzo che le vibra in figa, comincia a tremare ed ha un orgasmo mai avuto prima. Mi racconta che il suo è stato un orgasmo diverso: come se pisciasse; in realtà era stato il suo primo squirt. Non lo aveva capito, ma lui le si abbassa sulla schiena con il cazzo ancora in figa, le bacia il collo e l'orecchio, e le dice:
"Bellissimo, mi hai fatto una doccia sulla minchia", infatti, aggiunge, a terra c'era un lago, fra sborra che colava e liquidi propri.

Vanno a far la doccia insieme, poi sistemano tutto in cucina. Quando è tutto sistemato, vanno di nuovo a sedersi accanto sul divano. Lì, a portata di mano, c'erano dei liquori, ne prendono un po'; a lei piace la sambuca e riprendono a parlare di trasgressione. Lui non sapeva di tutti, ma del suo amico, il marito della scopamica, sapeva abbastanza: facevano spesso pattuglia assieme e, a volte, per turno, passavano intere notti sulla volante a parlare.
Perciò era a conoscenza che il collega e la moglie avevano questa complicità, che lei gli raccontava tutte le avventure che si concedeva, insomma una tresca fra carabinieri, di cui mia moglie era rimasta affascinata.
Mentre racconta, io ero eccitato come un porco e avrei voluto scoparla, ma lei mi dice:
"Amore, credimi, me la sento come se dentro avessi un pezzo di carbone ardente; se vuoi ti faccio un pompino".
Quando ho goduto, ha ingoiato per farmi contento, ma si vedeva che lo stava facendo per me: non aveva alcun desiderio, era più che appagata. A letto abbiamo parlato molto di questa nuova vita, lei ne era affascinata e le ho chiesto se le fosse piaciuto farlo davanti a me. Lei ha risposto:
"Sì, mi piacerebbe molto, ma vorrei prima conoscer bene con chi farlo".
Le ho consigliato di invitare l'amica con il marito, qualche sera, per un caffè di conoscenza: mi incuriosiva conoscere il marito, anzi la coppia.
Sicuramente lui già sapeva di mia moglie e di chi se l'era scopata.
Dopo un paio di giorni, escono tutti in comitiva e il padrone di casa mi invita, per la prima volta, se volevo unirmi a loro, le cui donne erano uscite con mia moglie. Di mariti ce n'erano solo due: il mio padrone di casa e un altro sui 60 anni, più altri loro amici.
Fu una serata da taglio delle vene: calcio e politica, seduti in pizzeria con un paio di loro che bevevano birra a tutto spiano, a me stava venendo la paranoia. Quando siamo rientrati, mi dice che, quando le mogli escono, sono queste le serate che passa, se poi c'è qualcuno in più, insieme ad altri amici, organizzano una partita a calcetto
Quando rientro, mia moglie ancora non era tornata; quella sera hanno fatto più tardi del solito, io già dormivo e non l'ho sentita rientrare. L'indomani è sabato ed io mi alzo verso le sette per andare in bagno e, come sempre quando esce, in bagno vedo la sua biancheria sporca, come quando si fa la doccia, con asciugamani a terra e cesto della biancheria aperto: vestito e perizoma in vista. Di solito la notte, quando rientra, non fa la doccia, al massimo solo il bidè per rinfrescar la figa; guardo un po' il vestito e noto che c'erano chiare tracce di sborra, già asciutte.
Le mutande erano ancora umide, ma con una grossa macchia.
Vado in cucina a farmi il caffè; di proposito non l'ho svegliata per chiederle qualcosa; mentre sto prendendo il caffè, lei spunta sulla porta, mi viene a baciare e va in bagno, quando ne esce, ritorna e mi chiede della mia serata. Le racconto di quanto sia stata noiosa e poi chiedo come sia andata la sua: avevo già le prove di quanto meglio doveva esser andata. Lei accenna ad un sorriso malizioso e mi dice:
"Sìììì, molto meglio" e mi fa l'occhiolino. Poi mi racconta che, mentre erano tutti assieme, la sua amica chattava con l'amante e, mentre lo faceva, le perviene un messaggio. Erano tutte sedute e, per non far sentire alle altre, le si avvicina all'orecchio e le chiede, se se la sente di vedere i ragazzi, in quanto l'hanno informata di esser liberi, sia l'amico di mia moglie che il suo. Mia moglie le dà l'ok e decidono che, dopo essersi liberate dalle altre, avrebbero proseguito la serata tutte e quattro assieme.
Di conseguenza, cercano di chiudere la riunione prima del normale e, anche se potevano parlare liberamente con le amiche presenti, tengono nascosto che avrebbero continuato la serata da sole. Salutano tutte le altre e vanno via, verso mezzanotte.
I due amici le aspettavano in un parcheggio: quando giungono sul posto, scendono dalla loro macchina e salgono in quella del napoletano, amico di mia moglie.
Un bel SUV nuovo, mia moglie si siede davanti e l'altra coppia dietro. Appena saliti, bacio in bocca per tutti.
Lui mette in moto e parte; entrambe uscivano da un locale e non era il caso di andar a rinchiudersi in un altro. Non avevano dove andare e, per una certa discrezione, non potevano andare in hotel. Allora mia moglie propone un posto in campagna, dove andavamo da fidanzati.
Appena si fermano, entrambi cominciano a baciarsi e, dopo un po', gli uomini si ritrovano con pantaloni e mutande abbassate con le due donne chinate a succhiare i loro cazzi.
Mia moglie sul sedile davanti, la sua amica in quello posteriore; dopo un po' mia moglie, avendo indossato dei collant, si leva calze e mutande e si mette a cavallo sul suo boy, l'amica invece si distende e lui prende a scoparla alla missionaria.
Ovviamente lo spazio non è sufficiente per entrambe le coppie, ma riescono a farsi scopare. I due maschi non durano molto e, dopo aver provato qualche altra posizione, le ricoprono di sborra e, ovviamente, imbrattano anche i loro vestiti.

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