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Ancora altre....? La sorella di mia moglie.


di cuckold211
10.11.2020    |    88.957    |    7 9.3
"Io lo ringrazio per la discrezione avuta e mi chiede di consentire che le donne potessero andare con loro in macchina, mentre io li avrei seguiti..."
Passano un paio di mesi senza altre corna; lei, dopo ogni avventura, tornava ad essere moglie morigerata e scrupolosa madre di famiglia; non badava più alla depilazione o all'abbigliamento sexy.
Una sera eravamo in macchina e si parlava un po' della famiglia.
Mia moglie ha una sorella che abita a Novara, con cui si sente quasi ogni giorno.
Mi racconta che la sorella, più piccola di età, le ha raccontato che aveva conosciuto un ragazzo e stava tradendo il marito.
Il marito è uno di quei soggetti all'antica, che etichetta come puttana anche una donna che fa solo un pompino; il classico tipo che sembra uscito da un film dell'800.
Mentre mia moglie mi metteva al corrente delle scappatelle della sorella, le chiedo cosa ha riferito di noi, e mi dice:
"Di te, niente, ma le ho raccontato di qualche corno che ti ho fatto e che conosco qualche stallone ben dotato".
Lei le confessa la sua intenzione di separarsi e di ritornare in Sicilia; vorrebbe un aiuto per sistemarsi e trovare un lavoro, perché non vuole stare con la mamma.
Le suggerisco di dirle che, se è quella la sua scelta, potremmo ospitarla noi, finché non si sarebbe sistemata, così da avere la sua libertà di uscire e fare ciò che più gradiva.
Lei mi riferisce che glielo aveva già detto che poteva contare su di noi per qualsiasi cosa: era la sorellina più piccola, cui voleva molto bene e non l'avrebbe mai abbandonata.
Inoltre, a lei, quel suo marito non era mai piaciuto, infatti era stata contraria a quel suo matrimonio e fortuna ha voluto che non v'erano stati figli.
Dopo un paio di mesi, dal giorno che ne avevamo parlato, mi comunica che sua sorella sarebbe arrivata fra qualche giorno, essendosi separata dal marito.
Subito ci siamo dati da fare a prepararle una stanza, possedendo, fortunatamente, una casa abbastanza grande; le abbiamo dato una camera con bagno, così da lasciarle la sua privacy,
Quando giunge da noi, appariva come una donna di 50 anni, mentre in realtà ne aveva solo 31. Mia moglie l'abbraccia e si commuove al punto da versare lacrime.
La conforta, dicendole che ha fatto bene a lasciare quello zoticone; che adesso ci penserà lei alla sua sorellina e la riporterà allo splendore che merita. In serata, cena dai suoceri, con immancabili discorsi senza senso, fatti dai soliti genitori all'antica; avrebbero voluto che lei rimanesse lì, con il marito nonostante tutto, ma mia moglie si mostra molto determinata ed ha detto: "No, viene a stare con me finché lo vorrà, finché non passa questo brutto momento".
L'indomani mattina si alzano e, mentre facevamo colazione, mia moglie mi avverte che esse sarebbero uscite e sarebbero rimaste fuori a pranzo.

Appena sono uscito, lei prenota parrucchiere, estetista e massaggi.
Poi vanno a fare shopping; quando rientro, in serata, quasi non riconoscevo più mia cognata. Dalla larva che sembrava, era nata una magnifica farfalla: ora era un gran pezzo di fica. Mia moglie ha anche gettato via tutto il suo vecchio abbigliamento, compreso l'intimo, sostituendolo con abiti ed intimo di nuova generazione.
L'indomani l'ha convinta ad iscriversi in palestra, ovviamente tutto a spese mie, perché lei era anche priva di soldi, ma non ho biasimato quella scelta perché trovavo che mia moglie era contenta di avere accanto la sua sorellina.
Dopo una settimana, mia cognata non si riconosceva più: era splendida. Avevo una Lancia Ypsilon che usavo in azienda, di cui potevo farne a meno, e gliel'ho data per renderla autonoma nei suoi spostamenti.
I miei suoceri le avevano dato un po' di soldi per le sue piccole necessità.
Insomma, in 15 giorni, la sua vita era mutata come dalla sera al mattino.
Il marito la cercava al telefono, mandando messaggi e chiamandola per cercare di riappacificarsi; ma lei non volle più nemmeno sentire la sua voce.
Ovviamente apprendevo tutte queste cose da mia moglie, che me le riferiva.
Dopo qualche mese dal suo arrivo, trova un lavoro in un negozio di profumi.
Un venerdì, mia moglie mi avverte che la sera sarebbero uscite con altre due amiche, per offrire una serata di svago alla sorella.
Quando entrambe mi si presentarono davanti, sembrava dovessero andare a farsi fottere per come si erano preparate.
Mia moglie, un vestitino di lana sopra il ginocchio, con una cintura lenta in vita, autoreggenti e scarpe con tacco 12.
Mia cognata, in pantaloncini con calze a rete e stivaletti tacco 12, con sopra una camicia ed un giacchettino.
Un trucco leggero completava la mise e, prima di uscire, si ricoprirono di una nuvola di profumo, che ovviamente si è diffusa per tutta la casa.
Verso le 0.30, mia moglie mi fa pervenire un messaggio con il gesto delle corna.

Riesco a resistere fino alle 1.30, poi mi addormento; non le sento rientrare; mi sveglio la mattina verso le 7.00 e mia moglie era ancora addormentata; vado in bagno e nella cesta dei panni sporchi, vedo il suo vestito e tutto il resto: calze, perizoma, ecc.; guardo tutto attentamente; su una calza si vedeva una chiazza di sborra secca e anche sul vestito era presente qualche macchia.
Ritorno a letto e lei si sveglia; la bacio, dandole il buongiorno e lei mi dice che erano rientrate intorno alle 3.00, trovandomi addormentato; le chiedo se si erano diverte e lei, ancora assonnata, mi dice: "Sìììì".
Purtroppo non c'è tempo per raccontarmi tutto; si stavano alzando i ragazzi per la scuola e, anche mia cognata, per andare al lavoro.
Però mia moglie, accortasi che fremevo dalla curiosità di sapere, mi dice di esser paziente ed aspettare che tutti siano andati via.
Io condivido il suo punto di vista ed aspetto che tutti escano, compresa mia cognata.
Mia moglie mi racconta tutto, anche in relazione ai giorni passati, e cioè, fin da quando era arrivata la sorella, si era offerta di aiutarla, senza mai far cenno al sesso.
Mi racconta che quando è arrivata e sono uscite per andare dal parrucchiere, lei le ha parlato con assoluta sincerità, raccontando che, a Novara, aveva conosciuto un ragazzo molto intraprendente che sapeva stuzzicarla; a lei quella condizione piaceva molto, ma avendo un marito che di trasgressione nemmeno a pensarlo, non poteva permettersi di mostrarsi un po' più audace nel vestirsi.
Racconta pure che, su facebook, aveva un falso profilo e aveva tante amicizie sia da parte di maschi che di femmine, perché si era riscoperta anche un po' bisex.
Ovviamente temeva che mia moglie potesse censurare quel suo stile di vita, per cui, quando ebbe finito di raccontare un po' di cose, mia moglie l'ha abbracciata e le ha detto:
"Credo che abbiamo il libertinaggio nel DNA, ma, in confronto a te, io ho il marito che mi lascia libera di uscire e fottermi chi voglio".
La sorella chiese a mia moglie se io sapessi ed ella rispose che ne avrebbero parlato più in là.

Una volta uscite dal parrucchiere, sono andate al centro commerciale e lì mia cognata aveva appuntamento con due amiche che non vedeva da anni.
Una sposata e una separata: due belle donne sui 33 anni. Quella separata è stata l'artefice della sua sistemazione dal punto di vista lavorativo.
Decidono di pranzare assieme e lì s'è scoperto anche che entrambe erano di idee molto aperte, perché le loro confidenze sono cadute sugli uomini.
Quella sposata sostiene:
"Voi siete più libere ed avete più occasioni per divertirvi; invece, una donna sposata, come me, deve per forza essere più accorta a concedersi qualche sfizio".
Poi aggiunge anche che, con suo marito, si è accordata che lei, una sera a settimana, doveva esser libera di uscire con le amiche e, in più d'una occasione, aveva approfittato per concedersi qualche scopata a quel dio biondo.

Da quel giorno, mia moglie e mia cognata erano diventate sempre più complici; quelle due amiche avevano una comitiva di uomini e donne, quasi tutti separati, fra cui c'era un tipo sui 40anni, che piaceva a mia moglie e un altro ragazzo, single, sui 35, che corteggiava mia cognata.
La sera che erano uscite, erano dieci persone fra uomini e donne.
Le amiche capiscono che mia moglie e mia cognata avevano trovato pane per i loro denti ed offrono loro tutte le occasioni per lasciarli fare.
Alla fine le mie due porcelline stabiliscono: mia moglie sarebbe andata da sola a casa del suo boy e mia cognata con l'altro, ciascuno per fatti propri. Una volta conclusa la scopata, a mezzo di messaggio telefonico, mia cognata sarebbe stata ricongiunta con mia moglie, al fine di tornare assieme a casa.
Le troiette si salutarono con le amiche con un occhiolino di intesa.

Quando arrivano a destinazione, il tipo, molto galante, fa strada a mia moglie
e la conduce in un salottino, dove le si siede accanto: c'era ben poco da parlare; i giochi era già stati fatti per cui si ritrovano a baciarsi con tanto di lingua in bocca.
Lui la prende per mano e la conduce in camera da letto, dove, appena entrati, le sfila il vestito, mentre mia moglie gli sbottona i pantaloni. In due minuti sono entrambi nudi: mia moglie con solo le autoreggenti, che preferisce tenere, ben sapendo quanto ad un maschio possa piacere.
Egli la fa distendere e le si lancia addosso a baciarla, nel mentre il cazzo si andava facendo strada fra le sue cosce.
Poi si gira a 69 e si ritrovano: lui, con la fica di mia moglie sulla bocca e lei, con il cazzo che le si era già infilato in gola.
Dopo un bel po' di succhiarsi a vicenda, lui la mette a pecora e comincia a scoparla; mia moglie mi racconta che il tipo, quanto a cazzo è nella norma, ma, quanto a resistenza, sembrava un treno: le dava delle spinte che la faceva impazzire. Dopo un bel po' la fa mettere alla missionaria e continua a scoparla, poi, quando è sul punto di sborrare, se ne esce, le si piazza seduto sul petto, e lei gli prende il cazzo in bocca, ma lui non ce la fa e le sborra sul seno e qualche goccia finisce anche sulle calze.
Mia moglie, con un dito, prende un po' di sborra e se la porta alla bocca, dicendogli:
"Uhmmm... buona, mi sarebbe piaciuto berla tutta".
Lui le si distende accanto e la bacia tirandola a sé; lei abbraccia il suo corpo con una gamba, mentre gli strofina il cazzo con il bacino.
Parlano un po': lui le chiede se le è piaciuto; lei gli risponde di sì, nel mentre arriva il messaggio da mia cognata.
Mia moglie si veste in gran fretta e va via, con la promessa di rivedersi.
Prende la sorella per tornare a casa e, quando quella sale in macchina, era evidente che era abbastanza sbattuta; perciò mia moglie le chiede com'è andata e lei risponde:
"Alla grande. Avevo proprio bisogno di una chiavata di questo tipo".
Poi aggiunge che l'ha presa dappertutto: ha male al culo, perché il "porco" l'ha inculata senza lubrificare e ne avverte ancora il bruciore.
Poi chiede come sia andata a lei ed ascolta il racconto che lei le fa sulla sua scopata.
Lei, insiste nel chiederle di me, se cioè me ne fossi accorto delle divagazioni che si prendeva; lei la guarda e le dice:
"Tranquilla, sorellina, so quel che faccio".

Alla fine del suo racconto, mia moglie mi chiede se sono d'accordo a far sapere alla sorella quella che è la verità sulla nostra vita trasgressiva; ci rifletto un po' su, poi emerge la spirito del cuckold, che c'è in me, ed avverto che non mi dispiace avere per casa mia cognata che sa, mi deride e mi tratta da cornuto; senza valutare le conseguenze, le dico di sì, ma desidererei che fossimo insieme quando le diremo ogni cosa.
Poi le chiedo assicurazioni sulla sua discrezione, anche se, per come la conosco, non ho motivo di dubitarne.
Mia moglie mi rivolge uno sguardo da scaltra e mi dice che ha fiducia assoluta su di lei; quindi decidiamo di farlo quella sera stessa, dopo che i ragazzi sarebbero usciti.
E così è stato: la sera dopo cena, mi piaceva che il caffè lo prendessi in salotto, davanti la TV; mia moglie finisce di rassettare la cucina e mi raggiunge; da quando c'era anche mia cognata, essendo in due a rassettare, non ci impiegano molto; portano il caffè e vengono insieme a sedersi anch'esse davanti la TV.
Dopo il caffè, sono proprio io ad aprire la conversazione; chiedo a mia cognata, se la sera precedente si erano diverte.
Lei stava cercando di inventarsi qualcosa, ma mia moglie e io, ci guardiamo e sorridiamo; a quel punto è lei a chiedere alla sorella se ha mai sentito parlare di cuckoldismo.
Lei ci guarda sorpresa e ci dice di sì.
Mia moglie allora incalza e dice:
"Ciccio è Cuckold; sa tutto di ieri sera perché gliel'ho raccontato; non abbiamo segreti; a lui piace sia guardare che sapere che io scopo con qualcuno".
Lei resta per qualche attimo senza parole, poi guardandoci con accentuato interesse, dice:
"Avevo sospettato qualcosa, ma non proprio questo; pensavo che tu - rivolta a me - per tenere unita la famiglia, concedevi a mia sorella tutta la libertà di cui aveva bisogno e facevi finta di non accorgerti di qualche sua scappatella".
Mia moglie le spiega un po' tutto, a partire da quando abbiamo cominciato e le spiega come funziona il nostro gioco; la mette a parte del nostro patto e di come io voglio sempre conoscere tutto nei dettagli.
Le racconta che, a volte, ho assistito alla monta, ma tantissime volte mi accontento del solo racconto e che preferiamo sempre che l'amante di turno non sappia che io so, sia per sicurezza, ma anche per il nostro piacere
Lei ci guarda quasi incredula; poi dice alla sorella:
"Lo sai, ti invidio e tu, cognato, sei un grande; sei il padre e marito che ogni donna vorrebbe avere; sei grande con i tuoi figli ed eccezionale come marito".
Mia moglie la guarda e sorridendo le dice:
"Sì, ma non solo... perché è anche un gran cornuto".
E lì scoppia la risata generale; poi lei mi chiede cosa provo quando vedo uscire mia moglie e so che sta andando a incontrare un altro uomo.
Le rispondo che è una sensazione indescrivibile: già dal mattino, quando la vedo prepararsi, andare a farsi il trattamento di bellezza, parrucchiere ed estetista. Poi vederla che sfoggia la biancheria intima più sexy e il vestito più osé. Questo suo modo di prepararsi, mi fa sentire le farfalle nello stomaco.
Poi, a volte, nemmeno mi bacia prima di uscire per non rovinare il trucco.
E poi... lo sballo; sì lo sballo quando la vedo rientrare con chiazze di sborra ormai secca sui vestiti, o sui capelli, o in qualche parte del corpo, ed aspettare il suo racconto, mi fa stare sui carboni ardenti.
Mi guarda e mi dice: "Cognato, ma sei veramente un bel cornutone" chiudendo la frase con una sonora risata.
Mia moglie le dice che, se lei vuole, può anche partecipare e collaborare, raccontandogli liberamente le sue cose, senza problema, perché siamo fra di noi e le nostre cose, nessuno di noi tre, le farà mai trapelare.
Mia cognata annuisce, ma aggiunge che avrà bisogno di abituarsi all'idea di poter parlare liberamente della sua vita sessuale, come se si parlasse di una trasmissione in TV.
Per quella sera non si parla d'altro: si susseguivano sempre domande su cosa si potesse provare, sia per me che per mia moglie, pur senza scendere nei particolari.
Prima di andare a letto, lei si mostra curiosa di sapere come va il sesso fra di noi; è mia moglie a risponderle e le dice che va più che bene, specialmente quando mi racconta di qualcosa che ha fatto e chiude: "Sono quelle le occasioni in cui mi scopa da dio".
Mia cognata, allora, si convince che le "corna" hanno l'effetto pari a quello del Viagra.
Quando finalmente siamo a letto, mia moglie si complimenta con me per come abbiamo condotto il discorso con la sorella e, aggiunge:
"E' stata la cosa più giusta da fare, perché mia sorella non è scema e di certo avrebbe capito tutto; meglio, quindi, che lo abbia saputo da noi".

Mia cognata, sempre più incuriosita sul nostro rapporto, comincia a tempestare di domande mia moglie, la quale senza alcun riserbo rispondeva, raccontandole anche di certe esperienze fatte.
Finanche mentre era a lavoro, tramite what's app, le chiedeva qualche altra informazione sulla nostra intesa: insomma avevamo fatto emergere tutta la libidine che mia cognata, per tutta una vita, aveva tenuto nascosto, forse anche a sé stessa, e mia moglie era contenta di questo.
La sera ci siamo di nuovo ritrovati tutti e tre da soli davanti la tv; mia moglie le domanda se c'erano novità per quanto riguarda la sua separazione e lei le dice che aveva bisogno un avvocato.
Poi io le chiedo notizie su quella storia che ha avuto mentre era con suo marito.
Lei ci racconta che era il marito di una sua amica, una coppia con cui avevano fatto amicizia e si frequentavano.
Un giorno lui ha cominciato a provarci; il tipo le piaceva, era un bel fusto, uno che faceva il muratore e lei lo puntava sempre in mezzo alle gambe. Lei stava facendo un racconto a grandi linee e mia moglie la esorta ad approfondire nei dettagli.
Ci racconta che una sera erano arrivati per cenare assieme; lui è andato in bagno dove, poco prima, mia cognata si era cambiata, lasciando le mutande nel cesto della biancheria sporca; quando lui è rientrato in cucina, dove stavano cenando, le fa cenno di andare nel bagno. Mia cognata si è precipitata nel bagno ed ha trovato le sue mutandine piene di sborra; li per li avrebbe voluto pulirle, ma poi, è stato più forte di lei, e le ha annusate e leccate
Quando è ritornata in cucina, si sono guardati, scambiandosi un lieve sorriso
L'indomani mattina lui le ha mandato un messaggio, chiedendole se il sapore era stato di suo gradimento; lei ha risposto di sì, ma che avrebbe preferito bere della fonte.
Così si sono organizzati e si sono visti per la prima volta, in macchina, in un boschetto in periferia; lì lei gli ha fatto un pompino e si è fatta sborrare in bocca.

A quel punto le ho chiesto se le piace ingoiare; lei, senza remore, mi ha detto: "Caro cognato, un pompino senza ingoio, che pompino è?"
Con quel racconto avevamo rotto il ghiaccio; adesso ne avevo due che mi raccontavano le scopate che facevano, ma, ovviamente, mi era venuta anche una gran voglia di vedere mia cognata mentre scopava.
Anche quella sera, una volta a letto, mia moglie, sottovoce, mi ha raccontato gli eventi della giornata che non conoscevo, aggiungendo che la sorella conserva ancora un certo pudore, ma che, dentro di sé, è superlativamente troia.
Le chiedo se è in contatto con qualcuno e mi dice che c'è quello che se l'è scopata, che la assilla con messaggi.
Intanto lei non vuole legare con nessuno; preferisce godersi la vita per un po'.
Le chiedo se ha un gusto particolare sul tipo di uomini e mi dice che a lei piacerebbe anche un uomo maturo, 70enne(?), purché sia qualcosa di speciale
Da quando era arrivata non avevo mai avuto occasione di vederla svestita, per la comodità del bagno in camera; lei usciva dalla sua camera, sempre in tuta o pronta la sera. Più passava il tempo e più cresceva in me la voglia di vederla nuda.
Rispetto a quando era arrivata, aveva avuto un cambiamento abissale, grazie a mia moglie che non badava a spese per centri di bellezza ed abbigliamento. Lei è un po' più alta di mia moglie, ha 5 anni in meno e, quando si preparava per uscire, era un figone da provocare seghe al solo vederla.
Di solito uscivano di venerdì, perché si erano aggregate a questa comitiva, dove c'erano anche due donne sposate che, ovviamente, cornificavano i mariti.

Un giorno, nella profumeria dove mia cognata lavora, entra un uomo ben vestito, maturo, sui 70 anni, alto quasi 1.90; insomma un tipo che ancora faceva la sua figura e che doveva essere qualcuno abituato a comandare.
Mia cognata, la sera, ci racconta che, mentre lo serviva, aveva il perizoma inzuppato di umori.
Mia moglie le chiede perché non ci si fosse provata e lei, ridendo, le risponde:
"Credi che sia scema? Gli ho dato un biglietto del negozio e sopra vi ho scritto il mio contatto telefonico, dicendogli che, se aveva bisogno, poteva anche chiamarmi sul mio personale".
Mia moglie le fa segno, col pollice, di OK.
Io le dico che desidererei essere informato su come procede la cosa, proprio come fa mia moglie, e lei mi dice:
"OK, cognato, ti farò fare tante di quelle seghe...."

Dopo un paio di giorni il tizio ritorna in profumeria; mia cognata, quel giorno, indossava un paio di jeans a vita bassa ed una camicetta che le lasciava scoperto, dietro, il triangolo del perizoma; completavano la sua mise delle scarpe dai tacchi alti, che le slanciavano la figura.
Luì va subito al sodo e la invita a pranzo; dopo la chiusura del negozio, sarebbe passato a prenderla.
Lei accetta e, la sera, ci racconta tutto, avendoci preventivamente informati
che sarebbe stata a pranzo con il nuovo amico.
Ci racconta che è un direttore di banca in pensione, che vive solo in quanto la moglie è venuta a mancare da più di 10 anni ed ha due figli maschi, anch'essi impiegati di banca, ma espletavano servizio in un'altra città.
Egli abitava in un villino vicino il mare, e, poiché la sua passione era il mare, aveva una bella barca.
Per quel giorno l'incontro è stato di sola conoscenza, ma con la promessa di rivedersi. L'indomani mattina, in negozio arriva il fioraio con un bel mazzo di rose e un suo biglietto con cui la invita a trascorrere una giornata in barca.
Lei era alle stelle: quell'uomo se lo doveva assolutamente fare; la faceva andare in brodo di giuggiole ogni volta che le si avvicinava.
Lei accetta e fissano per il lunedì successivo, in quanto giorno di chiusura del negozio.

Quel venerdì sera escono con la comitiva; mia moglie fa in modo di scoparsi di nuovo il precedente amico e chiede alla sorella che intenzioni abbia per la serata; lei, senza nascondere la sua voglia, risponde che ogni lasciata e persa, per cui decidono di godersela allegramente.
Mia moglie fa in modo che, verso le 0.30, vanno tutte e quattro nella casa del suo amico.
Si spostano ognuno con la propria macchina: mia moglie e mia cognata assieme con la nostra; durante il percorso, mia moglie chiede a sua sorella:
"Hai remore a scopare assieme? Perché, magari, potrebbe avvenire lo scambio partner". Mia cognata risponde che non l'ha mai fatto, ma è una cosa che ha sempre immaginato e desiderato, quindi le dà carta bianca sull'iniziativa.
Prima di giungere a destinazione e, mentre mia moglie guidava, mia cognata si alza il vestito, si toglie il perizoma con salva slip e, sfrontatamente, confessa che la eccitava farsi trovare senza mutande.
Mia moglie la guarda e le dice:
"Complimenti sorellina! Stai diventando più porcellina di me".
Quando arrivano sul luogo dell'incontro, i due amici sono già lì; appena entrati in casa, il boy di mia cognata l'abbraccia e la bacia, e l'altro fa lo stesso con mia moglie.
Quest'ultimo le dice: "Andiamo in camera", ma mia moglie gli risponde:
"Perché non qui, tutti assieme? Forse ti vergogni?"
Di tutti e quattro era certamente la più sofisticata e troia.
Ridono, e tutti insieme dicono:
"Nooo... va bene... e chi si vergogna? Siamo tutti adulti e vaccinati".
Così cala il silenzio; erano udibili solo mugolii: mia moglie col suo boy in una poltrona, mia cognata sul divano, si baciavano appassionatamente.
Dopo un po', mia moglie si stacca, scivola in ginocchio sul pavimento e lui si abbassa pantaloni e mutande; nel frattempo si gira solo un attimo e vede sua sorella che, a sua volta, stava pompando l'altro; nota il suo sguardo indagatore che vagava verso di lei con l'altro, così capisce che la sorella è desiderosa di guardarla e si mette di lato, offrendo una posizione più favorevole a consentire la visuale reciproca.
Entrambe si davano da fare quasi a sfidarsi nella pratica del pompino.

Dopo un altro po', mia moglie si alza e si mette a cavalcioni sul suo boy, Si alza il vestito, sposta il perizoma e si cala sul cazzo, iniziando una chiavata frenetica, mostrando alla sorella la fica completamente riempita di cazzo e, ogni tanto, volgeva lo sguardo verso la sorella per ammirarla nella sua performance.
Mia cognata aveva preferito la pecorina: si era messa in ginocchio sul divano e lui di dietro aveva preso a scoparla; dopo un po', mia moglie propone a quello che la scopava se desiderasse scambiare partner.
Quello approva con entusiasmo e perciò lei si toglie e si sistema accanto alla sorella nella sua stessa posizione; quello che scopava mia moglie fa un cenno all'amico e si scambiano le donne; mia cognata non l'aveva capito, ma mia moglie, accarezzandole il viso, le dice:
"Prova anche questo: è un vero torello".
Cambiano di posizione un paio di volte e, dopo qualche ora di energiche chiavate, si riprendono i cazzi in bocca, e lì si fanno sborrare.
A mia cognata, dopo aver ingoiato quell'abbondante sborrata, viene un rigurgito, che solleva l'ilarità del gruppo al punto da lodarla per il digestivo ingerito, e mia moglie afferma che a lei non è mai successa una cosa simile.
Alla fine si rivestono e, mentre fanno il percorso di ritorno, mia cognata riapre con la sorella il discorso su di me. Mia moglie le comunica:
"Cosa è avvenuto questa serata, glielo raccontiamo assieme e sappi che Ciccio ti vuole veder scopare".
Mia cognata le risponde che ancora non si sente pronta a farsi guardare da me, e aggiunge: "Cerca di capire; sta succedendo tutto troppo in fretta e devo ancora abituarmi alla vostra vita. Credo che diventerò più porca di te verso Ciccio, ma datemi un po' di tempo per entrare a far parte del vostro modo di vivere".
Mia moglie, condividendo il suo stato d'animo, le dice:
"Certo sorellina, stai tranquilla, nessuna forzatura; faremo sempre e solo ciò che ci va e ci fa star bene e, soprattutto, mai per il piacere degli altri: è questo il nostro proposito!"
Il sabato mattina ci ritroviamo tutti in cucina a fare colazione; mia cognata ci comunica che non viene a pranzo, perché nella relativa pausa, aveva preso appuntamento con l'estetista per la depilazione. Io prendo il caffè e vado in salotto; lei prima di uscire, per andare al lavoro, mi viene a salutare e mi dice all'orecchio:
"Speriamo che l'estetista non si accorga di come me l'hanno ridotta questa notte" poi mi fa l'occhiolino, mi bacia e va via.
Dopo un po' escono anche i ragazzi e resto da solo con mia moglie.

Una volta rimasti soli, mia moglie mi dice che la sorella è molto presa dalla nuova vita e ci teneva ad esser sempre pronta e bella.
Proseguendo nel riferirmi ogni cosa, mi dice che mi è molto grata per come mi sto comportando con sua sorella; poi ci baciamo e, con passione, mi dice: "Ti amo".
La sera di sabato usciamo tutti assieme, io, mia moglie e mia cognata; andiamo a cena fuori; mia cognata messaggia con il vecchietto e qualche amico ed io, con ironia, le dico che, se continua così, avrà bisogno di una fica di ricambio, perché quella che ha, la sta usando troppo e rischia di consumarla.
Lei ride e risponde che ha molto arretrato da smaltire e che adesso vuole fare un'abbuffata di cazzo. Ormai avevamo un dialogo libero, senza tabù; mia moglie era la sorella più grande e le faceva da maestra per farla diventare ogni giorno più troia.
Dopo cena decidiamo di andare in un locale disco-pub, dove c'erano dei divani e si poteva bere qualcosa.
Erano quasi le 11.30 quando arriviamo. Appena dentro, ci accorgiamo della presenza di un tipo che già si era scopato mia moglie, in una serata che avevamo fatto carsex.
Un bel tipo molto dotato e che ci sapeva fare: era in compagnia di un altro ragazzo, seduti su un divanetto.
Mia moglie li nota; mi guarda e mi fa un cenno tipo 'lo hai riconosciuto?, io le dico di sì.
Mi viene il dubbio che mia moglie abbia scelto quel posto perché sapeva che avremmo fatto qualche incontro.
Mi dice all'orecchio, anche perché era impossibile parlare con la musica ad alto volume che c'era, "Posso?" ed io, capendo l'antifona, dissi loro: "Su, andate a ballare!"
Loro si alzano e vanno in pista; dopo due minuti anche quei ragazzi le seguono e vedo che il tipo, che già se l'era scopata, parla all'orecchio di mia moglie.
Dopo una mezz'ora che erano in pista, mia moglie dice qualcosa all'orecchio di sua sorella e vengono da me; mia moglie mi chiede se ero d'accordo ad organizzare qualcosa, e alla mia risposta affermativa, lei propone di andare a casa di quel tipo.
Usciamo dal locale e prendiamo le macchine; lui, appena usciti, presenta l'amico e aggiunge: "Vi ho riconosciuto subito, appena siete entrati, ma per correttezza non mi sono avvicinato". Io lo ringrazio per la discrezione avuta e mi chiede di consentire che le donne potessero andare con loro in macchina, mentre io li avrei seguiti.
Già eravamo entrati nella libidine del gioco e mia moglie, guardandomi negli occhi e vedendo come ero preso, mi dice, davanti a tutti,
"Dai, cornutone, seguici".
Mia cognata sobbalza quando sente queste parole ed ha assunto un'espressione di meraviglia: era la prima volta che assisteva alla mia umiliazione; poi ha seguito sua sorella nella macchina con quelli.
Mia moglie sale davanti, con il tipo che già conosceva, e mia cognata dietro con l'altro.
Appena arrivati vedemmo che si trattava di una villetta all'interno di un residence, molto graziosa; appena entrati c'era una stanza con due divani e la tv, poi la cucina e un bagno abbastanza grande; poi c'era una scala che portava sopra, dove c'erano due camere da letto e un altro bagno.
Entrambe le coppie si sono sedute sui divani, io resto in piedi; mentre erano in macchina mia moglie aveva detto alla sorella come doveva comportarsi e di non meravigliarsi sul fatto che mi umiliava, essendo quello il mio modo di godere.

Gli uomini avevano proposto di salire in camere separate, ma mia moglie precisa che intendono restare lì, con il cornuto a fare da maggiordomo.
Mia cognata ride e dice al suo boy:
"Che cognato cornuto che ho; magari è proprio lui che apre le cosce a mia sorella per farsela montare".
Il tipo che stava con lei non era tanto accondiscendente di carattere; era un po' tronfio e mi dice: "Adesso però non rompere e va a sederti li dentro"
Mi allontano un po' per cercare un posto dove disturbare il meno possibile; nel mentre mia moglie aveva già il cazzo in bocca e mia cognata era sul suo boy con il vestito sulla schiena; lui con pantaloni e mutande abbassate ai piedi; per la prima volta vedevo il culo di mia cognata.
Dopo un po' entrambi cambiano posizione; mia cognata si alza per far sì che entrambi possano denudarsi; mia moglie invece sale sopra, togliendo solo il perizoma, mentre l'altro si leva pantaloni e mutande.
Mia cognata è alla pecorina sul divano con lui dietro.
Io mi avvicino un po', per assistere alla monta; lui dice ad alta voce, in dialetto e con tono minaccioso: "Il testa di minchia è di nuovo qui?"
Mia moglie si gira e dice: "Lascialo scopare in pace; vedi che non vuole esser guardato?"
Mi sono sentito un verme, ma dentro di me avevo le farfalle allo stomaco.
Mia cognata, invece, mentre veniva sbattuta da dietro, dice:
"Poverino... ma lasciatelo guardare... ha diritto pure lui a farsi gli occhi, mentre gli fottono la moglie e la cognata?"
Dopo un bel po' in quella posizione, entrambi le sistemano distese alla missionaria, con le gambe sulle spalle; era uno spettacolo vederle così, ma in quel momento mi dava più piacere mia cognata, dal momento che era la prima volta che si lasciava ammirare nella sua performance; mi avvicino ancora un po' per vedere meglio la fica di mia cognata penetrata dal cazzo del bull; egli se ne accorge e, con fare minaccioso, mi insulta, dicendomi che, se mi avvicino ancora, mi darà uno schiaffo da farmi girare la testa sulle spalle. L'altro, che scopava mia moglie, si ferma un attimo e dice:
"Dai... lascialo scopare in pace; egli non è abituato a questo tipo di gioco e non gli va che lo si guardi".
Mi allontano con la coda fra le gambe; dopo un po' fanno mettere le sorelle in ginocchio, accanto, e le riempiono i visi con abbondanti sborrate.
Dopo essersi pulito e rivestito, egli mi rivolge la parola dicendo:
"Ti chiedo scusa, ma quando scopo non sopporto di essere guardato".
La serata finisce lì e, in macchina, mentre si tornava a casa, c'era un silenzio tombale
Mia cognata si era pure appisolata e così, appena giunti a casa, si va tutti direttamente a letto: erano le 4.00 del mattino.

La mattina eravamo ancora assonnati, a parte i ragazzi che dovevano andare a passare la domenica in un villino e fare una grigliata con gli amici
Verso le 10.00, mia cognata ci porta il caffè a letto; aveva messo solo una maglietta che copriva, di dietro, metà chiappe, e davanti erano visibili le labbra della fica. Dal momento che era stato rotto il ghiaccio, adesso non provava più vergogna a farsi vedere da me.
Si siede sul letto, mi guarda e mi dice:
"Non pensavo che potessi sopportare il modo di fare di quel tipo".
Mia moglie risponde: "E' vero, a volte mi fa rabbia e lo umilio per rabbia; questa sua sessualità è una cosa che non ho mai capito, ma adesso, dopo tanto tempo, mi sono calata nel ruolo e lo umilio anche per il mio piacere.
Mia cognata era seduta sul letto accanto a noi e, ad un certo punto, si alza, si sfila la maglietta e ci chiede se andava bene il tipo di depilazione sulla fica.
L'estetista le aveva lasciato del pelo a forma di cuore.
Lei l'indomani aveva l'invito col vecchio e non voleva sembrare troppo troia.
Mia moglie si mette a ridere e le dice:
"Sorellina, gli uomini amano le troie, non le santarelle".
Io mi ero eccitato per la nudità di mia cognata che, non per vanto, è una donna che fa girare pure i gay per strada, e i discorsi di entrambe le sorelle.
Mia moglie, che mi conosce bene, allunga una mano, prende in mano il cazzo e, ridendo, dice alla sorella:
"Guarda, guarda questo cornuto come è duro!"
Mia cognata, ridendo, dice:
"Ma allora non è che ti ecciti solo quando ti scopano la moglie?"
"Sì, ma anche quando ho due gnocche nude accanto"; poi dico a mia moglie: "Mi lasci così?"
Mia moglie si abbassa e lo prende in bocca; mia cognata si mette più vicino e si gusta lo spettacolo, ma anche lei va in tilt e mia moglie, tirato il cazzo fuori dalla bocca, dice alla sorella: "Vuoi assaggiarlo?" e così prendono a farmi un pompino in due.
Poi mia moglie mi viene sopra; mia cognata prende il cazzo e lo infila nella fica della sorella e, mentre mia moglie mi cavalca, lei mi massaggia le palle.
Io non dimostro grande resistenza e dopo un po' vengo quelle poche gocce di sborra dentro mia moglie, la quale dice alla sorella:
"Ecco, vedi, questo è tutto! Prima mi fa lievitare la voglia e poi mi lascia insoddisfatta".
Quel giorno finisce tutto lì, perché più tardi sarebbero venuti i suoceri a pranzo e perciò si vestono come due brave ragazze e si dedicano alla cucina.

In serata mia cognata chiede a sua sorella suggerimenti su come vestirsi e comportarsi e, poiché si era in primavera, mia moglie le consiglia di vestire casual però un po' sexy, dato che non era ancora tempo di mare, ma vi erano belle giornate di sole.
Lei l'indomani mattina indossa un jeans bianco e una fascia che lasciava scoperte spalle e pancia; mette un giubbino in jeans e sandalo con tacco. Occhiali da sole e una borsa a sacco, con dentro un cambio qualora fosse necessario. Avevano appuntamento al porticciolo, dove era attraccata la barca.
Rientra in serata, dopo cena; io e mia moglie eravamo davanti la tv; sembrava una ragazzina alla sua prima cotta: le brillavano gli occhi.
Dopo averci salutato, va in camera sua a cambiarsi e ritorna in tuta; mia moglie allora le chiede com'è andata e lei comincia a raccontare:
"Ho passato una giornata da sogno: lui ha una bella barca, non grande ma fornita di ogni comodità; egli passa più tempo lì sopra, che sulla terra ferma.
Quando sono arrivata, appena salita, mi ha fatto trovare fiori e questa bella collana.
Lui aveva indosso pantaloni di lino e camicia; quando lei arriva, le propone di cambiarsi per stare più comoda: infatti a bordo aveva camicioni e scarpe di stoffa decisamente più adatte.

Appena fuori del porto, egli le fa il programma della giornata e propone di pranzare a bordo.
"Dopo che eravamo abbastanza distanti dalla terra ferma, lui mi fa mettere al timone e mi spiega un po' i comandi e, mentre ho le mani sul volante, mi abbraccia di dietro, baciandomi sul collo e dietro l'orecchio: io ho chiuso gli occhi ed ho appoggiato la testa sulla sua spalla; lui, accertata la mia disponibilità, scende con le braccia sul ventre e mi accarezza la fica da sopra il camicione di lino. Nel contempo, la pressione del suo corpo sul mio mi faceva avvertire una buona sberla fra le chiappe.
Io mi giro un po' e così le nostre labbra si uniscono; faccio un po' pressione col culo sul suo cazzo e eseguo movimenti per farlo assestare per bene fra le chiappe.
In quel momento lui capisce che ormai sono in suo possesso e mi dice, staccandosi:
"Aspetta solo un attimo che lancio l'ancora"; schiaccia un bottone, poi spegne tutto e mi riprende fra le braccia; questa volta siamo di fronte; ci baciamo, ma le sue mani corrono sotto il vestito e, spostato il filo del perizoma, comincia a giocare fra figa e culo. Io non perdo tempo e gli apro la lampo dei pantaloni; infilo la mano dentro e vedo che è senza mutande: praticamente mi ritrovo direttamente al contatto di un cazzone sopra i 20cm. con la larghezza del mio polso; non avevo mai visto una sberla di cazzo cosi.
Lui legge la meraviglia sul mio viso e, sorridendo, mi dice ' tranquilla non morde, dà solo piacere '.
Poi mi sfila quell'indumento e resto in mutande e reggiseno; egli mi avverte:
' guarda che, nel sesso, sono un po' bastardo e volgare; non farci caso, è solo sesso '.
Io, con il mio solito sorriso sornione, gli rispondo: ' l'importante è che non mi frusti e nemmeno pretendi delle cose schifose '; lui mi abbraccia e bacia con tanto di lingua in gola.
Poi slacciandosi il laccio che reggeva i pantaloni, li fa cadere ai piedi e mi fa pressione sulla testa per farmi abbassare.
Il suo cazzo è spettacolare: lo comincio a leccare dai coglioni.
Lui mi afferra i capelli e mi tiene il viso fermo, con l'altra mano si prende in mano il cazzo e comincia a strofinarmelo lungo tutto il viso, a sbattermelo sia sulla fronte che sulle guance, poi mi fa aprire la bocca e lo infila, mentre con la sinistra mi reggeva la testa. Prende a scoparmi la bocca, spingendo la verga sempre più in fondo, finché non ha visto che lacrimavo.
Mentre gli facevo il pompino mi diceva che aveva immaginato, dalla prima volta che mi aveva visto, che ero una buon esperta di pompini.
Il cazzo gli era diventato di pietra e grosso, con tutte le vene ben evidenti ed i suoi peli bianchi, rappresentava il mio desiderio nascosto, che, finalmente stavo realizzando.
Dopo una lunga sbocchinata, mi fa alzare e girare: mi toglie il perizoma e si fionda con la faccia in mezzo alle mie chiappe.
Dopo aver raggiunto il primo orgasmo con la lingua, si mette in piedi e col cazzo comincia a spennellare la fica; poi punta la cappella fra le labbra e dà una spinta, facendolo entrare per metà: la parte che mi era penetrata era della misura del cazzo del mio ex marito.
Quando ha visto che mi sono rilassata, mi ha preso per i fianchi ed ha dato una ulteriore spinta: lì mi è scappato un grido; mi veniva da piangere, mi son sentita come se mi entrasse un palo nella pancia, ma lui, da perfetto maestro di piacere, mi tranquillizza, dicendo: ' Il cazzo è fatto per la fica e tu, figlia mia, sei nata per prenderne proprio tanti '.
Comincia a chiavare e, ad ogni colpo, me lo sentivo sempre più in profondità, quasi ad arrivarmi in gola; lo imploro di far piano e, per tutta risposta, mi arriva uno schiaffo sul culo ed una spinta ancor più forte, mentre aggiungeva: ' sta zitta, troia, e sborrami sul cazzo '.
Sembrava che avessi un cavallo su di me; dopo un po' mi fa distendere per terra e, mettendosi le mie gambe sulle spalle, mi rientra dentro: ad ogni colpo mi dava della porca e troia.
Quando fu pronto per sborrare, mi si mette sul petto e mi sborra sul viso; poi prende una ciocca di capelli e li usa per pulirsi il cazzo; io avrei voluto riprenderlo in bocca, per pulirlo, ma lui non ha voluto.
Poi si alza, mi tende la mano e, rialzata, mi abbraccia e mi dice:
' Sei una donna speciale '.
Abbiamo passato una giornata come due fidanzatini; mi coccolava e mi ha adorato tutta la giornata. Prima di lasciarci, mi ha chiesto se desiderassi avere una storia con lui, cui ho risposto di darmi tempo per rimettere ordine nella mia vita; tuttavia è certo che fra noi non sarebbe finita così.

Mia cognata, dopo un paio di mesi, è andata a vivere con lui; ancora stanno insieme e trascorre la vita fra viaggi e feste.
Mia moglie è contenta che sua sorella abbia ritrovato serenità e felicità.

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