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Le emozioni di un cornuto


di cuckold211
22.04.2022    |    21.475    |    20 9.3
"Una sera, concertandolo con Roby, decidemmo di avanzare un invito per un lungo week end a casa nostra, sul lago di Garda, dove abbiamo casa per le vacanze..."
Nota dell'Autore.
Quella che presto leggerete, non è una storia mia, bensì di una coppia del sito che ha voluto mantenere l'anonimato. Si è presentata a me in punta di piedi, come farebbe una coppia che, per la prima volta, va in un club prive'. Mi hanno trasmesso questo manoscritto chiedendomi di pubblicarlo ed assicurandomi che i fatti riferiti sono realmente accaduti: per vero non ho motivo di dubitarne. Spero che la storia sia di vostro gradimento, come lo è stato per me.

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Siamo una coppia sposata da otto anni. Abbiamo già giocato con coppie e, ancor prima, io, il lui, sono stato il singolo per diverse coppie.
Ad un certo punto del nostro menage familiare, circa tre anni fa, mi son calato nei panni di quelli che erano i mariti, cui piaceva offrire la propria donna/moglie alla cupidigia di altri maschi.
Per anni, quello di poter scopare le mogli degli altri, è stato per me uno stupendo divertimento. Ora, però, cercavo di immedesimarmi e comprendere quale potesse esser la molla che spronava quei mariti ad offrire la propria donna e quale piacere gliene potesse derivare.
Questa considerazione ha fatto sì che la mia attenzione si sia rivolta su mia moglie Roby, di cui sono follemente innamorato, ma anche particolarmente fiero ed orgoglioso, quando, a passeggio per strada, incrociamo maschi che si voltano ad ammirarla, attratti da una certa sua sensualità di cui è dotata ai massimi livelli.
Da ultimo, quindi, la mia mente è tesa alla possibilità di sapere o vedere la mia Roby con altri uomini.

Quattro mesi fa, io e Roby, dietro mia insistenza, abbiamo cominciato a contattare singoli. Li cercavamo piuttosto distanti da casa nostra, belli, abbastanza dotati e non tanto giovani, per ottenere una maggiore garanzia di riservatezza e serietà.
Abbiamo iniziato una lunga chat con una persona di Roma, 50enne, separato e molto signorile: insomma una persona di una certa classe.
Precedentemente non avevamo mai preso contatti con singoli.

Inizialmente sono stato proprio io a chattare con lui e l'ho fatto per diverse ore e molti giorni, scambiandoci foto e fantasie.
Dopo un paio di settimane, tra noi e Marco si era creato un certo feeling, al punto che lo sentivamo come se fosse stato nostro amico da anni e, soprattutto, perché ormai conosceva quasi tutto di noi e delle nostre fantasie.
Una sera, concertandolo con Roby, decidemmo di avanzare un invito per un lungo week end a casa nostra, sul lago di Garda, dove abbiamo casa per le vacanze.
Inutile dire che Marco fu più che felice dell'invito e così fissammo quanto necessario, per portare a compimento questo nostro intento.
Andammo a prenderlo alla stazione ferroviaria di Verona, per poi recarci a pranzo. L'incontro fu superiore alle aspettative.
Marco era davvero una persona a modo, garbata e pieno di attenzioni nei confronti di Roby, che, da subito, ne restò affascinata.

Dopo aver pranzato, ci dirigemmo verso casa e, lungo il percorso, Marco non smetteva di esternare complimenti all'avvenenza e sensualità di Roby, lusingandola come piace tanto alle donne.
Una volta a casa e, fattolo sistemare in una camera, egli si preparò per fare una doccia, allo scopo di eliminare il sudore e la stanchezza per il viaggio in treno.

Va premesso che io e lui avevamo già concertato cosa mi aspettavo sarebbe successo: lui sapeva già cosa volevo vedere e cosa lui avrebbe dovuto fare.
Io mi sarei messo seduto sulla poltrona, con solo la tuta e senza slip, a guardare.

Mentre Marco era in doccia, Roby si mise in libertà, indossando dei pantaloncini in jeans e canottiera sexy senza reggiseno.
Quando Marco uscì dalla doccia, si presentò con l'asciugamani ai fianchi, sotto il quale si notava il cazzo duro. Mi rivolse un'occhiata complice cercando il mio consenso a recarsi in cucina, dove Roby si stava dando da fare a preparare il caffè.
Ovviamente diedi subito l'ok.
Marco, allora, si avvicinò a Roby ed iniziò a baciarla sul collo, mentre con le mani le palpava i seni liberi sotto la T-shirt.
Roby, presa di sorpresa, si lasciò andare alle carezze: sembrava esser caduta in trance e mi lanciava occhiate, cercando il mio assenso.
Dopo questo primo approccio, Marco prese a baciarla in bocca, mentre ora le mani avevano conquistato e carezzavano a profusione il culo di Roby.
A mia volta, avvertivo un mix di eccitazione e gelosia, ma, nello stesso tempo, ero al settimo cielo per le emozioni che provavo.

Ad un certo punto la prende in braccio e la porta in camera da letto, dove io li seguo come un cagnolino; la adagia sul letto e l'afferra per i capelli; si sfila l'asciugamani, esibendo una magnifica verga di oltre 23 cm, enorme, bella, dura e depilata.
Rivolto a Roby, le dice:
"Dai, porcella, fa vedere a quel cornuto di tuo marito, come adori succhiare la minchia".
Roby non risponde, ma viene letteralmente scopata in bocca dal porco che, rivolto a me, mi incitava:
"Guarda, cornuto! La vedi come come succhia? Non trovi che questa visione rasenti la poesia?"
Poi si distende sul mio letto ed ordina a Roby di spogliarsi, di venir da me a baciarmi in bocca. Poi la richiama e con fare autoritario, le ordina:
"Troia, ora vieni qui, leccami palle e culo, che poi ti apro".
Lei obbedisce a quello che ormai si rivelava come il maschio "alfa", gli lecca le palle e gli infila la lingua nel culo.
Dopo alcuni minuti di quel trattamento, la gira, la fa distendere con il viso rivolto verso di me e mi ordina di baciarla e leccarle la figa: eseguo in preda alla massima eccitazione.
Poi mi fa togliere e mi intima di tornare sulla poltrona, ordinandomi di segarmi, ma senza sborrare, ed aggiunge: "Guarda ed impara".

Roby è un po' intimorita da quell'enorme cazzo, costellato da innumerevoli vene, ma lui non smette di ordinare:
"Rilassati - le dice - e gusta questo gelato".
Senza indugi le punta il cazzo, ormai super eccitato, sulla fica e glielo infila in un sol colpo.
A Roby sfugge un urlo per il dolore e vorrebbe divincolarsi, ma non ha spazio di manovra, perché stretta nella sua morsa.
Dopo un po' inizia ad adattarsi al pompaggio del super cazzo e, mentre viene scopata, ritengo che raggiunge l'orgasmo per 5 o 6 volte. Marco mi guarda ancora e mi dice:
"Cornuto, ora la tua troia è abbastanza dilatata, quasi quanto una vacca; con quel cazzetto che hai, ci ballerai dentro" e prosegue a pomparla per circa venti minuti, in ogni posizione, compresa quella a pecora e, anzi, approfitta per infilarle un dito, e poi due, nel culo.
Infine la rivolta a pancia in su, si mette le sue gambe sulle spalle e riprende a scoparla con maggior vigore. A quel punto mi dice:
"Avvicinati, cornuto" ed io, con il cazzo durissimo per il contrasto di sentimenti tra eccitazione e gelosia, mi avvicino e gli sento dire:
"Bacia la troia. Goditi dalla sua bocca il sapore del cazzo e del mio culo: è quello di un vero maschio!"
Io obbedisco come fossi in trance e lui, non contento, insiste in tono beffardo, dicendo:
"Senti come urla la troia?" e, al mio sì, lui aggiunge:
"Bene, adesso le sfilo il cazzo e le sborro sulla figa. Tieniti pronto a ripulire tutto".

Passano solo altri due minuti, sfila quella verga enorme e lucida deli umori di mia moglie e sborra sulla figa di Roby, che ormai è come in totale catalessi per le continue godute.
Vedendomi indeciso, mi prende per la testa e mi dice:
"Dai, cornuto, leccala tutta..." Lo feci, mentre lui si faceva pulire il cazzo da Roby.

E' stata la volta della mia piena consapevolezza di esser diventato cornuto e sottomesso.
Come due amanti, Marco, quella notte, volle dormire con Roby, relegando me nella camera degli ospiti.

(continua)


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