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Storie di corna 3 (epilogo)


di cuckold211
30.12.2022    |    6.494    |    4 9.6
"Eravamo a tavola ed essi pensavano che io non sapessi..."
Prosegue il racconto del lui della nuova coppia accolta nella comitiva dei protagonisti, sul come siano approdati nel mondo della trasgressione. Quindi, ai fini della corretta comprensione dell'intera storia, è opportuno che la lettura del presente sia preceduta da quella recante titolo "Storie di corna 2".

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Dopo l'ultima uscita, per poi finire a scopare in macchina in quattro, mia moglie invita l'amica col marito a cena da noi, allo scopo di far conoscere tra loro i rispettivi mariti: non sapevano che io ero già al corrente su tutto, sia delle monellerie di ciascuna moglie, che della complicità creatasi fra di loro.
Quando arrivano, ci sediamo in salotto, mentre le donne vanno a preparare per la cena. Fra noi e loro c'è una buona differenza d'età: essi hanno 37 anni la moglie, 40 il marito, noi, invece, 25 mia moglie, 28 io. Lui si mostra subito un tipo molto aperto, forse per il suo lavoro da carabiniere o forse per l'età, aveva un modo di parlare con me, come un maestro con il suo alunno. Quando siamo entrati sul tema "amicizia" fra le nostre mogli, lui mi dice che ci sono caratteri che si attraggono, perché hanno in comune la stessa apertura mentale. Anche una coppia come noi, quando ha gli stessi punti di vista, diventa una coppia più forte, più unita. Mi porta come esempio lui e sua moglie; mi dice non hanno nessun segreto, né pregiudizi, come in genere capita agli altri:
"Io do piena libertà a mia moglie: l'importante è che lei non mi nascondi nulla e così il nostro matrimonio non ha sofferto mai crisi".
Io capisco benissimo dove vuole arrivare e gli agevolo il discorso chiarendo che anche noi siamo una coppia abbastanza complice, ovviamente siamo ancora sposini e non abbiamo l'esperienza che hanno loro, ma stiamo cercando di creare un'intesa quasi perfetta.
Nel frattempo le donne ci chiamano a tavola e, fra una battuta e l'altra, arriviamo a parlare di sesso; lui cercava di capire fin dove si spingesse la nostra apertura mentale in fatto di sesso e, ovviamente, la mia in particolare, visto che, certamente, la moglie doveva avergli detto ogni cosa su mia moglie.
Eravamo a tavola ed essi pensavano che io non sapessi. Quando, finito di mangiare, io e lui torniamo in salotto, mi chiede cosa pensassi delle coppie libere, soprattutto nel sesso. Io mi aspettavo questa domanda fin da quando aveva cominciato a parlare e gli dico tranquillamente che son d'accordo, che, secondo me, rafforza la coppia e consente più libertà nel rapporto reciproco.
A quel punto lui mi dà la mano e dice:
"Azz, ragazzo, sei dei nostri!". Gli chiedo il perché e, senza esitare, mi racconta che anche lui la pensa così e, con sua moglie, adottano proprio lo stile della coppia libera.
Gli rispondo che condivido quel punto di vista e che, diverse volte, ho proposto a mia moglie di far anche noi delle esperienze, ma, purtroppo, lei teme di non trovar le persone giuste e, soprattutto, discrete, che non raccontino in giro di certe nostre predilezioni.
Lui mi dice che bisogna innanzitutto esser certi di cosa piace, cosa intriga di più, se lo scambio o il triangolo e, su quelle basi, cercare le persone giuste.
Quando entrano le mogli, noi non smettiamo di parlare e proseguiamo lo scambio di idee, facendole entrare nel dialogo; capisco subito che la moglie cerca di coinvolgermi nella stessa loro complicità, mentre io cercavo di non farlo capire a mia moglie, che si era aperta già abbastanza nel riferire ciò che io le chiedevo riguardo al trasgredire, senza comunque arrivare a confidare i nostri più intimi segreti.
Quella sera si concluse con questi discorsi di persuasione da parte loro.
Quando vanno via, mia moglie mi dice che, mentre erano in cucina e ci sentivano parlare, lei non si è fatta scrupolo di confessare che il marito era al corrente delle sue tresche e, con fare scherzoso, adesso stava provando a rendersi amico/complice suo marito. Organizzammo altre due cene, di cui una a casa loro, in quanto si erano sentiti in dovere di ricambiare la cortesia. In quell'occasione, a casa loro, c'era anche il collega del marito, quello che, in buona sostanza, si scopava mia moglie, che lui aveva invitato perché era libero e lì ho conosciuto di persona il tizio che chiavava con mia moglie.
Fu una serata molto strana: contemporaneamente mi sentivo eccitato ma anche "cornuto".
Il marito dell'amica di mia moglie riapre il discorso sul sesso libero che diventa oggetto di dialogo di quella sera, finché siamo tutti d'accordo che amiamo la trasgressione e che, se succede, ben venga.
Il tipo che si scopava mia moglie, la abbraccia e mi dice:
"Io comincerei anche subito", ma non successe nulla quella sera, tranne qualche abbraccio e/o toccatina. Era chiaro che volevano saggiare le mie reazioni: se per caso provassi rigurgiti di gelosia.
Alla nostra terza cena assieme, eravamo le sole due coppie e lui si apre del tutto, confessandomi che sua moglie aveva uno scopamico, che era un suo collega e che entrambi sapevano l'uno dell'altro. Mi raccontò che, a volte, quando erano di pattuglia assieme, lui gli raccontava cosa aveva fatto con sua moglie e che, altre volte, lo invitavano a casa e quello se la scopava davanti a lui; poi aggiunge che si trattava di quel collega che era stato con noi qualche sera prima, ed era molto intrigato da mia moglie, con ciò dimostrando chiaramente che non era a conoscenza del fatto che, in realtà, sapevo già tutto, che era già un bel po' che mia moglie chiavava con lui alla grande.
Io gli rispondo che, se va bene a mia moglie, si può tranquillamente organizzare qualcosa; lui, allora, propone di affittare un villino per un fine settimana ed organizzare con i suoi colleghi: in pratica non fece altro che diramare l'invito a quello che scopa con la moglie e quello che scopa con la mia, oltre noi due coppie.
Ci eravamo scambiati i numeri di telefono e non mancavamo, ogni giorno, di scambiarci messaggi. Eravamo diventati amici, io e lui. Nn giorno, mentre sono al lavoro, mi invita, a fine giornata, a prendere un aperitivo: voleva parlarmi.
Ci vediamo e mi dice che aveva trovato un villino e che, prima di organizzare, voleva esser certo che io non mi sentissi preso dalla gelosia e che, se volevo, prima di organizzare il fine settimana, potevo dar prova della mia voglia di entrare a far parte del mondo cuckold. Gli chiedo in cosa potesse consistere quella prova e lui mi dice che al suo collega piace molto mia moglie; quindi, se ero d'accordo, si poteva organizzare un incontro, anche solo per un caffè, ovunque io volessi, sia fuori che in casa, e lui avrebbe fatto qualcosa con mia moglie. Se la cosa non avesse creato problemi di nessuna natura, se io non mi fossi mostrato sconvolto da quanto vedevo, si poteva organizzare. Io gli dico di sì e do l'assenso a farlo a casa mia. A quel punto mi chiede se volevo esser solo o preferivo che venissero anche loro, marito e moglie: optai per la seconda condizione.
Fissammo l'appuntamento per venerdì sera: la coppia di amici era libera, il loro amico, quello che si trombava mia moglie, avrebbe smontato alle 22:00.
La coppia ha cenato da noi, l'altro sarebbe venuto dopo cena. Durante la serata, il lui cercava le parole giuste per rasserenarmi, per prepararmi all'avvenimento; mi diceva che era una sensazione forte e che avevo fatto bene a voler la compagnia di amici.
Dopo aver consumato una cena fredda, mia moglie e la sua si eclissano fra camera e bagno: prima mia moglie si fa una doccia, poi (riferitomi da lei) l'amica l'aiuta a depilare la figa, cosa che per mia moglie è stato molto eccitante: le era piaciuto trovarsi le mani dell'amica sulla figa. Dopo quelle prime operazioni, si chiudono in camera da letto per scegliere cosa indossare.
Mentre esse erano in camera, io ed il marito eravamo in salotto, con lui che sembrava volesse far coraggio ad un amico che doveva entrare in sala operatoria. Io me la ridevo sotto i baffi, pensando che era ignaro di quante volte avessi baciato mia moglie in bocca con il sapore del pompino da lei fatto al suo amico/collega.
Verso le 22:30, suonano al citofono; quando lui entra, restiamo alquanto sorpresi: era venuto con ancora la divisa addosso; ci informa che, per non far troppo tardi, era venuto direttamente, senza tornare a casa. In realtà, credo sia stata una mossa voluta, forse pensando che la divisa potesse incutere un po' di soggezione
Mia moglie gli chiede se preferisce mangiare qualcosa o, magari, volesse usare il bagno, atteso che viene direttamente dal lavoro. Egli chiede solo un buon caffè e si siede accanto a noi. Ci racconta un po' della giornata, mentre arriva il caffè. Mia moglie gli si siede accanto, la coppia è seduta sul divano, io su una poltroncina.
L'amico sembrava più impaziente di me: mia moglie aveva indossato un tubino nero a maniche lunghe, autoreggenti, ma non vedevo segni di mutande: infatti dopo ho visto che non le aveva indossate. Mentre discorrevamo, vedo lui che le avvolge un braccio dietro la schiena, ma mia moglie non se la sente di lasciarsi andare davanti a tutti e gli ripropone l'invito a darsi una sciacquata.
Lui finalmente capisce che quello di mia moglie era più un pretesto per rimaner sola con lui, e le risponde:
"Sì, effettivamente, è da tutto il giorno che non vado a casa", quindi si alza per andare in bagno, lei gli dice: "ti preparo l'asciugamani" e vanno via.
Il mio amico mi guarda e mi fa l'occhiolino; la moglie ride e mi dice:
"Tranquillo, il collega di mio marito ci sa fare; di certo non la violenta". Dopo circa dieci minuti, lui mi suggerisce:
"Vai a dare un'occhiata, ma, mi raccomando, non farti vedere: tieni presente che anche per tua moglie è la prima volta e potrebbe bloccarsi".
Io, con il cuore che batteva a mille, mi alzo e mi avvicino al bagno: c'era uno spiraglio per guardare, forse lasciato di proposito. Vedo lui, ancora in divisa, con un cazzo molto più lungo e grosso del mio, fuori dai pantaloni e appoggiato al lavandino. Mia moglie era abbassata sui talloni, con il vestito sollevato sulla schiena e gli faceva un pompino. La scena che mi ha eccitato al massimo, era che, mentre pompava, era abbracciata alle sue gambe: una scena davvero da film porno. Guardo per un po', poi non resisto e ritorno in salotto. Gli amici mi leggono sul viso la lussuria da cui ero preso: un conto è immaginare, ma ben altro è vedere. La moglie prende un po' di sambuca dalla bottiglia sul tavolo e me ne versa un po', dicendo: "Bevi tranquillo, che si sta divertendo".
Il marito non resiste e, piano piano, va a guardare; poi ritorna e mi dà una pacca sulla spalla, dicendomi:
"Complimenti! Hai una moglie veramente in gamba e porcellina quanto basta".
Dopo un po', mia moglie ritorna in salotto, informandoci che lui si stava facendo la doccia. Quando arriva aveva uno schizzo di sborra sul collo; la sua amica prende un tovagliolo e glielo pulisce ridendo. Le dice: "Devi stare un po' più attenta".
Dopo poco entra lui con un mio accappatoio addosso; sedendosi sul divano, dice:
"Ci voleva proprio".
Al che la scaltra amica gli chiede:
"Cosa, ci voleva? La doccia o il pompino?" ridiamo tutti.
Vista la mia pacatezza, lui risponde: "Entrambe le cose", poi aggiunge che siamo una coppia veramente bella e molto complice. Mentre lo dice, tira a sé mia moglie da dietro la schiena e la bacia, mentre l'accappatoio si era ormai completamente aperto.
Fu allora che tutti vediamo quel "paletto" duro che punta all'insù. mia moglie, senza indugio, lo scavalca, lo afferra con una mano e se lo ficca in figa e, mentre si baciano, comincia a cavalcarlo. Il suo amico tira anch'egli il suo cazzo fuori dai pantaloni e comincia a segarsi; a quel punto lo faccio anch'io e così la moglie viene verso di me, si abbassa e mi prende il cazzo in bocca.
Quella divenne proprio una fantastica serata: mia moglie che cavalcava l'amico che, forse, a causa del precedente pompino, si godeva la scopata con assoluta serenità, senza dar segni di cedimento; l'amica che faceva il pompino a me ed il marito che si segava.
Gli ho dato uno sguardo: aveva un cazzetto proprio piccolo.
Dopo un po', mia moglie si mette a pecora sul divano, lui si sfila l'accappatoio e la prende da dietro; l'amica si alza e, abbassati pantaloni e perizoma, si pone appoggiata al bracciolo del divano, e mi dice: "Scopami".

Non ho resistito molto; ero troppo eccitato e, quando le ho detto che stavo per sborrare, si è girata in ginocchio e le ho sborrato sul viso. Gli ultimi schizzi, li ha ricevuti n bocca. Dopo un po', anche mia moglie s'è fatta sborrare sul viso; lui, anche se era già alla seconda, ne ha emesso il doppio di me: praticamente l'ha ricoperta di sborra quasi fosse una maschera di bellezza.
Dopo esserci ricomposti, sono andati tutti via.
Da quel giorno è iniziata la nostra nuova vita.

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