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Dopo Roma....


di cuckold211
04.03.2021    |    7.258    |    7 9.9
"Il nostro amico fa un sorriso e le dice: "Devi stare attenta, perché forse ti allarga un po' troppo i buchi" e lei, ricambiando il sorriso, ..."
Questo racconto segue, cronologicamente, quello intitolato "La vacanza a Roma". Chi non l'avesse già fatto, è opportuno che legga anche l'altro.


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Quando siamo arrivati, egli mostra di essere una persona a modo: ci riceve con la massima educazione ed offre un omaggio floreale a mia moglie.
Aveva una bella casa all'interno di un "residence". Casa singola con un po' di verde attorno ed era così composta: piano terra, tutto a giorno, con una bella parete in vetro, e primo piano, dove si accedeva tramite una scala.
Quel piano era tutta zona notte, con due camere, una cameretta con un letto singolo, vari armadi a muro e due bagni.
A piano terra un bellissimo e vasto soggiorno, con una magnifica cucina.

Era già tutto pronto: tavolo apparecchiato con eleganza, predisposto per tre; era un tavolo per sei persone, ma, per l'occasione, apparecchiato per tre, due posti vicino e l'altro un po' distante.
Ci invita a sedere in salotto per prendere l'aperitivo.
E' lì che si apre il discorso sul gioco; egli ci informa che è solito giocare con coppie cuck; sa come gestire la situazione, aggiungendo che è solo necessario conoscere i gusti della coppia.

Parlava quasi sempre rivolto a mia moglie e lei, per non esser da meno, gli raccontò gran parte della nostra vita trasgressiva, a partire dall'inizio.
Dopo un po' siamo invitati a sedere a tavola per la cena: apre il forno e tira fuori un vassoio con del pesce misto.
Mette in tavola che eravamo ancora in piedi. Mia moglie si offre di aiutarlo, ma lui esterna un garbato rifiuto, dicendo:
"Non sia mai detto che gli ospiti lavorino in casa mia", poi ci indica dove sederci.
A me indica il posto più distante, e lui e mia moglie vicini: aveva capito fin troppo bene il gioco che piaceva a noi.
Già quella disposizione mi faceva affiorare le farfalle nello stomaco.

Mentre si mangiava, egli usava ogni attenzione e galanteria nei confronti di mia moglie; io, praticamente, stavo diventando il terzo incomodo.
Mia moglie era sufficientemente affascinata da quel comportamento: ogni suo gesto le provocava un sorrisino malizioso, senza mancare di lanciarmi sguardi che dicevano:
"Vedi come va trattata una donna?"
Finito di cenare e, dopo l'amaro "ammazza caffè", ritorniamo in soggiorno e sediamo sul divano, ovviamente lui accanto a mia moglie.

Mentre, rivolto a me con un banale discorso sul calcio, abbracciava mia moglie e se la sbaciucchiava, estrae il cazzo dai pantaloni e mia moglie prende a fargli un pompino.
Ogni tanto chiudeva gli occhi e mi diceva: "E' davvero brava, sai, con la bocca",
pur cercando di proseguire il discorso con me.
Ad un certo punto, mia moglie alza la testa e gli dice:
"Però, ancora non mi hai fatto vedere la camera da letto".
L'invito viene subito accolto e, quindi, si alzano e, senza dirmi niente, egli la prende per mano e la conduce su, mentre lei mi fa l'occhiolino.
Non sapevo cosa fare: seguirli o aspettare che cominciassero a giocare, visto che era chiara l'intenzione di volermi escludere.

Mentre salivano su per la scala, li sentivo ridacchiare.
Dopo circa 15 minuti, come un ladro, in punta di piedi, salgo a mia volta e mi avvicino alla porta da dove provenivano sospiri e gemiti.
Sul letto erano nudi: mia moglie a pecora e lui che se la scopava trattenendola per i fianchi. Usava movimenti lenti; tirava il cazzo completamente fuori dalla figa per poi spingerlo di nuovo dentro e, una volta ben piantato dentro, faceva dei movimenti circolari. Lei aveva la testa appoggiata al cuscino e, con una mano, si allargava una chiappa.
Mia moglie sospirava e gli diceva che la stava facendo godere; lui, con qualche parolaccia, le rispondeva "Prendi, zoccola".
Poi hanno cambiato posizione: lui disteso e lei sopra a cavalcarlo.
Che bello vedere lui che spingeva da sotto il cazzo e lei che vi si abbassava sopra, mentre lui le teneva il culo aperto con entrambe le mani!
Dopo aver cambiato varie posizioni, egli si mette in ginocchio accanto al viso di lei e le sborra in faccia, ricoprendola tutta, poi, con la cappella ancora gocciolante, gliela infila in bocca.
Non contento, con un dito, raccoglieva la sborra e gliela spalmava sulle labbra.
Dopo un po', si è disteso accanto a lei e, rivolto a me, dice:
"Puoi entrare, guardone".

Dopo essersi lavati e ricomposti, scendiamo di nuovo a sederci sul divano.
Egli ci racconta qualcosa di sé e ci dice che quella casa era un suo rifugio per giocare e rilassarsi, ma la sua dimora abituale era in città.
Si riprese a parlare del gioco ed il discorso cadde sulle misure del cazzo.
Mia moglie intervenne dicendo che, per la donna, è importante doversi misurare con una buona dotazione e che non riservava alcuna credibilità a quanti affermavano che le misure non contano.
Allora lui ci racconta che ha un amico maturo, 65enne, ma molto giovanile, che ha una verga esagerata; che a volte organizzano assieme, ma ha un brutto carattere: è scorbutico sia con la donna che con il cuck e per questa sua peculiarità, molte coppie, dopo averlo conosciuto, non vogliono più rivederlo, individuandolo come dominante e violento.
Normalmente è una bravissima persona, ma nel gioco si trasforma; nella vita è un importante chirurgo cardiologo.

Mia moglie ascolta in reverente silenzio, poi, rivolta a me, dice:
"Che ne pensi? Io sarei curiosa di conoscere questa persona".
Lui ci guarda entrambi ed aggiunge:
"Vi sto avvertendo sul comportamento che egli ha e mi dispiacerebbe che, ad esperienza fatta, attribuiste a me la colpa per avervelo fatto conoscere. A lui eccita molto fare sesso, umiliando e dominando la coppia. Più di una coppia che ha voluto conoscerlo, se ne è poi pentita di averlo fatto".
Più lui racconta e più mia moglie si eccita, per cui siamo andati via con la promessa che avrebbe cercato di organizzare con questo amico.
Dopo circa 15 giorni, mia moglie mi dice che siamo invitati a prendere un aperitivo in un bar che conosciamo bene, in quanto provvisto di tavoli con separé.

Quando arriviamo, c'era il nostro amico con una persona molto distinta, alta più di m.1,85, fisico asciutto. Era evidente che teneva al proprio fisico.
Egli, con molta galanteria, si alza ed offre la sedia a mia moglie; mentre si parlava, gli perviene una chiamata sul cellulare, così egli si scusa e si allontana.
Non avevamo parlato di sesso, né di gioco; gli argomenti erano stati piuttosto banali, senza mai accennare a qualcosa di sconveniente e, nella circostanza, egli si rivolgeva ad entrambi, me e mia moglie, con assoluta deferenza.
Una volta terminato l'incontro, lui è andato via e noi siamo rimasti con il nostro amico a confrontarci sull'impressione che potesse averci dato.
Mia moglie dice che non riesce a comprendere come sia possibile che una persona così ossequiosa e galante, possa trasformarsi in un orco, violento e dominante, come descritto dall'amico e, proprio questi, aggiunge che perfino un infermiere gli ha riferito che, nel lavoro, sono in tanti a temerlo; li mette tutti in riga, quando c'è lui di turno.
Mia moglie non convinta, o, forse, ancor più incuriosita, propone:
"Dai, organizziamo... voglio proprio conoscerlo a fondo. Son troppo curiosa su questo lato del suo carattere".
Il nostro amico fa un sorriso e le dice:
"Devi stare attenta, perché forse ti allarga un po' troppo i buchi" e lei, ricambiando il sorriso, risponde:
"Non c'è problema... la natura mi ha dotato di fori molto ospitali ed accoglienti".

Trascorre qualche mese, fra impegni di lavoro per entrambi gli amici; poi, finalmente, si organizza la serata a casa del primo amico.
Mia moglie, fin dal mattino, non stava nella pelle e, quindi, subito da parrucchiere, estetista, completo intimo nuovo molto sexy, gonna a tubino con camicia bianca, aperta fino a mostrare il bordo del reggiseno, scarpe tacco 12 ed autoreggenti con una striscia merlettata.
Quando siamo usciti, diretti a questa nuova avventura, mi ha detto:
"Qualsiasi cosa succeda, non piangiamoci addosso; è un'esperienza che, se non piace, non si ripeterà, ma stasera dobbiamo esser determinati e provarla".
L'appuntamento era fissato per le 21.30, dopo cena, perché prima, sempre per il loro lavoro, non sarebbe stato possibile.
Quindi, abbiamo preferito mangiare qualcosa fuori.
Arriviamo alle 21.45 e loro erano ad attenderci, tutti e due seduti sul divano.
Appena entrati, il padrone di casa era in piedi e noi stavamo per sederci, ma l'altro, rivolto a mia moglie, dice:
"Vieni qui, siediti accanto a me!"
Appena seduta, le dice: "So che sei una gran "troia" a letto e che il "cornuto" non sa soddisfarti".

(continua)
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