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Avventura in car sex


di cuckold211
20.02.2021    |    10.208    |    3 9.0
"Le diedi i soldi e cercai di abbandonare ogni titubanza, abbracciandola e baciandola, “Finalmente..."
Sono ancora qui a raccontare una storia non mia, ma di un utente del sito che ha scelto di mantenere l'anonimato.

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A volte le situazioni della vita hanno dell'incredibile e, proprio questa sensazione, mi stimola a raccontare un fatto capitatomi che, se non fosse stato vero, lo configurerei come un sogno.

Avevo voglia di sesso, ma non certo di prostitute, quindi, per questo, mi ero recato in una zona della città dove sapevo si praticava il car sex.

Mi affascinava il pensiero che mariti "porcelli" portassero le mogli a scopare con sconosciuti o facessero provar loro l'emozione di far il mestiere più antico del mondo: la prostituzione.

Non sono poche le coppie che si divertono così e lo si rileva da parecchi, troppi racconti pubblicati qui sul sito.

Non tutti quelli che si dilettano con il car sex chiedono soldi in cambio, perché, per la maggior parte, si tratta di coppie che amano farsi vedere mentre si scambiano coccole e, se e quando la lei si è particolarmente eccitata, è possibile che permettano ad un terzo di partecipare alle loro effusioni.

Ora ero lì e temevo di aver scelto un momento sbagliato: non c'erano coppie, ma notai, in alcune auto lì ferme, soggetti singoli che, forse, come me attendevano, ma avrebbero potuto anche essere dei gay.
Non è insolito, infatti, che tra i cosiddetti "guardoni", vi siano degli omosessuali che aiutano il soggetto a soddisfarsi, mentre spia le coppiette.

Ad un certo punto, vidi arrivare una macchina con a bordo una coppia.
Fecero come un giro d'ispezione, procedendo molto lentamente, certamente per consentire alla lei di scegliere la persona più gradita.

Mi raggiunsero e si affiancarono alla mia auto: lei mi guardò ed anche lui si sporse per vedere; probabilmente l'esame fu positivo, perché, ad un tratto, si aprì lo sportello, lato passeggero, da cui scese una bella signora, milf, che si avvicinò al mio finestrino.

Le feci cenno di salire, ma lei mi fece capire che voleva un regalino:
"Vabbè - dissi - quanto?", mi chiese cento euro, non era poi tanto e le risposi: "Ok".

Mentre le parlavo, ebbi la sensazione di conoscerla, ma poteva anche darsi che somigliasse a qualcuno che conoscevo. Del resto il volto del suo lui mi era assolutamente sconosciuto.

Quando salì in macchina ed io ancora rimuginavo dove l'avessi vista, ecco la folgorazione: Cazzo, ma è davvero lei, una amica intima di famiglia, che non vedevo da un po’ di tempo.

Anche lei dovette avere la mia stessa impressione, perché mi disse:
"Mi sembra di conoscerti..." non sapevo se fosse stato il caso di dirglielo, ed ero combattuto su quale situazione avrebbe potuto esser meglio per me.

Alla fine optai per non confermare quella sua sensazione. Tenni il segreto, per non rovinare tutto e, nel contempo, in cuor mio, speravo di aver fatto bene.

A lei, risposi: "Beh, forse, puoi avermi intravisto in qualche contesto simile a questo... boh...?"

Prese per buona quella mia risposta e mi indicò la strada dove imboscarci. Giunti sul posto, l'auto del marito si mise dietro la mia; avevo il cuore in gola, ma avevo voglia e quella donna mi tirava, anzi mi aveva sempre tirato.

Le diedi i soldi e cercai di abbandonare ogni titubanza, abbracciandola e baciandola,
“Finalmente..." le dissi, pentendomi immediatamente, perché quella parola poteva dar adito a pensare a qualche precedente, e aggiunsi:
"Quanto sei bella” e, senza perder tempo, le infilai la lingua in bocca con tutta la passione che meritava una donna di quel tipo.

Le tirai fuori i seni, succhiando i capezzoli duri come spini, mentre con una mano presi a toccarle la figa.

Una volta reclinato il sedile su cui era seduta, mi fiondai a leccargliela, mentre proseguivo a penetrarla con le dita.

A lei piaceva, mugolava e si lasciò andare ad espressioni di questo tipo:
"Che bello...! Che mi fai? Mi sembra di avere un cazzo nel ventre".
Era chiaro che stava godendo e, di certo, non era nel comportamento delle professioniste del sesso.

Una volta raggiunto un buon livello di eccitazione anche per me, mi abbassi i pantaloni e lei, immediatamente, si chinò a succhiarmelo: era davvero brava, proprio come mi aveva detto al momento della trattativa.

Le palpai il culo, volevo prenderla, ma vista la sua bravura ed il suo pompino appassionato, la lasciai fare e finii sborrandole in bocca!

Mi fece scivolare la sborra nelle mutande, mi diede dei fazzolettini per pulirmi, ci salutammo e salì sulla sua macchina...

Chissà se la incontrerò ancora e in quale occasione.


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