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Prime esperienze di coppia 2.


di cuckold211
10.11.2021    |    9.009    |    8 9.2
"Lei si abbassa e comincia a leccarlo, prendendolo in bocca più a fondo possibile..."
Come promesso, ecco la seconda parte della storia raccontata all'amico siculo, che, puntuale, me ne trasmette il contenuto. Allo scopo di evitare confusione con altre persone che verranno in contatto con questa coppia in crociera, per il loro viaggio di nozze, diremo che si chiamano Marcello e Paola.

*****************************************

Dopo poco, fanno amicizia con una coppia della loro stessa città e scoprono che hanno casa a 300 metri di distanza dalla loro.
Lui, un ragazzone moro, alto quasi m. 1,90; lei, una bella ragazza. Entrambi lavorano in un supermercato della "Lidel" della zona, lei come cassiera e lui come operaio.

Il ragazzo della coppia appena conosciuta, colpisce molto Paola, la quale cerca di non far notare l'attrazione che prova per lui, anche perché non vuole rovinare un'amicizia appena nata con questa coppia. La sera, mentre scopa con Marcello, gli chiede:
"Se vedessi me, come vedevi tua madre?" Glielo dice mentre è sopra di lui e lo sta cavalcando.
Nell'attimo in cui dice queste parole, si ferma col cazzo piantato tutto in figa: voleva sentire quale reazione avesse il cazzo di lui. Il marito chiude gli occhi e, da sotto, dà due spinte che la fanno saltare. In quel preciso istante, lei capisce che ha aperto un nuovo gioco, per farlo eccitare, ma, in realtà, il pensiero di lei è rivolto al maschio della coppia appena conosciuta.
L'indomani, decidono tutti e quattro di fare qualche tuffo in piscina; il nuovo amico aveva un costume tipo slip, che a stento celava il grosso malloppo che conteneva.

Paola più lo guarda e più il tipo la intriga; lui capisce e cerca, senza dare nell'occhio, di corteggiarla: le due coppie erano entrambe in viaggio di nozze e non sarebbe stato bello farsi scoprire a flirtare.
Marcello se ne accorge e, anche se gli faceva male, avvertiva le farfalle allo stomaco e si eccitava.
La crociera finisce, ma resta questa amicizia che entrambi coltivano con entusiasmo.
Dopo un paio di mesi da sposati, lei, una sera, dice a Marcello che aveva incontrato al supermercato il ragazzo della crociera e, nel salutarlo col classico bacio sulla guancia, si erano sfiorati le labbra; era stato un gesto involontario, ma ne erano rimasti entrambi imbarazzati.
Marcello, a sentire questo fatto, avverte una scarica elettrica che gli attraversa il cervello e, di conseguenza, ha una erezione di tutto rispetto.
La sera, a letto, mentre scopano, lui si rivela di possedere una marcia in più ed infligge a Paola dei colpi così forti da sconquassarle la figa. Ovvio, allora, che Paola gli chiede come mai questa foga, anche se a lei era piaciuta la rabbia con cui l'aveva scopata.
Dopo aver goduto, entrambi erano distesi vicino, nudi e ancora col fiatone; allora lui confessa a Paola che quella sua furibonda scopata era dovuta alla conseguenza di quanto gli era stato raccontato, circa l'incontro avuto con il ragazzo della crociera.
Paola, allora, gli prende la mano e gli dice che aveva capito qualcosa già in crociera, quando, mentre scopavano, aveva avuto modo di saggiare l'effetto che gli produceva il suo scambio di sguardi con il tipo.

Da quel momento, inizia un lungo discorso che ha come riferimento le porcate che facevano da fidanzati, quanto si eccitava nel vedere sua madre scopare col padre di lei, e quanto ne godeva lei stessa, mentre erano in intimità, nell'umiliarlo a ricordargli con quanta libidine scopava sua madre.
Lei capisce che lui si eccita se sa che lei flirta con l'altro e pensa che, addirittura, lo manderebbe in estasi se potesse scorgerla a scopare con qualcuno di nascosto.
Dopo qualche settimana dall'ultimo discorso fatto, lei una sera gli dice che ha incontrato di nuovo quel ragazzo: erano vicino ad un bar del centro e lui l'ha invitata a bere qualcosa.
A Marcello si rizzano le antenne e vuole esser messo al corrente, parola per parola, di ciò che si son detti, finché, eccitati, si ritrovano a scopare con una libidine incredibile.

L'indomani, lei riceve su Messenger un messaggio del ragazzo, che le comunica di aver avuto piacere d'essersi rivisti e se era possibile ripeterlo.
Lei non risponde subito: era indecisa se parlarne con Marcello, o fare di testa sua.
Purtroppo, per quel genere di discorsi, lei preferiva guardarlo negli occhi e, in più, non se la sentiva di parlare di certe cose per telefono o con messaggi; però doveva comunque rispondere all'invito, e proprio non sapeva che fare.
Allora, decide di girare il messaggio al marito e chiedere a lui cosa rispondere.
Dopo due minuti, senza nemmeno pensarci tanto, Marcello risponde:
"Vai, ma tienimi informato su come vanno le cose"; lei, che aveva sperato tanto di ricevere carta bianca dal suo uomo, risponde al ragazzo, dandogli appuntamento alle 15.00, in un luogo dal lato opposto della città.
Dopo di che, comunica al marito il posto dove si sarebbero incontrati, e proseguendo con i
messaggi, gli chiede come voleva si vestisse.
Marcello sembrava drogato per lo sviluppo di quell'avventura. E le risponde:
"Conquistalo, fallo imbufalire! Indossa quel tubino color panna, che metti quando hai voglia di far la porca; poi quelle scarpe che ci abbini sempre, senza omettere la cavigliera e quel profumo che ti ho regalato da ultimo".
Lei, forse per farlo sballare, gli dice che per intimo indosserà quello che avevano comprato tempo prima: cioè un copri figa a farfalla, di quelli che si incollano alla figa.
Lei, una volta pronta per uscire, si fa una foto e la invia al marito.
Marcello avverte, dentro di sé, una sensazione difficile da descrivere; si tratta di una sensazione che trasmette, insieme, amore, gelosia ed eccitazione, e questa curiosa miscela gli faceva battere il cuore a mille.

Lei arriva all'appuntamento e, quando il ragazzo la vede, gli si illumina lo sguardo; non sapeva cosa dire o che argomenti prendere: si era letteralmente imbambolato, era andato in tilt e non smetteva a farle complimenti.
Dopo aver consumato un drink, la invita a proseguire la conversazione in macchina, a fare un giro ed ascoltare musica. Aggiunge che quello è il sistema più sicuro per non essere scorti da estranei.
Lei accetta e, con l'auto di lui, cominciano a girare; lui prende una strada che porta in montagna: un posto conosciuto e frequentato dalle coppie.
Quando lui si accorge che lei non ha niente da obiettare, a maggior ragione prosegue per quella strada.
Allunga la mano e comincia ad accarezzarle il ginocchio; lei lo guarda e gli sorride: entrambi capiscono che si desiderano, mentre salgono verso la montagna. Nel suo esplorare le cosce di Paola, arriva con la mano alla figa e avrebbe voluto spostare la mutandina, ma non si spiegava perché fosse rigida; allora lei, ridendo, gli dice:
"Mio marito mi ha messo la cintura di castità".
Così, alza un po' il sedere dal sedile e si toglie la conchiglia che le copriva la figa.
Lui vi infila un dito dentro e scopre che ce l'ha depilata.
Arrivano in uno spiazzo, dove di solito si mettono le coppiette.
Appena fermi, la tira a sé e la bacia, mentre le mani alzavano il vestito e la toccavano tutta.
Anche lei si dà da fare e cercava di liberare il cazzo, che sentiva già duro e grosso.
Si staccano per un istante e lui propone di passare nel sedile posteriore.
Sposta in avanti i sedili anteriori, in modo da avere più spazio a disposizione e, in men che non si dica, sono tutti e due nudi, senza preoccuparsi di poter esser sopresi da estranei.
Quando lei ha in mano quel cazzo imponente, lo guarda, lo accarezza e si complimenta dicendogli:
"Questa sì, che è una minchia!" Era più di 23 cm. di lunghezza e grosso quanto il polso di lei, scuro e nodoso.
Lei si abbassa e comincia a leccarlo, prendendolo in bocca più a fondo possibile.
Lui si distende come meglio poteva e, presa la testa di lei, le imprimeva il ritmo da tenere nel pompino, senza omettere frasi del tipo:
"Mi sei entrata nel cervello, fin dal primo momento che ti ho vista; in crociera, ti avrei scopata lì, davanti a tuo marito".
Quando lei lo sente duro ed al massimo dell'eccitazione, gli sale di sopra e con la dovuta precauzione se lo infila in figa e comincia a cavalcarlo. Lui stava fermo e le succhiava i capezzoli, mentre con le mani le allargava le chiappe.
Lui capisce che lei può prenderlo tutto dentro di sé e, quindi, prende a spingere da sotto; lei era già al terzo orgasmo, quando lui l'avvisa che sta per sborrare. Lei ha un'attimo di lucidità, ricordando che aveva smesso di prendere la pillola, perché, con suo marito, cercava di avere un bambino.
Allora lei salta giù e lo riprende in bocca; lui le tiene la testa premuta sul fallo e le si scarica direttamente in gola; la cosa la fa quasi soffocare, perché, nonostante ingoi più che può, la sborra è tanta che le esce anche dal naso.
Lui, quando lei si rilassa, si mette a ridere e le dice:
"Adesso, il tuo Marcellino è un cornuto".
Lei, in tono allegro, gli dà un pugno sul petto e gli dice:
"Non solo; abbiamo cornificato anche la tua mogliettina".

Si rivestono e, ad un certo punto, lei si accorge che, mentre scopava, le erano pervenuti diversi messaggi da suo marito. Mentre stanno per ritornare dove lei aveva lasciato l'auto, risponde al marito e gli dice:
"Stasera si festeggia: sei proclamato "cornuto" e sapessi con che minchia ti ho fatto cornuto? Sono stata sverginata "ex novo".
La sera racconta tutto, nei minimi dettagli, al marito, che gliel'ha fatto raccontare tre volte di seguito e, ad ogni volta, ci scappava una lunga leccata di figa, un pompino o una scopata.
Quando si rilassano, avendo esaurito le forze, parlano un po' di come lei dovrà comportarsi; lei gli dice che lo ama e non desidera mettere in crisi il matrimonio per un capriccio sessuale.
Marcello abbraccia la moglie e, stringendola al petto, gli dice che non potrebbe vivere senza di lei e che quel gioco lo hanno deciso e voluto assieme e che, per tutta la loro vita, dovrà esser fatto assieme.
Si addormentano abbracciati, come due bambini.
L'indomani era sabato. Marcello in quel giorno non lavorava e, di solito, lo dedicava ad accompagnare Paola a fare acquisti.
Mentre erano fuori, lui le chiede se le fosse piaciuto andare a scopare e dove lo aveva fatto con il ragazzo.
Lei gli indica il posto e si posteggiano nella stessa posizione del giorno precedente; poi, le ha proposto di ripetere tutto ciò che aveva fatto col ragazzo.
Lei lo prendeva in giro e gli diceva:
"E' impossibile far tutto come ieri; manca l'oggetto principale: il suo cazzo".
La sera, a casa, lui esprime il desiderio di poterla guardare mentre chiava con l'altro, ma dovranno esser cauti per non mettano in allarme la moglie; non vogliono mettere in crisi il matrimonio di quei ragazzi.

Allora decidono di invitare a casa la coppia, per trascorrere una serata assieme, semmai mangiando una pizza.
Loro accettano e, quando giungono da loro, cominciano a parlare di tutto, finché il discorso cade sul sesso. Marcello cerca di sondare il terreno per verificare se la coppia fosse di mentalità aperta.
La donna, appena sente certi discorsi, si fa acida e comincia a dire che le persone che fanno certe cose sono dei depravati, dei maniaci sessuali.
Il marito invece sembra molto interessato ed intrigato da quei discorsi.
Marcello stava studiando un modo per cercare di dare un po' di spazio a sua moglie ed all'amico.
Ma la moglie gli si era attaccata come un francobollo, forse si era accorta di come suo marito guardava Paola.
Infine, quando vanno via, Paola chiede al marito perché aveva aperto quei discorsi, alla presenza della moglie.
Marcello le spiega che ha voluto sondare un po' il terreno, per tentare se era possibile creare tra loro un'amicizia più trasgressiva; ma, dal momento che la moglie si è mostrata così restia a quel genere di discorso, proprio non sa cosa fare.
Paola allora propone al marito:
"E se questo tipo di amicizia lo portiamo avanti solo con lui, all'insaputa della moglie?"
Lui riconosce che è il caso, per il momento, di lasciare le cose come stanno, così, quando avranno voglia di vedersi, lo faranno da soli; nel mentre, avranno anche modo di misurargli il polso, così da verificare quanto quelle avventure possano allettarlo e spronarlo a coinvolgere la moglie.

Paola, durante il giorno, riceveva sempre un paio di messaggi dal ragazzo e sempre con l'invito a rivedersi; lei cercava di rinviare il più possibile il nuovo incontro, per
tenerlo sulla corda, e non mostrarsi tanto disponibile.
Il gioco del rinvio, dura per un po', finché Paola si decide di rivederlo e gli dice che non le piace farlo in macchina e che, se proprio si devono vedere, preferirebbe un posto più comodo e senza l'incubo della fretta.
Pertanto trovano un B&B, composto da una casetta isolata a mezz'ora d'auto dalla città. Un posto abbastanza frequentato in estate, ma non ora che si era già a novembre.
Lui avrebbe detto alla moglie che, per lavoro, non sarebbe rientrato a pranzo, mentre Paola non aveva bisogno di pretesti, potendo contare sulla complicità di Marcello.
Si incontrano in un parcheggio. Lei sale con lui che già aveva le chiavi della casetta e si dirigono verso il B&B; lungo il percorso, lui chiede a Paola se Marcello era veramente di idee libere, come aveva fatto intendere nel discorso fatto in casa loro.
Paola gli risponde di sì, precisando che lui vede il sesso come un gioco, un divertimento, che non deve limitarsi al solo rapporto fra marito e moglie.
Al ragazzo si drizzano le orecchie e risponde che anche a lui piacerebbe entrare in quel tipo di gioco, ma purtroppo si ritrova una moglie che sembra conformata alle abitudini dei nonni.
Lei, allora, riprende il dialogo, chiedendogli:
"Ma a te, che effetto farebbe se qualcuno se la scopasse sotto i tuoi occhi? Ti piacerebbe?" Lui, d'istinto, voleva dir di no, ma la mette in modo diverso, dicendo:
"Se si tratta di uno scambio di coppia, ovviamente, mi intriga".
Erano quasi arrivati, quando lei allunga una mano a toccargli il cazzo e lo trova duro come il marmo, allora aggiunge: "Vedo che certe fantasie ti attizzano?!" Cui lui risponde:
"Sinceramente ho sempre sognato un rapporto aperto con mia moglie: mi eccita molto questo mondo fatto di coppie aperte".
Appena entrano in casa, immediatamente si avvinghiano in un bacio appassionato.

Mentre si baciano, lei riesce a sbottonare la cintura ed abbassargli pantaloni e mutande; si mette in ginocchio e comincia un pompino degno di una pornostar: dava affondi e succhiate come una che non aveva mai visto un cazzo, praticamente lo tirava fuori dalla bocca e se lo strofinava su viso ed occhi.
Lui la guardava e non poteva far a meno di dirle di tutto: pompinara, zuca minchia, troia, bottana, mentre le afferrava i capelli a coda di cavallo e se la tirava a scoparle la bocca.
Ma, forse per i discorsi fatti o la troppa voglia accumulata, lui dura poco e, avvertendola che sta per sborrare, le riversa in gola un fiume di sborra, che lei, in gran parte, ingoia, ma, forse perché lui le teneva la testa troppo premuta, tanta altra ne era fuoruscita, andando a sporcarle il vestito.
Lei, al momento, pensa di passarvi sopra un panno bagnato, poi pensa al marito e lascia che la sborra le si asciughi sul vestito: decide che quello sarà un regalo per lui.
Finiscono di spogliarsi e vanno in bagno; lei vuole lavarlo e gli insapona tutto il cazzo; prende a manipolarlo per bene, ma la sua azione fa sì che il cazzo diventi più duro di prima, così, dopo averlo sciacquato ed asciugato, vanno in camera da letto, dove, senza nemmeno spostare le lenzuola, lui si precipita su di lei, che allarga le gambe e le appoggia attorno ai reni di lui che, con una manovra decisa, ha già la cappella all'imbocco della figa. Senza aspettare oltre, le dà un colpo di reni e glielo ficca tutto dentro; lei lancia un grido di dolore e lo rimprovera:
"Cazzo, così mi apri in due! Mi hai fatto male!"
Ma lui le risponde baciandola e, scusatosi, comincia a muoversi dentro di lei, che aveva già iniziato a provar piacere.
Dopo l'iniziale pompino, la scopata dura molto, cambiando diverse posizioni; alla fine lui le mette la minchia sulla faccia e sborra, ricoprendola di schizzi un po' dappertutto: collo, viso, orecchie, capelli.
Lei va in bagno, ma si lava solo la figa, lasciando tutte le altre tracce per farle intercettare dal marito.
Avevano ancora un bel po' di tempo e, preparato il caffè, lo sorseggiano restando nudi a parlare e riprendono il discorso sulla trasgressione.
Lei fa domande mirate a far capire e capire se fosse il tipo da poter far entrare nel gioco di coppia.
Lui, allora, le chiede quali fantasie ha il marito e lei gli riferisce che al marito piacerebbe molto vederla scopare con qualche maschio super dotato; è intrigato dallo scambio di coppia, ma lo eccita anche il triangolo.
Così lui, molto timidamente, chiede se c'era una qualche possibilità di esser lui il terzo. Lei, molto scaltra, risponde che non lo crede possibile, vista l'amicizia che si è creata tra loro, e che, finora, le loro son solo fantasie, in quanto ancora non è successo niente di trasgressivo.
Ed è vero quello che dice, perché davvero non sa quale reazione avrebbe suo marito nel vederla scopare con un altro o se, piuttosto, non fosse preso da un moto di gelosia.

Quando torna a casa, racconta tutto al marito e gli fa vedere la sborra, ormai asciutta, sul vestito e sui capelli; alcune ciocche di capelli sembravano incollate.
Marcello non resiste e prima le mette il cazzo in bocca, poi la mette a pecora e la scopa di brutto, per finire anche lui con una copiosa sborrata sulla sua faccia.
Lei gli fa notare che, andando avanti così, la figa le diventerà come una galleria e la cosa provoca loro una grassa risata.
Dopo alcuni giorni, ricevono un invito a cena da parte del ragazzo; Paola pensa bene di prendere una bottiglia di vino ed un vassoio di dolcini, da portare a casa degli amici.
Durante la serata Marcello, senza far sentire niente agli altri, dice alla moglie:
"Vedi se puoi far in modo di farmi restare da solo col ragazzo: portati via la moglie".
Paola capisce che Marcello ha in mente qualcosa e, con una scusa banale, esce di casa con l'amica.
Quando sono soli, Marcello chiede all'altro:
"Come va la vita da sposati? Il sesso funziona alla grande?"
Il ragazzo si lamenta che la moglie è troppo puritana e che non riesce a concepire un minimo di trasgressione: a lui piacerebbe che fosse un po' più disinibita.
Marcello gli risponde che lui, invece, non si può lamentare: Paola è una porcella, anzi hanno in progetto di realizzare qualcosa in 4 o magari in 3.
Il ragazzo, sorpreso, gli chiede:
"Ma tu riusciresti a tollerare la presenza di un altro maschio nel tuo letto?"
Marcello gli spiega che tutto sta nell'esser d'accordo e trovare le persone giuste, soprattutto di quelle riservate, che non vanno a raccontare in giro ogni cosa.
Lui, allora, prende coraggio ed afferma che gli piacerebbe molto esser il terzo di una bella coppia come loro, e che sarebbe talmente discreto, da non mettere mai a rischio né il suo né il matrimonio degli altri.
Mentre discorrevano di queste cose, rientrano le mogli.
Marcello allora dice al ragazzo che sarebbe felice se, qualche volta, visto che entrambi avevano la passione di giocare a biliardo, avesse potuto sfidarlo in una partita in una sala vicino casa. Si trattava di una sala biliardo, composta da tante stanze.
Dopo una settimana, Paola fa il test di gravidanza e risulta incinta.
Ovviamente è sicuramente di Marcello, dal momento che l'altro le sborrava sempre in faccia.
Prima di intraprendere maratone di sesso, decidono di consultare un ginecologo per verificare che tutto era nella norma e informarsi se potevano far sesso.
Si recano assieme da un ginecologo consigliato dal medico curante, in quanto Paola ha preferito non servirsi di quello che l'aveva sempre seguita, visto che era quello cui si rivolgeva la sua intera famiglia, madre, sorella e cognate che, di qualsiasi cosa, ne sarebbero venute a conoscenza i parenti più stretti.
Ora teneva alla sua assoluta privacy.
Quando si presentano a questo medico, Paola ne è subito affascinata: alto più di 1.85, brizzolato, fisico sportivo, insomma ben messo fisicamente.
Subito tra loro si instaura una certa confidenza, del resto Paola è una ragazza solare e di carattere aperto.
Lui le dice di prepararsi e stendersi sul lettino. Lei che aveva indossato un vestito comodo per l'occasione, se lo alza da sotto e si toglie lo slip davanti al dottore ed a suo marito, senza nascondersi dietro il paravento, gesto che, nell'occasione, era quasi normale, ma per tutto il resto assumeva carattere da pensieri peccaminosi.
Prima di salire sul lettino, si abbassa per raccogliere la mutandina da terra e così facendo espone un culo da favola.
Il medico, che ovviamente non era di primo pelo, capisce che ha davanti una coppia di porcelli.
Dopo aver eseguito la visita, il medico li rassicura che è tutto a posto e può portare avanti la gravidanza normalmente, senza alcuna preoccupazione.
Lei gli chiede se può continuare a far sesso; lui la guarda e le risponde:
"Ma certo, divertitevi pure", aggiungendo che, però, ogni mese deve tornare a controllo.
Quando vanno via, lei squadra il marito e si fa sfuggire:
"Mmm... che dottore bono mi sono scelta..."
Decidono di invitare gli amici più stretti, per informarli della sua dolce attesa e, ovviamente, tra di essi, c'è pure la coppia della crociera. Mentre erano nel mezzo della serata, Marcello cerca di rimanere da solo col ragazzo e gli propone che avrebbe piacere se, qualche volta, potessero vedersi da soli, visto che hanno tante idee in comune.
Paola li vede confabulare e va un po' in agitazione, non sapendo cosa il marito stia complottando con quello che, al momento, è il suo amante.
Rimangono d'accordo che qualche sera sarebbero andati a fare una partita a biliardo e poi a bere qualcosa; ovviamente, con le mogli presenti, non ci sarebbe stato motivo di sospettare alcunché.
Dopo che erano andati tutti via, Paola chiede al marito di cosa avesse parlato con Marcello e che idea si fosse fatta su di lui; lui le risponde che vuole sondare bene il terreno e, se possibile, giocare a carte scoperte.
L'indomani il ragazzo, nella sua chat con Paola, manifesta un po' di preoccupazione a causa dell'insistenza che gli fa Marcello a vedersi da soli: teme che possa sospettare qualcosa su quanto è successo fra loro.
Lei lo rassicura e gli dice:
"Non preoccuparti; va pure all'appuntamento: vedrai che è tutto ok".
Dopo qualche settimana, finalmente organizzano e, appena si vedono, vanno con una sola auto. Marcello gli chiede se, prima di andare al biliardo, gli va di fare un giro, per parlare un po' e lui accetta.
Marcello esordisce: "Sai, volevo sapere se veramente tu sei un tipo con mentalità aperta; se quel discorso, che abbiamo fatto l'ultima volta sulle coppie trasgressive, lo condividi davvero o, piuttosto, non critichi chi ha piacere a veder la moglie scopare con altri?"
Il ragazzo risponde:
"No, è tutto vero, mi piacerebbe avere una moglie complice per realizzare e divertirci insieme e, qualora decidesse di voler scopare con qualcuno, io ne sarei suo complice".
Marcello lo guarda, aveva fermato la macchina in un piazzale e gli dice:
"Giurami che non mi stai prendendo per i fondelli: che tutto quello che stiamo dicendo qui dentro, è basato sulla realtà e sincerità".
Il ragazzo gli risponde:
"Marcello, ti giuro che è tutto vero; da quando ero ragazzino, sono stato affascinato da questo mondo e, se avessi la donna giusta accanto, non ci penserei due volte a far parte di questo mondo trasgressivo".
Marcello lo guarda negli occhi e gli dice:
"Mia moglie e io, ci siamo già in questo mondo; lo so che hai scopato con lei".
Lui diventa terreo e Marcello, con un sorriso sulle labbra, aggiunge:
"Tranquillo! Io sapevo tutto fin dal primo messaggio che le hai mandato ed abbiamo deciso tutto, assieme".
Il ragazzo non sapeva che dire; cercava le parole adatte. Marcello capisce che si sentiva a disagio e cerca di tranquillizzarlo; gli chiede quale impressione si fosse fatto di Paola a letto e se gli è sembrata brava. Lui, più rilassato, risponde che è stata fantastica e che lui, da marito, è fortunato ad avere una moglie cosi esuberante.
Marcello gli spiega che, nella coppia, è importante la complicità e la sincerità e che Paola, fin dal viaggio di nozze, aveva desiderato di far sesso con lui.
Il ragazzo sembrava essere sulle spine; non sapeva cosa dire e cosa fare.
Cercava di capire ogni cosa e chiedeva altri particolari con evidente imbarazzo.
Poi Marcello gli propone:
"Ti piacerebbe, qualche volta, venir da solo a prendere un caffè a casa mia?"
A lui gli si accendono gli occhi e risponde: "Quando volete... però bisognerebbe scegliere un orario che non crei sospetti in mia moglie".
Da quella volta il ragazzo si sente con Paola più spesso e assieme decidono di organizzare un pomeriggio che erano tutti liberi, e la moglie era certa che il marito stesse a giocare a biliardo.
Per Marcello l'adrenalina non era da meno dell'altro: era la prima volta che si organizzava una cosa del genere.

Il giorno dell'incontro, Paola aveva addosso un vestito pre-maman, anche se, per vero, la pancia non era ancora evidente; un paio di scarpe comode ed i capelli raccolti a coda di cavallo; insomma, mostrava tutto il fascino di una ragazza acqua e sapone.
Lui, appena arriva, le dà un bacio sulla guancia e, molto timidamente, saluta Marcello; si siedono nel locale soggiorno/cucina, molto comodo e completo di TV e divanetto.
Dopo un po', vista l'atmosfera che si era creata, sembravano tutti e tre sulle spine; Paola fa l'occhiolino a Marcello, per fargli capire che era ora di lasciarli per un attimo soli. Marcello si alza e, con la scusa che aveva una chat aperta sul PC, gli chiede di scusarlo per una decina di minuti.
Quando Marcello esce dalla stanza, Paola si siede accanto al ragazzo e gli chiede se va tutto bene, perché, se non se la sente, è meglio soprassedere.
Lui, in risposta, le passa un braccio intorno al collo e la bacia con tanto di lingua in bocca.
Dopo che si erano baciati da seduti sul divano, si alzano; il ragazzo non smetteva di guardare verso la porta, per il timore di vedersi sorpreso mentre bacia la moglie dell'amico, e lei, ridendo, gli dice di star tranquillo perché, anche se capitasse che lui rientrasse mentre si scambiano effusioni, a lui piace e non ne farebbe una tragedia.
Lui risponde che lo sa, ma è la prima volta e proprio non riesce a rilassarsi.
Lei lo abbraccia e si ribaciano; questa volta le mani di entrambi corrono a cercare le parti sensibili dei loro corpi; lui le tira su il vestito e lei, sotto, aveva solo una mutandina di cotone bianco; lei gli sbottona i pantaloni e li abbassa, insieme alle mutande; poi si abbassa anche lei e, quando è all'altezza giusta, e vede che il cazzo che le sbatte sul viso, lo prende in mano e, baciandone la cappella, gli dice:
"Ciao, quanto mi sei mancato?!"
Comincia a leccarlo tutto, finché se lo infila in gola.
Lui le afferra la testa e, tirandola per i capelli, le impone ritmo al pompino; lei dava succhiate lunghe e se lo faceva arrivare fin dove poteva, per poi farlo uscire ricoperto di saliva.
Poi si alza e, tolti gli slip, si mette appoggiata al tavolo, si allarga le chiappe con entrambe le mani, e gli dice:
"Scopami!", con tono che non ammetteva repliche. Tutti e due si erano dimenticati di Marcello e, quando il ragazzo aveva cominciato a pomparla, Paola, girata la testa, vede suo marito sulla porta, col cazzo in mano che si segava; lei allora gli dice:
"Vieni, amore dammelo in bocca".
Il ragazzo ha un sussulto come fosse intimorito e si blocca, ma lei gli intima:
"Tu non ti fermare! Continua a scoparmi".

Marcello rivolge un sorriso al ragazzo e va davanti alla moglie, che si era girata giusto per poter prendere il bocca il marito. Il ragazzo si tranquillizza e riprende a scopare; tenendola ferma, le dava stoccate tali che lei gli ha dovuto esortarlo a fare più piano, perché le faceva male con quel missile.
Marcello, dopo che lei gli aveva mollato il cazzo per parlare col ragazzo, glielo rimette in bocca e le dice: "Ti è piaciuta la bicicletta... ed ora pedala".
Il ragazzo, dopo un po' è sul punto di sborrare; non aveva resistito tanto al gioco e l'avvisa che è pronto a sborrare, chiedendole dove vuole che le scarichi.
E' il marito a rispondergli e dice:
"Tranquillo, ormai è gravida, quindi puoi anche sborrarle in fica".
Un orgasmo incredibile li coinvolge tutti e tre, quasi contemporaneamente e, mentre il ragazzo si scarica dentro di lei, il marito gliela fa ingoiare. Lei ha delle convulsioni da paura e, quando si calmano, Paola dice che non credeva che potessero esistere orgasmi così squassanti: aveva goduto sia nel corpo che nel cervello; il ragazzo, ancora nudo, si era seduto sul divanetto col cazzo lucido di sborra appoggiato sulla coscia.
Marcello lo guarda e gli dice:
"Azz .. veramente hai un missile fra le gambe: ora capisco mia moglie".
Lei lo guarda e gli riferisce che ad averlo dentro si avvertono sensazioni pazzesche.
Poi gli va fra le gambe e gli dice:
"Scusami, ma io amo molto la pulizia e non mi piace lasciare qualcosa di non pulito per bene", così comincia a leccarlo e ripulirlo tutto con la lingua.
Quell'operazione fa sì che il cazzo ritorni di nuovo duro e la pulizia si trasforma in un pompino fatto con tanto di attenzioni. Marcello li guarda e comincia a segarsi; capisce che non è il caso di intervenire; sua moglie si sta godendo quel pompino, dedicandovisi con passione, fino a che il ragazzo, afferratale la testa, le impone: "Questa te la bevi tutta".
Lei stringe le labbra per non farne uscire e, quando anche l'ultima goccia è nella sua bocca, alza il viso e guarda tutti e due: apre la bocca e fa vedere la sborra, poi ingoia tutto. Il ragazzo allora dice al marito:
"Ti invidio: hai una moglie unica".

Dopo un po' si rivestono e, con le raccomandazioni di ciascuno che questa amicizia dovrà restare segreta, che mai nessuno ne avrebbe fatto parola con chicchessia, chiudono il primo incontro a tre.



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