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Vivere la trasgressione (5)


di cuckold211
06.02.2017    |    7.344    |    5 8.9
"Ad un certo punto presi Francesca sotto braccio e mi informai sul come era andata con Ignazio..."
NOTA DELL'AUTORE: Tengo ad evidenziare che la coppia Francesca e Marco, incontrata al resort, è quella presente sul sito con il nick "xsolocoppie".
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Il sole, e con esso il caldo, cominciò a farsi sentire sulla pelle, così proposi a Francy di fare il bagno.
Come due amiche di vecchia data, continuammo a parlare di cose sempre più lubriche e così le confidai:
-- Ora sai bene quanto mia marito Lucio sia porco, ma non immagineresti mai quello che sto per dirti.
-- Dai, Lory, non tenermi sulle spine, potrei dire che ti considero la mia maestra.
-- Io e Lucio abbiamo sempre vissuto la trasgressione stando assieme, nella stessa stanza, cosicché io potevo eccitarmi a vedere lui che scopava l'altra, e lui vedeva me come facevo la troia con l'altro. Poi mi accorsi che lui cominciava a perdere interesse nelle altre donne, preferendo scrutare ciò che gli altri facevano a me e come io vivessi il momento. Per questo motivo la nostra ricerca si rivolse ai singoli, anzi egli mi esortava a scegliere chi mi tirasse di più e così, dapprima con uno, poi con due e con tre, scopavamo tutti assieme, eleggendo me regina della serata, cui erano dirette le attenzioni di tutti.
Riesci ad immaginare come potrebbe essere destreggiarsi tra tanti maschietti allupati e tu che li farai esplodere, uno dopo l'altro, per la voluttà che esprimi, per la bellezza e l'eccitazione che provoca il tuo corpo?
Infine quando tutti avevano goduto di me ed avevano esaurito le loro forze, ecco Lucio farsi avanti, volendo affondare nella sborra degli altri, per riempirmi a sua volta.
Poi questa sua pratica ebbe come un'evoluzione: gli piaceva vedermi colare sperma e, se la prima volta si limitava a lambirmi e titillarmi il clitoride con la lingua, in seguito prese a leccarmi la fica sbrodolante, succhiando fino a ripulirmela completamente.
Oh, Francy, sapessi che goduria provai la prima volta che mi fece quel trattamento.
Oltre il piacere scaturente dalle sollecitazioni della lingua sulle mie parti intime, quello più sconvolgente era di carattere mentale: capisci? Il mio uomo si eccitava e gradiva che un estraneo avesse goduto di me, senza provare alcuna ripulsa nei miei confronti, come sarebbe normale.
In quel modo egli mi dimostrava quanto amore provasse per me, nonostante avessi ceduto ciò che avrebbe dovuto essere riservato a lui solo per il godimento di altri, che, in fin dei conti, passava in secondo piano, avendo prevalenza il piacere che ne derivava a me.
Lo so, non è facile da comprendere e non so se sia stata brava a chiarirti il concetto, ma sta di fatto che, ogni volta che qualcuno gode con me, avverto la necessità di correre da lui per offrirgli la fica grondante.
Sapessi quante volte Lucio me l'ha ripulita, senza contare quelle in cui si insinuava sotto di me che, a pecorina, stavo prendendo di gusto qualche fallo, e, facendomi sentire la sua lingua che saettava tra fica e cazzo, ne aumentava il piacere in maniera esponenziale, tanto che, una volta, gli ho squirtato sul viso.-
Ormai non avevo più segreti per la mia nuova amica, che mi osservava tra l'incredulo e l'estasiato.
Uscimmo dall'acqua e tornammo ai nostri lettini sotto l'ombrellone.
Ero eccitata per le confidenze fatte e, sono certa, che lo era anche Francy.
Ancora non ci eravamo sedute, che ci ritrovammo Ignazio pronto a chiederci se gradivamo qualcosa dal bar.
Devo averlo guardato con occhi sprizzanti libidine, quando gli proposi:
-- Faccelo vedere!
-- Prego? - ci rispose con aria stupefatta.
-- Dai - ripresi - hai capito benissimo: faccelo vedere!
Il ragazzo di guardò intorno; non c'era nessuno nelle immediate vicinanze e di fronte era coperto da me e Francesca; quindi si abbassò il davanti del costume, mostrando un affare, anche se non in piena erezione, grosso e lungo, insomma di tutto rispetto.
A noi venne spontaneo pronunciare all'unisono: "oohhhhh", poi, facendogli l'occhiolino, gli chiesi:
-- Senti, potresti indicarci uno studio ginecologico? Ne abbiamo bisogno io e la mia amica.
Dissi questo, mentre afferravo un braccio di Francy per farle intendere di non intervenire.
-- Devo pensarci - fu la risposta.
-- Bene... per ora portaci due bitter analcolici belli freschi.
-- Subito, signore.
Ignazio si allontanò ed arrivarono i nostri uomini.
-- Ma bravi... hanno riposato a lungo i nostri guerrieri? Abbiamo appena ordinato dei bitter, se gradite qualcosa anche voi, non avete che da richiamare Ignazio, il bagnino.
-- No. Ora faremo il bagno, poi... le signore hanno qualche programma per il pomeriggio e/o serata?
-- Nessun programma, per ora... ci stiamo riposando anche noi dalle fatiche di ieri e stiamo chiacchierando di cose di donne.
Si allontanarono; tornò Ignazio con le bibite belle ghiacciate "Mi raccomando, Ignazio, non ti dimenticare di due signore che hanno bisogno di una visita ginecologica" gli ripetei ancora una volta, strizzandogli l'occhio in segno d'intesa.
Ci dissetammo e poi ci avviammo per fare una passeggiata sul bagnasciuga.
-- Lory, cos'è questa storia del ginecologo: io non ne ho bisogno affatto.
-- Oh, benedetta amica mia. Neanch'io... se per questo, ma hai visto che sberla ha Ignazio?
-- Oh, sì, è fantastico; ma cosa c'entra il fallo di Ignazio con la visita ginecologica?
-- Devi sapere che l'ultima confidenza di Lucio è stata quella di vedersi fatto "cornuto". Come ti ho già detto, noi abbiamo trasgredito sempre assieme. Ora, questa novità delle "corna", non ti nascondo, intriga anche me, per non parlare di te: ricordi che stamattina avevi esordito di voler rendere le corna a Marco, per poi raccontarglielo? Io, invece, ho pensato: e se gliele facessi vedere immortalete in un DVD?
-- Ma sei un vulcano di idee... e come pensi di raggiungere questo scopo?
-- Eh no, carissima, un minimo di "suspense", che diamine! Ho un'idea, ma va sviluppata, per cui non devi far altro che assecondarmi in questa faccenda della visita medica; per il resto ci penso io. Voglio che sia una sorpresa anche per te, la mia nuova adorabile amica. Hai sentito i nostri maschietti? Ci hanno chiesto il programma per oggi e stasera: io avrei pensato, se sei d'accordo, che il pomeriggio lo passerò io da sola con entrambi i nostri uomini, mentre tu, fingendo un'emicrania, te la spasserai con Ignazio; stanotte, poi, ci scambieremo i ruoli: io con Ignazio e tu con Marco e Lucio.
-- Oh, sì, è un'idea bellissima, ma dovremo informare Ignazio?
-- Sta tranquilla, lo farò io. Tu ora raggiungerai i mariti e dirai loro che sono andata alla toilette; io, invece, andrò dal bagnino e poi vi raggiungerò; tu, quando sarà l'ora, ti ritirerai in camera, sicura che, a mia volta, saprò intrattenere i nostri porci compagni.
-- Sì, che bello! Eccoli lì; ora vado da loro e li trattengo, mentre tu "sei in bagno".
Appena libera, andai verso lo chalet bar/servizi, cosicché quand'anche i mariti mi avessero visto, avrebbero creduto alla bugia.
Mi imbattei subito Ignazio e gli rappresentai quella che era la mia intenzione: invitare due o tre amici a far la parte di medici ed infermieri di un ambulatorio ginecologico; munirsi di una telecamera per filmare le scopate cui ci saremmo abbandonate io e la mia amica; informarci sull'esistenza o meno di un club privé, dove passare una notte in sua compagnia; per premio ai suoi servigi, già oggi, alle 15.30, poteva recarsi nella camera di Francesca, che era ad attenderlo.
Ad Ignazio brillavano gli occhi, mentre prometteva che si sarebbe attivato subito.
-- Inutile dire - aggiunsi - che stanotte sarai da me.
Il giovane era raggiante, letteralmente fuori dai panni, e scappò via, penso proprio per darsi da fare.
A mia volta raggiunsi il gruppo e, poiché erano quasi le 13,00, decidemmo di mangiare un'insalata fresca, giusto per attenuare i brontolii dello stomaco.
Durante il pasto gli uomini, come sempre, erano briosi e si divertivano a stuzzicarci; Francy, invece, poco partecipante. Mi avvicinai a lei, la abbracciai e, non vista, le sussurrai che Ignazio l'avrebbe raggiunta alle 15,30. Erano le 14,40; avevamo finito il pasto e l'amica annunciò che le era scoppiato un terribile mal di testa, per cui si sarebbe ritirata in camera.
Noi eravamo, quindi, liberi di organizzarci come meglio credevamo. Dapprima tornammo in spiaggia e, poi, Marco come suo solito, cominciò con le sue avances pubbliche, tanto più che la moglie era assente e mio marito sapeva.
Erano le 16,00, quando decisi di smettere di dar spettacolo e andare tutti in camera a rinfrescarci tra una doccia e l'aria condizionata. Il mio pensiero non potè non andare a Francy e a quanto si stesse divertendo alla faccia del marito.
La camera era già fresca per l'aria condizionata in funzione, così lasciata dal personale di riassetto e pulizia camere.
Dopo una veloce doccia, ci ritrovammo tutti nudi sullo stesso letto.
Marco era disteso supino, con l'affare svettante in alto ed io non resistetti: presi a fargli un sonoro pompino stando in ginocchio sul letto; quando ci raggiunse Lucio, prese subito posto tra le mie cosce a leccarmi la fica. Esercitavo movimenti di strofinio sulla sua bocca per sentirmi la lingua che dal clitoride passava alle piccole labbra, cercando di intrufolarsi il più possibile ad assaporare i miei umori.
Poi, proseguendo nel movimento, lo facevo scorrere lungo il perineo, fino a farlo giungere al buchetto posteriore, dove gli piaceva intrattenersi per infilare la lingua all'interno.
Il sentire quella lingua che si attardava su ogni mio punto sensibile, avere in bocca un fallo inesauribile, quello stesso che la sera prima aveva avuto il merito di donarmi tanti orgasmi, avere i seni stritolati ed i capezzoli titillati, mi provocarono, in men che non si dica, il primo orgasmo, tutto raccolto dalla famelica bocca del mio Lucio. Subito mi proiettai a baciarlo in bocca, per carpire il mio sapore, ma anche per trasmettergli dalla mia quello del fallo di Marco.
Dopo di che, mi impalai sulla magnifica asta ben ritta e cominciai una frenetica cavalcata, quasi come una provetta amazzone.
Marco prese a stuzzicarmi il buchetto, abbastanza insalivato da Lucio e spesso avvertivo d'essere penetrata anche lì da uno o più dita.
Lucio, in piedi sul letto, davanti a me, mi scopava in bocca e così, con uno dei miei soliti guaiti da cagna in calore, raggiunsi l'ennesimo orgasmo. Questa volta, però, Marco mi seguì a ruota ed io mi sentii inondata come da un fuoco.
Allora feci distendere Lucio sul letto e, immediatamente, gli posizionai la fica sulla bocca, mentre, nella posizione del 69, mi spingevo l'amato cazzo.
Sentivo sulle labbra della fica il risucchio esercitato dal mio amore, che era agevolato dalla posizione da me assunta. Ma anch'io avevo sete e, presto, fui riempita, direttamente in gola, da potenti schizzi di sperma, che bevvi come un'ingorda.
Erano le 18,00. Ci rivestimmo e andammo dalla "malatina"? Macché! Non v'era fiore più florido. Francy era allegra, sorridente e abbigliata in maniera abbastanza seducente. Ci disse che il "riposo" pomeridiano era stato, per il suo mal di testa, un autentico toccasana.
Ora era svanito ed aveva voglie di divertirsi, perché no, anche alla maniera provocatoria del suo Marco.
Io l'abbracciai e baciai come se quella fosse stata un'amica che sapevamo persa, ma poi ritrovata.
Quella sera ritornammo a passeggiare sul lungomare di Marzamemi e, contrariamente a quello che può dirsi delle sicule, dovetti prendere atto che riescono ad apparire davvero sfrontate.
Incrociavamo, infatti, ragazze che celavano ben poco delle grazie di cui erano detentrici. Ci sedemmo su una panchina a mangiare un cono gelato e davanti a noi sfilava tutto quel ben di "gnocca". La cosa, naturalmente, esaltava ancor più i nostri maschietti, al punto da renderli sempre più audaci. Quando, come prevedevo, Marco mi chiese di voler passare la notte con me, gli dissi:
-- Sei matto? Non ti è bastato ieri sera ed oggi pomeriggio? No, stanotte, tu e il mio Lucio, avete l'onere di far divagare la nostra Francy. Io, invece, andrò a riposare queste membra non più tanto giovani, come quelle che stiamo vedendo sfilare qui.
Ad un certo punto presi Francesca sotto braccio e mi informai sul come era andata con Ignazio.
-- Te ne accorgerai, stanotte. E' stato da me due ore e mi ha rivoltato come un calzino. Oh, quel suo maestoso fallo mi ha percorso ogni centimetro del corpo, in lungo ed in largo. Avrebbe voluto penetrarmi anche dietro, ma non gliel'ho consentito, adducendo che era troppo grosso. Però gli ho promesso che, se si fosse dato da fare e fosse riuscito a realizzare il programmino suggerito da te, non glielo avrei più negato, anche se rischiavo di essere rotta.
Questo resoconto mi fece capire che quella notte sarebbe stata davvero memorabile e con un cornino in più
da aggiungere alla corona che stavo allestendo per il mio maritino porco.
Erano le 23.30, quando lasciai l'allegra compagnia anche un po' brilla per i vari Martini ingurgitati e mi ritirai in camera.
Ignazio sarebbe venuto verso le 0,30 ed io dovevo prepararmi, fare una doccia rinfrescante e massaggiare tutto il corpo con la crema afrodisiaca e profumata, regalatami dal mio dolce "cornutello".
Ero pronta da qualche minuto, quando sentii un colpettino discreto alla porta.

(continua)
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