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Lui & Lei

Escort per un giorno.


di cuckold211
30.03.2020    |    10.728    |    8 9.3
"Ora, sinceramente, temevo per l'incolumità di Alba..."
Dedicato alla lei di coppia nick "Noi2cpcs", insostituibile Vestale di Eros.



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Chi non avesse letto l'altro racconto dal titolo "Mare, spiaggia e corna" è opportuno che lo faccia, non tanto perché questo sia il prosieguo dell'altro, ma affinché riesca noto il contesto nel quale si sviluppa la storia.
Dopo quell'avventura a "Le Castella" sullo Ionio, lei, di nome Alba (nome di fantasia), volle il mio recapito telefonico ed io glielo diedi convinto che non sarebbe servito granché atteso che giudicavo impossibile un "rivederci", stante il divario, non trascurabile, di età esistente fra noi.
Invece? Sì, invece fui contattato, quasi un anno dopo, per sentirmi proporre una storia che avrebbe potuto arricchire il già ben nutrito novero dei miei racconti.
Ci incontrammo a metà strada, a Praia a Mare per la precisione, e in un bar molto grande con diverse zone defilate, ci sedemmo per parlare in santa pace.
Devo aggiungere che il brutto tempo aiutava in questo senso: praticamente non c'era nessuno.
Lei prese a raccontarmi che quella estate erano stati in crociera e sulla nave avevano conosciuto un signore distinto, sui 60 anni, prestante e porcello quanto basta.
Cominciano a frequentarlo e lei gli fa intendere quale sia la sua indole, mettendosi la mano del marito fra le cosce, mentre parlano del più e del meno.
Il signore, notata la scenetta, le mostra subito quali intenzioni avrebbe nei suoi confronti e le propone di assumere la condizione di "sua puttana" per il resto della crociera; ovviamente l'avrebbe pagata, come non avrebbe badato a spese per esaudire ogni suo capriccio.
Avendo aderito all'oscena proposta, sulla base dell'attrazione che lei provava nei confronti di persone mature, trascorse la vacanza facendosi scopare dal Comandante 65enne, e dal suo secondo, quasi 70enne; poi era stata la volta del comandante di macchina e di due suoi aiutanti; infine si era divertita alla grande scopando con il 72enne Commissario di Bordo.
Quella trasgressione, in particolare la condizione da "puttana", le era piaciuta talmente tanto che ora ne provava nostalgia e, quindi, mi chiedeva se avessi potuto prendere il posto di quel signore ed organizzarle un'avventura dove, per un intero giorno, avesse potuto essere trattata da "puttana" e scopata da diversi clienti. senza interruzione.
Ovviamente il suo racconto, nonché l'impudicizia tenuta nell'esposizione dell'esperienza vissuta sulla nave, mi aveva portato ad un'eccitazione incontenibile, cosicché, presa una camera in albergo, la scopai per circa un'ora, mentre il marito attendeva in auto.
Erano le 13.30, quando smettemmo e, dopo la fatica dei sensi, cominciavano a farsi sentire i morsi della fame, che placammo in un buon ristorante del posto.
Mentre si mangiava, notai che lei si sentiva attratta dal cameriere, un omone maturo e scuro di carnagione. Durante il pasto, aveva fatto di tutto per mostrargli le cosce e buona parte del seno, per attirare su di sé l'attenzione del tipo, ma quello aveva mantenuto un comportamento irreprensibile.
Allora Alba si rivolse a me, affinché potessi crearle l'occasione "ad hoc" per scopare con quell'omaccione.
Lo avvicinai e, mentre provvedevo a saldare il conto, gli chiesi quando avrebbe smesso il servizio.
"Adesso", rispose; del resto noi eravamo gli ultimi clienti.
Così, continuando a parlare, appresi che era tunisino ed alloggiava in una cameretta, poco distante dal locale.Gli chiesi se gli fosse piaciuto spegnere certi bollori della signora e, alla sua risposta affermativa, lo seguimmo fuori, fino alla sua abitazione.
Appena lì, Alba fu afferrata, sollevata da terra e schiacciata sul muro, mentre l'omone la toccava e baciava dappertutto.
Lei, superato il momento, non so se di sgomento o altro, lo ammansì con garbo e, ritornata con i piedi per terra, prese a spogliarsi.
L'omone la osservava con occhi di brace: secondo me non scopava da troppo tempo.
Ora, sinceramente, temevo per l'incolumità di Alba.
Lui le mette subito una mano sul culo e le palpa i glutei, evidentemente stregato da quel che ha tra le mani.
Alba ora è completamente nuda ed è compiaciuta per l'effetto che sortisce sul maschio.
Fa per stendersi sul letto, ma l'omone glielo impedisce, perché, avendo sfoderato un cazzo di tutto rispetto, la riprende in braccio e se la infila sul batacchio, senza un minimo di riguardo.
Ad Alba sfugge un lamento prolungato, quasi da vittima sacrificale e, presa la testa del "mandingo", la ricopre di baci, mentre quello la pistona a mo' di martello pneumatico.
Ad un certo punto, lo vidi ondeggiare e, finalmente, depose Alba sul letto: si tuffò con il viso fra le sue cosce; dai gemiti emessi dalla donna, sembrava gliela stesse divorando, in realtà erano gemiti di orgasmo profondo, poi... l'omone crolla di lato ed Alba, senza perdere un secondo, afferra con le mani quel cazzo incredibile e, mentre lo sega, gli lecca e succhia il prepuzio.
Il poveretto non dura molto a quelle sollecitazioni e, quando gode, le riempie la bocca del suo seme.
Inopinatamente si rivolge a me e mi bacia in bocca, così da riversarmi parte di quanto ancora era presente nella sua bocca.
L'omaccione è stremato e lo lasciamo a ritemprarsi, richiudendoci alle spalle la porta di casa.
Alba ritorna dal marito ed io alla mia vita, con la promessa che le avrei organizzato una giornata da favola, secondo quelle che erano le sue aspettative.
Quando fu tutto pronto, avvertii gli amici che arrivarono il venerdì sera.
Li accompagnai in albergo, il "Lloyd's Baia Hotel" di Vietri sul Mare, e dopo li condussi a Cetara, dove consumammo una cena afrodisiaca a base di pesce nella fantastica cornice di quella località.
Il giorno dopo, sabato, sarebbe stata la fatidica giornata di "tutto sesso", per i tanti soggetti che avevo programmato per lei.
In un "pied à terre", usato dall'amico "sasolone" (presente con questo nick sul sito), ma che in futuro chiamerò Sal per comodità, avevo convogliato quelli che sarebbero stati i clienti di Alba, la "puttana" per un giorno.
Giunti nella "location", Sal fu subito preso dall'avvenenza di Alba e mi chiese se poteva approfittare dell'occasione. Conoscendo il soggetto, quale ottimo chiavatore, lo proposi ad Alba, dando così modo che le danze si aprissero.
"Ho piacere di conoscerti, finalmente" disse Alba e proseguì: "Ti avverto, ho un temperamento di fuoco".
"Non ne dubito" rispose Sal e prese a leccare la sua pelle vellutata. Quando giunse al pube, Sal le aprì le labbra, umide e lucenti di succo vaginale. Vi passò la lingua in lungo e largo, mentre la "porcellina" si lasciava sfuggire sospiri e gemiti in continuazione.
Poi, alzò il bacino, poggiando le gambe sulle spalle di Sal e lo invitò a prendersi cura anche del buchetto posteriore (praticamente lo invitò a nozze: era una pratica che egli adorava in modo particolare). Dopo diversi minuti di quel cunnilinguo, Sal si mise in ginocchio sul petto di Alba e le presentò il cazzo sul viso.
Ella baciò la punta e spalancò la bocca ingorda per poterlo contenere interamente.
"Succhia, troia! Sei qui per questo; fa vedere quanto sai esser "puttana".
Io, intanto, mi ero sistemato tra le cosce di Alba ad abbeverarmi dei suoi umori che, copiosi, fuoruscivano dalla sua vagina, ed alternavo quell'operazione con slinguate dirette al clitoride, ormai esacerbato.
Alba stava godendo e quando Sal prese posizione per chiavarla, era in pieno godimento.
Inutile dire che la abbondante lubrificazione della fica, permise un'immediata penetrazione del cazzo, e quando Sal volle visitare il secondo canale, anch'esso ben umettato, cosentì una penetrazione rapida e indolore.
Alba aveva la fica che le colava come un fiume e si presentava molto gonfia: chiaro sintomo di quanto fosse eccitata.
"Sal, voglio che mi chiavi ancora... ce la fai...?"
"Certamente!" fu la risposta e così Sal uscì dal culo e riprese a stantuffarle la vagina.
Alba incrociò le gambe attorno ai fianchi di Sal, mentre questi le reggava i glutei con le mani.
Lei, a sua volta, infilò un dito nell'ano del maschio, facendolo scivolare avanti e indietro, come un piccolo cazzo.
Sal urlava di piacere e le sue grida si univano a quelle di Alba, quando, in un tripudio di fremiti, scosse e spinte di bacino, giunsero ad un orgasmo squassante.
Anch'io partecipai ai loro fuochi d'artificio, perché, nell'attimo supremo, riversai la mia sborra nella bocca di Alba.
Un qualsiasi essere normale, avrebbe pensato che quell'amplesso, così intenso, avesse estinto le voglie di quella donna; ma non era il caso di Alba che, dopo essersi rinfrescata, fu pronta per la sua effettiva giornata da "puttana".
Così, la presero Franco, Alberto, Luigi, Michele, e dopo un breve riposo fu la volta di Gianni, Ernesto Gino, ognuno dei quali, come si conviene ad una prostituta, la omaggiò con un presente di 50.00 euro ciascuno.
In serata Alba aveva le mucose infiammate e nel percorso che ci avrebbe riportati a cena, mi fermai in farmacia per procurarle il "luan", una crema lenitiva che aveva avuto già successo con le intimità di mia moglie (vedi "La vacanza a Creta 5: Heraklion").
Il giorno dopo, Domenica, Alba non aveva parole per lodare la mia organizzazione e, ottenuta la promessa di una rimpatriata, ripartirono.
Che dirvi, amici lettori: forse, il suo, sarà furore uterino?
No, è solo gioia di vivere, perché può non sembrare così, ma la vita è breve e solo alcuni sanno godersela alla grande.
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