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Ancora altre....? Incontro in SPA.


di cuckold211
02.11.2020    |    16.554    |    6 9.1
"Te!" Lui l'abbraccia e si baciano; nel mentre le alza la minigonna da dietro e infila le mani dentro i collant, li abbassa e lei, intanto, gli..."
Erano trascorsi più di sei mesi dalla sua ultima esperienza e sembrava che niente la intrigasse più; io, di tanto in tanto, la sollecitavo, ma lei è fatta così: quando non è nel gioco, nemmeno ha piacere a parlarne.
Eravamo quasi arrivati alle feste natalizie e una ditta che mi forniva del materiale per il lavoro, ci regala un fine settimana in una SPA vicino Taormina.
Le chiedo se le va, perché, altrimenti, era il caso di regalare i vouchers a qualche parente.
Lei mi dice di sì e ci presentiamo il venerdì pomeriggio in questo posto molto bello.
Il sabato sera, la ditta che ci aveva regalato la vacanza fa una dimostrazione dei loro prodotti ed eravamo tutti nella sala a seguirla. C'era anche un rappresentante che conoscevo bene; dopo avergli presentato mia moglie, lui dice che la ditta sta andando abbastanza bene nella nostra zona e vogliono aprire qualche punto vendita, che non sarebbe stato un negozio, ma soltanto un ufficio dove far affluire le ordinazioni e fornire ai clienti informazioni sui prodotti.
A mia moglie le si alzano le antenne e gli chiede se avevano bisogno di qualche addetta. Le è di nuovo tornato il pallino del lavoro?
Egli le risponde che, data l'importanza del cliente che ero, poteva interessarsi per farla assumere; lei gli spiega che il suo proporsi era dovuto al solo tenersi impegnata e lui le consiglia di preparare un curriculum.
Finita la dimostrazione, ci salutiamo e ritorniamo in camera: quella notizia l'aveva caricata di adrenalina: era euforica.

Decidiamo di andare un po' in SPA e, indossati gli accappatoi, scendiamo a far un giro. Per prima cosa entriamo in doccia, poi in vasca idromassaggio, delle dimensioni per accogliere sei persone.
Mia moglie aveva indossato un costume abbastanza ridotto.
Dopo un po' usciamo e andiamo in sauna; lì c'era un cliente della ditta: ci conoscevamo di vista; nell'occasione, ci scambiamo qualche parola e mi riferisce che era interessato ai miei prodotti.
Noto di sottecchi mia moglie che gli lanciava sguardi ed egli ricambiava. Era un tipo sui 45 anni, alto circa m. 1.80, uno che sicuramente non faceva palestra, ma, fisicamente, ben piazzato.
Aveva un pantaloncino tipo boxer, abbastanza largo e, da esso, faceva capolino un testicolo. Dopo un po' usciamo tutti e tre e ci ritroviamo di nuovo in vasca.
Vedevo che intrigava per avvicinarsi a noi e mia moglie gli dava corda.
Quando siamo usciti, ci dirigiamo verso le nostre camere per andare a preparaci per la cena; dopo di che avremmo voluto fare un giro per Taormina.
Appena arrivati in camera, mia moglie mi chiede di quel tipo, gli dico che lo conosco a mala pena, solo di vista; so che ha una bella azienda, ma niente di che.
Mentre si passa la crema, mi propone:
"Fa in modo, durante la cena, che io resti sola con lui per un po' ".
La guardo, mi fa l'occhiolino mentre si passa la crema quasi fin nella figa.
Appena scesi in ristorante, lo troviamo ad aspettarci e ci propone di prendere posto allo stesso tavolo.
Mia moglie mi fa un sorriso e, sottovoce, mi dice: "Non mi sbagliavo".
Dopo esserci seduti, lui comincia un po' a parlare prima della location, poi della ditta che ci aveva regalato i vouchers per il fine settimana.
Poi la conversazione cade un po' su di lui e ci riferisce che è single, mai sposato, che gli piace godersi la vita e che porta avanti questa azienda di famiglia, visto che ha dovuto assumerne la conduzione, essendo l'unico figlio maschio.
Mentre parla, noto che mia moglie era molto interessata, allo stesso modo di come lui rivolgeva l'attenzione verso mia moglie.
Chiedo il permesso di andare in bagno e li lascio soli per circa quindici minuti. Da lontano mi accorgo che entrambi avevano il cellulare in mano e scrivevano qualcosa.
Torno al tavolo e mi accorgo che essi sembrano aver raggiunto una certa affabilità: facevano programmi sulla serata che si prospettava e il tipo suggeriva i locali più prestigiosi, tipo discoteca e pub.
Ci invita ad andare in un disco-pub in una zona vicina; mia moglie, entusiasta, mi sprona ad aderire e così, dopo cena, torna in camera per cambiarsi.
Avrei voluto accompagnarla, ma lei non ha voluto, dicendomi:
"Non è bene che lasci il nostro amico da solo".
Quando ritorna, rimango senza fiato: un tubino nero, calze autoreggenti, tacco 12 ed una mantella di finta pelliccia a coprire le spalle nude. Una pochette ed un trucco leggero, completavano la mise di donna di classe.
Anche il tipo, che ci aveva invitato, non poté trattenersi dal farle complimenti.
Lei, facendomi l'occhiolino, dice: "Andiamo?", e, appena fuori, siamo invitati ad andare con la sua macchina.
Lui guida, io accanto, mia moglie dietro; la maliarda si sistema in modo che lui, attraverso lo specchietto retrovisore, potesse sbirciarle fra le gambe.

Arrivati nel locale prendiamo un tavolo e ci sediamo, disponendo mia moglie in mezzo e noi ai suoi lati.
Dopo aver ordinato da bere, lui propone di andare in pista, ma io, essendo pigro, gli dico che non ne avevo voglia, ma, se volevano, potevano andarvi loro.
Lei capisce che le sto spianando la strada per farla giungere al suo scopo, e si alza per
andare a ballare. Dopo un paio di minuti, erano scomparsi alla mia vista: fra il buio e la calca della discoteca è stato facile perderli.
Lei mi aveva lasciato il giacchino e la borsetta: ero ridicolo seduto lì, da solo.
Dopo circa mezz'ora, ritornano, abbastanza accaldati e sorridenti; constato che mia moglie era abbastanza in sintonia con questo nuovo amico.
Durante la serata, fui sempre più escluso dai loro discorsi, così come le attenzioni di lui erano sempre e solo rivolte a lei.
Ritornati in albergo, ci salutiamo scambiando una stretta di mano con me ed un bacio sulla guancia con lei.
Era chiaro per me che mia moglie aveva già deciso di scoparselo, ma, come al solito, non mi era permesso di far domande, solo qualche cenno buttato lì.
Mentre ci prepariamo per la notte, le chiedo se si è divertita: mi guarda e mi risponde di sì, ma era mancato il momento giusto per approfondire.
Da come me lo fece pesare, penso che doveva avere un attrezzo di non poco conto; inoltre aggiunge:
"Ha un bel carattere, deciso e autoritario: mi ha invitato a fare colazione assieme; siamo rimasti per mercoledì prossimo e mi ha chiesto di te, se eri geloso. Naturalmente gli ho risposto di sì, ma che hai fiducia in me, concedendomi abbastanza libertà".
Le chiedo dove si vedranno e mi dice che ancora non hanno deciso.
L'indomani mattina era domenica, l'ultimo giorno di vacanza; il pomeriggio saremmo dovuti partire; ci alziamo e scendiamo a fare colazione; lui, dopo un po' ci raggiunge, penso a seguito qualche messaggio scambiato con mia moglie.
Quando lui arriva, noto che mia moglie cambia di umore, manifestando quella benevolenza di quando si sente attratta da qualcuno: diventa allegra e si mostra disponibile verso il soggetto.
Trascorriamo il resto della giornata assieme: io presente tra loro, che mostravano affabilità crescente.
Prima di partire ci salutiamo ed egli palesa il desiderio di non perderci di vista, onde poter costruire una bella amicizia.

Durante il viaggio di ritorno, mia moglie nulla dice a proposito del nuovo amico ed io non le chiedo niente: so bene che sarà lei a parlarne, quando vorrà.
Lunedì vado al lavoro e tutto sembra tornato alla normalità; intanto, però, lei insiste a non dir niente: questo suo silenzio mi umilia ancor più delle "corna", che, anzi, sono gradite, ma quella specie di indifferenza nei miei confronti mi fa sentire estromesso dalla sua intimità, mi fa sentire una nullità.
Il martedì, quando rientro, apprendo che era andata dal parrucchiere e dall'estetista a farsi bella.
Le faccio i complimenti e, una volta a letto, mi accosto a lei per far l'amore; ma lei si rifiuta e, nel cambiarsi, mi accorgo che si era depilata la figa.
Il Mercoledì mattina esco per andare ad lavoro, mentre lei era in bagno che si stava preparando per uscire.
Io, preso dagli impegni di lavoro, tanto che pranzai fuori, non la sentii né vidi fino a sera e, quando rientro, la trovo in cucina che preparava la cena con indosso il grembiule che, di solito, usa per casa.
Mentre la saluto, noto un succhiotto sotto l'orecchio: la cosa mi fa sorridere, ma non dico niente.
Dopo cena, mi metto sul divano davanti alla TV, lei mi porta il caffe e mi si siede accanto.
I ragazzi erano usciti, eravamo soli in casa.
Lei era ben consapevole che io non ero nella pelle per sapere qualcosa.
Lei appoggia le sue gambe sulle mie e si sbottona il grembiule; era nuda tranne che per il perizoma, che sposta di lato, e dice:
"Amore, guarda il tuo amico come me l'ha ridotta"; aveva le grandi labbra di color viola ed il buco della figa ancora largo; gliela accarezzo ed infilo un dito dentro, poi le chiedo: "Come mai così strapazzata?"

Lei mi racconta cosa è successo prima di incontrarlo; si erano sentiti al telefono e lui gli ha proposto, onde evitare che qualcuno potesse vederli e riferire a me, se le andava di raggiungerlo direttamente in un suo appartamento in centro. Lei, che era già predisposta a scoparselo, ha accettato senza pensarci su due volte.
Lui gli dà l'indirizzo e lei va direttamente allo scannatoio; appena arriva capisce che il mandrillone tiene quel posto per le sue divagazioni scoperecce.
Lei mi descrive come era abbigliata: mini gonna jeans, collant col disegno tipo giarrettiera, stivaletti e giubbino in pelle. Quando arriva e posteggia, lui era lì ad aspettare
La guarda e, mentre la saluta col bacino sulla guancia, le dice:
"Come fa tuo marito a non farti scortare da guardie del corpo: sei uno spettacolo".
Appena entrati lui la prende per mano e le fa vedere la casa; poi chiede se può offrirle qualcosa e lei, da gran troia quando ha voglia, risponde: "Sì, ... te!"
Lui l'abbraccia e si baciano; nel mentre le alza la minigonna da dietro e infila le mani dentro i collant, li abbassa e lei, intanto, gli sbottona i pantaloni e infila la mano per afferrare il cazzo. Resta sorpresa per le dimensioni dell'arnese: una cappella da far paura da quanto è grossa.
Lei si abbassa per prenderglielo in bocca, ma non le riesce facilmente; ha dovuto aprire la bocca al massimo e le sembrava di avere un tappo; inoltre egli è un tipo un po' violento, quando è eccitato. Ha cominciato a tenerle la testa ed a forzare per entrare, investendola con un turpiloquio tipo troia, bocchinara e zucaminchia; a lei non dispiace, quando si fa scopare.
Dopo un po' però si alza e vanno sul letto: lui la bacia e scende a succhiare le tette, la lecca tutta fino ad arrivare alla fica che trova in un lago.
Dopo una profonda leccata di fica e buco del culo, la posiziona alla missionaria, si mette le gambe sulle spalle e, puntato il cazzo, comincia a spingere per entrare. Sebbene mia moglie sia abituata a misure super, l'entrata di quella cappella le ha fatto lanciare un grido di dolore. S'è sentita strappare dentro e lui, a mo' di conforto, le dice:
"Sta zitta, troia, che tra poco vedrai come ti piacerà"; comincia a pistonarla e a trattarla da porca; la esorta pure a non far vedere la fica al cornutone del marito, altrimenti si chiederà se sia stato fatto becco con un cavallo.
Poi, mentre la scopava, le dice:
"Allora era vero quello che si diceva? Che è sempre stato un gran cornuto, perché tu, di corna, non gliene hai mai fatto mancare".
Mia moglie ride mentre prendeva quel cazzo in figa e gli risponde:
"Per questo non può proprio lamentarsi: ne ha da vendere".

Dopo un bel po' la fa girare a pecora, e, quando le estrae il cazzo della figa, s'è sentita come se stesse partorendo.
La fa girare e le dice di allargarsi lei stessa la figa; le rientra dentro e riprende a scoparla: ad ogni colpo, lei emetteva lamenti ed era spinta in avanti, ma lui la teneva per i fianchi, proseguendo nel suo turpiloquio sia rivolto a lei che a me.
In un momento di lucidità, lo avverte di non sborragli dentro, perché non è protetta.
Al che lui, infastidito, dice:
"Porca troia! Perché non prendi la pillola?" e lei, allo scopo di rabbonirlo, gli risponde: "Sborrami in bocca", così si gira e si prende il cazzo in bocca; lui la tiene per i capelli e le riempie la bocca; lei non perde una sola goccia: ingoia tutto.
Mi racconta che ne ha emessa un mare, tanto da costringerla ad un doppio ingoio: comunque era di un buon sapore.
Le chiedo quale impressione ne ha ricavato, se, cioè, si è trattato di una sola scopata o pensa di iniziare una relazione; mi dice che si è sentita intrigata dal primo momento che lo ha visto, che è un tipo che la fa andare in brodo di giuggiole, quando ce l'ha accanto e, poi, le piace quel suo atteggiamento da uomo autoritario.
Mentre parliamo, le arriva un messaggio; apre la messaggeria e ride, facendomi leggere: le chiede se è libera di chattare o è impedita dal cornutone vicino; una volta rassicurato, lui le dice che non aveva mai conosciuto una troia come lei, che mai nessuna donna gli aveva tirato un pompino simile ed ingoiato tutta la sua sborra, aggiungendo:
"Forse non te ne sei resa conto, ma io ne produco una quantità enorme".
E mia moglie: "Tranquillo! Mi sono accorta della quantità che era: ancora ne sono sazia".
Proseguendo le chiede quando sarà possibile rivedersi, cui lei risponde:
"Vedremo se sarà possibile nei prossimi giorni, anche perché ho ancora la figa devastata". Ed egli: "Ma il cornuto non ti scopa?" e lei infierisce:
"Sì, tre volte l'anno".

Dopo essersela scopata la prima volta, lui, una mattina, le fa pervenire un messaggio, con il quale chiede:
"Che stai facendo?" Lei, come ovvio, gli risponde.
"Le pulizie di casa" e lui, sfrontatamente chiede se può passare a salutarla, perché desidera vederla.
Lei, prima di rispondere, mi manda un messaggio con cui mi chiede se poteva farlo venire a casa; Io acconsento, purché si usi la massima discrezione, volta ad evitare che qualcuno possa accorgersi di qualcosa.
Alla luce di tanto, lei gli dice di sì e, mentre aspetta, cambia il suo abbigliamento: indossa un perizoma, in sostituzione delle mutande che portava al momento, autoreggenti con sopra un vestitino di lana; il tutto è completato da sandali con il tacco. Fa una foto del suo nuovo look e me la manda: fossi io a vedermi accolto così, le salterei subito addosso.
Quando arriva, porta cornetti caldi e lei lo conduce in cucina dove mette su la caffettiera.
Egli, però, non resiste; l'abbraccia da dietro e le dice:
"Non sono venuto per il caffè, ma per scoparti come una troia".
Lei, a quel suo modo di fare e dire, si bagna subito come una vacca.
Si gira e si baciano; lui chiede se era possibile che io potessi rientrare all'improvviso e lei lo rassicura, dicendogli che per un paio d'ore non c'era alcun pericolo.

Lui prende a infilarle le mani sotto il vestito e sposta il perizoma; mentre la bacia, gli infila un dito fra le chiappe, va a giocare con fica e buco del culo e lei va in estasi.
Mentre lui gioca col dito dietro, lei prende a toccargli il cazzo da sopra i pantaloni, ma dura poco perché, staccatosi quanto basta per slacciare e far cadere a terra pantaloni e mutande, le fa pressione sulla testa per farla abbassare; lei non se lo fa ripetere: si abbassa sui talloni e gli prende il cazzo in bocca.
Lui si appoggia al tavolo e si gusta il pompino; lei scende a leccagli le palle per poi, con la lingua, percorrere tutto il cazzo e arrivare alla cappella che, con grande difficoltà, riesce ad infilare in bocca.
Lui dopo un bel po' che si gustava il pompino, la fa alzare e mettere seduta sul tavolo; le toglie il perizoma e si fionda a leccarle la fica.
Quando si accorge che non ne poteva più, che voleva esser penetrata, si alza e, dopo aver dato un paio di pennellate con la cappella, prende ad infilarglielo. Lei aveva il perizoma in mano e se lo mette in bocca per soffocare l'urlo che avrebbe emesso nel momento clou di quella lacerante penetrazione.
Lei l'aveva avvertito di non sborragli dentro perché, per motivi diversi, non poteva prendere la pillola.
Dopo un bel po' che se la scopava sopra il tavolo, la fa scendere e mettere a pecorina col seno sul tavolo; lui, da dietro, rientra in fica e riprende a pompare. Lei vede sul tavolo il vassoio dei cornetti e, mentre veniva fottuta, apre il vassoio e spezza un cornetto a metà.
Lui non fa caso alla cosa e, quando era sul punto di sborrare, la avvisa così lei che si gira, gli prende il cazzo in bocca: nella mano aveva ancora il mezzo cornetto, e così, dopo il primo schizzo giuntole in faccia, tra naso e labbra, dirige gli altri sul cornetto. Dopo averlo così farcito, se lo lecca come un gelato, poi riprende il cazzo in bocca e lo pulisce; poi si alza e comincia a mangiare il cornetto farcito di sborra; quello la guarda e le dice:
"Non ho mai visto una troia simile".

Dopo esser andato in bagno, egli si sistema, prendono il caffè e lui le chiede:
"Ma tuo marito non ha mai sospettato di essere cornuto?"
Lei gli risponde che non lo crede, perché io sono uno che non pensa al sesso e che per me esiste solo il lavoro e i figli.
Lui le chiede ancora da quanto tempo mi tradisce e lei risponde fin dopo la nascita dei figli, quando cioè hanno cominciato ad andare a scuola. Ed aggiunge pure qualche bugia sul periodo e con chi ha scopato la prima volta.
In serata chattano un po' e lui dice che gli piacerebbe organizzare qualcosa per umiliarmi, tipo una cena in un ristorante, lei senza mutande e lui che le tocca la figa mentre mangiamo; poi lei andrebbe in bagno, lui la raggiunge, gli fa un pompino e ritornerebbe al tavolo con la bocca impastata di sborra.

Aveva delle fantasie che avrebbe voluto realizzare con lei, ma quasi tutte portavano a umiliare me; insomma aveva la fissa di volermi dominare.
Io ero tentato di accettare, perché mi eccita tanto sapere che mi ridono alle spalle, sapendomi cornuto.

Chiedo a mia moglie se anche lei ha queste fantasie; mi guarda con il solito sorriso da maliarda e mi dice di sì, ma non le va di rischiare troppo.
Vuole accertarsi che il tipo sia affidabile.
Si incontrano altre tre volte, poi mia moglie lo molla, trovandolo troppo invadente ed inaffidabile: si vantava troppo delle avventure avute e non aveva discrezione nei confronti delle donne con le quali aveva scopato.

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