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Fisioterapia per mia moglie


di cuckold211
30.07.2020    |    24.563    |    9 9.0
""Vedi, oggi, accompagnata da Lina, sono andata dal medico per quel ricorrente mio mal di schiena e mi ha suggerito di sottopormi a delle sedute di..."
Avevo scritto questa storia per un utente del sito che, però, non ha gradito. Poiché dietro ogni racconto c'è del tempo speso e delle idee che sarebbe un peccato perdere, lo posto sul mio profilo, sottolineando che è di pura fantasia.

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Sono Lucio e con mia moglie Marianna, siamo quasi alla soglia del mezzo secolo di età. Certo, detto così, potremmo apparire come dei "matusa", ma vi assicuro che, per quanto riguarda mia moglie, è talmente bella e concupiscente che io stesso ne resto inorgoglito, quando, per strada, noto altri uomini che si voltano a guardarla.
Eppure non è che si vesti in maniera audace, ma è dotata di una sensualità che fa strage di maschi intorno a sé.
Non tanto alta, appena m. 1,63, bionda dalla pelle chiara, che diventa dorata con l'abbronzatura, bel seno procace ed un culo da favola.
Sempre sorridente, solare, è conscia del suo potere seduttivo e, se si trova tra amici, ha un comportamento civettuolo che accresce ancor più lo stimolo a voler trascorrere del tempo in sua compagnia.
Anni fa ero geloso e un po' infastidito da questa sua peculiarità, ma, con il tempo, avendo anche potuto verificare che quel suo comportamento era nella sua natura e non finalizzato ad altro, avevo superato quello stato di latente inquietudine per approdare sulla sponda opposta.
Sì, oggi come oggi, non sono più infastidito dal suo modo di porsi, da quell'avvenenza che tanto attrae, perché, in realtà, mi sento solleticato nella mia vanità quando noto che qualcuno la circuisce.
Facevamo parte di una comitiva di amici, con i quali si andava fuori a cena e, qualche volta, facevamo tardi perché si andava in balera.
Una volta, proprio di ritorno da una di queste uscite, avevamo cominciato a far l'amore e, durante i preliminari, per stuzzicare la libido di Marianna, le dicevo:
"Amor mio, quanto sei bella! Che credi che non mi sia accorto di quanto gli amici ti sbavano dietro? In particolare Attilio, che, stasera, non ti mollava un momento".
"Ah, quindi te ne sei accorto? - rispose lei - Lucio, amor mio, non voglio più uscire con loro!"
"Perché, cos'è successo di tanto grave?"
"Mi stringeva troppo, facendomi sentire il suo cazzo duro contro la figa. Oh, amor mio, non mi era mai capitata una cosa del genere, eppure me ne sono sentita eccitata... dimmi pure che sono una donnaccia, perché non avrei dovuto... ma è successo e sto qui a confessartelo".
"E per così poco sei tanto scombussolata?"
"No, Lucio, c'è dell'altro; forse non sono stata chiara. Attilio stava quasi copulando con me in mezzo alla gente, ed io avevo una paura fottuta che gli altri avessero potuto accorgersi di quello che stava accadendo... te, per primo, che, invece, avevi l'estasi dipinta sul viso: stavi facendo lo stesso con Lina, la moglie di Attilio? E' stato proprio lui a farmelo notare, confidandomi che sono una coppia scambista. Ripeto, avevo paura che altri potessero accorgersene ed ho provato a defilarmi con il pretesto di aver bisogno del bagno... ma lui non mi ha mollato, e mi ha seguito.
Una volta fuori, in un angolo buio, Attilio mi ha attirato a sé e mi ha fatto toccare la sua erezione: l'aveva tirato fuori dai pantaloni e me l'aveva messo in mano. Ero come in "trance"; mi guardavo attorno inebetita, perché certa che qualcuno avesse potuto notare i nostri armeggi. Egli avrebbe voluto che glielo prendessi in bocca, perché mi premeva sulla testa per spingermi in giù, ma io, nascondendo il viso contro il suo petto, perché, tra l'altro, in quel momento delle persone ci stavano passando accanto, ho preso a segarlo e così ho continuato, fino a farlo venire.
Amore, avevo questa mano, la destra, imbrattata del seme di Attilio e proprio non sapevo come pulirla. Poco distante si è aperta la porta di uno dei cessi e lì mi sono fiondata per ripulirmi. Poi, sono scappata via, per tornare da te, ma non ti ho trovato... dov'eri finito?"
"Hai ragione amore, ma, ti prego, non fartene un cruccio... vedi che effetto ha avuto questo tuo racconto? Quanto, tutto questo, mi ha eccitato?"
"Ma come... ti ho detto che ho fatto una sega ad un amico e tu, invece d'esser geloso, ti ecciti?"
"Ma no, amor mio, son cose che capitano quando si è un po' su di giri, quando si trascorre una bella serata con amici. Anzi, vedi, questa mano destra, che ha segato l'amico, quasi l'adoro come un feticcio... te la bacio... te la lecco, perché forse hai capito che non possiamo arrivare alla vecchiaia senza aver vissuto momenti di trasgressione.
Sai che ti dico? Peccato che tu non abbia ceduto a fargli un pompino, perché ora potrei percorrere tutto il tuo cavo orale alla ricerca di un odore, un sapore, che mi attestasse che la mia adorata moglie si è aperta al piacere".
Le baciavo quella bocca e quella mano alla ricerca di possibili odori estranei, mentre lei mi osservava basita, per quanto appena detto, poi, ci lasciammo travolgere dalla lussuria e scopammo con rinnovato vigore.
Nei giorni che seguirono non parlammo più di quell'episodio, però io non smettevo di farle notare l'effetto che la sua sensualità produceva sugli altri.
Lo facevo per stimolarla nella sua vanità di donna, per quanto possibile aumentarle quella libido, che sapeva ben tenere a freno.
Poi, una sera, a letto e, prima di iniziare a far l'amore, volle che chiarissi:
"Insomma, Lucio, se per avventura mi concedessi a qualcuno, per te non sarebbe un problema? Non ti sentiresti tradito, fatto cornuto?"
"No, amore, per me sarebbe motivo di orgoglio, perché avere una bambolina che sa suscitare tante emozioni, significa vivere, cogliere l'attimo ed assaporarlo in ogni sua parte, compresa quella amara, quale lo stato di cornuto".
"Vedi, oggi, accompagnata da Lina, sono andata dal medico per quel ricorrente mio mal di schiena e mi ha suggerito di sottopormi a delle sedute di fisioterapia. Uscite dallo studio del dottore, manifestavo a Lina la mia perplessità: a chi rivolgermi per quelle sedute? Non conoscevo nessuno. Ella mi ha tranquillizzato perché, facendomi l'occhiolino, mi ha detto che aveva uno che faceva al caso mio, però si tratta di un maschio e non vorrei che a te desse fastidio sapermi manipolata da un lui, invece che da una lei, anche se solo sulla schiena".
Inutile dire che la cosa mi mandò in visibilio: non potevo, né dovevo, lasciarmi sfuggire un'occasione così ghiotta e, quindi, le risposi:
"Amor mio, ma si tratta di terapia per la tua salute, perché dovrebbe darmi fastidio? Anzi, sai che ti dico, sarei ben più felice che la cosa non fosse per la salute, bensì perché farti manipolare da un maschio ti procura piacere".
"Porco" mi sentii apostrofare, senza possibilità di replica.
A quella notizia contattai subito Lina, per conoscere qualche dettaglio in più sul tipo proposto a mia moglie. Con lei avevo l'intimità giusta, perché la sera del ballo avevamo scopato alla grande ed ella sapeva anche che Marianna non aveva la mente aperta sul sesso come lei.
"Sì - rispose - Attilio mi ha detto che ha dovuto faticare, e non poco, per riuscire a strapparle solo una sega. Marianna va svezzata e ti assicuro che il tizio che le ho proposto è proprio quello che ci vuole per lei. Un bel ragazzo, bel fisico e con un membro davanti al quale nessuna donna potrebbe dir di no. Ha discrezione e delicatezza da vendere, così da irretirla facilmente. Però, consentimi di dire, che sarebbe opportuno che tu la lasciassi sola con lui, onde scongiurare sensi di colpa o tentennamenti che potrebbero compromettere il buon esito, non solo della terapia, ma anche di qualcos'altro. Io ci sono stata più volte ed è sempre stato qualcosa di esageratamente bello e soddisfacente".
Chiusi la telefonata facendomi fornire indirizzo e telefono del tizio.
Il giorno dopo ero nel suo studio e gli rappresentai quale, in effetti, era il mio intento: volevo che mia moglie fosse scopata alla grande, con il pretesto delle terapie. L'accordo fu formalizzato anche con l'onere, da parte sua, di informarmi sullo stato di avanzamento dello svezzamento di Marianna.
Il giorno della sua prima seduta, accompagnai mia moglie e lì, subito mi resi conto che il soggetto era risultato gradito. Entrammo assieme nell'ambulatorio e Massimo, questo il nome del terapista, si diede subito da fare con professionalità: fece stendere mia moglie a pancia in giù sul lettino, pregandola di scoprirsi la parte interessata dalle applicazioni fisioterapiche.
Proprio in quel momento fui raggiunto da una telefonata di Lina, cui avevo chiesto di eseguirla, affinché potessi far finta con mia moglie di dovermi assentare un po' per motivi di lavoro. Rassicurai che sarei tornato a prenderla a fine seduta. In quel momento Marianna era stata invitata da Massimo a slacciare il reggiseno per cospargerle la schiena di oli essenziali. Già quella richiesta e l'immediata adesione di mia moglie, mi fecero partire per la tangente.
Ero atteso da Lina, perché mi avrebbe erudito su ogni singola fase della seduta, che lei conosceva a menadito, mentre l'avrei scopata, scambiandoci lo stato di eccitazione nell'immaginare quanto stava avvenendo tra Massimo e Marianna.
Dopo un'ora tornai all'ambulatorio e recuperai mia moglie per riportarla a casa. La trovai insolitamente taciturna e pensierosa.
"Cosa c'è? - le chiesi - non sei soddisfatta del lavoro fatto da Massimo?"
"No, amor mio, il lavoro di Massimo è stato eccellente, ma..." si era zittita ed io cominciavo ad essere impaziente.
"Dai... non tenermi sulle spine... cosa ti ha fatto?"
"Appena sei uscito dallo studio, ha voluto che mi spogliassi completamente, perché, percorrendo con la mani la mia spina dorsale, si era accorto che doveva raggiungere il coccige, ed oltre, a cominciare dai piedi. L'ho fatto e mi ha fatto indossare delle mutandine di carta. Ero sempre distesa sulla pancia e, partendo da ogni singolo dito dei piedi, me li ha tirati e massaggiati con energia. Una volta giunto ai glutei si è fermato... Lucio, quanto avrei voluto che non l'avesse fatto; mi sarebbe piaciuto che me li avesse aperti ed avesse carezzato ciò che essi nascondono e quello che vi è sotto.
E' passato davanti alla mia faccia, per riprendere a massaggiare la schiena... Lucio era la prima volta che un estraneo mi percorreva tutta, facendomi sentire l'ardore che un maschio può avere nell'accarezzare il corpo di una donna. Ho sollevato per un istante il viso dal lettino e l'ho visto... Lucio, ho visto il suo pene che faceva capolino dall'elastico della tuta. Un incredibile desiderio di prenderlo in bocca mi ha stordito, stavo per farlo... ma è giunta la tua chiamata. Lucio, hai capito? Stavo per renderti cornuto; lo so che questo a te fa piacere saperlo, ma era la mia libido a spingermi a farlo... sono cambiata Lucio. Che bello quando ho sentito che le sue mani si inoltravano fra le natiche e mi titillavano il buchetto....! Che bello quando quelle stesse mani mi aprivano le labbra della figa e vi scorrevano in mezzo, trattenendosi solo un istante sul mio clitoride, un istante sufficiente a farmi esplodere in un orgasmo che non ho saputo, potuto o voluto nascondere, perché eccezionalmente forte. Potrai perdonarmi, Lucio? Da oggi hai una moglie "troia" che sognerà quel cazzo che non ha preso in bocca, quel cazzo che, spera, prima o poi, le entrerà nella fica e, perché no, anche nel culo?"
Avevo capito che finalmente, quanto prima, sarei stato reso becco da quella meravigliosa donna che è mia moglie Marianna.

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