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Dopo il covid, la prima nuova avventura di mia moglie 2


di cuckold211
22.07.2021    |    18.811    |    6 9.9
"Giunte in salotto, ci sediamo in due divani diversi; Salvo mi tira verso di sé e mi bacia in bocca, per poi aggiungere: "Vogliamo spostarci in..."
E' il giorno del secondo incontro.
Lei è in bagno e si sta preparando. Lui le ha già augurato il buon giorno e le ha detto di non fare colazione, che troverà tutto pronto da lui. Poi lei parte ed io resto in trepida attesa del suo ritorno.
Forse lo farà verso le 13.00, ma mi racconterà tutto solo a sera o, se siamo soli, nel pomeriggio davanti la TV.
Come previsto è rientrata alle 13.30.
Al suo arrivo, ho subito notato, nel suo sguardo, delle profonde occhiaie, da dare l'impressione che avesse subito l'estrazione di due litri di sangue. Per il resto, si presentava non diversa da come era uscita.
Appena in casa, mi ha baciato, rivoltandomi la lingua in bocca. Ho capito subito, dal sapore che aveva, che aveva da poco bevuto sborra.
Quando si è staccata, mi ha detto:
"Gli ho promesso che, appena a casa, ti avrei baciato in bocca, per farti sentire il suo sapore".
Poi è andata in bagno e quando ne è uscita, ha indossato un camicione tipo grembiule ed è andata in cucina. Io sono entrato in bagno in cerca di qualche traccia tra le cose che aveva appena smesso, ma niente: nelle mutande solo odore della sua fica e sul vestito un profumo non suo.
Durante il pranzo e dopo, non c'è stato modo di parlare, ma, finalmente, una volta a letto abbiamo avuto il tempo e la tranquillità di poter parlare, e questo è stato il suo racconto.
Quando è arrivata, lui era in pantaloni corti ed a petto nudo: aveva dormito li. Subito si sono baciati e lui le ha proposto di togliere il vestito e restare in intimo, visto il caldo. Questa volta il porco ha voluto fare tutto con più calma, a partire dalla colazione, tenuta in veranda, dal momento che la casa è abbastanza isolata e con un immenso giardino intorno; avrebbero anche potuto permettersi di esser nudi.
Lei si adegua al suo invito e resta solo con il perizoma. Lui l'abbraccia di nuovo e, questa volta, la sente a pelle. Ovviamente il cazzo gli comincia a diventare duro e lei, ridendo, glielo afferra da sopra i bermuda e gli intima: "Prima la colazione".
Quando si siedono a tavola, lui le chiede di me, se per caso avevo qualche sospetto, ma mia moglie lo rassicura rispondendo che sono il tipo di cornuto che nemmeno fa caso a come si veste, che sono preso dal mio lavoro e che, da quando c'è la pandemia, son diventato intrattabile.
Egli aggiunge che gli era dispiaciuto farmi cornuto, in quanto siamo cresciuti assieme e, con me più grande di lui, ci conosciamo da piccoli. Ora, però, visto che ho dei modi così scostanti, non ha rimorsi.

Lei continuava a lamentarsi dicendo che, prima, non ero così e che, già da qualche paio d'anni, la trascuro.
Lui le risponde che lei gli piace troppo; si è imposto il proposito di non legarsi a nessuna donna, ma, se per lei va bene così, la loro storia può durare a lungo.
Lei gli risponde che non vuole pensare ad altro, che le bastano un paio d'ore la settimana, perché non vuole mettere a rischio il matrimonio e, su questo, sono entrambi d'accordo.
Finiscono di fare colazione; lui la prende per mano e la conduce dentro casa, dove predomina la frescura dell'aria condizionata.
Lei gli si avvicina e, seduti sul divano, gli scivola ai piedi; dopo avergli abbassato i bermuda, gli prende il cazzo in mano e, mentre lo sega, comincia a leccargli le palle, per poi risalire fino a imboccarne la cappella. Dopo un po' di quel trattamento, lui è al massimo dell'erezione; lei gli sale sopra e, dopo averlo strusciato fra le labbra della fica, ci si siede sopra e comincia, piano piano, a scendere, finché se lo sente tutto dentro. Sente le proprie chiappe sulle palle di lui e, mentre si baciano, lui le prende un capezzolo in bocca, proprio mentre lei comincia a fare su e giù.
Lui, dopo un po' di questa cavalcata, la fa mettere a pecora sopra il divano e comincia a fotterla da dietro. Mentre la chiava, le chiede se le piacerebbe avere un cazzo in bocca mentre ne ha un altro in fica, e lei, eccitata dalla monta, gli risponde affermativamente.
Quella risposta deve avergli provocato un'impennata di euforia, tanto che le chiede dove vuole la prima sborrata e lei, sfacciatamente, gli risponde: "In faccia".
Dopo poche altre pompate, la fa girare, le fa aprire la bocca e tirar fuori la lingua: il primo schizzo la colpisce sul naso ed il secondo centra la lingua; poi glielo infila in bocca, dove altri due schizzi le raggiungono direttamente l'ugola.
Inoltre, con estrema perversione, raccoglie su un dito la sborra presente sul viso e glielo infila in bocca.
Dopo che lei ha ripulito il cazzo con la lingua, si alzano e si baciano.

A quel punto, lui le propone di andare in camera da letto; lei gli risponde che intende prima farsi un bidet e desidera prendere un caffè, perché ancora non l'ha preso.
Nudi vanno in cucina e, mentre lei prepara il caffè, lui va in bagno; lei sente il rumore della doccia in funzione ed entra in bagno anche lei per darsi una rinfrescata.
Una volta in bagno, stava per sedersi sul bidet, quando lui le propone di mettersi la cuffia e entrare con lui sotto la doccia. Lei, senza indugio, indossa la cuffia e si infila sotto la doccia con lui. Appena entrata, lui comincia ad insaponarla ed a stringerla, finché si eccitano tutti e due: lui dirige il getto d'acqua verso il muro e, dopo essersi tolto il sapone che lo ricopriva, le preme sulle spalle per farla abbassare. Lei esegue senza ulteriori imposizioni. Si abbassa e prende a succhiare il cazzo; lui glielo toglie dalla bocca, si gira e, allargate le chiappe, le ordina di leccargli il culo.
Lei, con una manovra per niente facile visto il poco spazio a disposizione, infila la testa fra le sue gambe e comincia a leccare il buco del culo, cercando anche di penetrare il foro, con la punta della lingua.
Dopo un po', mia moglie si ritrova con i coglioni che le sbattevano in faccia e, uno per volta, li prende in bocca, mimando un pompino alle palle.
Al che lui non poté fare a meno di esternarle lodi in quantità: le diceva che di troie ne aveva conosciute e se ne era scopate tante, ma non si era mai imbattuto in una come lei, che, indiscutibilmente, era la regina del sesso e che, di certo, io dovevo aver ricevuto corna a tonnellate.
Decidono di uscire e vanno in camera da letto, dimenticando lei finanche il caffè. Appena distesa, lui le si fionda col viso fra le cosce e, alzatele le gambe al massimo, comincia a leccare figa e culo, scopandole il culo con la lingua e infilando il viso fra le labbra della fica.
Dopo un po' si gira a 69 e, mentre prosegue a leccarle la figa, le mette la minchia in bocca. Lei non si risparmia: se lo fa arrivare in gola, fin quasi a soffocare, mentre lui le scopava la bocca come se tenesse il cazzo in una figa.
Però desiderava di nuovo proprio quella e, allora, si gira, la mette alla missionaria, appoggiandosi le gambe sulle spalle.
Senza alcuna remora, glielo infila di colpo fino ai coglioni; lei grida per il dolore provato: in quella posizione, se l'è sentito come una pugnalata, fin dentro lo stomaco. Il tipo ha una minchia di non poco conto e, se non entra con una certa delicatezza, può provocar dolore.
Lui si era trasformato: sembrava un animale; non sentiva ragioni e, rivolgendole parole oltraggiose, le diceva:
"Troiona, sucaminchia, te lo do io il cazzo che non ti dà il cornutazzu".
Nel mentre continuava a sbatterla, ovviamente lei ne godeva e ricambiava, dicendogli: "Dai, porco, fottimi... fammi sentire troia, la tua troia".

L'eccitazione raggiunta era tale che non durano molto; entrambi e, quasi nello stesso momento, sono al limite; lui lo estrae e le sborra sulla pancia ed in mezzo ai seni.
A lei piace particolarmente quella pratica e ne gode al massimo; poi lui le infila il cazzo in bocca per farselo pulire ed infine caderle di fianco, distrutto.
Riprende a lodarla, dicendole che è magnifica, che una donna come lei non l'aveva mai avuta e che farà di tutto per non perderla.
Dopo essersi ripresi, lei prende dei fazzolettini e si asciuga la sborra che già le stava scivolando sul fianco, per poi alzarsi: questa volta non vuole rinunciare al caffè, anche se si erano fatte le 12.00.
Nudi vanno in cucina e si fanno il caffè; poi si siedono sul divano, lei con le gambe su quelle di lui; parlano un po' di me, di quello che, a letto, piace a lei ed a lui. Gli racconta che ha un'amica che, da anni, cornifica il marito e quel marito è un mio dipendente.
Quando lei prende a rimproverarlo per il male che le aveva procurato allorché le era entrato dentro così violentemente, egli racconta che ha un amico che ha il cazzo molto più grosso del suo e che, una sera, mentre si stavano fottendo assieme due loro amiche, anch'esse mogliettine adultere, una ha avuto un'emorragia, perché gli si era seduta sopra di colpo.
In effetti lui non aveva alcuna colpa, ma lei aveva dovuto correre ai ripari.
Sentendo quelle cose, a mia moglie si drizzano le antenne: quando sente parlare di superdotati, va in delirio.
Lui le fa qualche domanda sulla sua amica e mia moglie gli chiede di questo tipo superdotato.
Parlando parlando si fanno le 13.00; i dialoghi avevano acceso nuove voglie.
Lui le chiede se godeva nel farmi cornuto e lei risponde di sì. La cosa la eccita molto e lui aggiunge che sarebbe opportuno lasciare qualche regalino per me, "cornuto" di turno.
Mentre lei si alza e prende a vestirsi, con un sorriso da maliarda gli chiede che tipo di regalino pensava di potermi fare; magari un portachiavi, con le corna come pendente, oppure un bel paio di corna di cervo da mettere al muro, sopra la sedia nel mio ufficio?
Mentre è seduta e si sta infilando le scarpe, lui le si mette davanti al viso, col cazzo duro e le dice:
"Fammi un pompino, ti sborro in bocca e devi promettere che, appena arrivi a casa, lo baci in bocca".
Lei gli risponde: "Promesso! Mi piace questa cosa; sarà bello fargli sentire il sapore delle corna".
Lei si mette d'impegno e, in breve, lo fa sborrare; ingoia, ma non si pulisce la bocca, anzi si strofina la cappella sporca sulle labbra e, dopo avergli spremuto anche l'ultima goccia, lo saluta e torna a casa.
La sua idea è quella di scopare col superdotato e portare con sé anche Antonella, la moglie del mio dipendente.

Stamattina ha contattato al telefono Antonella e le ha raccontato la storia che sta vivendo. Si son messe d'accordo per organizzare qualcosa di molto intrigante, ma sono stato pronto a consigliarle di cercare di sapere chi è questo super dotato: non vorrei fosse un conoscente o che si trovino davanti qualche persona inopportuna.
Mia moglie condivide il mio suggerimento e mi rassicura che più tardi esperirà delle indagini per saperne di più.
Ieri sera Angela, mia moglie, ha parlato al telefono con Salvo, mio amico ed attuale suo amante. Ha messo in viva voce ed io ascoltavo la conversazione. Mia moglie gli dice che le sarebbe piaciuto organizzare un incontro a quattro, con la sua amica e, se lui era d'accordo, coinvolgere quel suo amico superdotato.
Lui, ridendo, le risponde subito sì, poi aggiunge:
"Guarda che con Pietro devi stare attenta, perché ti spacca in due".
Cui lei ribatte: "Tranquillo, me lo mangio a colazione; sono abbastanza larga e ricettiva. Ma dimmi: per caso è anch'egli amico di mio marito?"
Lui risponde di no, ma è probabile si conoscano di vista. Poi, prosegue: "Non li ho mai visti assieme e quindi non lo so, né mi sembra il caso di chiedere se conosce tuo marito".
Mia moglie conclude: "Mi sta bene se è un tipo affidabile"; lui afferma la circostanza ed aggiunge che ha da perdere, perché sposato con figli e, perciò, tiene alla riservatezza.
Poi è la sua volta a chiedere informazioni sulla sua amica. Mia moglie gli dice che è una che ci sa fare, che certamente saranno messi entrambi al tappeto, perché li ridurranno ai minimi termini. Lui se la ride e risponde: "Lo so. L'altro giorno mi hai fatto sborrare tre volte ed è mancato poco che mi aspirassi il midollo spinale dalla minchia".
Poi aggiunge: "Ma il cornuto, da quanto tempo non ti scopa?" e lei: "Da qualche mese, e quando se ne fa una, è veloce veloce e poi si addormenta".
Lui, allora, precisa: "D'ora in poi non ti mancherà più la minchia e il cornuto può dormire quanto vuole".
Si salutano dopo un po', con la promessa di organizzare. Lui doveva avvicinare ed informare l'amico e mia moglie doveva farlo con la sua.
In linea di massima, l'incontro potrà esser fissato per sabato mattina.

Ieri sera il mio dipendente con sua moglie sono venuti a casa. La discussione è stata tutta imperniata sull'incontro a tenersi dalle nostre signore ed abbiamo scoperto pure chi è il tipo super dotato: si tratta di un ragazzone, che conosco solo di vista, alto sul m.1,80, che mi capita di incontrare spesso al bar dove prendo il caffè.
Forse lavora in qualche ufficio lì nei paraggi, perché è sempre vestito con giacca e cravatta. Ha una bella presenza ed appare come una persona riservata, pulita e magra.
Il mio dipendente è curioso di conoscere entrambi, anche solo di vista.
Poiché di solito li incontro al bar, dico al dipendente di venire la mattina successiva, verso le 8.30. Se saranno lì, cercherò di attaccar bottone in modo da fare amicizia.
Mi eccita molto parlare con chi si fotte mia moglie e pensare che, in quel momento, il tipo sta pensando a quanto sia cornuto.
Stamattina, al bar, abbiamo incontrato il tipo, ma il superdotato non c'era; c'era solo il mio amico Salvo, quello che si scopa mia moglie. Gli ho presentato il mio dipendente ed abbiamo cominciato a sfotterci sul calcio.
Dopo di che, lui invia il buongiorno a mia moglie, raccontandole dell'incontro. Mia moglie gli precisa che il tizio che era con me, era il marito della sua amica Antonella, quella con cui avrebbero organizzato.
Lui le risponde con ironia, dicendo: "Fra cornuti si intendono e si accoppiano".
Però mi riprometto che, prima di sabato, voglio conoscere anche il superdotato.
Il giorno dopo, nel bar c'era pure Pietro, il tipo super dotato. Io parlavo con Salvo ed ho fatto in modo di coinvolgere pure lui, parlando, come sempre, di calcio. Volevo valutare che tipo potesse essere.
Dopo che sono arrivato in azienda, mia moglie mi manda un messaggio, con il quale mi avverte che, dopo pranzo, hanno un appuntamento, tutte e quattro, per prendere un drink: mia moglie, la moglie del dipendente e lui, Salvo con Pietro, il super dotato, allo scopo di conoscersi.
Sono arrivato adesso in azienda, ed informo il mio dipendente. Questa mattina abbiamo preso il caffè assieme ai due che domani si scoperanno le nostre mogli. E' stata una sensazione strana, ma infinitamente conturbante: essere tutti e quattro al bar a scherzare e sfotterci per lo sport, compreso il soggetto super dotato, che ben presto è entrato in confidenza con noi.

Ieri sera mia moglie mi ha raccontato l'incontro. Si sono visti in un bar del centro munito di un soppalco, con dei separé, chiaramente un posticino riservato. Il porco si era dato da fare a cercare di incontrarle dove potevano parlare più liberamente.
Ovviamente non sono scesi in particolari, ma hanno dato fondo a svariati complimenti e qualche battutina hot da parte del mio amico nei confronti di mia moglie.
Antonella parlava di più col superdotato; lui le ha chiesto un po' di lei e di suo marito, e lei si mostrava un po' schiva, facendo qualche smorfia col viso, per far intendere che con il marito non v'era più la passione di una volta. Poi gli ha detto:
"Voi uomini, appena la moglie diventa mamma, siete portati a considerarla come se avesse perso la propria femminilità".
Il mio amico le risponde che, purtroppo, ognuno di noi, anche se mangia ogni giorno caviale, col tempo ha voglia di cambiare e mangiare pane e formaggio.
Aggiunge che, per evitare la condizione di abitudinarietà, la coppia dovrebbe esser più libera e non far diventare il matrimonio una prigione per entrambi.
Si sono salutati tutti e quattro con un bacio sulla guancia, mentre il mio amico ha baciato mia moglie sulle labbra.
Quando sono andati via in macchina, entrambe le porcelle sono scoppiate a ridere, ripensando alle parole del mio amico. Mia moglie afferma:
"Questi dovrebbero sapere che i nostri mariti sanno tutto e quante minchie abbiamo preso sotto i loro occhi; se lo sapessero, penso proprio che gli verrebbe un infarto.
Poi parlano di ciò che dovevano fare oggi e cosa era opportuno indossare l'indomani.
Mia moglie intende farsi il superdotato, ma mi sa che la moglie del mio dipendente ha già messo gli occhi su di lui.

Che dire: ci sono persone che ci osservano, etichettandoci come cornuti. C'è chi ride alle nostre spalle e chi pensa che siamo malati. Non possono immaginare cosa si prova e, soprattutto, l'amore che si prova per la propria moglie/amante. Questa esperienza che stiamo vivendo, forse sarà una delle più belle mai vissute.

Nel pomeriggio, Antonella è venuta a casa nostra: aveva un problema. L'estetista non poteva farle la depilazione, perché troppo impegnata e mia moglie si è offerta a farlo lei. Così, si son messe nella camera di mio figlio, visto che, al momento è fuori, ed hanno lasciato la porta aperta. Dopo un po', sentivo che ridevano.
Mi affaccio alla porta e vedo Antonella a cosce aperte, con la figa tutta ricoperta di schiuma e mia moglie con la lametta BIC in mano.
Meravigliato, le ho chiesto: "Perché non fare la ceretta?" e lei: "Per circa 24 ore infiamma e brucia e l'indomani, specie se il cazzo è di grosse dimensioni, avrebbe sentito solo bruciore. Invece con la lametta e un po' d'acqua, le avrebbe donato una figa bella pulita e fresca.

Sono andate via da circa 20 minuti. Antonella è venuta a prepararsi da noi, e, quando pronte, sono andate: erano due gnocche da far resuscitare i morti, erano entrambe di una sensualità unica ai massimi livelli.
Antonella indossava una gonna a portafoglio, con sopra una camicetta bianca ed un paio di infradito. Angela, mia moglie, aveva un vestito a fiori, di quelli dello stesso tipo che usa spesso la Barbara D'Urso, un sandalo con tacco, una borsetta abbinata ed una collana di corallo rosso che le ho regalato tempo addietro.
Entrambe, sotto, avevano un perizoma bianco in tessuto tipo velo, che sembrava quasi non indossassero niente, erano praticamente nude: quei perizoma erano fatti di un velo così inesistente, come quello da sposa, fatto a mutande.
La loro figa si vedeva chiaramente, come si vedeva il loro viso.
Quando sono uscite mi si è stretto il cuore, e le farfalle nello stomaco hanno preso a sbattere le ali.
Il mio dipendente mi ha chiamato, avvisandomi che, fra qualche ora, viene da me, in modo da aspettarle insieme, finché ritornano.
Quando è giunto il mio dipendente, ci siamo seduti assieme e lui mi ha subito chiesto se avevo notizie. Volle essere informato a che ora erano andate e se mia moglie avesse inviato qualche messaggio.
Gli ho risposto che non si era fatta sentire e bisognava esser pazienti perché di certo avrebbe mandato qualche messaggio, appena pronte a tornare.
Durante il festino era certo che avrebbero i telefoni spenti.
Mentre eravamo seduti, mi raccontava che la moglie, da un paio di giorni, era euforica per questo incontro, che non gli aveva permesso di toccarla per riservare tutta l'eccitazione possibile per questo incontro.
Poi mi ha raccontato che l'ultima volta che hanno fatto qualcosa, è stato qualche mese fa, con un ragazzo che conoscono da tanto, che, per lavoro, vive a Bergamo, ma che gli piacerebbe rientrare, qualora riuscisse a trovare un lavoro qui.
Si tratta di un ragazzo molto riservato e, nel gioco, sa il fatto suo; ha un cazzo di tutto rispetto ed un'abbondante sborrata; ci sa fare, sia con la lei che con il cuck.
Lo conoscono da anni ed è stato uno dei primi che si è scopato la moglie.
Mi stava quasi proponendo di assumerlo, per quanto e come lo vantava; nel lavoro era versatile e sapeva fare di tutto.
Gli ho risposto che ci avrei pensato, perché, in realtà, non mi era mai piaciuto mischiare il lavoro con la vita privata. Infatti, se avevo accettato con lui, è stata un'eccezione.

Nel mentre che parlavamo si era ritornati a parlare delle mogli, considerando il fatto che, quando sarebbero tornate, le avremmo viste distrutte a seguito di una buona mezza giornata di scopate.
Poi al mio dipendente viene da osservare: "Mi sa che oggi tocca a me cucinare", e la cosa mi suggerisce l'idea di prenotare un tavolo per quattro in una trattoria.
Dopo aver prenotato, gli dico: "Appena saranno libere, Angela ha l'abitudine di mandarmi un messaggio, per cui possiamo anche vederci direttamente in trattoria".
Alle 13.30, mi perviene il messaggio tanto atteso. Le rispondo che, se sono presentabili per sedersi in trattoria, ci vediamo direttamente lì: ho prenotato per quattro. Lei, insieme ad una faccina con il sorriso, precisa:
"A parte la figa un po' mal ridotta, tutto il resto è ok. Ci vediamo lì".
Quando sono arrivate, a parte l'aspetto abbastanza sbattuto, avevano l'umore alle stelle.
Appena sedute, entrambe ci informano che hanno una fame da lupi. Il mio dipendente, senza nascondere una certa ironia, dice loro:
"Dovete aver faticato davvero tanto per avere questa fame", al che mia moglie, col sorriso sulle labbra, gli precisa: "Beh, sì, abbiamo consumato troppe energie; soprattutto tua moglie, si è trovata a dover risolvere un grosso problema".
Il divertente sottinteso ci induce a ridere di gusto, ma Antonella aggiunge:
"Sì, proprio un grosso problema, ma poi è venuta lei ad aiutarmi ed abbiamo portato a termine il compito con grande soddisfazione di tutti".
Nel mentre, arriva il cameriere con l'antipasto e si comincia a pranzare.
Durante il pasto, non mancava la battutina dal doppio senso, atteso che il posto non si prestava a parlare liberamente.
Dopo aver finito, ci siamo separati con la proposta del mio dipendente di organizzare, per domenica sera, la degustazione di un gelato dopo cena.
Siamo rimasti che gli avremmo fatto sapere.

Una volta giunti a casa, mia moglie va in bagno, si spoglia e si infila una canotta che le arrivava appena a coprire le chiappe, ma se si fosse abbassata, anche per un nonnulla, si sarebbe visto il culo.
Poi mi raggiunge sul divano, davanti alla TV. Si alza un po' la canotta e mi fa vedere la figa: presentava le labbra di un rosso fuoco ed un succhiotto sull'inguine.
Le chiedo di raccontarmi com'è andata e lei, raggomitolata come un gatto che attende le coccole, mi dice che si sono divertite proprio tanto.
"Appena arrivate, abbiamo notato che eravamo attese con ansia da loro due seduti in veranda: Salvo, il mio amico, indossava dei pantaloni classici con camicia, il superdotato, invece, dei jeans con una polo. Una volta davanti a loro, si sono alzati per salutare, per poi invitarci ad entrare in casa. Il mio amico mi teneva il braccio dietro la schiena, mentre l'altro si era accompagnato all'amica. Giunte in salotto, ci sediamo in due divani diversi; Salvo mi tira verso di sé e mi bacia in bocca, per poi aggiungere: "Vogliamo spostarci in camera?" al che, sorridendogli, gli dico:
"Perché? Vi vergognate se restiamo tutti qui? Noi non ci vergogniamo" e dicendo questo mi alzo in piedi e mi sfilo il vestito, rimanendo con il solo perizoma e scarpe, visto che non avevo indossato il reggiseno.
L'amico mi risponde che per loro non ci sono problemi e, quindi, mi abbraccia e bacia in bocca. Al che Pietro, rivolto all'amica, dice:
"Accidenti! Molto aperta la signora... proprio non perde tempo" e quella gli si avvicina e, messogli un braccio intorno al collo, gli risponde:
"Siamo qui per questo, mica siamo ragazzine?" e si allacciano, a loro volta, in abbracci e baci in bocca. Mentre eravamo lì a pomiciare, ci ritroviamo tutti e quattro nudi: volano pantaloni e indumenti vari in tutte le direzioni, finché mi abbasso sui talloni e comincio a fare un pompino a Salvo, che è rimasto in piedi. Anche Antonella si inginocchia ai piedi di Pietro, che però è seduto sul divano.
Io non nascondo che avevo la curiosità di vedere lo strumento dell'altro, e così faccio sedere l'amico sul divano accanto all'altro, mentre proseguo a fargli il pompino. Di tanto in tanto, guardavo verso l'altra coppia; effettivamente Pietro aveva un gran bel cazzo, grosso e lungo, un po' ricurvo, ma in verità ne ho visti e presi di più grossi.
Dopo un po', Salvo ci dice: "Perché non vi date il cambio?" e così noi due porcelle, con un'intesa quasi perfetta, ci rivolgiamo uno sguardo e ci diamo il cambio: io vado a succhiare il superdotato, e lei il mio amico.

Dopo circa 15 minuti dallo scambio di bocche, il mio amico si alza e viene dietro di me; comincia a scoparmi e, mentre lei succhiava Pietro, le faccio cenno di salire a cavallo di lui. Appena quella si predispone per la cavalcata, io afferro la minchia del superdotato e ne strofino la cappella sulla sua figa, che immediatamente la imbocca con quelle sue labbra intrise di sugo.
Mentre Antonella si va calando sopra il cazzone, io proseguo a leccare e sputare sul cazzo allo scopo di lubrificarlo il più possibile, però, quando le è entrato quasi del tutto, lei è costretta a toglierlo, perché avvertiva dolore.
Allora le dico di riprovare e, questa volta, evitando di farselo penetrare tutto, ma facendo in modo di scoparselo un po' per volta, facendolo penetrare pian piano, finché non l'avrà inglobato tutto dentro.
Mi son sentita di darle questo suggerimento, mentre l'amico mi scopava alla pecorina e, quando quella ha ripreso a scopare, io succhiavo i coglioni di Pietro, che, per vero, resisteva alla grande. Intanto Antonella esprimeva tutto il suo gradimento gridando come una pazza, mentre proseguiva nella cavalcata.
Ero coinvolta in una specie di trenino e ne godevo al meglio: avevo un cazzo in figa e, davanti, una minchia che entrava e usciva da una figa. Come potevo non leccare gli umori che si formavano in quei momenti?
Dopo un po', dico all'amica: "Dai, fammi provare questo cazzo".
Antonella si scavalca ed io, dopo essermi liberata dalla presa dell'amico, prendo il suo posto ed essendo più esperta, dopo essermi infilata la cappella, faccio appena un paio di volte su e giù, senza farlo penetrare tutto, finché, fatte adattare le mucose alla grossezza del fallo, me lo infilo completamente.
A quel punto, Salvo mette il suo cazzo in bocca ad Antonella, ma dura poco e le scarica in gola una quantità enorme di sborra. Nel mentre, anch'io arrivo al capolinea e comincio a gridare e tremare: ero presa da un orgasmo incredibile con quel cazzone in figa.
Lui mi dice: "Prendilo in bocca che ti disseto" ed io subito gli scivolo fra le gambe, lo imbocco e lui si libera i coglioni di una grande quantità di sborra, che provvedo ad ingoiare senza lasciarne una sola goccia.
Erano ancora le 10.30, quando tutti e quattro, nudi, ci stavamo rilassando dopo la fatica appena fatta.
Salvo, rivolto a Pietro, gli ricorda: "Te l'avevo detto che è una troia unica" e lo dice mentre mi bacia sulla fronte. Lo guardo e gli dico: "Grazie per il complimento".
Il superdotato gli risponde: "Mi sa che l'amica non sia da meno: mi ha fatto un pompino con la figa, mentre scopava".
Lei, da perfetta sfacciata quale è, era seduta sul divano con le gambe aperte e la figa completamente esposta alla vista.
Mentre con le dita se l'accarezzava, ridendo gli risponde:
"La mia figa ha anch'essa le sue predilezioni: le piace succhiare".
A quel punto propongo una pausa caffè e, tutti nudi come eravamo, ci trasferiamo in cucina.
Mentre sono intenta a fare il caffè, Salvo mi abbraccia da dietro e mi bacia nell'orecchio, mentre mi strofina il cazzo sul culo.
Il superdotato si mette dietro la mia amica e gli dice:
"Guarda cosa fa quel monello" E lei che gli strofina il culo sul cazzo, gli dice:
"Non pensi che ci sia qualche intoppo fra noi due?"
Prendiamo il caffè, ma, fra battutine e strusciamenti vari, eravamo già al settimo cielo per l'eccitazione: eravamo pronti per il secondo round.
Gli uomini si sono seduti sulle sedie in cucina e noi donne ci sediamo su una loro gamba, con il braccio intorno al collo.
Prendevamo ancora un po' di tempo, proprio per farli giungere al massimo dell'eccitazione.
Ci sbaciucchiavamo: il superdotato chiede alla mia amica:
"Ma tuo marito sa quanto sei troia?"
Lei ride e gli risponde: "Certo che lo sa, viste tutte le corna che porta sulla testa".
Salvo le chiede, a sua volta, se il marito aveva mai scoperto qualche sua marachella e lei gli risponde, con una franchezza sconcertante che, da sposini, una volta l'ha beccata mentre faceva un pompino ad un suo amico".
Questo tipo di dialogo fa rizzare i cazzi e bagnare le fighe.

Io, allora, di nuovo eccitata, prendo a segare il cazzo di Salvo, mentre Antonella scivola ai piedi di Pietro, glielo prende in bocca e comincia un pompino aquel dio biondo.
Dopo un po', il superdotato fa mettere Antonella appoggiata al tavolo a pecorina, gli va dietro con quel cazzone e, dopo avergli puntato la cappella fra le labbra della figa, la regge per i fianchi e spinge.
Antonella fa un salto e gli dice: "Cazzo, così mi apri in due!" cui lui risponde "Ma se lo hai già preso poco fa?", ed a quello scontro verbale, subentra mia moglie, che a sua volta dice: "E' vero, ma non l'ha preso in quella posizione e, inoltre, era lei che calibrava la penetrazione, mentre adesso, in questa nuova posizione, il cazzo è più ritto e gliene entra di più. In questa posizione, la minchia le arriva fino in bocca".
Comunque lui cerca di esser più dolce, rallenta nell'introduzione e prende a scoparla. Lei gridava di piacere e Salvo dice a mia moglie:
"Guarda la tua amica come si sta gustando quel pezzo dii minchia. Adesso non si lamenta più".
Anche mia moglie si mette in quella stessa posizione e l'amico comincia a fottere. Dopo un po', i due mandrilli si danno il cambio, cosicché il superdotato prende a scopare mia moglie. Poco dopo, mia moglie dice che lo vuole alla missionaria e, quindi, si distende per terra, gli mette le gambe sulle spalle e gli dice: "Ecco, voglio esser presa così".
L'altra coppia, mentre seguitavano a scopare, li guardavano ed il mio amico dice ad Antonella: "Angela è una troia unica. Mai visto una così" e lei gli risponde: "L'hai mai vista bere la sborra dal bicchiere?" Lui risponde di no.
Sopra il tavolo c'erano ancora le tazze del caffè e lei gli propone:
"Sborra nella tazza e vedi come se la beve".
Lui, incuriosito, le chiede: "E tu? Non la bevi?" lei gli risponde: "Si, ma non sempre, e quando lo faccio preferisco bere direttamente dalla fonte".
Questo era il dialogo che il mio amico teneva, mentre si scopava Antonella, poi, rivolto a Pietro, gli dice:
"Hai sentito come ad Angela piace bere?" al che quello risponde che non aveva dubbi sulla troiaggine di lei.
Dopo una mezz'ora che scopavano, cambiando posizioni e scambiandosi le donne, arrivano al capolinea.
Mia moglie subito prende in bocca il cazzo del super dotato e l'altra quello del mio amico. Entrambi accolgono le sborrate in bocca e ingoiano, poi puliscono i cazzi con la lingua e si distendono sul pavimento sfinite, come dopo una lunga faticata.
Gli uomini si siedono sulle sedie.

Dopo solo qualche minuto, si alzano e vanno in bagno. Mentre è seduta sul bidet, Antonella dice a mia moglie: "Minchia, ci voleva proprio questa abbuffata di minchia: era da un po' che non mi fottevano così e che calibri! Quei cornuti dei nostri mariti se la sognano una giornata così".
Quando sono rivestiti, tutti e quattro lasciano assieme il villino. Mia moglie, nel salutare, afferra il cazzo di Salvo da sopra i pantaloni e gli dice: "Fa il bravo, non cercare guai".
Rimangono con la promessa di organizzare ancora.
Pietro tiene a precisare che, se vogliono, sabato prossimo lui è disponibile.
Il lunedì mattina, appena arrivo al bar, c'erano tutti e due e, fra poco sarebbe arrivato anche il mio dipendente per la colazione. Mentre si parlava del più e del meno, Salvo stava per inciampare e mi viene spontaneo dirgli:
"Sta attento!" e lui mi dice: "E' da sabato che non riesco a stare in piedi; ho una "porca" che mi succhia il midollo spinale a furia di pompini".
Io lo prendo in giro, dicendogli: "Eccolo lì, il solito sbruffone".
Lui guarda l'altro e, entrambi, se la ridono sotto i baffi.
Il mio dipendente ride anche lui, poi in macchina mi dice:
"Io gli credo che da sabato non riesce a stare in piedi".
Poi mi dice che la moglie gli ha raccontato ogni cosa e, quando le ha visto la figa, gli era sembrata simile ad un tunnel.

Ieri pomeriggio ero da solo con mia moglie ed a me viene voglia di sentirmi umiliato e deriso. Allora suggerisco a mia moglie di mandare un messaggio a Salvo e di dirgli che può chiamare. Dopo solo cinque minuti, lui chiama e mia moglie mette in vivavoce.
Dopo i saluti lui le chiede il perché di quella chiamata. Mia moglie gli dice che era sola ed aveva voglia di sentirlo. Lui le risponde:
"Ciccio non c'è, come mai?" lei gli dice che ero fuori per lavoro, insieme al mio dipendente. Lui ride e le dice:
"Sicché i due cornutoni sono sempre insieme; ogni mattina facciamo colazione assieme e, col nostro amico, li sfottiamo, ma loro se la ridono: non sanno che ciò che diciamo è la pura verità".
Mia moglie, allora, gli chiede: "Perché, che gli combinate?" e lui le riporta integralmente gli sfottò che ci rivolgono.



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