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Mia moglie tra noi 4? Che spettacolo! (2a p.)


di cuckold211
09.12.2019    |    6.404    |    1 9.9
"Invitai Veronica a sbottonare di più la camicia e tirare più su la gonna..."
Abbiamo stretto una bella amicizia con un uomo di Taranto di circa 40 anni.
Franco è, come dire, nel giro degli scambisti, ma non solo.
Nel corso del tempo abbiamo imparato a fidarci di lui: è davvero una bella persona e, di conseguenza, lo chiamo spesso e parliamo di tutto, sopratutto di sesso.
Un giorno dissi a mia moglie che mi sarebbe piaciuto vederla tra più uomini.
Lei, da subito, mi disse che ero un pazzo, ma, poi, pian piano, ha voluto sapere cosa avevo in mente.
"Niente" le risposi, ed aggiunsi "Avrei voglia di vederti tra tre maschi!"
"Te compreso?" chiese.
"No, con me saremmo quattro" le risposi.
"Ma sei pazzo? Io non riuscirei a farmi 4 maschi contemporaneamente".
Le dissi di fidarsi di me e di pensare solo al gioco di sesso in cinque.
Del mio piano non se ne parlò per giorni, sino a quando decisi di telefonare a Franco e chiedergli cosa si poteva organizzare.
Dopo alcuni scambi di e-mail, mi disse che un suo cugino, con amico, avrebbero potuto essere gli altri due.
"Bene" gli dissi, "mi faccio vivo per fissare la data". Quella del quando era riservata a noi: Veronica, in particolare, vuole decidere lei la giornata della trasgressione... è fatta così ed io sono non ho niente da obiettare, atteso che tutto è riferito a lei ed alla sua sensibilità di femmina.
Nelle due settimane precedenti l'incontro, io non stavo nella pelle... ero preso da una libidine profonda.
Volevo che tutto fosse diverso, speciale, insomma sesso estremo.
Mia moglie sarebbe stata il punto di riferimento e di voluttà di ben quattro maschi diversi: me, Franco e 2 sconosciuti. Proprio non potevo crederci. Spesso, durante la notte, mi svegliavo e pensavo a quanto sarebbe stato eccitante la nostra prima orgia, appositamente organizzata per lei.


La mattina dell'evento volli stare vicino a Veronica, e scrutare ogni sua azione: vederla truccarsi, vestirsi, prepararsi.
"Che vuoi da me?" mi chiese un paio di volte, ed io le risposi alla maniera di una ben nota pubblicità "Spesso l'attesa del piacere è di per sé stesso piacere; ebbene, godo a vederti preparare per far la puttana, la mia adorabile puttana".
Il giorno prima era stata dall'estetista: le sue gambe erano uno schianto e lo smalto rosso, sulle unghie delle mani e dei piedi, provocavano infinita sensualità.
Indossò una camicia nera trasparente, sbottonata al punto giusto, sopra una gonna corta tre dita sopra il ginocchio; completavano la mise delle scarpe nere con tacco a spillo, che lei sa indossare allo scopo di farti impazzire!!!!!
Il reggiseno di pizzo nero, con abbinato perizoma, erano di un intrigo unico.


Durante il percorso in auto per raggiungere il luogo dell'incontro con gli amici (circa 45 minuti di viaggio), avvertivo la tensione che proveniva da ogni muscolo della mia adorata Veronica.
Parlavamo di tante cose, tranne che di sesso.
Dopo circa 10 lunghi minuti, non ce la feci più e le dissi:
"Allarga le gambe e appoggia i piedi nudi sul cruscotto".
Mi guardò con quegli occhioni brillanti da maliarda e mi appellò:
"Porco", dopo essersi accertata con mano di quanto fossi eccitato.
Dopo di che, obbedì: si scalzò le scarpe, e poggiò i piedi nudi, magnifici, sulla plancia dell'auto. Quella visione stimolava una voglia pazzesca a leccare quelle estremità tanto invitanti e seducenti.
A quel punto le chiesi come si immaginava a far la maiala di quattro maschi.
La risposta ebbe su di me l'effetto di una frustata:
"Mi sento come una puttana".
Era chiaro che stava al gioco ed era entrata bene nella parte; intanto su di me si profilò la sensazione della "pelle d'oca" ed ebbi un brivido che mi scosse l'intera spina dorsale.
Il gioco mi piaceva e volli spingerlo oltre; in quel preciso momento stavamo sorpassando un TIR; rallentai in prossimità della cabina del conducente e dissi a mia moglie:
"Dai, tira fuori quelle tue magnifiche tette e fagliele vedere a quel "porco".
Con fare da incallita spogliarellista e guardandomi maliziosamente negli occhi, si sbottonò la camicia e tirò fuori le tette; poi, con la stessa classe, e sempre con lentezza, mise a nudo anche la fica.
Il camionista strombazzò a lungo in segno di ringraziamento per l'inaspettato spettacolo.
Più che per l'estemporaneo spettatore, lo spettacolo era diretto a me, che lo classificai come un divertimento pazzesco, tanto da ripeterlo più volte. Amo giocare così e mi reputo un uomo fortunato ad avere accanto una moglie così disponibile ad assecondare certe mie
divagazioni.


Franco era lì ad aspettarci. Ci salutò con trasporto, come fa sempre e ci disse che gli altri erano al bar ad aspettarci. Lo seguimmo con la nostra auto. Mentre parcheggiavamo a pochi metri dal bar, mia moglie scorse i due che ci aspettavano davanti all'entrata.
"Però - disse - sono proprio niente male".
Ne fui contento, anche perché era importante che sopratutto a lei piacessero.
Il primo, Enzo, era alto ed aveva la nostra stessa età; il cugino di Franco, invece, Mario, aveva circa 10 anni meno di noi.
L'iniziale imbarazzo, che aleggiava alle presentazioni, fu presto abbandonato per il tono amicale e simpatico dei due nuovi conoscenti. Ci sedemmo per un caffè e, mentre si parlava di futili argomenti al fine di conoscerci meglio, notai che Enzo non riusciva a distogliere gli occhi dalle tette di mia moglie.
"Che guardi?" chiesi.
"Dio mio, che moglie che hai".
Invitai Veronica a sbottonare di più la camicia e tirare più su la gonna.
Da quel momento non fu più possibile parlare serenamente.
Mia moglie era uno schianto... eccitò tutti, me soprattutto.
Accanto al nostro tavolo c'era un ragazzo sulla trentina che sfogliava un giornale, ma era evidente che lo faceva solo per darsi un contegno, mentre si godeva tanta grazia esposta.
Non feci caso se la barista che ci servì notò la situazione, ma credo proprio di sì.
Inoltre, tre uomini rimasero fermi a chiacchierare davanti alla grande vetrata del bar, proprio per godersi lo spettacolo.

(continua)








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