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Moglie libidinosa = Marito cornuto.


di cuckold211
11.01.2023    |    19.319    |    7 9.7
"Cristina non può far a meno di confessare di aver avvertito tutte le farfalle del mondo nello stomaco, un misto di timore ed eccitazione che le aveva fatto..."
L'ho già detto altrove, ma mi va di ripeterlo qui: l'anonima coppia sicula, sullo schema immaginato da Boccaccio per il suo Decamerone, aveva messo insieme una combriccola di libertini che, in assenza delle mogli, fuori a divertirsi, raccontano le gesta e le virtù scoperecce delle loro donne. Ciò che crea dipendenza da queste storie è proprio questo: l'orgoglio di ciascun marito nello sbandierare le "corna" ricevute e la sfrontatezza delle mogli che non perdono occasione a farsi riempire ogni orifizio per recarne traccia al compagno in attesa. Questi mariti si son formati la seguente convinzione:
"Quella di mia moglie è una fica che ha vissuto, che ha goduto ed ha fatto la gioia di tanti maschi, perciò è la più preziosa fra tante altre".

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Siamo la coppia Fabio (48) e Cristina (44), siamo entrati a far parte della comitiva creata da Ciccio e Angela, perché siamo dei libertini e pratichiamo la trasgressione già da diversi anni.
Abbiamo due figli, adesso adulti e voglio mettervi a parte di un'esperienza capitata tanto tempo fa.
In quel periodo, avevamo solo una bambina di due anni, il maschio ancora non era arrivato. Eravamo all'inizio della nostra vita trasgressiva ed avevamo poche esperienze. Una sera fummo invitati da una coppia amica, che aveva organizzato una festicciola in un villino con un'altra coppia e tre singoli. Sembrava proprio che la serata fosse decollata, in quanto uno dei singoli presenti rispondeva perfettamente alle caratteristiche gradite da Cristina e infatti, dopo un'oretta trascorsa tra chiacchiere, ascoltar musica e bere, mia moglie si era appartata su un divano e, in men che non si dica, la vedo china con il cazzo in bocca del tipo e... ammazza che cazzo: una bella bestia!
Lei indossava una mini gonna nera elasticizzata ed autoreggenti e, dopo aver succhiato per un bel po' ed avergli fatto indossare un preservativo, gli sale sopra e comincia a cavalcarlo.
Conservo ancora un buon ricordo, sia di quella serata che del tipo, con cui non avevamo scambiato alcun contatti per non apparir scorretti ai padroni di casa, soprattutto nei confronti della lei ospite, che sembrava tenere un po' troppo a quel single.
Finita la serata, in auto, mia moglie era rilassata e soddisfatta per la bella chiavata goduta e mi diceva che quel ragazzo l'aveva intrigata troppo: era proprio il suo tipo.
Era anche il periodo in cui cercavo di convincerla a farsi un amante fisso, con la totale libertà di potersi vedere, anche da soli.
Questo l'antefatto. Dopo circa sei mesi, doveva sposarsi un cugino di Cristina.
Mia moglie era originaria di un'altra città: ci eravamo conosciuti, perché frequentava l'università a Palermo e lì occupava una camera in affitto.
Il matrimonio, ovviamente, si sarebbe celebrato nella città di provenienza e, quando vi giungemmo, andammo direttamente a casa dei miei suoceri, che avevano un appartamentino dove si alloggiava quando andavamo a passare qualche fine settimana.
I miei suoceri erano più che felici di aver pressoi di loro la figlia e la nipotina.
Eravamo lì con tre giorni di anticipo sulla data del matrimonio ed essi ci hanno dato tutta la libertà possibile, badando alla bambina per tutto il giorno, cosa che faceva la felicità anche di mia cognata, ragazza ancora libera che abitava con i genitori,

La mattina successiva al nostro arrivo, mia moglie ha voluto far colazione fuori, nel bar dove si riuniva con le amiche di un tempo e con la speranza di incontrarne qualcuna. Dopo esserci seduti ed aver ordinato una granita con brioches, mentre parlavamo, ad un tavolo accanto al nostro, si siede un giovane.
Mia moglie gli dà uno sguardo e vedo che il suo viso cambia di colore. Istintivamente le chiedo cosa fosse successo. L'altro non si era accorto di noi, mia moglie gira ancor più la sedia per dargli le spalle e, sottovoce, mi dice:
"Guarda, senza dar nell'occhio, chi abbiamo seduto accanto".
Mi giro giusto quel tanto necessario e vedo il ragazzo di quella sera a casa dei nostri amici, quello che s'era scopato Cristina e che, di tanto in tanto, ne faceva cenno con non poco piacere.
Cerco di infondere serenità a mia moglie, osservando che non è il caso di preoccuparsi in quanto la città è sufficientemente grande e noi, finita la colazione, ce ne saremmo andati e non lo avremmo più visto.
Ogni tanto lo guardavo di sottecchi e lo vedevo intento a messaggiare. Non si era accorto di noi e, quando abbiam finito di far colazione e ci siamo alzati per andar via, proprio in quel momento, i nostri sguardi si sono incrociati: lui e Cristina si son guardati per un paio di minuti negli occhi ed io guardavo entrambi.

Ci avviciniamo alla cassa, paghiamo e andiamo via in auto. Cristina non può far a meno di confessare di aver avvertito tutte le farfalle del mondo nello stomaco, un misto di timore ed eccitazione che le aveva fatto bagnare le mutandine, che dovrà cambiare per evitare di macchiar la gonna. In lei erano ancora troppo forti le sensazioni provate quella sera.
Il giorno del matrimonio ci alziamo presto: mia moglie, la sorella e la mamma avevano appuntamento con il parrucchiere ed io accudisco la bambina. Il matrimonio si sarebbe celebrato nel pomeriggio e, quando arriviamo in chiesa, la cerimonia era iniziata. Non eravamo arrivati in tempo per vedere entrar gli sposi. Mia moglie aveva un vestito verde acqua che presentava un lato più lungo ed uno più corto, in pratica da una parte il tessuto arrivava al ginocchio, dall'altra parte un po' più sopra. Nella parte superiore, l'abito era senza spalline, formando una fascia sul seno molto elegante, ma anche provocante, tacco 12 di scarpe, abbinate alla borsetta.
Cristina, dopo la nascita della bambina, aveva acquisito un fisico da sballo, cui la maggior parte degli uomini non riusciva a far a meno di guardare con cupidigia, mentre, in precedenza, era una ragazza piuttosto magra, senza particolare esuberanza.
Quando siamo entrati in chiesa, essendo dei cugini non era necessario prender posto nei primi banchi, né potevamo; perciò ci siam seduti dove c'era spazio, con l'ovvia ridotta visibilità verso gli sposi e dal lato dei parenti della sposa. .

Una volta finita la cerimonia, escono gli sposi e, ovviamente, tutti gli invitati che erano ai primi posti: mi si gela il sangue. Lui era lì, al matrimonio, perché cugino dello sposo e, fra l'altro, aveva fatto anche da testimone. Cristina ancora non se n'era accorta; mi metto davanti a mia moglie e le dico:
"Sta tranquilla". Lei, di conseguenza, chiede:
"Che succede?" Le rispondo:
"C'è quel ragazzo, qui al matrimonio, tra gli invitati".
Cambia di colore ed io la esorto a restar tranquilla.
"Vedo di trovare il modo di avvicinarlo e raccomandargli la massima discrezione. Non facciamone un dramma, così da non far capire alcunché alla famiglia".
Quando prendiamo posto sulle auto per spostarci al locale dove si terrà il ricevimento, vedo che lui era in compagnia di una coppia anziana, oltre un'altra signora sulla 60ina. Con noi c'era mia cognata e, lungo la strada, Cristina era rimasta con la testa appoggiata al finestrino, non parlava; i suoi pensieri erano altrove e certamente si rammaricava per aver scopato con chi credeva fosse solo un bull, ma che, adesso, si era rivelato esser imparentato con la sua famiglia.
Se il tipo non fosse stato più che discreto, sarebbe stato un bel guaio.
Mentre siamo in viaggio, vedo Cristina prender il telefono e cominciare a chattare, poi, mi riferirà di aver contattato la nostra amica, raccontandole tutto. In più le aveva chiesto informazioni sul soggetto, se, in particolare, fosse un tipo affidabile e potesse sentirsi al riparo dall'esser sputtanata. La nostra amica l'aveva rassicurata.
Lei lo conosce bene ed assicura che si tratta di una persona a modo, molto gentile e riservato. Quando arriviamo nel locale del ricevimento, mentre stiamo per entrare, ce lo ritroviamo davanti, ma lui fa finta di non conoscerci: nemmeno ci guarda. Cristina si sente più tranquilla, comincia a rilassarsi e, durante la cerimonia, esco un po' in giardino con la bambina che non voleva star al chiuso, dentro e ci ritroviamo assieme. Ci guardiamo e, con un sorriso di complicità, ci salutiamo. Non accenniamo a niente riguardo il passato, mi fa soltanto i complimenti per la bambina e poi accenna ad un complimento per Cristina, senza esser volgare, solo un giudizio sulla bellezza fra mamma e figlia.
Quando ritorno al tavolo, racconto a Cristina l'incontro e cosa ci siam detti. Avevamo già bevuto qualche bicchiere di vino e lei era decisamente più rilassata, ma, credo, anche con un po' di voglia a vederselo accanto.
Mentre eravamo seduti, lui passa davanti al nostro tavolo e si scambia uno sguardo con mia moglie. Ho notato, in un attimo, lo sguardo di due persone che si desiderano. Dopo una mezz'ora, mia moglie mi dice di badare alla bambina, perché doveva andare in bagno. Si alza e gli passa davanti. Io seguivo tutta la scena e lui, dopo un paio di minuti, si alza e si dirige verso il bagno. In quel momento le farfalle hanno preso a volare nel mio stomaco ed erano come impazzite. Mi rendo conto che stava succedendo qualcosa: mia moglie s'era portata la borsetta e ritorna dopo circa venti minuti, con il trucco rifatto e un'espressione quanto mai serena, soddisfatta. Purtroppo, al nostro tavolo erano seduti i suoceri e la cognata, quindi non potevo chieder delucidazioni.
Gli invitati ballavano ai ritmo della musica che si diffondeva nell'aria. Allora prendo mia moglie per mano e la conduco al centro della sala. E' lì che colgo l'occasione per chiederle cosa sia successo e lei mi riferisce che hanno parlato un po', nell'antibagno, di avergli detto che è inutile fingere di non conoscersi, purché venga usata tutta la discrezione possibile. Lui le ha assicurato che mai nessuno avrebbe saputo nulla del passato e, in specie adesso, che vi erano questi vincoli parentali, poi le fa dei complimenti, dicendole che è bellissima e che, tante volte, aveva chiesto all'amica di organizzare, invitando anche loro, ma lei aveva sempre evitato di farli incontrare, dicendo che essi non avevano risposto all'invito: ecco la dimostrazione che l'amica era gelosa del soggetto, voleva farselo lei e non voleva aver rivali, quando c'era lui.
Mia moglie gli chiede se non sia il caso di scambiarsi i recapiti telefonici e lo fanno; quando me lo racconta, comprendo chiaramente che stanno per spuntarmi nuove corna, di quelle vere e non per gioco: c'è troppo feeling fra loro.

Sto lì a rimuginare, quando vedo mia moglie che risponde ad un messaggio. Guardo verso di lui e lo vedo con il telefono in mano; mia moglie aveva inserito l'opzione "silenzioso" e la vedevo chattare con il sorriso sulle labbra. Dopo un po' mi si accosta all'orecchio e mi dice:
"Te la senti di coprir per una mezz'ora la mia assenza?"
Le suggerisco di non rischiare qualche brutta figura e lei mi dice:
"Tranquillo! Lui sa il fatto suo".
Lei si alza e dice ai suoi che andava a salutare degli amici; sua sorella era pronta per accompagnarsi a lei, ma io la trattengo, chiedendole di star vicino alla bambina, dovendo uscire per un po' per far delle telefonate di lavoro.
E' così che offro campo libero a mia moglie che, in un baleno, si è eclissata.
Esco in giardino e comincio a camminare intorno alla sala, che era posta in una villa antica. Cercavo di capire dove potessero esser andati ad imboscarsi, ma non ci son riuscito. Rientro in sala e, dopo circa venti minuti, torna mia moglie, serena, quasi venisse da una chiacchierata con amiche. Appena arriva, mi bacia in bocca, da una posizione che potevo veder anche lui. E' un attimo e mi riversa in bocca del liquido: capisco benissimo che si tratta di sborra. Lui mi guarda e ride, mentre lei mi dice:
"Ti è piaciuto il sapore?" Le rispondo all'orecchio:
"Sei proprio una gran troia: ora mi racconti tutto".

Era sabato e noi dovevamo restar lì anche la domenica, per ripartire per casa in serata.
Lui aveva invitato mia moglie a colazione a casa sua: abitava da solo in un monolocale ed io le chiedo se desiderasse andar da sola, oppure con me. Dopo che si è scambiata un paio di messaggi, mi dice:
"Se proprio vuoi, puoi venir anche tu".
La domenica mattina ci alziamo, mia moglie mette un vestito a fiori che le arriva sul ginocchio, dei sandali bianchi, occhiali da sole e borsetta bianca; io vesto un jeans e polo. Lasciamo la bambina dai nonni ed usciamo. Quando siamo in macchina, mia moglie gli manda un messaggio e gli chiede se possiamo portare qualcosa. Lui risponde che ha provveduto a tutto, ma, se vuole qualcosa di particolare, possiamo prenderla noi.
Lei, con l'audacia che la distingue, afferma:
"Di particolare, è te che voglio". La guardo mentre se la ride mi fa leggere la conversazione. Poi mi racconta che, quando si erano imboscati in sala, gli aveva fatto solo un pompino e, per non rischiare di sporcarsi, aveva ingoiato tutto. Ora, invece, se lo sarebbe goduto tutto nella fica.
Quando arriviamo, si abbracciano e si baciano come due fidanzati: lui la stringe a sé e, dopo, dà la mano a me e ci sediamo: ovvio, loro due vicini.
Io quasi non potevo credere che avessero già raggiunto un'intesa così forte, dopo le pochissime volte che si erano visti e, anche, con un certo timore addosso.
La casa era composta di una cucina soggiorno, un bagno ed una camera da letto piccola, molto graziosa, moderna; insomma solo due stanze e bagno.
Facemmo colazione, durante la quale non mancava qualche bacio a fior di labbra.

Poi si alzano e vanno in camera; io rimango seduto ancora col caffè in mano. Non chiudono del tutto la porta, lasciano un discreto spiraglio. Sentivo i loro mugolii e dai rumori che emettevano, capii che si stavano spogliando. Dopo un po', mi alzo e, attraverso lo spiraglio, vedo mia moglie e lui nella posizione del 69: mia moglie cercava di ingoiare quanto più cazzo possibile in bocca e lui, con la testa fra le sua cosce, le leccava e succhiava la figa. Mia moglie si allungava a leccargli anche le palle e si strofinava tutta quella verga sul viso, per poi affondarlo di nuovo in gola.
Dopo un po' si gira e se lo dirige lei stessa fra le cosce; gli si abbassa sopra pian piano, finché non comincia a cavalcarlo. Era uno spettacolo incredibile: d'estate lei era abbronzata e portava addosso i segni del costume. Ora, vedere quel culo bianco, in assoluto contrasto con un corpo abbronzato, che saliva e scendeva sopra quella trave, avvertivo la necessità di liberarmi il cazzo e segarmi.
Dopo un po', cambiano posizione senza staccarsi. Lei va sotto e lui sopra; lei gli si aggrappa con la gambe alla schiena, mentre, con le braccia intorno al collo, se lo tirava addosso e lo baciava con tanto di lingua in bocca. Li guardo e capisco che non è più solo un gioco di sesso, ma amore, passione: si desideravano come pazzi e, forse, il mio desiderio di sapere che lei potesse farsi un amante, si stava realizzando. Lui dava spinte vigorose e lei rispondeva allo stesso modo, alzando il bacino e andandogli incontro per accoglierlo il più profondamente possibile. I coglioni le sbattevano sulle chiappe e quel suono era per me una dolce melodia. Erano intrecciati a baciarsi; lei, come un cagnolino, lo leccava tutto, dalle orecchie al mento. Quando fu pronto per venire, con un salto, lei si è sistemato il cazzo tra le tette e, dopo un solo attimo, sono partiti tre schizzi, uno dopo l'altro: sembrava li stesse sparando con un fucile, colpendola ovunque, faccia, capelli, collo, il rimanente della sborrata le è andata direttamente in bocca e lei ha ingoiato. Quando lui ha finito, s'è riversato accanto a lei, come un guerriero tramortito. Il suo biscione, anche da moscio, era sempre maestoso ed ora era appoggiato su una gamba.
Lei aveva il viso ricoperto di sborra, come una maschera di bellezza; aveva raccolto con un dito uno schizzo che aveva sull'occhio destro; l'ho guardata un'attimo prima di tornare a sedere in cucina ed ho letto sul suo volto una serenità infinita.
Li ho lasciati soli e, dopo un po', vedo passare mia moglie ed entrare in bagno. Sento lo scroscio di una lunga minzione, seguito da quello dell'acqua.
Dopo un po' esce e, con un asciugamani in vita, ritorna in camera da letto, dove si veste. Lui, nel mentre, si infila dei pantaloncini tipo bermuda e ci ritroviamo tutti in cucina. Lui chiede se vogliamo altro caffè, lo stava per fare, ma mia moglie gli dice che ne avrebbe preso solo un po'; io non l'ho rifiutato.

Quando ci siamo salutati per andar via, essi si son abbracciati e baciati in bocca. Lui l'ha avvertita che si sarebbero sentiti per telefono e mia moglie approfitta per chiedergli:
"Quando ci vediamo?" lui le risponde:
"Di sicuro a fine settimana. Vedremo come potremo organizzarci - poi aggiunge - Non dir niente a nessuno: desidero che non si sappia nulla negli ambienti del gioco".
Mia moglie lo informa che la sua amica sa che ci siamo incontrati per caso al matrimonio, ma non sa altro.
"Ok, diremo che eravamo lì assieme, ma, per discrezione, non ci siamo neanche salutati".
Quando siamo in macchina, guardo mia moglie che aveva la testa appoggiata al sedile e le chiedo:
"Dimmi la verità: questo, per te, non è più un gioco. Si è trasformato in qualcos'altro?"
Mi guarda, mi accarezza il viso e mi dice:
"Tranquillo! La famiglia non si tocca, ma permettimi di viver questo momento. Del resto è quello che hai sempre desiderato: un rapporto che vada oltre il gioco".
Lui è venuto a casa nostra il venerdì sera; avevamo la bambina piccola che ovviamente ancora non capiva e l'abbiamo ospitato da noi.
Il venerdì lui doveva arrivare prima di cena, appena finito di lavorare; avrebbe fatto una doccia e si sarebbe messo in viaggio.
Tra le nostre due città ci son circa due ore di strada.
Mia moglie, nel pomeriggio, era andata da parrucchiere ed estetista; le avevo regalato un completino intimo formato da culotte e reggiseno abbinato, di color champagne. La sera avevamo prenotato un tavolo in un localino a 20 km da noi, su di una collina, molto grazioso. La bambina l'avremmo lasciata dai miei genitori, anche a dormire: erano felici di tenerla, era la prima nipotina e per loro era una festa averla in casa.
Quando lui è arrivato, ha portato un mazzo di rose per Cristina ed una bottiglia di vino per me. Cristina gli si è allacciata al collo e si son baciati in bocca, poi gli abbiamo chiesto se voleva darsi una rinfrescata, visto il caldo che c'era in quel periodo.
Ma lui è andato solo in bagno, mia moglie gli è corsa dietro per munirlo di asciugamani.
Quando lui esce dal bagno, ci sediamo su un divano; mia moglie gli si siede accanto e si parla un po' di tutto, anche degli sposi. Lui ci informa che, col cugino, avevano avuto serate assieme, anche durante il fidanzamento con l'attuale moglie.
A volte giocavano assieme a qualche coppia e non si sarebbe meravigliato se, a breve avessero fatto parte della grande quantità di coppie dedite al gioco, soprattutto perché lui gli raccontava che la ragazza era abbastanza libidinosa a letto.
Dopo queste chiacchiere, decidiamo di avviarci a cena; andiamo con la mia macchina: mia moglie dietro e noi davanti; lungo il percorso ogni tanto ci scappava qualche bacio a fior di labbra.

Si parlava anche di amicizie in comune nel gioco. Lui aveva capito che la nostra amica era un po' possessiva con lui. Infatti, quando organizzava, voleva esser la prima attrice e, se per caso a lui piaceva qualche altra, lei era quella che faceva in modo da non invitare le possibili rivali. Così abbiamo deciso di tener per noi questa nostra intimità con lui.
Quando siamo arrivati, il posteggio era al buio e, scesi dalla macchina, si abbracciano e baciano di nuovo. Mia moglie, per tutta la sera, non ha avuto occhi che per lui. Poi, quando siamo usciti e stavamo per risalire in auto, lei è salita dietro con lui e mi dice:
"Prima di arrivare a casa, passerò davanti. Perciò guida piano".
Nemmeno il tempo di uscire del parcheggio e sono a bocche unite. Dopo qualche km, mi giro e vedo mia moglie con la testa fra le sue gambe, che faceva su e giù con una mano sulla testa, che le imprimeva il ritmo oltre che aiutarla a ingollare quanto più cazzo possibile. Non era il caso di fare altro e, quando siamo giunti a qualche km da casa, la avverto. Lui si ricompone, lei scavalca il sedile e si viene a sedere accanto a me. Mi dice:
"Cazzo, mi gira la testa e mi vien da vomitare"
"Ovvio - le rispondo - hai finito di cenare, dolce compreso, e ti abbassi quando c'erano curve da affrontare? E' normale che quanto ingerito, ti sia salito in gola".
Giunti a casa, lei va in bagno e si va a sciacquare viso e figa che, a suo dire era un po' impiastricciata. Io e lui ci sediamo sul divano ed io verso un po' di amaro; ritorna mia moglie più distesa in volto e si siede accanto a lui. Dopo un po' devo andare in bagno e mi allontano; perdo sì e no circa quindici minuti e, quando ritorno, trovo lei su di lui.
Era a cavallo su lui seduto con ancora i vestiti, ma lei era senza mutande. Dopo un po', lui le chiede di permettergli di abbassarsi i pantaloni, altrimenti vi sarebbe scoppiato dentro di lì a poco. Si è tolto pantaloni e mutande e lei è risalita.
Al momento dell'intrusione in figa, le scappa un grido di dolore; salta su e gli dice:
"Cazzo, mi hai fatto male?!" al che lui:
"Te l'avevo già detto di fartelo penetrare lentamente: possibile che sei sempre troppo irruente?", comunque, dopo un po', lei si era dilatata al punto da riceverlo tutto senza più alcun fastidio.

Dopo aver cambiato un paio di posizioni, lui la mette a pecora e le allarga le chiappe. Le sputa sul buco del culo e prende a giocarci con le dita, mentre la scopa in figa. Lei capisce che lui sta tastando il terreno per incularla e gli dice:
"Fa piano, sono quasi vergine lì".
Lui estrae il cazzo dalla figa e comincia a spingere la cappella nel culo. Mentre spingeva, sputava altra saliva sul foro, finché la cappella riesce a penetrarla per qualche centimetro. Vedevo lei che tremava dalla paura; mi vado a posizionare davanti e le carezzo il viso; lui mi fa l'occhiolino e mi fa capire che avrebbe spinto più a fondo. Io cerco di far appoggiare il viso di mia moglie sulla mia spalla, lui la tiene ferma per i fianchi e dà una spinta più consistente, entrando quasi tutto. Lei grida e vorrebbe togliersi da quella posizione; io le dico:
"Sta ferma; se te lo togli di punto in bianco, potresti lacerarti: piuttosto, fa in modo che il culo si abitui all'intrusione".
Lui si ferma e, abbassatosi le carezza e bacia il collo, la spalla, e dice:
"Tranquilla: vedrai che ora sarà solo piacere".
Lei continuava a lamentarsi, ma restava ferma, finché lui ha cominciato a far avanti/indietro e, infine, a scoparla in culo. Lei, fra lamenti di dolore e piacere, si era adeguata; lui le ha passato una mano sotto e prende a farle un ditalino. Dopo un po' le riempie il culo di sborra e lei si trova a squirtare in modo impressionante. Una volta conclusa l'inculata, si sono ricomposti: lui l'abbraccia e le dice:
"Perdonami se sono stato un po' rude", lei lo guarda, gli dà un bacio e gli dice:
"Sei l'uomo che tutte le donne sognano".

La loro è stata una storia durata un paio d'anni, durante i quali si son goduti anche un fine settimana da soli sull'isola di Vulcano, oltre un triangolo con un altro singolo, dove lei ha voluto provare la doppia e, visto che erano entrambi ben dotati, l'hanno aperta di brutto, al punto che, per giorni non poteva nemmeno camminare.
Poi la storia è finita perché lui s'era innamorato di una ragazza, si è sposato ed è uscito dal giro per sempre, anche se, ogni tanto, si fa sentire per salutare.

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