Vita da MILF 2

Racconto ispirato dai ricordi di Gloria, lei di coppia di "milfdiclassecalda".



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Avevo fatto la "porcella" e non vedevo l'ora che mio marito tornasse a casa per raccontargli ogni cosa.
Gli bastò guardarmi in faccia per chiedermi "Con chi hai chiavato, troia?"
Gli feci il resoconto senza nulla omettere, mentre egli annusava ogni lembo di pelle del mio corpo, alla disperata ricerca dell'odore dell'altro. Lo trovò, alla fine, fra le labbra della fica che, appunto per quello, avevo omesso di lavare:
"Non l'ho lavata, per te; leccala e non ti fermare, altrimenti ti uccido" dissi.
Quando gli riferii della bramosia che nutrivo per averlo nel culo, molto semplicemente suggerì:
"Portalo qui, a casa; non vorrai godertelo, ancora una volta, da sola?"
Soluzione perfetta; così, prima che iniziassero le ferie estive, avvertii il collega che era stato invitato a cena da mio marito, per cui proprio non poteva mancare.
Da una smorfia sul suo volto, avvertii un leggero disappunto a quella notizia, ma un mio malizioso occhiolino lo fece ricredere sul vero scopo di quell'invito.
La sera concordata si presentò a casa con una bottiglia di "Brunello di Montalcino" ed un mazzo di rose rosse per me.
Lo feci accomodare in salotto con mio marito, mentre mi davo da fare per sistemare i fiori in un vaso; tuttavia approfittai di quell'operazione affinché, non vista, potessi sfilarmi le mutandine, così da rievocare la nostra prima volta. Non mi riuscì di accavallare le gambe per fargli vedere che "sotto il vestito, niente", ma ci pensò quel "porco" di mio marito, perché, nell'accostarmi a lui per dargli il piatto, infilò una sua mano sotto la gonna,dicendo:
"Hai capito... la mia buongustaia? Non porta le mutandine ed offre il culo come se niente fosse".
Ovviamente quella frase agì da naturale accelerazione alla fase "culinaria", in modo da approdare, quanto prima, alla seconda fase.
Avevamo appena finito di cenare che il collega, rivolto a mio marito, disse:
"Però, consentimi di dubitare su ciò che avevi detto poco fa; sono pronto a scommettere che non è così. Non è possibile che la mia collega, professoressa a modo e più che rispettabile a scuola, ora sia qui, tra due uomini, senza indossare le mutandine".
Con un sorriso da maliarda, feci un giro su me stessa e, rivolta ai maschi di spalle, con una sfacciataggine senza uguali, tirai su la gonna offrendo alla loro vista, le mie grazie più riposte.
Il collega, con una falcata degna di un atleta, si inginocchiò dietro di me e, facendomi piegare leggermente, prese a leccarmi culo e patata.
Mio marito, allora, riprese: "Sicché, non ci credevi, eh...? Ed avresti anche scommesso? Se mia moglie non fosse stata così "troia", di certo non l'avrei sposata. Ora godiamocela come natura vuole, perché nutro qualche dubbio se saremo in grado di appagarla".
Completamente nuda fra le loro braccia, fui coperta da baci, leccate, succhiate, ovunque sul corpo, senza mai farmi prendere fiato, anzi, a questo proposito, avevo di continuo, in bocca, il cazzo dell'uno o dell'altro. Già in quella fase, cominciai a godere come una sgualdrina di primo pelo.
Poi, il collega cominciò a lubrificarmi il buchetto e subito mio marito si intromise:
"Aspetta - disse - devo esser io ad offrirti il culo di mia moglie", così si distese sul divano invitandomi a cavalcarlo; in quella posizione fui presa per le spalle e spinta sul petto di mio marito, che, con entrambe le mani, mi aprì i glutei.
Il collega non perse tempo: mi strofinò il suo glande sull'orifizio in mostra, e. lentamente, ma con decisione, prese ad infilarmelo.
La vagina, già ridotta ad un lago, prese a gocciolare, tanto era il piacere che provavo: mio marito che offriva il culo della moglie all'amante? Quante mogli avrebbero potuto vantare un'esperienza di quel tipo?
Ma questo dal punto di vista psicologico..., mentre, in realtà, esser presa contemporaneamente sia davanti che dietro da due maschi assatanati, mi gratificava oltre ogni limite.
Fui chiavata a lungo in quella posizione dai miei inesauribili scopatori, anche scambiandosi di posto l'un l'altro. Fu la mia prima doppia e godetti come non mai: mi sentivo una vacca.
Avevo dentro di me sia la persona amata, che l'altro, uno dei miei tanti amanti, finalmente goduta sotto gli occhi di fuoco di mio marito. L'altro, nell'occasione, rappresentava la perversione più estrema e questo mi piaceva da morire.
Mi venne da pensare, chissà perché, a mia sorella: anche lei era sufficientemente "troia" e chissà se si era mai data a due uomini contemporaneamente, in modo da essere sollecitata, nello stesso momento, sia davanti che dietro. Sì, era un'esperienza che ogni donna dovrebbe fare, così da comprendere il piacere che gliene può derivare, e mi ripromisi di chiederglielo.
Alla fine, dopo non meno di due ore di quel tipo di ginnastica, mi ritrovai grondante sperma da ogni buco e, come se non bastasse, i miei torelli mi riempirono il viso e le tette di un mare di sborra.
Ero distrutta, ma appagata, per cui mi addormentai.
Mi svegliai il giorno dopo, con mio marito che ancora mi percorreva il corpo con la lingua. Mi riferì dei complimenti a lui esternati dal collega, perché aveva preferito non svegliarmi, vedendomi soddisfatta e con il volto sereno.
Sul cellulare trovai tanti emoticon: bacini e cuoricini da parte sua.
Son cose che, cinicamente parlando, possono apparire futili vezzi, in realtà, per una donna, sono motivo di orgoglio.

(CONTINUA)